Tanti amici e molti raggiunti in ambienti virtuali: questa è la fotografia degli adolescenti di oggi scaturita dall’ultima indagine “Adolescenti e Socialità” realizzata dalla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e dall’Associazione Laboratorio Adolescenza.
Il caro vecchio amico del cuore per il 95,5% degli adolescenti sembra aver lasciato il posto a gruppi di amici creati a scuola, praticando sport (lo dice il 70,5%) oppure frequentando i figli degli amici dei genitori (57,1%).
Meglio in gruppo che da soli
Che siano piccoli o grandi, i gruppi sono di gran lunga preferiti alle frequentazioni individuali. Secondo Piernicola Garofalo, Presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, l’aumento della competitività sociale ha accentuato la fragilità psicologica dei ragazzi, con il conseguente aumento di disturbi, anche alimentari, a cui si aggiunge una totale volontà di deresponsabilizzarsi.
E il gruppo è un ottimo stratagemma per delegare le decisioni e non prendersi carico delle proprie scelte. L’altra faccia della medaglia, però, è la perdita di autonomia: i ragazzi sono portati ad assumere alcuni comportamenti, anche se malvolentieri, per non essere allontanati dalla propria cerchia di amici.
Rischiare per farsi accettare
Rischio e adolescenza sono spesso sinonimi: si mettono alla prova i propri limiti, si rompono gli schemi, si esagera per un sentimento di onnipotenza, anch’esso parte di questa stagione della vita. Ma si rischia anche per farsi accettare dal gruppo. Secondo questo studio, infatti, il 58% degli intervistati ammette di guidare motorino o bici in modo spericolato, il 44% beve vino, il 20% fuma, e, parlando di comportamenti sociali, il 45% ha fatto a botte per compiacere i suoi amici, mentre il 19,8% ha rubato qualcosa in un negozio o supermercato.
Internet: fonte primaria di relazioni
Ma il vero dato interessante che emerge da questa ricerca è un altro: il 31% dei ragazzi fa amicizia su Internet. È sempre più diffusa, infatti, l’abitudine di avviare una conoscenza in rete e in alcuni casi farla diventare reale. Così accade per il 56% dei ragazzi intervistati, per cui non è pericoloso dare l’amicizia su Facebook ad uno sconosciuto, scambiarsi il numero di cellulare, mandare una foto o dare informazioni sensibili come la scuola frequentata o la città in cui si vive (30- 35%).
Insomma, non vale più la regola “mai accettare caramelle da uno sconosciuto”, al contrario, con gli sconosciuti si chiacchiera, si scambiano opinioni, ma anche confidenze ed emozioni, per poi passare ad un incontro vis-à-vis. Pericoloso? Secondo il 26% degli adolescenti se avviene in compagnia di altri non lo è per niente, percentuale che scende al 15% dei ragazzi e al 5% delle ragazze se l’incontro avviene da soli.
La grande maggioranza dei contatti avviene fra coetanei, ma comunque non è possibile abbassare la guardia: per i genitori è difficile avere il controllo su queste amicizie “virtuali”, visto che ormai la frequentazione dei social network avviene tramite smartphone per il 51% degli adolescenti.