Sommario
L’herpes è una famiglia di virus che comprende diversi tipi di microrganismi, tuttavia per “herpes” si intende comunemente l’Herpes simplex virus (HSV), in particolare gli HSV-1 e HSV-2.
Il primo, l’HSV-1, è spesso associato all’herpes labiale, che causa vesciche dolorose intorno alla bocca o sulle labbra. HSV-2, invece, è comunemente associato all’herpes genitale o vaginale, che causa vesciche simili nella zona genitale.
I sintomi dell’herpes sono diversi e spesso si manifestano con vesciche dolorose, prurito, bruciore, febbre, mal di gola e ingrossamento dei linfonodi. Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con una persona infetta o attraverso il contatto con le vesciche o il liquido presente all’interno di esse. Può essere trasmesso durante il rapporto sessuale (herpes genitale) o tramite il contatto orale (herpes labiale).
L’herpes è comunque molto diffuso e molte persone convivono con il virus senza avere sintomi evidenti o gravi complicazioni.
La caratteristica principale di questa famiglia di virus è quella di replicarsi, all’interno delle cellule, senza mai essere completamente eliminati, provocando così un’infezione latente.
Gli stimoli che inducono il “risveglio” dell’attività virale possono essere caldo, freddo, traumi, febbre, stress, ecc.
Inoltre, fanno parte della grande famiglia Herpesviridae anche l’Herpes Zoster o HHV-3, il virus della varicella e del fuoco di Sant’Antonio. Ci sono poi il Citomegalovirus e il virus della mononucleosi, che spesso si presentano con una sintomatologia simile.
Herpes zoster: cos’è
Si tratta di un virus dai tanti volti e che fa parte di famiglie diverse. Per capire com’è strutturata la “parentela” bisogna sapere che gli Herpes sono virus appartenenti alla grande famiglia Herpesviridae che, a sua volta, è suddivisa in tre sottofamiglie:
- Alphaherpesvirinae: che comprende a sua volta Herpes simplex e Herpes Zoster, il virus della varicella.
- Betaherpesvirinae o Citomegalovirus.
- Gammaherpesvirinae o virus di Epstein-Barr, la cui sede di latenza sono le cellule linfoidi.
Chiunque può essere infettato dall’Herpes, indipendentemente dall’età. Il rischio si basa quasi interamente sull’esposizione all’infezione. Nei casi di trasmissione sessuale, le persone sono più a rischio quando hanno rapporti non protetti dal preservativo, o hanno un’altra infezione a trasmissione sessuale (MST) o un un sistema immunitario indebolito.
Cause dell’infezione da Herpes
Il virus dell’herpes simplex è contagioso e può essere trasmesso da persona a persona attraverso il contatto diretto. I bambini spesso lo contraggono dal contatto con un adulto infetto, portando con sé il virus per il resto della vita.
L’Herpes Simplex di tipo 1 può essere contratto con semplici interazioni come mangiare dagli stessi utensili, condividere un balsamo per le labbra e baciare.
Si stima che circa il 67% delle persone di età pari o inferiore a 49 anni sia stato infettato in un momento della propria vita, anche se potrebbero non verificarsi mai i sintomi.
È anche possibile contrarre l’Herpes genitale se qualcuno che ha fatto sesso orale presentava una lesione attiva da herpes labiale al momento del rapporto.
L’Herpes Simplex di tipo 2 si contrae attraverso forme di contatto sessuale con una persona che ha una lesione attiva. Queste infezioni si diffondono attraverso il contatto non protetto con le vescicole che contengono il virus.
Invece, per quanto riguarda la varicella, altamente contagiosa, si trasmette per mezzo di goccioline respiratorie infette sparse nell’aria attraverso tosse e starnuti. Anche il contatto diretto con le papule che racchiudono il virus attivo al loro interno può essere causa di infezione, specie tra i bambini più piccoli.
Infine, tramite la maggior parte dei fluidi e delle secrezioni del corpo è possibile incorrere in un’infezione da Citomegalovirus.
Sintomi dell’infezione
I sintomi dell’infezione possono includere:
- Vescicole rosse, ripiene di liquido limpido.
- Dolore e bruciore nelle zone in cui sono presenti le vescicole.
- Prurito.
Le vescicole possono scoppiare, esponendo la pelle al rischio di ulteriori infezioni. Dopo alcuni giorni possono formarsi delle piccole croste che si seccano nel tempo. Le croste poi si staccano provocando il sanguinamento della pelle fino al rinnovamento cellulare del tessuto cutaneo.
Dopo la comparsa dell’Herpes alcune persone sperimentano sintomi simil influenzali, specie in presenza di Citomegalovirus o virus di Epstein-Barr, che possono includere:
- Febbre.
- Dolori muscolari.
- Mal di testa.
- Malessere generale.
- Linfonodi inguinali gonfi.
È importante capire che anche in assenza di lesioni o vescicole visibili si può essere infettati dal virus e lo si può trasmettere agli altri.
Infine, l’Herpes può anche diffondersi agli occhi, causando una condizione chiamata cheratite erpetica. Ciò può causare sintomi come dolore agli occhi, secrezioni intense e una sensazione di “occhi appiccicosi”.
Recidive
Le persone che sono infettate da Herpes Simplex, anche se non manifesteranno mai sintomi, continueranno ad avere un virus che vive nelle loro cellule nervose. Alcune persone potrebbero avere regolari riacutizzazioni.
Invece, altri subiscono solo alcune lesioni dopo essere stati infettati e quindi il virus potrebbe diventare dormiente. Anche se un virus è inattivo, alcuni stimoli possono innescare una recidiva. Questi includono:
- Stress e abbassamento delle difese immunitarie.
- Mestruazioni.
- Febbre o altre malattie.
- Esposizione al sole o scottature solari.
Si ritiene che le riacutizzazioni possano diventare meno intense nel tempo perché il corpo inizia a creare anticorpi per isolare il virus e mantenerlo sotto controllo. Se una persona generalmente sana è infettata dal virus, di solito non ci sono complicazioni gravi.
Herpes: rimedi e cure
Attualmente non esiste una cura per l’Herpes virus. Il trattamento si concentra sull’eliminazione delle lesioni dolorose e sulla limitazione delle recidive. Anche se di solito le lesioni scompaiono senza trattamento, il medico potrebbe stabilire se si ha bisogno di un farmaco antivirale specifico per l’Herpes come l’Aciclovir.
Per accorciare i tempi di guarigione di lesioni piuttosto dolorose infatti, questo farmaco può essere amministrato in forma orale o può essere applicato come una crema.
Stesso discorso per la varicella, al cui antivirale si associa spesso una terapia per calmare la sensazione fastidiosa di prurito che si spande su tutto il corpo.
Tra i rimedi naturali per trattare l’herpes c’è l’applicazione di aloe vera, nota per le sue proprietà lenitive, e di olio di melaleuca, che ha effetti antivirali. Anche il miele può aiutare ad alleviare i sintomi grazie alle sue proprietà antibatteriche.
È importante però consultare il medico prima di tentare per assicurarsi che possano davvero essere efficaci per voi e non peggiorare la situazione.
Prevenzione
Sebbene non esista una modalità valida ed efficace al 100%, si possono adottare misure per evitare di contrarre il virus o per impedirne la trasmissione ad un’altra persona.
In presenza di una lesione attiva dunque, prendi in considerazione l’adozione di alcune misure preventive:
- Evita il contatto fisico diretto con altre persone.
- Non condividere alcun oggetto che possa trasmettere il virus, come tazze, asciugamani, posate, vestiti, trucco o balsamo per le labbra.
- Cerca di evitare il sesso orale, baci o qualsiasi altro tipo di attività sessuale non protetta almeno finché le lesioni non siano scomparse totalmente; è bene ricordare comunque che anche il preservativo non protegge al 100% la cute scoperta.
- Lava accuratamente le mani e applica i farmaci con tamponi di cotone per ridurre il contatto con le lesioni.
- Le donne incinte e infette potrebbero dover assumere farmaci per impedire al virus di infettare i nascituri e vanno tenute sotto stretta sorveglianza ginecologica.
Tipi di Herpes
Herpes labiale (Herpes simplex tipo 1)
La causa dell’herpes labiale è il virus dell’herpes simplex. Può comparire in varie parti del corpo, più comunemente sui genitali o sulla bocca. Esistono due tipi di virus dell’herpes simplex.
- Herpes simplex tipo 1: causa principalmente l’herpes orale ed è generalmente responsabile di herpes labiale e bolle intorno alla bocca, sul viso o sugli occhi (Herpes oculare).
- Herpes simplex tipo 2: causa principalmente l’herpes genitale.
Il virus dell’herpes simplex non genitale di tipo 1 è un’infezione comune, solitamente trasmessa durante l’infanzia tramite contatto non sessuale.
La maggior parte di queste infezioni coinvolge la mucosa orale o le labbra (herpes labiale). La diagnosi è generalmente data dalla comparsa delle lesioni (vescicole o ulcere raggruppate su base eritematosa) e dall’anamnesi del soggetto.
Tuttavia, se incerta, la diagnosi di herpes labiale può essere effettuata mediante:
- Coltura virale.
- Reazione a catena della polimerasi.
- Sierologia.
- Test di anticorpi fluorescenti diretti o test di Tzanck.
Altre infezioni da virus herpes simplex di tipo 1 non orali includono:
- Cheratite erpetica.
- Whitlow erpetica.
- Herpes gladiatorum.
- Sicosi erpetica dell’area della barba.
Herpes genitale (Herpes simplex tipo 2)
Causato dall’Herpes simplex tipo 2, è una delle più comuni malattie a trasmissione sessuale.
L’herpes genitale può causare dolore, prurito e ferite nella zona genitale, ma potrebbero non essere presenti segni e sintomi. Una volta infettati, si può essere contagiosi anche se non si hanno lesioni visibili. Il virus entra nel corpo attraverso le mucose. Le mucose sono i sottili strati di tessuto che rivestono le aperture del nostro corpo, come il naso, la bocca e i genitali.
Una volta che il virus è all’interno, si incorpora nelle cellule e lì rimane latente, a volte anche per anni. L’Herpes tende a moltiplicarsi o ad adattarsi al suo nuovo ambiente molto facilmente, il che ne rende difficile il trattamento. L’Herpes Simplex di tipo 2 può essere presente nei fluidi corporei come saliva, sperma e secrezioni vaginali.
Non esiste una cura per l’herpes genitale, ma i farmaci possono alleviarne i sintomi e ridurre il rischio di infettare gli altri. Il preservativo può aiutare a prevenire la diffusione di un’infezione da herpes genitale.
I bambini nati da una madre infettata possono sviluppare complicazioni serie come cecità o danni cerebrali, motivo per cui è molto importante informare il proprio medico se si contrae l’herpes genitale durante la gravidanza. Lo specialista prenderà tutte le opportune precauzioni per impedire la trasmissione del virus al bambino durante il parto, magari preferendo un cesareo al classico parto naturale.
Herpes oculare
Il virus dell’herpes simplex è un patogeno virale che infetta la maggior parte della popolazione mondiale. Mentre le lesioni orali e genitali sono le manifestazioni più comuni di infezione, l’Herpes simplex di tipo 1 può anche causare malattie in tutti i principali tessuti oculari, comprese palpebre, congiuntiva, cornea, tratto uveale e retina.
Il contatto con una persona affetta da Herpes labiale, anche se sana a livello degli occhi, può causare un’infezione di tipo oculare, magari toccando prima le labbra e poi le palpebre. Degno di osservazione rimane il fatto che a volte i più colpiti possono essere i neonati, baciati incautamente sugli occhi dagli adulti.
Quindi, se noti dei piccoli palini rossi negli occhi del bambino, non esitare a contattare il pediatra di fiducia, per le possibili conseguenze di un’infezione corneale in un lattante di pochi giorni o mesi di vita.
Invece, da adulti, è possibile accorgersi della comparsa dell’Herpes oculare per i sintomi tipici di una congiuntivite con lacrimazione abbondante, arrossamento e dolore.
In questo caso, contattare il medico di famiglia e iniziare una terapia sia topica che orale fino alla scomparsa dei sintomi e soprattutto come prevenzione delle più temute ulcere corneali, che possono avere conseguenze sulla capacità visiva se non trattate per tempo.
L’infezione da Herpes simplex 1 può essere classificata come malattia primaria e ricorrente. Dopo l’infezione primaria iniziale della regione facciale, orale e inclusa la cornea, il virus viaggia verso i gangli trigeminali dove stabilisce uno stato di latenza in cui il DNA virale viene mantenuto all’interno dei nuclei neuronali ma non vengono prodotte particelle virali infettive. Successivamente, il virus può subire cicli di riattivazione che causano patologie virali ricorrenti nel sito iniziale di infezione.
Varicella (Herpes Zoster)
La varicella è una malattia infettiva causata dal virus Varicella-Zoster (VZV), altamente trasmissibile e che si diffonde per via aerea molto rapidamente. La maggior parte dei virus proviene dalla pelle dove sono altamente concentrati nelle vescicole.
La trasmissione altamente efficiente della varicella ha determinato che, prima dell’introduzione del vaccino, la maggior parte dei bambini contraesse la malattia prima dei 10 anni di età. Tuttavia, sebbene possano esserci delle complicazioni, una volta che il soggetto si è ripreso segue un’immunità duratura.
Le vescicole pruriginose causate dall’infezione da varicella compaiono dai 10 ai 21 giorni dopo l’esposizione al virus e di solito durano dai 5 ai 10 giorni. Altri segni e sintomi, che possono comparire uno o due giorni prima dell’eruzione cutanea, includono: febbre, perdita di appetito, mal di testa, stanchezza e sensazione generale di malessere. Una volta che compare l’eruzione della varicella, essa passa attraverso tre fasi:
- Papule rosa o rosse in rilievo, che si manifestano scaglionate nell’arco di diversi giorni.
- Piccole vescicole piene di liquido che si formano in circa un giorno, per poi rompersi e rilasciare il contenuto al loro interno.
- Croste, che coprono le vescicole rotte e impiegano diversi giorni per guarire.
La terapia consiste principalmente in farmaci per attenuare la fastidiosa sensazione di prurito, anche se in alcuni casi il medico potrebbe prescrivere un trattamento per accelerare la guarigione. Nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, le lesioni non permangono per più di 3 settimane.
Fuoco di Sant’Antonio o Herpes Zoster
L’infezione primaria da Herpes Zoster causa la varicella, durante la quale il virus diventa latente nei neuroni gangliari.
Se l’immunità diminuisce con l’avanzare dell’età o in individui immunocompromessi, il virus dello Zoster si riattiva causando il fuoco di Sant’Antonio. Si tratta di un’infezione virale che provoca un’eruzione cutanea dolorosa. Il dolore è solitamente il primo sintomo del fuoco di Sant’Antonio e per alcuni può essere intenso.
A seconda della posizione, a volte può essere scambiato per un sintomo di problemi che interessano il cuore, i polmoni o i reni. Alcune persone provano dolore senza però mai sviluppare l’eruzione cutanea.
Più comunemente, l’eruzione del fuoco di Sant’Antonio si sviluppa come una striscia di vescicole che avvolge il lato sinistro o destro del tronco. A volte l’eruzione si verifica intorno ad un occhio o su un lato del collo o del viso. L’Herpes Zoster non è una condizione pericolosa per la vita, ma può essere molto doloroso.
I vaccini possono aiutare a ridurre il rischio di Herpes Zoster e il trattamento precoce può aiutare ad accorciare un’infezione e ridurre la possibilità di sviluppare complicazioni. Un esempio più comune è la nevralgia posterpetica, che causa dolore per molto tempo dopo la scomparsa delle vescicole.
Sesta malattia
L’herpes virus umano di tipo 6B (HHV-6B) causa la sesta malattia, una malattia infantile a decorso benigno che interessa le vie respiratorie, causando febbre ed un’eruzione cutanea caratterizzata da macchie rosse (esantema).
E’ molto diffuso e si stima che quasi tutta la popolazione sia sieropositiva. A volte, il virus responsabile della sesta malattia può essere confuso con l’herpes virus umano di tipo 7 (HHV-7), che produce sintomi simili.
L’herpes virus umano di tipo 8 (HHV-8), scoperto nel 1995, è associato allo sviluppo del sarcoma di Kaposi, un tipo di tumore molto comune tra i malati di AIDS.
Citomegalovirus
Il citomegalovirus umano è un organismo patogeno diffuso che infetta la maggior parte della popolazione mondiale.
Il Citomegalovirus (CMV) è un tipo di Herpes virus (di tipo 5) e causa un’infezione molto comune. Gli esami del sangue mostrano che dal 60 al 90% degli adulti hanno avuto un’infezione da CMV in qualche momento della propria vita.
Il CMV può causare sintomi subito dopo l’infezione oppure rimanere dormiente (inattivo) in vari tessuti per tutta la vita. Vari stimoli possono riattivare il CMV dormiente, con conseguente crescita del virus che a volte può causare altre patologie.
Inoltre, i polmoni, il tratto gastrointestinale, il cervello, il midollo spinale o gli occhi possono essere infettati.
Di solito, l’infezione da CMV non causa sintomi. Le infezioni gravi si sviluppano tipicamente solo nei neonati infetti prima della nascita e nelle persone con un sistema immunitario indebolito, ad esempio le persone con AIDS o coloro che hanno ricevuto un trapianto di organi. L’infezione potrebbe non essere riconosciuta immediatamente e la diagnosi è spesso inutile negli adulti e nei bambini sani perché il trattamento non è necessario.
Il virus viene anche escreto nel muco della cervice (la parte inferiore dell’utero), nello sperma, nelle feci e nel latte materno. Pertanto, il virus si diffonde attraverso il contatto sessuale e non sessuale. Se una donna incinta è infetta, il feto può contrarre l’infezione durante la gravidanza e il bambino può contrarre l’infezione durante il parto.
Mononucleosi o virus di Epstein-Barr
La mononucleosi, nota anche come mononucleosi infettiva, è una malattia causata da un virus della famiglia Herpes virus e caratterizzata da una sintomatologia assente o, nella maggior parte dei casi, lieve e aspecifica. Il virus responsabile della mononucleosi rimane ospite per tutta la vita. Colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti.
Infatti, è chiamata la “malattia del bacio” perché si trasmette attraverso la saliva o la condivisione di oggetti personali come spazzolini, bicchieri e posate.
I sintomi sono:
- Stanchezza.
- Faringite acuta.
- Febbre.
- Ingrossamento della milza, del fegato e dei linfonodi.
- Eruzione cutanea.
- Mal di testa.
Le complicazioni, che si verificano solo occasionalmente, possono interessare la milza, le vie respiratorie e il sistema nervoso centrale e rappresentare causa di morte.
Infatti, si stima che il 90% circa della popolazione adulta mondiale sia sieropositiva per il virus responsabile della mononucleosi. Ma mentre nel mondo occidentale questa malattia raggiunge la sua massima incidenza nella fascia di età che va dai 15 ai 25 anni, nei paesi più poveri, ad essere maggiormente colpiti sono i bambini.
Herpes in gravidanza
L’herpes simplex può avere implicazioni anche significative durante la gravidanza. Se contratta per la prima volta in questo periodo, l’infezione può causare complicazioni, tra cui parto prematuro e trasmissione neonatale.
Il rischio di trasmissione al neonato è maggiore se l’infezione primaria si verifica nel terzo trimestre. È essenziale, quindi, diagnosticarla e gestirla tempestivamente.
Le linee guida raccomandano l’uso di antivirali come aciclovir o valaciclovir per ridurre il rischio di trasmissione. Il cesareo può essere consigliato in caso di lesioni attive al momento del parto.
Conclusioni
L’herpes è un’infezione virale causata da due principali tipi di virus: herpes simplex (HSV) e herpes zoster, responsabile della varicella e del fuoco di Sant’Antonio. Il primo, si manifesta in due forme principali: HSV-1 e HSV-2.
L’HSV-1 è comunemente associato alle lesioni orali (herpes labiale), mentre l’HSV-2 colpisce principalmente la zona genitale (herpes genitale).
L’infezione si trasmette tramite contatto diretto con le lesioni o le secrezioni infette, mentre i sintomi si manifestano con vescicole dolorose, prurito e bruciore.
Non esiste una cura definitiva, ma antivirali come aciclovir e valaciclovir possono ridurre la gravità e la durata degli episodi.
La gestione dell’herpes prevede anche misure preventive per evitare la trasmissione, come l’uso di preservativi e l’astensione dai rapporti durante le fasi attive.
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