Fare sport fa bene, ormai lo sappiamo. Riduce il rischio di malattie al cuore, ci tutela da cancro e diabete, aumenta la nostra aspettativa di vita. Prima si comincia e meglio si sta.
E, come confermano oggi i ricercatori, non è mai troppo tardi per iniziare, anche quando sportivi non lo siamo mai stati.
I ricercatori dell’Università di Cambridge
Un team di ricercatori dell’Università di Cambridge, guidati da Alexander Mok, ha esaminato come l’esercizio può influenzare la longevità.
Gli studiosi hanno analizzato i dati sanitari di circa 15mila persone tra i 40 e i 79 anni, che facevano parte di un’indagine realizzata tra il ’93 e il ’97.
Hanno quindi esaminato i partecipanti sullo stile di vita, la dieta, l’assunzione di alcol, l’abitudine al fumo, età, altezza, peso e pressione sanguigna. Hanno considerato il livello di istruzione, la classe sociale e la storia medica (malattie cardiache, ictus, cancro e diabete).
Infine, i livelli di attività e sedentarismo dei partecipanti, nel lavoro e nel tempo libero.
Per valutare la mortalità, il team ha seguito i partecipanti fino al 2016.
L’attività fisica fa bene sempre
I ricercatori hanno quindi scoperto che una maggiore attività fisica nel tempo è correlata a un rischio di morte più basso. E che se qualcuno decideva di cominciare dopo essere stato fisicamente inattivo, i benefici per la longevità erano comunque significativi.
Con il solo aumento di 1 kilojoule/chilogrammo/giorno di attività fisica all’anno, infatti, il rischio di mortalità prematura per qualsiasi causa diminuiva del 24%, del 29% per patologia cardiovascolare e del 11% per cancro. Un aumento di 1 kJ / kg / giorno all’anno significa non essere fisicamente attivo all’inizio dello studio e diventare gradualmente più attivo in un periodo di 5 anni.
I maggiori benefici, però, si registravano in coloro che avevano già alti livelli di attività fisica all’inizio dello studio e che li aumentavano nel tempo. Per loro, il rischio di morire prematuramente per qualsiasi causa si abbassava del 42%.
Secondo gli scienziati, i risultati fanno ben sperare. Lo sport, infatti, dovrebbe essere incentivato anche per le persone con patologie in corso.
Questi risultati sono incoraggianti, non da ultimo per gli adulti di mezza età e anziani con malattie cardiovascolari e cancro esistenti, che possono ancora ottenere sostanziali benefici di longevità diventando più attivi, prestando ulteriore sostegno ai benefici per la salute pubblica generati dall’attività fisica.
Fonte: Università di Cambridge