Le erbe aromatiche sono alleate preziose in cucina per arricchire le tue ricette con profumi e sapori unici.
Queste piante, spesso coltivate o raccolte in giardini o vasi da balcone, offrono tanti aromi diversi, dalle note fresche e leggere della menta e del prezzemolo, alle sfumature robuste e terrose del rosmarino e del timo.
Le erbe aromatiche da secoli si usano per esaltare il gusto dei piatti, aggiungere complessità ai sapori e dare vita a ricette apprezzate in tutto il mondo. Ma le loro proprietà le rendono utili anche in ambito terapeutico, sotto forma di tisane, tinture od oli essenziali.
Cosa sono le erbe aromatiche
Le erbe aromatiche, così come le spezie, sono alleate preziose in cucina, ma non solo. Infatti, sono piante utilizzate e apprezzate per le loro caratteristiche aromatiche, ma anche curative.
Quindi, in cucina insaporiscono i nostri piatti, limitando anche l’uso del sale, responsabile di varie patologie legate alla circolazione sanguigna, senza rinunciare al gusto. Ma sono anche salutari, poiché ricche di vitamine e sali minerali. Non solo, stimolano la digestione e hanno un’azione: antinfiammatoria, antiossidante e antibatterica, solo per citarne alcune.
Però, in cucina, è preferibile consumarle fresche, aggiungendole solo all’ultimo al nostro piatto, poiché gli oli essenziali che racchiudono sono sensibili al calore che ne annulla le proprietà benefiche.
Quindi, è importante conoscerle per imparare ad usarle correttamente e sfruttare al meglio le loro caratteristiche.
Erbe aromatiche: classificazione e differenze
Si parla per la prima volta di piante officinali nel 1931, riferendosi all’uso farmaceutico e alle diverse lavorazioni per sfruttare al meglio le loro proprietà, come essiccazione, macerazione, estrazione, distillazione, ecc.
Secondo la normativa, per “piante officinali” si intendono le piante medicinali, aromatiche e da profumo da impiegare soprattutto in alimentazione, cosmesi, prodotti veterinari, ecc.
Ecco le principali differenze:
- Piante medicinali. Rientrano nella macro categoria delle piante “officinali”, prodotti vegetali che contengono sostanze da usare in ambito terapeutico per le loro capacità curative e medicamentose.
- Piante aromatiche. Possiedono una o più sostanze odorose, di sapore gradevole. Sono adoperate nei profumi, nei cosmetici o nell’alimentazione come condimenti.
- Spezie. Dal latino species, indica le sostanze aromatiche di origine vegetale (pepe, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, ecc.). Sono impiegate per aromatizzare e insaporire cibi e bevande. Si ricavano dai semi, frutti, radici o cortecce delle piante. In cucina si usano in quantità modeste per avere dei benefici nutrizionali, ma esaltano, comunque, il sapore dei cibi.
- Erbe cinesi. Nella tradizione cinese, l’uso delle erbe è antico e molto praticato per la cura di molte malattie. Infatti, la medicina erboristica cinese risale a migliaia di anni fa e suddivide le erbe in gruppi in base al gusto principale.
Erbe aromatiche: elenco e proprietà
1 -Prezzemolo
Il nome botanico del prezzemolo è petroselinum crispum, dal latino petra e selinon che vuol dire “sedano che cresce tra le pietre”. La parola crispum, invece si riferisce alla forma riccioluta delle foglie.
Nell’antichità, al prezzemolo erano attribuite anche proprietà magiche come la chiaroveggenza. Si usava poi nei rituali d’amore. Invece, gli antichi Romani mettevano un rametto di prezzemolo sotto le tuniche per allontanare il malocchio.
La sua complessa gamma aromatica richiama la noce moscata, una freschezza agrumata e una sottile piccantezza di pepe. Contiene un olio essenziale composto da vari componenti chimici interessanti, tra cui l’apiolo, una sostanza aromatica di colore verde con un sapore terroso.
2 – Origano
Il nome botanico dell’origano è origanum e deriva dal greco òros (montagna) e gànos (ornamento), ovvero “ornamento della montagna”.
L’origano è tra le erbe aromatiche dal profumo più intenso e dal gusto caratteristico, tipico ingrediente della cucina mediterranea e italiana in particolare.
Ma è anche una fonte di preziose sostanze per la salute. Infatti, questa pianta è molto usata in fitoterapia (infusi o oli essenziali) per la sua azione: antalgica, antinfiammatoria, antisettica, antibatterica.
3 – Basilico
Il basilico fa parte della famiglia delle lamiaceae; il suo nome scientifico è ocimum basilicum (dal greco basilikon che significa “pianta reale, maestosa”).
Nell’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, è usato per le sue proprietà medicinali e per questo è chiamato anche “basilico benedetto”.
Con solo 23 calorie ogni 100 g, il basilico è ricco di sali minerali.
In cucina, è usato prevalentemente a crudo per mantenere inalterato il profumo e le proprietà organolettiche.
4 – Rosmarino
Il rosmarino, pianta perenne ed aromatica, appartiene alla famiglia delle lamiaceae. Il suo nome scientifico è rosmarinus officinalis e deriva dal latino rosae maris che significa “rosa del mare”.
Questo nome si deve alla sua collocazione geografica. Poi, nella tradizione popolare, i rami di rosmarino si usavano nei bouquet delle spose come simbolo di amore.
Oltre al classico impiego in cucina, il rosmarino si usa anche sotto forma di tisane, tintura madre e olio essenziale.
Il rosmarino mantiene perfettamente il suo aroma anche quando essiccato. Da sminuzzato conferisce un piacevole gusto aspro con una nota di canfora.
5 – Timo
Il nome del timo in botanica è thymus vulgaris, ed è tipico del bacino del Mediterraneo. Ha bisogno di siccità e tanto sole per crescere rigoglioso.
Già nell’antichità il timo veniva usato per curare disturbi gastrointestinali e delle vie aeree. L’origine del nome è greca. Deriverebbe da thýmon, (coraggio, forza), poiché in passato si pensava che annusandone l’odore si diventasse più coraggiosi e spavaldi.
Il timo possiede notevoli proprietà nutrizionali. Infatti, con i suoi 123 mg di ferro, è considerato uno degli alimenti a maggior contenuto di questo elemento.
È anche ricco di calcio: 100 g di timo contengono 1900 mg di calcio. Quindi una porzione giornaliera, pari a circa 5 g di timo, equivale a circa il 10% del fabbisogno quotidiano. Contiene anche potassio, magnesio e vitamine del gruppo B.
6 – Alloro
Arbusto aromatico, perenne e sempreverde, della famiglia delle lauraceae, l’alloro è una pianta originaria dell’Asia, dove cresce spontaneamente. È stata poi importata in Europa e cresce prevalentemente nelle aree del Mediterraneo.
Nota fin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche e per gli usi alimentari, il suo nome scientifico è laurus nobilis, dal latino laurus (lodare, per le sue virtù curative) e nobilis (per la reputazione di cui godeva).
Però, le piante sono due: il laurus nobilis, impiegato in fitoterapia per le sue virtù terapeutiche e in cucina come erba aromatica e il prunus laurocerasus.
Quest’ultima è impiegata come pianta ornamentale e non è commestibile, anzi se ingerita, oltre ad essere tossica, è potenzialmente letale.
7 – Salvia
Arbusto perenne, la salvia appartiene alla famiglia delle lamiaceae ed è diffusa nelle zone dal clima temperato e tropicale. La sua origine la vede prosperare nella penisola balcanica e in Turchia, fino a espandersi poi nel tempo nelle aree mediterranee dal clima mite.
Il suo nome deriva dal latino salus che vuol dire “buona salute”, proprio per le sue innumerevoli virtù terapeutiche. È particolarmente ricca di sali minerali come calcio, ferro e magnesio.
La salvia è un autentico toccasana per l’organismo, alleata di salute, bellezza e sapore in cucina.
8 – Maggiorana
Originaria dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale, la maggiorana in Europa non cresce quasi mai spontaneamente, ma è coltivata.
Può essere confusa con l’origano dal quale però si distingue per l’aroma più delicato e la peluria sulle foglie.
Sono proprio le foglie che, una volta essiccate, si usano per la preparazione di infusi, tisane e numerose ricette in cucina, permettendo di trarre beneficio dalle sue numerose proprietà benefiche.
Il suo nome scientifico è origanum majorana e appartiene alla famiglia delle lamiaceae. È ricca di vitamina C e B e una buona fonte di magnesio e ferro.
9 – Menta
La menta fa parte della famiglia delle lamiaceae, un gruppo di piante diffuse soprattutto nelle regioni temperate e calde dell’area mediterranea, che si adattano bene ai terreni rocciosi e calcarei.
Le piante di questa famiglia sono caratterizzate da una marcata profumazione dei fusti e delle foglie.
La menta è particolarmente ricca di ferro, calcio e potassio e altri sali minerali. Inoltre, è un’ottima fonte di vitamine del gruppo B, vitamina C, provitamina A e folati.
10- Erba cipollina
L’erba cipollina è una pianta erbacea bulbifera perenne appartenente alla famiglia delle liliacee. Cresce spontaneamente nelle zone temperate-fredde dell’Asia, Europa e Nord America.
In Italia è presente nell’area settentrionale e lungo la dorsale appenninica. Predilige un terreno ricco e ben concimato. In estate, ha bisogno di abbondanti annaffiature.
È particolarmente ricca di vitamine C e B e di sali minerali come ferro, calcio, potassio e fosforo. In cucina, si usa prevalentemente cruda per non perderne le proprietà organolettiche con il calore.
11 – Santoreggia
Il nome “santoreggia” si riferisce a un genere specifico di erbe aromatiche appartenenti alla famiglia delle lamiaceae, di cui fanno parte anche menta, origano e maggiorana.
Sono piante che crescono lungo le coste delle aree mediterranee e in alcune zone del Medio Oriente.
Le foglie della santoreggia sono ricche di vitamine, sali minerali e sostanze dal valore antiossidante, utili per rinforzare il sistema immunitario. Si può consumare sotto forma di infusi, tisane, liquori, ma è usata anche per produrre maschere per la pelle per la sua azione tonificante. Infine, alcune credenze popolari attribuiscono capacità afrodisiache ai suoi olii essenziali.
12 – Dragoncello
Il nome scientifico del dragoncello, noto anche come estragone o erba dragona, è artemisia dracunculus. È una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle asteraceae, come finocchio, anice e assenzio. Il dragoncello è originario dei territori della Siberia (Asia Settentrionale) e in Europa è coltivato come erba aromatica, utile in cucina e in fitoterapia.
Si usa soprattutto per la preparazione di salse, come condimento per carni e pesce.
Ma grazie al suo aroma delicato, è utile per la realizzazione di numerose ricette. Invece, l’efficacia terapeutica si deve alla presenza di vitamine, minerali e composti aromatici dall’elevato valore nutrizionale. Sono proprietà utili per contrastare patologie respiratorie, disfunzioni del sistema circolatorio e del tratto gastrointestinale.
13 – Finocchietto selvatico
Il finocchio selvatico (foeniculum vulgare Mill.), comunemente conosciuto come finocchietto o finocchina. E’ un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle umbelliferae (o apiaceae) come carota e coriandolo, chiamate così per la tipica infiorescenza che ricorda la forma di un ombrello.
Generalmente cresce spontaneamente nell’area mediterranea. Si distingue dal finocchio dolce poiché, contrariamente a quest’ultimo, i suoi fiori hanno proprietà aromatiche più spiccate e i rami si sviluppano maggiormente in altezza.
14 – Santolina
La santolina, conosciuta anche come crespolina, è una pianta aromatica e officinale appartenente alla famiglia delle Asteracee. È un piccolo arbusto appartenente alla vasta famiglia delle Asteraceae, di cui fanno parte anche la calendula, la camomilla e i girasoli.
Le sue foglie e i semi hanno interessanti proprietà terapeutiche. Oltre a svolgere una formidabile azione digestiva, infatti, la santolina è rinomata per essere anche un buon antispasmodico e un vermifugo naturale.
Inoltre, il fogliame profumato della pianta si usa in cucina per aromatizzare ricette a base di pesce, sughi e salse. La crespolina è facilmente coltivabile e non richiede particolari cure di manutenzione.
Per la sua azione antispasmodica si impiega con successo nel trattamento della sintomatologia dolorosa che colpisce le donne nel periodo mestruale. È poi in grado di lenire il dolore anche grazie alla sua azione sedativa.
15 – Aneto
L’aneto è una pianta originaria dell’India, che nell’aspetto è simile al finocchio selvatico e all’anice ma ha un sapore molto più aromatico e pungente, di cui si usano sia le foglie che i semi essiccati.
Svolge un’azione carminativa (favorisce cioè l’eliminazione dei gas da stomaco e intestino) ed è antispasmodico, per cui risulta di aiuto in caso di crampi allo stomaco e alitosi. E’ quindi una spezia alleata della salute e del benessere dell’apparato gastrointestinale.
L’infuso di aneto dà anche sollievo in caso di problemi digestivi, mentre assunto prima di andare a dormire concilia il sonno e contrasta l’insonnia.
L’aneto vanta ottime proprietà diuretiche e depurative, che lo rendono utile contro ritenzione idrica e cellulite. Ha anche grosse potenzialità in ambito cosmetico: i semi frantumati e le foglie possono essere utilizzati per preparare impacchi rinforzanti per le unghie fragili.
Questa spezia, particolarmente usata nella cucina orientale, è uno degli ingredienti tipici della salsa Tzatziki, a base di yogurt greco e cetriolo.
16 – Lemongrass
Il lemongrass, noto anche come citronella, è un’erba aromatica dalle origini tropicali, ampiamente utilizzata in cucina e nella medicina tradizionale. Con il suo profumo fresco e agrumato, il lemongrass aggiunge un tocco esotico a molte pietanze asiatiche come il curry.
Ma non è solo un ingrediente culinario: le sue proprietà antiossidanti e antibatteriche lo rendono un rimedio naturale per problemi digestivi e infiammatori. È anche utilizzato per la preparazione di tisane rilassanti.
17 – Coriandolo
Il coriandolo è un’erba aromatica ampiamente utilizzata in cucina in tutto il mondo. Le sue foglie fresche, chiamate cilantro, offrono un sapore erbaceo che arricchisce molti piatti, dai curry indiani alle salse messicane.
I semi di coriandolo, invece, aggiungono una nota agrumata e leggermente piccante a molte ricette. Questa spezia non solo conferisce sapore, ma è anche ricca di antiossidanti e vitamine, contribuendo alla salute digestiva e al benessere generale.
E’ una delle erbe aromatiche più apprezzate in cucina, poiché conferisce un tocco di freschezza ai piatti di tutto il mondo.
18 – Cerfoglio
Il cerfoglio, noto anche come erba cipollina francese, è un’erba aromatica delicata e profumata ampiamente utilizzata nella cucina europea.
Le sue foglie sottili e verdi somigliano a fili d’erba e offrono un sapore leggermente dolce, simile alla cipolla fresca.
Il cerfoglio è un ingrediente popolare nelle salse, nelle insalate e nelle zuppe, aggiungendo un tocco di freschezza e aroma. È anche un ingrediente base nel “burro alle erbe”, utilizzato per aromatizzare carni e verdure.
Questa erba non solo arricchisce il gusto dei piatti, ma è anche ricca di nutrienti essenziali e antiossidanti.
19 – Pimpinella
La pimpinella, conosciuta anche come anice dei prati o pimpinella maggiore, è un’erba selvatica che cresce in molte parti del mondo.
Le sue foglie aromatiche e i fiori dai petali bianchi e rosa offrono un sapore leggermente dolce, simile all’anice, che la rende un ingrediente popolare in cucina e nella preparazione di tisane rilassanti.
La pimpinella è tradizionalmente utilizzata per migliorare la digestione e alleviare disturbi gastrointestinali. Oltre alle sue qualità culinarie e terapeutiche, questa pianta selvatica aggiunge un tocco di piacere sensoriale alle ricette.
20 – Anice stellato
L’anice stellato è una pianta aromatica molto usata nell’industria farmaceutica, cosmetica e di prodotti per la cura e l’igiene personale. In campo alimentare è molto usata per produrre ottimi liquori, nell’industria dolciaria, in pasticceria e nella per la preparazione di alcune tisane.
Se ne fa un uso molto limitato nella cucina domestica europea ed occidentale in generale. Invece, la cucina asiatica e orientale considera il frutto aromatico e il suo olio essenziale un ingrediente fondamentale della base aromatica di molti condimenti e come costituente di tanti piatti dal sapore esotico.
Le proprietà dell’anice stellato sono legate ad un insieme di composti, il principale dei quali è l’anetolo.
Erbe aromatiche: come coltivarle
Sono piante facili da coltivare. Preferiscono un’esposizione a sole pieno o parzialmente in ombra e non richiedono un terreno specifico. Però, unendo al terreno sufficiente materiale organico sarà migliore la resa.
È importante il drenaggio dell’acqua, poiché una terra troppo umida può accorciare la vita delle piante, soprattutto per le perenni. Anche una buona fertilizzazione aiuta la crescita e la produzione delle sostanze aromatiche.
Ma attenzione alle innaffiature. Le erbe perenni possono anche sopportare terreni che si asciugano tra le innaffiature. Mentre le annuali hanno bisogno di un terreno umido che aiuta la crescita fogliare.
Per conservare l’umidità e ridurre la presenza di erbe infestanti, si può usare la pacciamatura. Si tratta di una tecnica agraria che consiste nel cospargere il terreno con paglia o foglie secche per proteggere la pianta, anche dalle gelate.