Sommario
La dieta alcalina si basa sull’idea che alcuni alimenti possono influenzare il pH del corpo, rendendolo più alcalino. Il concetto chiave è che una dieta ricca di cibi alcalini può aiutare a equilibrare il pH del corpo e contribuire a mantenere una condizione più alcalina.
Per capire se un alimento è acido o alcalino bisogna tenere conto del duo pH. il pH è una misura di quanto sia acido o alcalino qualcosa. La dieta solitamente include cibi come frutta, verdura, noci e semi, che sono considerati alcalini.
Inoltre, l’acidificazione del sangue favorirebbe l’eccesso di peso, la ritenzione idrica e aiuterebbe a prevenire malattie come la calcolosi renale, l’ipercolesterolemia e il cancro.
Ma vediamo insieme con questo articolo quante di tutte queste informazioni sono effettivamente supportate da dati scientifici e quali no.
Cos’è la dieta alcalina: significato di alcanizzante
La dieta alcalinizzante si basa sull’idea che la salute possa essere migliorata in qualche modo favorendo cibi alcalini rispetto a quelli acidi. I sostenitori di questa dieta affermano addirittura che può aiutare a prevenire malattie gravi come il cancro.
Il nostro modo di mangiare può effettivamente alterare l’equilibrio acido-base del nostro corpo; ma in che misura queste alterazioni impattano realmente sul nostro stato di salute?
Ogni alimento che mangiamo, per essere trasformato in energia deve essere digerito, cioè deve essere “sminuzzato” in molecole via via sempre più piccole.
La dieta alcalina è stata ideata da Robert O. Young. E’ uno stile alimentare che ha come obiettivo quello di evitare una concentrazione troppo alta di sostanze acide nel sangue.
A tale scopo, Young consiglia di consumare il 70-80% di cibi alcalini e il 20-30% di cibi acidi, basandosi sulla considerazione che un’alimentazione troppo ricca di cibi acidi potrebbe alterare il bilancio acido-base dell’organismo, favorendo la perdita di sali minerali essenziali, come il calcio e il magnesio che fissa il calcio nelle ossa.
Acidità nell’organismo
Durante questo processo, messo in atto sapientemente dal nostro apparato gastrointestinale, vengono liberate numerose particelle che possiamo definire per comodità tossine.
Alcune di esse sono facilmente eliminate attraverso le urine, le feci e anche il sudore. Altre, invece, permangono nel nostro sangue influenzando il suo pH, l’unità di misura convenzionalmente utilizzata per determinare l’acidità e la basicità.
Le tossine possono essere acide, alcaline (o basiche) e neutre. Per questo motivo i sostenitori di questa dieta affermano che le tossine possono influenzare direttamente l’acidità del nostro corpo.
In altre parole, se mangiamo cibi che rilasciano tossine acide, il sangue risulterà più acido. Se mangiamo cibi che rilasciano tossine alcaline, il sangue sarà più alcalino.
Dal punto di vista scientifico è noto che alti livelli di acidità, protratti nel tempo, predispongono all’insorgenza di alcune malattie. Mentre un ambiente neutro e leggermente più basico è da considerarsi ottimale per la salute. Ma quanto effettivamente le tossine sono in grado di influire sull’equilibrio acido-base del nostro corpo?
In sostanza, secondo i principi di questa dieta, scegliendo di consumare cibi più alcalini, dovresti essere in grado di “alcalinizzare” il tuo corpo e migliorare la tua salute.
PH per capire se un alimento è alcalino
Il valore del pH varia da 0 a 14:
- Acido: 0,0–6,9.
- Neutro: 7,0.
- Alcalino (o basico): 7,1–14,0.
Quando si segue in maniera attenta una dieta alcalina, talvolta le persone possono monitorare i progressi testando il pH delle proprie urine. Ma è davvero importante farlo?
Un’importante premessa è che il pH varia notevolmente all’interno del nostro corpo. Mentre alcune parti sono acide, altre sono alcaline, non esiste un livello prestabilito.
Lo stomaco, ad esempio, è carico di acido cloridrico, che gli conferisce un pH di 2,3/5, che è altamente acido. Questa acidità è necessaria per scomporre il cibo.
Invece, il sangue umano è sempre leggermente alcalino, con un pH compreso tra 7,36 e 7,44. Quando il pH del sangue esce dall’intervallo di normalità, può essere fatale se non trattato repentinamente.
Tuttavia, questo accade solo durante alcuni stati patologici, come la chetoacidosi causata da diabete, digiuno prolungato o assunzione di alcol.
Omeostasi acido-base
In condizioni di salute ottimale il cibo influisce sul pH delle urine, ma non sul sangue.
Infatti, è fondamentale che il pH del sangue rimanga costante. In caso contrario, se il pH del sangue si allontana dall’intervallo di normalità, gli organi smetterebbero di funzionare correttamente, collassando in poco tempo e portando alla morte.
Per questo motivo, il nostro corpo mette in atto molte strategie efficaci per regolare il suo equilibrio del pH. Questo meccanismo è noto come omeostasi acido-base.
In effetti, è quasi impossibile che il cibo modifichi il valore del pH del sangue nelle persone sane, sebbene possano verificarsi piccole fluttuazioni all’interno dell’intervallo di normalità.
Invece, l’eliminazione degli acidi nelle urine, che le rende acide, è uno dei modi principali in cui il corpo regola il pH del sangue.
Se, ad esempio, mangiamo una grossa bistecca, le urine saranno più acide nelle ore successive, questo perché il corpo elimina le scorie metaboliche (tossine) dal nostro corpo.
Pertanto, il pH delle urine risulta essere uno scarso indicatore del pH corporeo generale e della salute generale.
Dieta alcalina: cibi alcalini
Ricapitolando, la dieta alcalina parte dal presupposto che il nostro organismo è una macchina perfetta che per funzionare bene ha bisogno di equilibrio. Per ottenerlo, secondo questa teoria, è bene agire sul pH del corpo, per evitare che le cellule sane possano degenerare o il sistema immunitario dia la possibilità a germi e batteri di proliferare. Per mantenere tale equilibrio è necessaria una giusta alimentazione.
Premesso che questa dieta consiglia di prediligere ogni giorno un 70-80% di alimenti alcalini a fronte di un 20-30% di alimenti acidi, vediamo insieme nello specifico quali sono le categorie alimentari da preferire e quali quelle da limitare o evitare.
Alimenti alcalini da consumare
- Noci.
- Mele.
- Limone.
- Semi oleosi.
- Uva.
- Carote.
- Cavolfiori.
- Peperoncino.
- Lattuga.
- Sedano.
- Bietole.
- Barbabietole.
- Spinaci.
- Broccoli.
- Ravanelli.
- Cavoli.
- Cetrioli.
- Aglio.
- Amaranto.
- Quinoa.
- Curry.
- Salvia.
- Rosmarino.
- Zenzero.
- Semi di finocchio.
- Semi di cumino.
- Olio EVO.
- Olio di lino.
- Rape.
- Miglio.
- Funghi.
- Avocado.
- Germogli di fagioli.
Alimenti acidi da limitare
- Zucchero.
- Miele.
- Pane e pasta.
- Riso.
- Orzo.
- Fagioli bianchi.
- Ceci.
- Segale.
- Avena.
- Farro.
- Lenticchie.
- Frumento.
- Mais.
- Alimenti fermentati.
- Formaggio e latte.
- Alimenti raffinati o trattati.
- Lieviti.
- Alimenti cotti o scaldati al microonde.
- Carne.
- Pesce.
- Uova.
Dieta alcalina: a cosa serve e benefici presunti
Calcio e salute delle ossa
Per quanto riguarda la salute delle nostre ossa e dei nostri muscoli, alcuni studi evidenziano l’importanza di consumare ogni giorno una buona quantità di alimenti alcalini al fine di prevenire l’osteoporosi, la debolezza muscolare associata all’invecchiamento.
Una dieta alcalina, inoltre, aiuta a contrastare la perdita di calcio dovuta all’eccessiva assunzione di sodio e in tal senso è utile per le donne nel periodo post-menopausale, specie se a rischio osteoporosi.
Vie urinarie
Altri benefici sono quelli legati alle nostre vie urinarie. Una dieta alcalina, infatti, che favorisce il consumo di frutta e verdura, a discapito di carne, uova, pesce e cereali, è capace di abbassare il pH urinario ostacolando la formazione di calcoli renali, come quelli costituiti da acido urico, ossalati di calcio e cistina, soprattutto per tutte quelle persone che hanno una predisposizione genetica a tale patologia.
Inoltre, nella pratica clinica l’acidificazione o l’alcalinizzazione possono essere utilizzate per modulare la durata d’azione di trattamenti farmacologici o favorire l’eliminazione di sostanze nocive.
Infatti, in presenza di urine acide, un farmaco acido tende ad essere riassorbito e non eliminato, prolungando la propria durata d’azione. Viceversa un farmaco basico, come ad esempio alcune anfetamine, viene escreto più velocemente con le urine se queste sono acide.
Dieta alcalina: il menù settimanale
Di seguito vi proponiamo un menù settimanale che si basa sui principi della dieta alcalina favorendo alimenti come frutta e verdura e limitandone altri più acidi, nel rispetto delle proporzioni 70-80% cibi alcalini e 20-30% cibi acidi.
Questa dieta è una proposta bilanciata per far capire come si alternano i pasti e quali sono gli alimenti da favorire, ma se hai voglia di provare questa dieta, il nostro consiglio è quello di rivolgerti al tuo medico.
Colazione | Spuntino | Pranzo | Spuntino | Cena | |
Lunedì | Riso soffiato con bevanda vegetale e frutta fresca | Frutto di stagione | Insalatona con lattuga, cetriolo, avocado e una manciata di mandorle | 1 manciata di frutta secca | Pollo con broccoli alla piastra e insalata condita con olio EVO e aceto di mele |
Martedì | Muesli con bevanda vegetale e frutta fresca | Frutto di stagione | Involtini di avocado e lattuga con cipolla rossa e stufato di fagioli bianchi | Una manciata di semi di zucca tostati | Pesce arrosto con asparagi e insalata di cetrioli con olio EVO e aceto di mele |
Mercoledì | Porridge ai frutti rossi | Frutto di stagione | Riso con verdure o funghi | 1 manciata di frutta secca | Spaghetti di zucchine al pesto di cavolo nero |
Giovedì | Fiocchi di avena, bevanda vegetale di cocco e burro di mandorle | 1 banana | Zuppa di legumi misti, olio e limone | 1 manciata di mandorle | Pollo arrosto con patate dolci al forno |
Venerdì | Frullato di frutta | Frutto di stagione | Grano saraceno con verdure | Mandorle tostate | Pesce bianco al cartoccio e insalata condita con olio e limone |
Sabato | Bevanda vegetale di mandorla con 1 manciata di quinoa soffiata | Frutto di stagione | Zuppa di miso con tofu fermentato | 1 manciata di noci di macadamia | Salmone con verdure arrosto |
Domenica | Porridge con avena e frutti di bosco | Frutto di stagione | Quinoa con pomodorini | 1 manciata di frutta secca a scelta | Vellutata di zucca |
La dieta alcalina fa dimagrire?
Abbiamo visto quali sono le motivazioni scientifiche alla base, che fanno tanto parlare sella dieta alcalina. Ma fa dimagrire?
Per quanto riguarda la perdita di peso, come per ogni dieta bisogna applicare un deficit calorico specifico e adatto alla persona. Il deficit calorico è il principio “nascosto” alla base di tutte le proposte di strategie dimagranti.
Ovviamente bisogna anche tener conto della proporzione tra i vari macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi). Infatti, spesso oltre al deficit calorico è importante tenere leggermente più bassa la quantità di carboidrati, che dovranno essere, inoltre, a basso indice glicemico per avere un miglior controllo della curva glicemica e del senso di fame.
In particolare, la dieta alcalinizzante non nasce come dieta dimagrante, ma comunque è possibile perdere peso con questo approccio perché gli alimenti che comprende hanno in generale poche calorie e, inoltre, sono sazianti in quanto ricchi di acqua e di fibra alimentare (es. frutta e verdura).
In definitiva, per riuscire a dimagrire anche con la dieta alcalina, è essenziale che si applichi un deficit calorico che consenta la perdita di peso, ma di per sè non si può definire una dieta adatta al dimagrimento.
La dieta alcalina funziona aiuta a combatte il tumore?
In una recente revisione della letteratura scientifica non è stata riscontrata nessuna evidenza che la dieta alcalina abbia la capacità di influenzare la formazione di un tumore o che possa curare un tumore già esistente.
Quello che è vero è che si è notato che particolari tipi di cellule tumorali coltivate in laboratorio crescono meglio in un ambiente acido. L’ambiente di laboratorio è tuttavia ben diverso dal corpo umano, il cui pH dovrebbe in teoria cambiare interamente per modificare il pH del microambiente in cui crescono le cellule tumorali, e come abbiamo già detto, questo non è possibile.
È stato accertato, inoltre, che la dieta o l’uso di integratori possono influenzare il pH delle urine, con un aumento di 0,2-1,2 unità, ma non il pH del sangue, che varia al massimo di 0,02 unità.
Esiste uno studio scientifico che ha coinvolto quasi 30.000 uomini finlandesi che ha dimostrato che l’acidità della dieta non aumenta il rischio di tumore della vescica.
Tuttavia, non ci sono studi che dimostrino un effetto di una dieta alcalina su tumori già formati. Nel caso del tumore della vescica, inoltre, non si può escludere che l’alcalinizzazione delle urine possa persino interferire con i trattamenti anti-tumorali e quindi avere addirittura un effetto nocivo.
Studi scientifici
Le premesse appena fatte sono necessarie per rispondere alla domanda cruciale: quali sono i benefici di una dieta alcalina se il nostro corpo e il nostro metabolismo lavorano al fine di mantenere stabile il nostro pH?
Di fatto è praticamente impossibile modificare in modo sostanziale il pH dell’organismo perché siamo costruiti per impedire che ciò accada.
Si possono davvero avere benefici “anticancro” mangiando cibi che al di fuori dell’organismo presentano un pH alcalino, come alcuni frutti e alcuni legumi? La risposta è no. Qualunque cibo viene infatti rapidamente in contatto con i succhi gastrici presenti nello stomaco, che sono molto acidi, diventando neutro o addirittura acido prima ancora di essere assimilato.
Se anche esistesse un cibo capace di mantenere la propria alcalinità dopo aver attraversato lo stomaco, e di alterare il pH del sangue e dei tessuti, l’organismo metterebbe in funzione i sofisticati ed efficienti meccanismi automatici per riportare immediatamente il pH ai valori normali, attorno a 7,4.
In caso contrario, come abbiamo già detto, l’organismo si troverebbe in pochi minuti in stato di alcalosi metabolica, e sarebbe necessario l’intervento urgente di un’équipe medica per evitare la morte.
Per quanto tempo si consiglia di seguirla?
Questo tipo di dieta non ha particolari controindicazioni, a meno che non si soffra di problemi renali.
E` bene comunque non protrarre la dieta alcalina per più di un mese, in quanto in persone predisposte potrebbe portare a carenze di ferro, vitamina B12 (quindi ad anemia), e ad altre carenze micronutrizionali.
Quali sono i rischi della dieta alcalina?
In linea generale, una dieta alcalina non può far male ad una persona sana, ma esistono alcune condizioni patologiche in cui la dieta alcalina, a causa dell’elevato apporto di potassio che la caratterizza, è controindicata per i pazienti colpiti da malattie renali come l‘insufficienza renale o che assumono diuretici risparmiatori di potassio.
Si consiglia, dunque, di consultare un medico in presenza di malattie cardiache o assunzione di medicinali, per accertarsi che non vi siano controindicazioni o interferenze.
Inoltre, molto spesso vengono consigliati degli integratori con agenti alcalinizzanti che, però, a dosi elevate possono essere una comune causa di disturbi gastrointestinali.
In definitiva, la scelta più saggia è sempre quella di optare per la dieta Melarossa che si ispira al modello della Dieta Mediterranea. Questo tipo di alimentazione, infatti, offre una serie di benefici per la salute, tra cui la perdita di peso, una migliore salute del cuore e del cervello, la prevenzione del cancro e la prevenzione e il controllo del diabete.
Ricca di ingredienti gustosi come frutta, verdura, cereali integrali e grassi buoni per la salute del cuore, la dieta mediterranea è allo stesso tempo deliziosa e nutriente.
A sostegno della dieta mediterranea ritroviamo numerose evidenze scientifiche che mostrano benefici anche sulle funzioni cerebrali, sulla salute del cuore, sul metabolismo dei carboidrati e altro ancora.
Uno dei vantaggi dal punto di vista pratico è che non ci sono regole concrete per seguire la dieta mediterranea, in compenso possiamo affidarci a molte linee guida generali per imparare i principi della dieta e farli diventare parte integrante della routine quotidiana, senza doverci preoccupare di danneggiare il nostro organismo.
Conclusioni
In conclusione, la dieta alcalina propone l’idea che consumare alimenti alcalini possa influenzare positivamente il pH del corpo, portando a presunti benefici per la salute.
Ma, la validità scientifica di questa teoria è oggetto di dibattito, poiché il corpo umano è in grado di regolare il proprio pH in modo efficiente.
La comunità scientifica sottolinea che non esistono prove concrete a sostegno delle affermazioni sulla dieta alcalina e che molti aspetti di questa teoria mancano di fondamento scientifico.
Sebbene una dieta ricca di frutta, verdura, noci e semi, spesso associata alla dieta alcalina, possa portare diversi benefici per la salute, è importante considerare l’equilibrio nutrizionale complessivo e le esigenze individuali.
L’adozione di qualsiasi dieta dovrebbe essere basata su evidenze scientifiche solide e personalizzata in base alle condizioni di salute specifiche di ciascun individuo.
Fonti
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- Systematic review of the association between dietary acid load, alkaline water and cancer. Fenton TR, Huang T. BMJ Open. 2016 Jun 13.
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- Acid Balance, Dietary Acid Load, and Bone Effects-A Controversial Subject. Frassetto L, Banerjee T, Powe N, Sebastian A. Nutrients. 2018 Apr 21.
- Does a high dietary acid content cause bone loss, and can bone loss be prevented with an alkaline diet? Hanley DA, Whiting SJ. J Clin Densitom. 2013 Oct-Dec.