È possibile dimagrire in modo mirato? Esistono cibi in grado di farci perdere peso e di ridurre il grasso in determinati punti del corpo? Ne abbiamo parlato con Luca Piretta, nutrizionista di Melarossa, e Alessandra Parretta della redazione, che rispondono alle domande dei lettori in una nuova puntata della rubrica “Lo chiedo al nutrizionista”, nata per aiutarti a mangiare in modo più equilibrato senza rinunciare al gusto e al buon umore.
La distribuzione del grasso
I geni, spiega Piretta, condizionano molto la distribuzione del grasso: le donne hanno una distribuzione del grasso cosiddetto a “pera” (cioè sui fianchi), mentre l’uomo ce l’ha a “mela” ovvero sulla sfera addominale. Il dimagrimento e l’ingrassamento, dunque, non sono tanto condizionati da quello che mangiamo ma da una predisposizione genetica a disporre il grasso in alcune parti del nostro organismo.
Girovita abbondante o gonfiore addominale?
Per quanto riguarda il girovita è importante distinguere bene il gonfiore addominale dal grasso in eccesso. Nel primo caso la scelta degli alimenti può essere di grande aiuto in quanto ce ne sono alcuni che tendono a fermentare generando aria nell’addome.
Anche le modalità con cui mangiamo sono importanti: per esempio mangiare velocemente è una condizione che favorisce il gonfiore addominale.
Imparare a mangiare alcune cose e in alcuni modi può dunque essere utile per risolvere l’antiestetico e fastidioso problema del gonfiore alla pancia.
Dimagrire nei punti giusti
Nonostante tutto dimagrire nei punti giusti è possibile: non grazie ad alimenti “miracolosi”, ma abbinando ad una dieta corretta dell’attività fisica per riuscire ad armonizzare, con il resto del corpo, le zone che riteniamo eccessivamente abbondanti.
Ricordiamo che è importante anche adottare un’alimentazione che ci aiuti a ridurre la ritenzione idrica, uno dei fattori che favorisce l’accumulo di grasso sui fianchi.
Hai anche tu una domanda per il nutrizionista di Melarossa? Scrivi a [email protected] potrai diventare il prossimo protagonista di “Lo chiedo al nutrizionista”.
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