Sommario
Per allergia al nichel si intende la manifestazione di una reazione avversa dell’organismo nei confronti di questo metallo.
Si parla di allergia in quanto si verifica l’attivazione del sistema immunitario, con conseguente infiammazione dei tessuti interessati. Quindi, in seguito alla manipolazione di oggetti metallici, come accessori di bigiotteria, orologi, portachiavi, monete e cellulari, possono verificarsi episodi di dermatite allergica da contatto in individui predisposti.
Invece, in caso di ingestione, la sintomatologia è molto più variabile. Questo elemento si ritrova in numerosi alimenti (vegetali e animali), la cui ingestione normalmente non reca danno alla salute del consumatore.
In alcuni casi, in soggetti allergici al nichel, può scatenare l’attivazione del sistema immunitario. La sintomatologia correlata all’ingestione può variare da soggetto a soggetto. Inoltre, è difficilmente distinguibile dalle altre forme di allergie alimentari (nausea, gonfiore addominale, mal di testa, stanchezza, prurito, dermatite).
Quindi, se si sospetta allergia al nichel è possibile eseguire test specifici, cutanei (prick-test), o sierologici (RAST, ecc.), che permettono di diagnosticarne la reale presenza. Le persone allergiche al nichel dovrebbero ridurre il consumo degli alimenti che lo contengono ed il tempo di esposizione ad oggetti metallici.
Allergia al nickel: cos’è
Questa allergia consiste in una reazione avversa dell’organismo nei confronti del nichel, un elemento presente abbondantemente in natura, negli alimenti e negli oggetti di uso quotidiano.
Una reazione allergica si scatena in seguito all’attivazione del sistema immunitario nei confronti della sostanza estranea (non-self), in questo caso rappresentata dal nichel. La risposta immunitaria è di tipo cellulo-mediata, con coinvolgimento di:
- linfociti T helper
- anticorpi (immunoglobuline IgE)
- rilascio di istamina
- molecole pro-infiammatorie.
In base alla sintomatologia scatenante, se ne possono distinguere due principali forme.
- Dermatite da contatto (ACD). Può comparire in età pediatrica oppure insorgere in età adulta, dopo l’esposizione ripetuta o prolungata a oggetti contenenti nichel, o in seguito al primo contatto.
- Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel (SNAS). Si tratta di una reazione avversa agli alimenti, di tipo non tossico, che si verifica per ingestione e può manifestarsi a tutte le età.
Dove si trova il nichel
Il nichel è un elemento abbondantemente presente sulla superficie terreste e si presta bene alla lavorazione industriale. I suoi impieghi sono svariati:
Il nichel negli oggetti
- Produzione di acciaio inossidabile
- bigiotteria
- utensili da cucina
- chiavi
- monete
- batterie
- parti metalliche di occhiali
- orologi
- bottoni
- cinture, ecc.
Ma il nichel può essere anche presente in:
- cosmetici
- tinture per capelli
- piercing
- inchiostro per tatuaggi
- saponi
- porcellane
- vetro
- utensili medico-chirurgici (protesi, aghi, ecc.).
È un metallo ubiquitario, presente in suolo, acqua e atmosfera in concentrazioni molto variabili e raggiunge le tavole attraverso la catena alimentare. Gli organismi vegetali e animali che noi consumiamo assumono nichel dal suolo, dall’acqua o, a loro volta, dalla propria dieta.
Inoltre, gli alimenti conservati possono assorbire nichel dalle confezioni in latta, o plastica, in cui vengono commercializzati (migrazione dal packaging).
Allergia al nichel: nichel nei cibi
Tenendo presente che il contenuto di nichel negli alimenti può variare in base alla composizione del suolo, all’utilizzo di fertilizzanti chimici, all’inquinamento atmosferico locale e a molti altri fattori, si riporta una distinzione dei principali beni di consumo in funzione del contenuto di nichel (mg):
1- Alimenti a basso contenuto di nichel: < 10 mg/100 g di alimento
- acqua potabile (1)
- arance (4,6)
- banane (4)
- birra (2)
- broccoli (10)
- caffè (1)
- carote (5)
- farina bianca (4)
- farina di segale integrale (4)
- fecola di patate (3)
- fragole (5,3)
- kiwi (4)
- lattuga (7,5)
- limone (7)
- mele (1,2)
- olio di girasole (5)
- melanzane (1,3)
- olio di mais (6)
- olio di soia (6)
- olive (9)
- patate bianche senza buccia (4,8)
- pompelmo (6,5)
- sale (3)
- sedano (2,9)
- spinaci (7,2)
- vino (5)
- zucca (4)
- zucchero di canna (7)
- zucchine crudi (4,4).
2 – Alimenti a moderato contenuto di nichel: 10-100 mg/100 g di alimento
- albicocche (12,5)
- ananas (50)
- asparagi (15,5)
- frumento (29)
- farina d’avena (96)
- finocchi (34)
- lamponi (17)
- liquirizia (41)
- orzo (53)
- piselli (22)
- pomodoro (12,4)
- prezzemolo (50)
- riso bianco (25)
- riso integrale (37).
3 – Elevato contenuto di nichel negli alimenti: > 100 mg/100 g di alimento
- aglio (278)
- alga agar (200)
- arachidi (390)
- avena (230)
- cacao in polvere (855)
- cioccolato fondente (223)
- cumino (280)
- fichi secchi (130)
- grano saraceno (420)
- lenticchie secche (248)
- maggiorana (368), mandorle (130)
- menta piperita (340)
- miglio (199)
- nocciole (170)
- noci (320)
- semi di girasole (356)
- origano (953)
- pepe (687)
- salvia (600)
- semi di lino (223)
- semi di soia (390)
- zenzero (190).
Allergia al nichel: sintomi
Il principale sintomo dell’allergia al nichel da contatto (ACD) è la dermatite, uno sfogo cutaneo che si manifesta con vescicole pruriginose, arrossamento e lesioni cutanee simili all’eczema.
Quindi, si parla di dermatite localizzata in quanto la sintomatologia compare prevalentemente nella zona in cui è avvenuto il contatto. Ma, si può estendere ad altre aree del corpo. La manifestazione della reazione allergica può richiedere alcune ore (o giorni) e persistere anche per più di una settimana.
Invece, per quanto riguarda la sindrome sistemica da ingestione (SNAS), la sintomatologia può essere di diversa entità.
- Cutanea (dermatite diffusa, orticaria, eczema, prurito, lesioni).
- Gastrointestinale (dolore e gonfiore addominale, nausea, diarrea, vomito, meteorismo).
- Respiratoria (rinite allergica e asma).
- Neurologica (mal di testa, nervosismo).
- Generalizzata (febbre, fibromialgia, dolore alle articolazioni, stanchezza cronica).
Possibili cause dell’allergia al nichel
L’allergia al nichel può essere ereditata alla nascita (eredità genetica).
Quella che si eredita è in realtà una predisposizione genetica a sviluppare la sensibilità al metallo. La sintomatologia può manifestarsi in:
- età pediatrica, o in un secondo momento
- dopo fattori scatenanti, come l’esposizione prolungata ad oggetti contenenti nichel
- successivamente al consumo eccessivo di prodotti conservati in barattoli di alluminio, ecc.
Ma l’individuo può sviluppare l’allergia al nichel anche in assenza di predisposizione genetica. Come avviene ciò? Il sistema immunitario è programmato per difendere l’organismo da corpi estranei. Talvolta, può fare degli errori di valutazione ed agire per “eccesso di difesa”.
Quindi, il nichel contenuto negli oggetti di uso quotidiano, o negli alimenti, può essere riconosciuto come estraneo dal sistema immunitario e scatenare l’attivazione dei linfociti ed il rilascio di istamina.
Inoltre, ad un secondo contatto la risposta immunitaria sarà più forte, per azione dei linfociti di memoria.
Per limitare la probabilità di sviluppare allergia al nichel, si consiglia di limitare l’esposizione ad oggetti contenenti questo metallo e consumare alimenti freschi, coltivati senza l’uso di pesticidi.
Diagnosi dell’allergia al nichel
La diagnosi di allergia al nichel non è semplice da eseguire, in quanto la sintomatologia è comune ad altre condizioni patologiche. La presenza di familiarità, in aggiunta alla sintomatologia, può essere un indizio che deve essere preso in considerazione. Tuttavia, per validare la reale presenza di allergia al nichel, è opportuno eseguire test specifici.
Test di provocazione orale (TPO)
Il test di provocazione orale (TPO) prevede la somministrazione diretta dell’allergene, in questo caso degli alimenti contenenti nichel. Va eseguito sempre sotto stretto controllo medico, in quanto presenta un forte rischio per il paziente.
Per ridurre la probabilità di falsi positivi, questo test viene solitamente eseguito in doppio cieco (Double-Blind Placebo Controlled Food Challenge, DBPCFC), fornendo al paziente una sostanza di controllo allergologico (placebo), per la quale non dovrà manifestare sintomatologia.
Diete di eliminazione
Vengono eliminati dalla dieta del paziente gli alimenti contenenti il sospetto allergene, in questo caso il nichel, per un periodo più o meno lungo. Se durante questo periodo la sintomatologia si riduce, si può dedurre che il paziente presenta sensibilità nei confronti dell’alimento, ma potrebbe essere una semplice intolleranza.
Per la diagnosi di allergia occorrono test diagnostici (prick test, RAST, ecc.).
Test cutanei in vivo (skin prick test, patch test)
L’esecuzione di questi test prevede che una piccola aliquota di allergene (nichel) sia messa a contatto con la cute del paziente (solitamente avambraccio o schiena) in maniera diretta (prick test), o con l’ausilio di cerotti imbevuti di allergene (pach test).
In presenza di sensibilità al nichel, dopo 20-25 minuti, nella zona di contatto si osserverà una reazione cutanea locale (arrossamento), di diametro simile a quella generata dall’esposizione all’istamina (test di controllo positivo).
In caso contrario, sulla cute non si osserveranno reazioni, analogamente al controllo negativo (soluzione glicero-salina). Questi test vengono utilizzati per diagnosticare soprattutto la dermatite da contatto, ma possono fornire indicazioni utili, ma non diagnostiche, anche nel caso di sospetta allergia alimentare.
Test in vitro (RAST, ISAC)
Il RAST test (Radio Allergo Sorbent Test) esegue la ricerca degli anticorpi IgE alimento specifici nel siero (metodica ELISA). Fornisce una misurazione quantitativa degli anticorpi e viene eseguito in vitro. Il RAST test indica la presenza nel soggetto di IgE allergene specifiche, ma non permette la diagnosi clinica di allergia alimentare.
L’ISAC test, meno conosciuto, è un test in vitro basato sul dosaggio di IgE su microarray, che identifica la sensibilità individuale a 112 allergeni alimentari, tra cui il nichel. Si esegue anch’esso mediante prelievo di sangue e riferisce una valutazione quantitativa.
Note: la sola positività ai test diagnostici, in assenza di sintomatologia, identifica una predisposizione genetica ma non è indice di allergia manifesta.
Allergia al nichel: come si cura
Non esiste un rimedio definitivo che permetta di eliminare alla radice l’allergia al nichel, tuttavia è possibile ridurne la sintomatologia associata.
Dermatite da contatto
Per la dermatite da contatto esistono farmaci ad uso cutaneo, o orale, a base di corticosteroidi (antinfiammatori). Ad uso cutaneo, nei formati di crema o pomata, da applicare sulla zona di contatto, a scopo lenitivo, o compresse, da assumere in seguito ad esposizione al nichel.
Sintomatologia sistemica
Per la sintomatologia sistemica, invece, si consiglia l’esclusione degli alimenti contenenti nichel dalla propria dieta, prestando attenzione agli imballaggi e ai contenuti in “tracce”.
Un approccio terapeutico molto utilizzato è il trattamento iposensibilizzante orale. Tale approccio prevede una dieta di esclusione degli alimenti contenenti nichel anche in piccole quantità, per poi procedere ad una successiva reintegrazione, graduale e controllata.
Molti pazienti sottoposti a questa terapia hanno mostrato una riduzione dei sintomi in seguito ad ingestione di alimenti contenenti nichel (iposensibilizzazione). Quindi, hanno potuto riprendere un regime alimentare variato. Bisogna tener presente che questo approccio terapeutico non garantisce l’effettiva scomparsa dell’allergia e dipende della sensibilità individuale (per alcuni può funzionare, per altri no).
Si sconsiglia vivamente di provare questa metodica in assenza di indicazione medica, in quanto le allergie alimentari non sono da sottovalutare.
Dieta e esempio di menù nichel free
Un intervento nutrizionale può essere utile per modulare il danno cellulare indotto dal nichel, ma non porta alla scomparsa dell’allergia. La risposta immunitaria che scatena il nichel a contatto con le mucose dell’organismo nelle persone allergiche, infatti, porta alla formazione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), con danno ai tessuti (perossidazione lipidica) ed al DNA.
Le caratteristiche generali di un regime alimentare per persone nichel-sensibili sono:
- alimenti a basso contenuto di nichel
- abbondanza di antiossidanti capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi
- adeguato apporto di ferro, necessario per ridurre al minimo l’assorbimento di nichel.
Esempio di menù senza nichel (ca.1500 kcal)
colazione
- toast con 2 fette di pane integrale e prosciutto cotto (20 g)
- 1 bicchiere di succo d’arancia, o pompelmo (200 ml).
Spuntino
- 1 mela (200 g).
Pranzo
- pasta (80g) con zucchine (200 g) e grana (10 g)
- 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva.
Spuntino pomeridiano
- 1 banana (200 g).
Cena
- riso (80 g), petto di pollo alla piastra (200 g), radicchio (a
- piacere)
- 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva.
Alimenti da evitare
- Alimenti ad alto contenuto di nichel: crusca, avena, grano saraceno, soia, legumi (in particolare legumi secchi, come piselli e fagioli secchi), cioccolato, cacao, tutti i tipi di frutta secca (soprattutto noci, nocciole e arachidi), liquirizia, alcuni crostacei e molluschi.
- Moderato contenuto di nichel: aringhe, sgombri, tonno, pomodoro, cipolla, carota e alcuni frutti, in particolare mele e pere. La cottura, tuttavia, aumenta il grado di tollerabilità per l’organismo.
- Verdure o legumi in scatola, in quanto il nichel è spesso utilizzato come conservante.
Cibi consentiti
- Alimenti ricchi di ferro e vitamina C.
- Alimenti contenenti nichel in tracce: farina raffinata, latticini, carne, patate, carote cotte, riso, tè e caffè.
Perché si ingrassa con allergia al nichel
Le persone affette da allergia al nichel, prima della diagnosi e della successiva esclusione degli alimenti contenenti l’allergene, mostrano aumento di peso ed hanno difficoltà a dimagrire.
Ciò è valido anche per le altre forme di allergie alimentari. Infatti, l’attivazione del sistema immunitario che si realizza in presenza dell’allergene innesca uno stato infiammatorio a livello dei tessuti.
Questa infiammazione si traduce in gonfiore ed in un aumento dei livelli di insulina nel sangue, con conseguente accumulo di adipe (lipogenesi).
Per poter tornare al proprio peso in presenza di allergia al nichel è necessaria l’eliminazione degli alimenti per i quali si presenta sensibilità.
Gli alimenti contenenti nichel sono parecchi, pertanto, per evitare di incorrere in carenze nutrizionali, si consiglia di rivolgersi a specialisti della nutrizione capaci di elaborare un piano alimentare completo dei nutrienti necessari al proprio fabbisogno giornaliero.
Altri suggerimenti
Occorre prestare attenzione all’utilizzo di posate ed utensili nichel-free (prive di nichel), cosmetici nichel-tested (prodotti testati per i quali è appurata la presenza di nichel in quantità inferiori allo 0,00001%) ed evitare Il fumo di sigaretta, anche passivo, in quanto ogni sigaretta contiene in media 1-3 μg di nichel.
L’indicazione è sempre quella di non affidarsi a diete fai da te, ma di seguire i consigli di un’equipe di esperti in nutrizione ed allergie alimentari.
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