Microblading: cos’è, tecnica, quanto dura una seduta, costi e controindicazioni

Stanchi delle solite pinzette e di ritocchi interminabili allo specchio per ridefinire le vostre sopracciglia? Per voi esiste il microblading alle sopracciglia, un trattamento estetico simile al tatuaggio, che in poche ore è in grado di correggere difetti e donarvi delle sopracciglia perfette. Grazie a una penna e una lama è in grado di intervenire con la massima precisione, ridisegnando le sopracciglia pelo dopo pelo.

A differenza del trucco permanente o del tatuaggio tradizionale si tratta di una tecnica semipermanente, che col tempo può essere ridefinita in base alla forma che il vostro viso assumerà con gli anni. 

E se avete paura del dolore, non preoccupatevi, perché il microblading fa molto meno male di un semplice tatuaggio e la crema anestetica vi aiuterà ad alleviarne i sintomi. 

Per avere dei buoni risultati, però, è necessario che sia eseguito con precisi criteri da tecnici specializzati, in grado di scegliere la tipologia di microblading più adatta a voi. Alla fine, il risultato sarà sorprendente per un’arcata più ridefinita e uno sguardo più seducente e profondo. 

Se siete curiosi di conoscerne i dettagli, i costi e la durata, seguiteci. 

Cos’è il microblading alle sopracciglia?

Se si vuole puntare tutto sullo sguardo, avere sopracciglia curate e ben definite è fondamentale. D’altra parte, se la bellezza fisica con gli anni cambia, il fascino di uno sguardo resta per sempre.

Ecco perché investire nella tecnica del microblading potrebbe risultare la scelta giusta per essere ancora più belli e indimenticabili.

Ma vediamo nel dettaglio cos’è esattamente il microblading. E’ una tecnica di trucco semipermanente di origine orientale che si effettua solo sulle sopracciglia.

Si chiama così perché, tecnicamente, si interviene con uno strumento costituito da micro lame “blade”, che vanno a creare delle micro incisioni nella pelle. Arrivano a livello dello strato papillare del derma dove risiedono i follicoli piliferi, dove successivamente viene inserito il colore più vicino al vostro.

Si tratta di una tecnica, molto diffusa negli Usa e importata in Italia solo qualche anno fa, ma che ha avuto da subito un grande successo. Questo sia per la qualità superiore rispetto ai trattamenti tradizionali come i tatuaggi, che non davano di certo gli effetti desiderati, sia per i risultati particolarmente realistici.

Il trattamento, infatti, viene oggi scelto da moltissime donne, ma come vedremo anche dagli uomini, per correggere varie tipologie di inestetismi legati alla zona sopraccigliare. E questo è possibile grazie alle diverse tecniche di microblading proposte dai centri estetici.

Quale tipologia di trattamento scegliere?

La scelta della tecnica di microblading è fondamentale per avere un risultato quanto più vicino alle proprie aspettative.

Quindi, per non sbagliare, è importante affidarsi ai migliori centri estetici e a dermopigmentisti specializzati, nonché informarsi bene sull’argomento.

A tal proposito, di seguito le tre tecniche di microblading presenti sul mercato: la microforatura, il microshading e il microblading a peletto. 

1. Microforatura è un tatuaggio delle sopracciglia più leggero che prevede di disegnare anche laddove non sono presenti dei peli nella forma originaria.
2. Microshading è un trattamento pensato principalmente per chi ha la pelle grassa o mista e serve, più che a strutturare il sopracciglio, a compensare la presenza di buchi o macchie al suo interno. Il risultato finale ricorda quello di un trucco a ombretti con delle sfumature.
3. Microblading a peletto è invece una tecnica che prevede di ridisegnare le sopracciglia pelo per pelo e riesce a garantire una ricostruzione assolutamente naturale.

Microblading: come si esegue la tecnica?

Un trattamento di microblading passa attraverso delle fasi necessarie alla buona riuscita del risultato. Vediamole nel dettaglio.

Prima fase

La prima cosa da fare è lo studio del viso del cliente da parte del professionista.

Egli avrà infatti il compito di scegliere la pigmentazione da utilizzare durante il trattamento sulla base di alcuni parametri che sono:

• Incarnato
• Colore dei capelli e degli occhi
• Tipologia di trucco preferita dal cliente
• Preferenze
• Tratti somatici.

Seconda fase

Successivamente, bisogna disegnare le sopracciglia. Il professionista comincia a tracciare a matita le linee della zona da trattare, in modo da trovare la forma più adatta al viso.

Lo fa anche grazie all’ausilio di un compasso che gli permette di misurare la distanza tra gli occhi, tra le sopracciglia e tra altri punti specifici del viso.

Certamente sarà il cliente, su consiglio del dermopigmentista, a decidere il risultato finale, ma bisogna rispettare l’armonia del viso.

Terza fase

Il terzo passaggio è applicare una crema anestetica sulla zona che, a occhio, può dare un effetto iniziale di gonfiore e gommosità alla pelle, ma che è molto utile per attenuare il dolore.

Sebbene la soglia del dolore sia soggettiva e non si tratti di un trattamento molto doloroso, stiamo pur sempre parlando di incisioni sulla pelle.

La sensazione è più o meno quella di un tatuaggio, ma sul viso, una zona quindi più sensibile di altre.

Per questo, sentire un po’ di male è assolutamente normale, così come è normale contrastarlo con un po’ di crema anestetica locale.

Quarta fase

Il quarto passaggio prevede l’utilizzo della lama sia per scalfire la pelle in superficie simulando la forma dei peli, sia per colorare i graffi con la pigmentazione scelta.

Dopo la prima battitura di microblading, si continua con le altre finché non si ottiene il risultato desiderato.

Ad ogni passaggio, infatti, si aggiungono tatuaggi di peli che, anche grazie all’applicazione di una maschera di colore uguale al pigmento usato, vanno a coprire tutti i tratti precedentemente disegnati. 

Microblading sopraccigliare: quali strumenti si usano?

Gli strumenti principali per eseguire un trattamento di microblading sono:

• Penna, detta manipolo.
• Ventaglietto simile ad una lama. E’ fatto di tanti aghi sottilissimi perfettamente allineati che hanno forme diverse. La forma della lama viene scelta in base al tipo di pelle e al risultato che si vuole ottenere.
• Pigmenti, che sono gli stessi usati per la dermopigmentazione e il trucco semipermanente, ma non per i tatuaggi. A differenza di quest’ultimi, quelli impiegati nel microblading sono riassorbibili e realizzati a base minerale, quindi più costosi. In tutti i casi, però, si tratta di prodotti certificati dal ministero della Salute e quindi sicuri per i pazienti.

Quanto dura una seduta e dopo quanto tempo bisogna ripetere il trattamento?

Per avere l’effetto sperato di solito basta una singola seduta di circa 3 ore. E’ anche vero però che quasi sempre serve una seconda seduta per rinforzare il lavoro fatto durante la prima. 

In genere, il cliente si presenta nuovamente dopo circa un mese e mezzo e, in occasione dell’incontro, il professionista è in grado di visionare eventuali difetti o buchi e riempire il tutto mediante altri passaggi.

Molti si chiedono quanto duri il microblading. La risposta è che dipende molto dal tipo di pelle e dal lavoro fatto dal professionista, che deve essere impeccabile sotto tutti i punti di vista. 

Se un lavoro è eseguito correttamente e non si presentano complicazioni, il risultato può durare anche fino a tre anni. Ma, ripetiamo, che ci sono molti fattori che influiscono sulla reale durata e questi sono, per esempio, l’età del soggetto, lo stile di vita, le abitudini e lo stato di salute.

Tra i fattori che possono accorciare la durata del trattamento ci sono:

• Esposizione al sole senza protezioni.
• Frequenti bagni in acqua salata.
• Bagni in piscina a causa del cloro.
• Uso di scrub.
• Sudorazione eccessiva dovuta allo sport.

E’ chiaro che è impensabile cambiare o eliminare del tutto alcune di queste sane abitudini solo per preservare un tatuaggio.

Per questo motivo, il modo più giusto per affrontare il trattamento, è probabilmente quello di pensare che si tratti pur sempre di una procedura semipermanente che necessita di essere rieseguita periodicamente (ogni 12/18 mesi), come fosse un vero e proprio tatuaggio. 

Microblading: cosa fare prima e dopo il trattamento

Proprio come si fa per qualsiasi intervento, anche in questo caso servono delle precauzioni pre e post trattamento.

Piccole accortezze che ridurranno al minimo i rischi e favoriranno la guarigione delle piccole lesioni. Ecco per voi qualche consiglio.

Prima del trattamento

• Evitare di assumere alcol.
• Sospendere almeno un giorno prima, in accordo col proprio medico di base, eventuale terapia anticoagulante (per evitare sanguinamenti eccessivi.
• Non presentarsi alla seduta con pelle già irritata o screpolata.

Dopo il trattamento

• Non toccare con le mani, almeno per qualche ora, la zona trattata per evitare infezioni.
• Applicare sulle sopracciglia una crema lenitiva o la vasellina, come si fa con i tatuaggi.
• Non truccarsi.
• Non prendere il sole diretto sul viso per circa un mese ed eventualmente applicare un filtro solare ad alta protezione.
• Evitare di fare sport per qualche settimana.
• Evitare spa e bagno turco per circa un mese.
• Non usare saponi o trattamenti troppo aggressivi.

Queste precauzioni sono necessarie ad evitare complicazioni e a garantire che il colore inserito possa imprimersi nel modo adeguato. Qualsiasi comportamento inopportuno potrebbe mettere a repentaglio l’esito finale del trattamento.  

Perché fare il microblading?

Il trattamento di microblading è indicato per tutti coloro che vogliono correggere gli inestetismi delle sopracciglia, senza però dover trascorrere ogni giorno ore interminabili davanti allo specchio. 

I casi più comuni di coloro che ricorrono a questa speciale tecnica riguardano:

• Sopracciglia rade
• Cicatrici
• Buchi in mezzo ai peli
• Sopracciglie asimmetriche
• Alopecia.

Per tutti questi casi e probabilmente tanti altri, il microblading può fare davvero miracoli e donare profondità a sguardi spenti, invecchiati e privi di carattere.

Il semipermanente scelto anche dagli uomini

Come dicevamo, chiunque può fare il microblading. Anche gli uomini. Erroneamente, infatti, si è portati a pensare che il sesso maschile sia meno attento a certi dettagli, quando in realtà, in una società sempre più volta a valorizzare l’aspetto, gli uomini costituiscono un’ampia fetta di questo mercato. 

Per le sopracciglia maschili ovviamente il risultato deve essere assolutamente naturale, ecco perché la tecnica del microblading a peletto è quella prediletta.

Inoltre, il disegno deve avvicinarsi molto a quello delle linee naturali e al massimo riempire giusto lì dove i peli sono radi. Ciò che è di fondamentale importanza in questo caso è che non si capisca che c’è del trucco. 

Per quanto riguarda l’esecuzione del trattamento non c’è differenza tra uomo e donna. L’unica cosa in più da fare è eventualmente il taglio dei peli troppo lunghi o in eccesso.

Differenza tra microblading e sopracciglia tatuate

Adesso che abbiamo approfondito il tema, arriva il dilemma. Cosa scegliere tra microblading e tatuaggio delle sopracciglia? 

La scelta dipende da molti fattori.

Prima di tutto dalla durata dei trattamenti, che, come abbiamo detto, nel microblading è semipermanente, mentre nel tatuaggio è permanente.

Questo vuol dire che si può scegliere in base a quanto tempo e denaro si vogliono investire per le proprie sopracciglia e in base a quanta convinzione ci sia dietro la vostra scelta.

Infatti, un tatuaggio, a differenza del microblading, può essere rimosso solo con l’intervento del laser.

Poi, dall’utilizzo dei prodotti. Nelle incisioni a peletto si usano pigmentazioni naturali e bioriassorbibili. Invece, nei tatuaggi si adoperano prodotti indelebili e quindi, se non conformi, molto più rischiosi per la salute.

E ancora, dalla durata del colore originale sul tatuaggio. L’esposizione al sole cambia sia la pigmentazione della pelle sia quella dei tatuaggi che potrebbero virare verso il blu o il rosso con pessimi risultati estetici.

Infine, la scelta dipende anche dal concetto che con l’età il viso cambia e con esso anche l’arcata sopraccigliare.

Per questo motivo, avere un make-up permanente potrebbe causare, con il tempo, ulteriori inestetismi e costringervi a usare il laser per eliminare il vecchio tatuaggio e a rifarne uno nuovo. 

Quanto costa fare il microblading?

Dire con assoluta certezza quali siano i costi di un trattamento di microblading è impossibile, in quanto a fare il prezzo non è solo il tipo di lavoro ma anche il professionista o il centro a cui ci si rivolge.

Quello che possiamo dire è il costo indicativo, che varia dai 250 ai 600 euro, a seconda delle variabili sopra indicate, ma anche di altre. Come, per esempio, la base di partenza dell’inestetismo. 

E’ chiaro che lavorare su una cicatrice sarà molto più difficile che farlo su una pelle liscia. Così come fare un tatuaggio su un caso di alopecia richiederà un lavoro più lungo rispetto ad un semplice ritocco.

Nel caso un cliente richieda invece un trattamento di microshading, ossia la colorazione a sfumature del sopracciglio, che esige generalmente tempi più lunghi, il prezzo potrebbe salire un pò e oscillare tra i 400 e i 650 euro.

Poi, a questi costi bisogna aggiungere i ritocchi che di solito si aggirano intorno ai 150/200 euro.

In ogni caso, bisogna sempre diffidare da chi promette miracoli a prezzi fuori mercato.

Si tratta di un lavoro manuale molto meticoloso e che richiede esperienza, che viene fatto sulla vostra faccia. Quindi attenzione a scegliere il professionista giusto.

Controindicazioni 

Il microblading con le sue diverse tecniche, essendo davvero poco invasivo, è indicato per qualsiasi tipo di pelle. Come per ogni cosa, però, esistono dei soggetti più a rischio per i quali è meglio evitare o richiedere prima un parere medico. Tra questi, coloro che soffrono di:

• Dermatite atopica
• Psoriasi
• Rosacea
• Eczemi
• Diabete
• Malattie trattate con terapia anticoagulante.

Anche se non ci sono particolari controindicazioni è sempre meglio che anche le donne in gravidanza evitino di sottoporsi al trattamento. Questo per scongiurare eventuali infezioni che potrebbero poi essere trasmesse al feto.

Effetti collaterali del microblading

Come abbiamo più volte sottolineato, fare il microblading non è rischioso, ma bisogna fare attenzione alla scelta del professionista. 

Se il trattamento, difatti, è eseguito secondo gli schemi previsti e adoperando tutte le norme di sicurezza, difficilmente può portare a effetti collaterali.

L’unico effetto da segnalare, ma che è assolutamente normale, è la comparsa di crosticine sulla zona trattata. L’importante è che non siano rimosse manualmente, ma che cadano da sole. Cosa che di solito avviene nel giro di 3/5 giorni.

Un altro possibile effetto è il sanguinamento eccessivo, che però può avvenire solo se il dermopigmentista sbaglia incisione e va troppo in profondità, oppure, se il cliente è in terapia anticoagulante e non l’ha interrotta come indicato dal medico.

Fonti

1. Medical News Today.
2. Microblading and the Science Behind it. NCBI.

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