Sommario
La forfora è un problema che colpisce una persona su due, prevalentemente giovani uomini. La sostanza è costituita da piccoli frammenti di cuoio capelluto che si staccano, finiscono tra i capelli e cadono su spalle e vestiti.
I sintomi che spesso l’accompagnano sono prurito e irritazione del cuoio capelluto e sebbene non sia una patologia grave, può influenzare molto l’autostima e la qualità della vita.
Chi ne soffre sa che la forfora può essere secca o grassa e che fare una diagnosi medica precoce può essere utile per combatterla.
Nella maggior parte dei casi, l’uso regolare di uno shampoo antiforfora può bastare, ma in altri casi è necessario agire con prodotti più efficaci che, come vedremo, possono essere di origine naturale o chimica.
Sfortunatamente ad oggi non esiste un trattamento definitivo per curare in modo permanente la forfora, motivo per cui può tornare in qualsiasi momento della vita a causa di diversi fattori.
La forfora: cos’è
E’ una diffusissima dermatite. Non è né contagiosa né pericolosa, ma può essere fastidiosa e influire negativamente sull’autostima, anche se non ha nulla a che vedere con l’igiene e la frequenza con cui i capelli vengono lavati.
Essa è dovuta alla desquamazione delle cellule morte della pelle presenti nel cuoio capelluto. Per questo si manifesta con quei caratteristici fiocchi bianchi antiestetici che si accumulano su giacche e vestiti. In realtà, le squame possono essere anche di colore grigiastro o gialle ed essere secche o untuose.
In natura, il processo di desquamazione della pelle è fisiologico, in quanto permette il ricambio cellulare. Ma quando è eccessivo si parla appunto di forfora, il cui nome scientifico è Pityriasis Capitis.
La condizione può variare nella sua intensità e può causare prurito. Nella maggior parte dei casi può essere tenuta sotto controllo in modo semplice, per esempio con shampoo antiforfora, in casi più seri può nascondere malattie gravi e favorire la caduta dei capelli.
Tipologie: forfora secca e grassa
E’ stata suddivisa secondo tre stadi:
- Fisiologica, dovuta alla naturale desquamazione della pelle.
- Occasionale, dovuta a fattori esterni come infezioni o trattamenti cosmetici troppo aggressivi.
- Patologica, dovuta ad un’infiammazione sottocutanea.
Poi, in base a come si manifesta, la forfora può essere di due tipi:
- Secca.
- Grassa.
Forfora secca
La prima tipologia è quella più diffusa ed è facilmente visibile ad occhio nudo. E’ caratterizzata da numerose squame bianche e sottili che possono apparire sulla superficie dei capelli in gruppi da 500 a 1000 scaglie.
La loro volatilità è data proprio dal fatto che si staccano facilmente dalla pelle e che quindi cadono rapidamente sui nostri vestiti.
Forfora grassa
Questo tipo di forfora è costituita da piccoli accumuli di grasso, tondi e giallastri. Sono più appiccicosi e aderiscono ai capelli.
Ecco perché a differenza della forfora secca, essa non cade facilmente sulle spalle, ma rimane in testa sotto forma di crosticine oleose che fanno sembrare i capelli sporchi e unti.
Sintomi della forfora
Il primo e più fastidioso sintomo della forfora è senz’altro visivo.
- Una persona colpita da questa condizione, il più delle volte, se ne accorge perchè inizia a vedere questa polvere bianca sui vestiti.
- Altro fastidioso sintomo è il prurito, soprattutto se si tratta di forfora grassa.
- In quest’ultimo caso, il cuoio capelluto è ricoperto da crosticine giallastre oleose riconoscibili al tatto.
- A volte, la forfora può colpire anche le sopracciglia, l’attaccatura dei capelli laterali, orecchie e naso. In rari casi, anche il centro del petto o della schiena.
Altre spiegazioni
La crescita eccessiva del fungo Malassezia furfur è responsabile della forfora nel cuoio capelluto, ma anche altre condizioni possono causare la formazione di forfora o averne gli stessi sintomi. Vediamone alcune.
- Dermatite, o eczema, seborroica: è caratterizzata da pelle rossa e irritata nelle aree del corpo dove ci sono molte ghiandole sebacee. La pelle diventa grassa lucida e ricoperta da squame bianche o giallastre.
- La psoriasi: è una malattia infiammatoria della pelle di carattere cronico e recidivante che può dare cuoio capelluto bianco e squamoso e può estendersi lungo la fronte e il collo.
- La tigna: è un’infezione micotica che può colpire gli strati superficiali della cute in diverse parti del corpo, compreso il cuoio capelluto (tinea capitis). In questo caso causa rossore e infiammazione se non addirittura perdita di capelli.
Perché viene la forfora in testa?
La manifestazione di questa condizione può avvenire per diversi fattori.
Molto spesso la sua origine è dovuta alla presenza di un fungo molto piccolo chiamato Malassezia furfur, che appartiene alla normale microflora della cute.
Però, a volte, esso si comporta come un patogeno e causa appunto delle infezioni, come l’eccessiva produzione di sebo.
Altre cause possono essere:
- Scompenso ormonale.
- Infiammazione del cuoio capelluto dovuta a scarsa igiene o a graffi causati dall’eccessivo prurito.
- Predisposizione genetica.
- Consumo di tabacco.
- Stress.
- Reazione della pelle all’uso di prodotti per capelli come lacche o gel.
- Disturbi del sonno.
- Dieta squilibrata.
- Uso ripetuto di berretti o caschi.
Fattori di rischio
Che sia secca o grassa, la forfora può comparire come sintomo associato a diversi fattori.
Ad esempio, sembra che colpisca di più gli uomini in giovane età rispetto alle donne e alle persone adulte. Poi, però, ci sono persone che a causa di patologie come il morbo di Parkinson ne sono maggiormente soggette.
Stessa cosa a proposito di pazienti che soffrono di patologie legate allo stress o che siano stati colpiti da infarto o ictus. Questo, molto probabilmente, a causa della forte compromissione del sistema immunitario.
Soggetti che possono soffrirne più di altri
Oltre all’età e alla predisposizione genetica, ci sono alcuni soggetti che manifestano i sintomi più di altri.
Per esempio, coloro che vivono al freddo o stanno troppo al sole. Le basse temperature, così come l’eccessiva esposizione ai raggi solari, tendono a seccare la pelle e quindi a desquamare anche il cuoio capelluto.
Anche nei neonati la forfora si manifesta sotto forma di crosta lattea, un tipo di secrezione dovuta all’eccessivo consumo di grassi e che dopo i due mesi di vita tendenzialmente scompare.
Diagnosi ed esami strumentali utili: quando rivolgersi al medico
La diagnosi viene fatta da un medico specialista, di solito un dermatologo, in grado di individuare la problematica e valutarne la gravità.
La visita prevede un’attenta anamnesi per individuare patologie pregresse o in corso, verificare se c’è ereditarietà con il problema ed eventuali altre cause, come stili di vita e abitudini alimentari.
Nel caso di forfora dovuta a dermatite seborroica o da contatto, il medico può indicare al paziente di effettuare un esame come quello allergologico, il cosiddetto Patch Test. Con esso, di solito, si riescono ad individuare tutte quelle sostanze che provocano una reazione infiammatoria, tra cui la produzione patologica di sebo.
Si può ricorrere anche ad un altro specialista, il tricologo che, dopo avere effettuato un esame dei capelli, è in grado di fornire informazioni circa il loro stato di salute, ma anche quello del cuoio capelluto.
Lo specialista si avvale di strumenti che consentono di raccogliere parametri atti a determinare la presenza o meno di questo disturbo.
Come combattere la forfora: rimedi naturali e cure
Il problema della forfora può essere risolto in vari modi, tutto dipende dalla gravità. Il primo step, fai da te, è sicuramente lo shampoo antiforfora. Ne esistono di diversi tipi, da quelli più commerciali a quelli più specifici acquistati in farmacia.
Come scegliere lo shampoo antiforfora
Il consiglio è di acquistare uno shampoo che contenga antifungini e ingredienti che abbiano un’azione lenitiva sulla cute.
Dunque, non devono mancare:
- Zinco Piritione (antibatterico).
- Acido salicilico (dissolve le squame).
- Solfuro di selenio (antifungino).
- Ketoconazolo (antifungino).
- Catrame di carbone (antinfiammatorio).
Prima di usarlo è molto importante leggere le istruzioni e verificare che il prodotto sia adatto alla propria condizione.
Tutti gli shampoo, solitamente, prevedono il seguente iter:
- Lasciare agire il prodotto per almeno cinque minuti.
- Non interrompere il trattamento prima di averlo provato per almeno un mese.
- Non abusare del prodotto.
- Interrompere solo dopo aver risolto definitivamente il problema. È possibile comunque che il trattamento debba essere ripetuto più volte in un anno.
Altri trattamenti
Invece, nei casi più severi è necessario ricorrere a farmaci a base di cortisone prescritti dal medico. Possono essere sotto forma di shampoo o balsami in grado di ridurre l’infiammazione e prevenire allergie o dermatiti.
Anche questi prodotti vanno usati quotidianamente o secondo le indicazioni riportate sul bugiardino. A seguire, è possibile ripetere il trattamento come mantenimento del risultato ottenuto.
Rimedi naturali per combattere la forfora
Oltre ai farmaci e agli shampoo anti-forfora è possibile ricorrere ad altri rimedi. Alcuni dei più noti prevedono l’uso di:
- Aspirina da sciogliere e mescolare allo shampoo, per avere la stessa efficacia di un normale shampoo anti-forfora.
- Tea tree oil da aggiungere al proprio shampoo per un’azione lenitiva e anti-fungina.
- Aceto di sidro di mele da diluire in acqua e spruzzare direttamente sulla cute. Dopo aver agito per 15 minuti può essere rimosso con acqua.
- Collutorio a base di alcool da usare per risciacquare i capelli dopo lo shampoo.
- Olio di cocco o limone per effettuare un massaggio lenitivo sulla cute.
- Aglio per eliminare i batteri.
- Maschera a base di olio di oliva da lasciare agire su cute e capelli per tutta la notte.
Prevenzione e cosa fare per non far ritornare la forfora
Nella maggior parte dei casi, prevenire la forfora è possibile. Anche chi di solito soffre di questo problema a causa di motivazioni genetiche dovrebbe seguire alcuni semplici consigli che riportiamo di seguito.
- Controllare lo stress: lo si può fare organizzando la routine quotidiana per evitare una vita troppo frenetica e inutili mal di testa. A questo si possono aggiungere attività fisiche e pratiche volte al raggiungimento del benessere psico-fisico, quali la meditazione o lo yoga.
- Mangiare sano: seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdure in grado di eliminare scorie e diminuire al minimo, se non eliminare del tutto, alcool e cibi troppo ricchi di grasso.
- Corretta igiene personale: non usare per nessun motivo uno shampoo troppo aggressivo che favorisca la proliferazione del sebo e della forfora. Al contrario, è consigliato l’uso di uno shampoo quotidiano delicato con acqua tiepida e phon ad una temperatura non eccessivamente elevata. Evitare l’uso di lacche e gel per capelli.
Fonti
- Forfora e Dermatite Seborroica – Società Italiana di Tricologia.
- Inversaonlus.