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Quante volte ti è capitato di mangiare dei cibi scaduti da pochi giorni pensando che non ci fossero rischi? Oppure di aprire la confezione di un alimento scaduto, per controllare se fosse maleodorante e decidere se consumarlo o meno?
Spesso, pur di non buttare via il cibo, facciamo scelte poco consapevoli e, in alcuni casi, un po’ avventate. Quando si tratta di data di scadenza, invece, servono attenzione e prudenza perché mangiare cibi scaduti è un rischio per la tua salute che non va mai sottovalutato. Di seguito troverai tutti i consigli utili per evitare gli sprechi e proteggere la tua salute.
Cosa vuol dire “da consumarsi preferibilmente”
Anche se sembrano la stessa cosa non lo sono, tra le due diciture c’è una differenza sostanziale. È quindi bene fare sempre distinzione fra le due tipologie di alimenti, seguendo delle semplici regole.
- Da consumarsi entro. Indica una data oltre la quale il prodotto non è più idoneo al consumo: entro quella data, se conservato adeguatamente, mantiene invece tutte le sue caratteristiche. Dopo tale data il prodotto può essere nocivo per la salute a causa della proliferazione di batteri, con conseguenti tossinfezioni alimentari (determinate dall’azione diretta dei batteri patogeni insieme all’alimento) o intossicazioni alimentari (dovute alla presenza di tossine prodotte dagli agenti patogeni).
Nel nostro paese le tossinfezioni alimentari più comuni sono da Salmonelle, da Clostridium perfrigens e da Bacillus cereus. Le intossicazioni più frequenti sono invece il botulismo e le intossicazioni da Stafilococco aureo.
- Da consumarsi preferibilmente entro. In questo caso, il termine minimo di conservazione indica la data entro la quale il prodotto, sempre se conservato adeguatamente, mantiene le sue proprietà specifiche. Si parla di qualità organolettica e nutrizionale, quindi di gradimento e qualità del prodotto più che della sua sicurezza. Questo alimento si può mangiare per qualche giorno dopo la data di scadenza, ma non è assicurato che le sue proprietà nutritive restino intatte. Fanno eccezione solo sale, zucchero, aceto, bevande alcoliche.
Mangiare cibi scaduti: come funziona il sistema della scadenza
È bene chiarire subito una cosa: non ci sono prodotti che si possono consumare dopo la data di scadenza. Se hai mangiato dei cibi scaduti e non ti è accaduto nulla hai avuto fortuna.
La data di scadenza, infatti, è calcolata secondo un principio di precauzione per limitare i rischi al massimo, poiché non è possibile prevedere con esattezza la velocità di proliferazione dei batteri e quindi quando l’alimento può diventare pericoloso.
Questo significa che è probabile che un prodotto, un solo giorno dopo la sua scadenza, non sia nocivo: per non correre inutili rischi è comunque sempre bene attenersi scrupolosamente alla data indicata e buttare i cibi dopo la scadenza.
Per evitare sprechi, cerca di organizzare le tue spese in modo che gli alimenti non raggiungano la data di scadenza. Non comprare più del necessario e pianifica i tuoi pasti in modo da consumare per tempo tutto quello che hai nella tua dispensa.
Mangiare cibi scaduti, le conseguenze sul tuo fisico
È tutta una questione di fortuna. Se mangi cibi scaduti potrebbe non succederti assolutamente nulla, così come potresti contrarre un’intossicazione alimentare.
Lo stato di malessere potrebbe risolversi solo con un mal di pancia, vomito e diarrea, ma potrebbe accadere anche qualcosa di più serio del dover passare qualche ora in bagno. Nei casi più severi queste intossicazioni o tossinfezioni, possono provocare danni agli organi, anche più o meno permanenti.
Molti pensano che il modo migliore per riconoscere i cibi scaduti sia annusarli: niente di più falso! La maggior parte dei batteri non puzzano, quindi annusare un cibo non è un buon metodo per capire se si può ancora mangiare dopo la scadenza, perché le tossine non hanno né odore. Un alimento può essere già nocivo per la tua salute molto prima di avere un cattivo odore o un sapore anomalo, quando questo succede la proliferazione batterica è già terribilmente avanzata.
Gli alimenti più a rischio dopo la scadenza
Ci sono alimenti che, se consumati dopo la scadenza, sono più a rischio di altri. Formaggi freschi, carne, pesce, latte e uova, a causa delle proteine di origine animale, si deteriorano più in fretta.
Il latte, in particolare, è un perfetto terreno di coltura per i patogeni e il rischio che ci siano effetti nocivi sulla tua salute è alto. Questo rischio aumenta di molto se consumi il latte crudo, che non viene pastorizzato per mantenere intatte le sue proprietà nutritive. Il latte crudo si conserva solo per 1 o 2 giorni in frigo: se bollito poco dopo l’acquisto, può arrivare a 4 o 5 giorni.
Come conservare i cibi una volta aperti
Una volta aperta la confezione, la data di scadenza riportata perde il suo valore. Spesso sulla stessa etichetta sono riportate le modalità e i tempi di conservazione successive all’apertura, ma questa informazione non è obbligatoria per legge. In linea di massima gli alimenti aperti vanno sempre conservati in frigorifero e consumati “entro breve tempo”. Per fare degli esempi, il pollo fuori dalla confezione può stare in frigorifero 1-2 giorni se crudo e 3-4 giorni se cotto. La carne fresca invece 3-5 giorni, la carne macinata 1-2 giorni, gli affettati 3-5 giorni.
In ogni caso, è bene controllare che la temperatura del frigo sia adeguata. Ricordati che l’ideale è tenerlo sempre fra gli 1,5 ed i 3,5 gradi Celsius, aumentando la temperatura quando è più pieno e diminuendola man mano che consumi il cibo. La crescita dei batteri, infatti, inizia a triplicare intorno ai 4,5 gradi, mentre a 0 gradi, inizia il processo di congelamento che, se non portato a termine in maniera adeguata, rischia di rovinare le proprietà nutritive dei cibi.
Congelati e surgelati: come comportarti
Il freddo rallenta, ma non blocca la proliferazione batterica, quindi un alimento, anche se conservato in freezer, non ha vita infinita.
Per quanto riguarda i surgelati è importante rispettare la data di scadenza. Per i congelati, cioè quegli alimenti che compri freschi e che metti in freezer, tempi di conservazione sono più lunghi. È comunque importante consumarli entro breve tempo per evitare rischi.
Ecco una tabella che ti mostra per quanto tempo puoi conservare in freezer alcuni alimenti congelati:
Quando vuoi congelare un alimento, devi farlo al massimo entro 1-2 giorni dall’acquisto. Tenere della carne in frigo per poi congelarla quando è quasi andata a male, è un errore molto grave.
Se, infatti, metti in freezer un alimento che ha già in partenza una carica batterica elevata, questa raggiungerà valori “pericolosi” molto prima del tempo indicato nella tabella sopra riportata.
Alimenti senza data di scadenza: le regole da seguire
Rientrano in questa categoria prodotti come zucchero, sale, aceto, vino, pepe, peperoncino. Anche se sono cibi che “non scadono”, è importante fare attenzione alla loro conservazione. Ossigeno, luce e temperatura sono dannosi per tutti i prodotti. E’ bene proteggere qualunque alimento da questi tre agenti, conservandoli in luoghi freschi, asciutti e possibilmente al buio.