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Se segui Melarossa, sai bene che per dimagrire in salute non devi ricorrere a diete drastiche fatte di rinunce e sacrifici, ma a un cambiamento della tua alimentazione e del tuo stile di vita. Una vera e propria educazione alimentare che, quasi sempre, richiede del tempo per farti raggiungere i successi che desideri. Un percorso in cui c’è posto anche per qualche piccola concessione: con Melarossa, infatti, nessun cibo è proibito e uno sgarro, purché occasionale, non compromette i tuoi risultati, anzi può essere la gratificazione che ti aiuta a restare motivato. Sgarri troppo frequenti, però, rischiano di mandare all’aria il tuo percorso per dimagrire.
Fortunatamente, con una dieta varia ed equilibrata come Melarossa, gli sgarri legati a un vero e proprio bisogno di mangiare per fame sono davvero pochi, o si limitano alle primissime settimane.
La maggior parte delle volte, tuttavia, lo sgarro si verifica non perché hai un buco allo stomaco ma perché ti trovi in situazioni che rappresentano una tentazione. A quel punto, la mente ti gioca dei brutti scherzi, elaborando pensieri che giustificano il tuo bisogno di sgarrare.
Sono dei veri e propri auto-inganni, pericolosissimi per il successo della tua dieta perché legittimano il tuo continuo cadere in tentazione.
Scopri le 5 scuse più comuni che il tuo cervello usa per convincerti che sgarrare è la cosa giusta e impara a non cedere a questo canto delle sirene, ribaltando questi pensieri tentatori per trasformarli in alleati anti-sgarro!
1 – È stata proprio una brutta giornata!
Hai avuto problemi al lavoro, tuo figlio si è ammalato, hai litigato con la tua fidanzata, ti si è rotta la macchina, piove e non sei riuscito a fare la tua camminata quotidiana.
Qualunque sia l’evento negativo che ha segnato la tua giornata, è molto probabile che ti porterà a pensare al cibo come unica fonte di gratificazione.
Il binomio stress-cibo consolatorio è uno dei più temibili: ma se lo conosci lo eviti!
Contro pensiero anti-sgarro
Proprio il fatto che tu stia pensando di utilizzare il cibo come consolazione, dovrebbe farti capire che la tua voglia di cibo non è vera fame, ma un bisogno di gratificazione con cui compensare le esperienze negative che hai vissuto.
Pensa immediatamente a un’altra attività gradevole per trovare una consolazione senza calorie aggiuntive.
2 – Questo mese ho 4 compleanni!
Questa è un’altra scusa eccellente che spesso ci raccontiamo per giustificare la scarsa forza di volontà nel proseguire la dieta.
D’altro canto, come ci si può tirare indietro di fronte all’invito di una persona cara?
Sembrerebbe brutto il contrario, ci dice il diavoletto nella nostra testa…
Contro pensiero anti-sgarro
Metti a tacere il diavolo tentatore che ha prodotto questo pensiero-scusa, ricordando che un festeggiamento nasce per celebrare una persona, non è il pretesto per mangiare una fetta di torta.
Non hai bisogno di dolci per festeggiare qualcuno a cui vuoi bene: puoi farlo godendoti la compagnia e il momento speciale, scegliendo di mangiare comunque cibi sani.
Chi ti vuole bene davvero, sarà felice della tua scelta salutare!
3 – Ne assaggio solo un boccone, tanto non succede nulla
Davvero? Oppure dopo il primo boccone ce ne sarà un altro e ancora un altro? La verità è che quando parte questo pensiero non è mai “solo un boccone”.
Perché, dopo che hai ceduto, scatta immediatamente un secondo pensiero-scusa, altrettanto temibile del primo: tanto ormai… E purtroppo una fetta di dolce divisa in tanti piccoli bocconi apporta le stesse calorie di una fetta mangiata in un colpo solo!
Contro pensiero anti-sgarro
Puoi raccontarti che un solo piccolo boccone non metterà a repentaglio la tua dieta, perché riuscirai a fermarti. Purtroppo, anche se ne sei convinto, l’esperienza ti mostra che non è quasi mai così.
Quindi, quando il tuo cervello produce il pensiero “solo un boccone”, combattilo pensando “meglio questa gratificazione immediata oggi o un chilo in meno domani?”
Esci dal vortice della gratificazione istantanea, immaginandoti tra qualche settimana con quell’abito che non riesci a indossare da anni: vedrai che questo pensiero riattiverà la motivazione, combattendo l’auto-inganno!
4 – Sto male / ho il ciclo
Ecco un auto-inganno davvero pericoloso. Stare male può fornirti la scusa perfetta per sgarrare: non ti puoi arrabbiare con te stesso per aver sgarrato quando stavi così male! Però ricordati che quel pezzo di cioccolato che hai addentato non ti farà passare la tosse, né i crampi dovuti al ciclo mestruale. Di sicuro invece ti farà sentire terribilmente in colpa!
Contro pensiero anti-sgarro
Se la dieta che ho scelto di seguire è sana per me quando sto bene, perché non dovrebbe esserlo anche quando mi sento male? Anzi, proprio perché è sana mi aiuterà a guarire più in fretta. L’inattaccabile logica di questo pensiero può esserti di grande aiuto per contrastare l’emotività scatenata dal senso di debolezza e fragilità che, inevitabilmente, provi quando non stai bene.
5 – Ormai ho ceduto, inutile continuare la dieta
Si tratta di un pensiero cosiddetto “bianco o nero”.
Nel senso che, nel tentativo di essere onesto con te stesso, ti dici “o stai a dieta oppure no“. Ecco, allora, che un piccolo cedimento ti mette automaticamente nella categoria “non a dieta”, perché sgarrando hai rovinato la giornata di regime dietetico.
Quindi, mentalmente, ti convinci che dovrai ricominciare da zero domani e allora, oggi, tanto vale mangiare quello che vuoi.
Contro pensiero anti-sgarro
La logica di questo auto-inganno è davvero discutibile: c’è tanto grigio tra il “perfetto” e il “rovinato”.
Si, certo, mangiare quei biscotti nella pausa mattutina sicuramente è stato uno sgarro, ma non sarà la fine del mondo.
Quando il senso di colpa ti fa venire voglia di buttare tutto nel cestino e di cominciare a mangiare a ruota libera, chiediti che cosa comporterebbe questo per la tua dieta.
Metti a paragone gli effetti di quei due biscotti con quelli di una giornata a ruota libera e tira le somme: uno sgarro non compromette la dieta quanto farebbe un’abbuffata!