Lascia senza fiato con i suoi panorami, delizia il palato con le sue specialità tipiche: ecco le bellezze di Sorrento.
Anche in questa stagione, è sempre spettacolare la vista del golfo di Sorrento per chi arriva da Napoli. Vengono quasi le vertigini a guardare in basso l’ancora dignitosa spiaggia di Alimuri di Meta di Sorrento. Ma poi, sollevando lo sguardo, oltre le tante – troppe – costruzioni, sempre a picco sul mare, ecco dispiegarsi uno dei pochi grandi agrumeti sopravvissuti al sacco edilizio degli anni ’60 e ’70. Si tratta dell’antica tenuta “Il Pizzo” di Piano di Sorrento: sedici ettari di agrumeti, alternati a ulivi, tra ville e case coloniche, macchia mediterranea e alberi di alto fusto, incastonati tra due “valloni”, spaccature del costone tufaceo così caratteristiche della zona.
Prima di lasciare Piano, fate un salto al museo di Villa Fondi. Scoprirete che già all’epoca degli antichi Romani questa era una zona di villeggiatura ricercata e magnifica. Superata la misteriosa Villa Nicolini di Sant’Agnello, arriviamo nella città di Sorrento.
Sorrento, arte e cucina d’autore
A prima vista, per chi viene da terra, Sorrento non sembra nemmeno un posto di mare, come molti si aspettano. Non c’è una spiaggia vera e propria e nemmeno il lungomare. Alta sulla costa tufacea, con i vicoletti del cuore antico della Cesarea, le sue bellissime chiese barocche, gli scenografici grandi alberghi dell’’800, Sorrento non delude nessuno.
Gli appassionati di arte contemporanea possono visitare la splendida Villa Fiorentino, mentre i buongustai possono fare una piccola collezione di locali con stella Michelin. Sono tutti concentrati nel raggio di pochi chilometri. Dal mitico Don Alfonso a Sant’Agata sui Due Golfi, al Buco nel centro storico. Ma anche Torre del Saracino a Vico Equense, e due locali, Quattro Passi e La Taverna del Capitano alla Marina del Cantone.
Cosa mangiare a Sorrento
In tutti questi locali e in tanti altri meno noti ma di buon livello, avrete un’ampia scelta di piatti leggeri a base di pesce. Ma anche grandi primi piatti con la pasta di Gragnano IGP condita magari conditi con i pomodorini “del piennolo”, anch’essi prodotti a marchio IGP e tipici della zona vesuviana. Per le insalate, invece, la Penisola sorrentina è famosa per i pomodori “cuore di bue”.
E, per restare in tema, anche i limoni ovali di Sorrento, anch’essi a marchio IGP, possono entrare in una bella insalata, così come le altrettanto famose noci di Sorrento. Limoni e noci sono usati anche dai migliori gelatieri del posto per gelati assolutamente straordinari.
Si mangia talmente bene che qualche strappo alla regola sarà inevitabile. E allora, se volete smaltire le calorie di un babà (un dolce maldestramente imitato al di fuori di Napoli e dintorni), andate a piedi alla Baia di Ieranto, una piccolissima caletta con i faraglioni di Capri di fronte e un uliveto secolare, che oggi per fortuna è una riserva del FAI.