Molte donne celiache vivono questa intolleranza con apprensione, soprattutto per come essa può interferire con la gravidanza e il concepimento di un figlio. Ma, se è vero che esistono rischi concreti per la salute della mamma e del bambino, è anche evidente che tali rischi si manifestino in caso di intolleranze non diagnosticate.
In altre parole, se una donna sa di essere celiaca e segue rigorosamente una dieta senza glutine, può vivere una gravidanza serena.
Celiachia e gravidanza: nessun rischio con gli accorgimenti giusti
Eliminare ogni traccia di glutine dall’organismo vuol dire mangiare alimenti che non lo contengono. Ma anche fare attenzione che questa sostanza non sia presente in medicine, integratori, composti multiminerali prescritti dal medico. Potrebbe sembrare faticoso, certo, però una volta fatta l’abitudine sarà molto semplice.
Consulta la tabella ABC della dieta del celiaco. Accanto a un’alimentazione controllata, è importante l’integrazione di ferro, calcio e acido folico. Prescritta a tutte le donne in attesa, è fondamentale per un soggetto celiaco, visto che un’inavvertita assunzione di glutine potrebbe portare al cattivo assorbimento di tali sostanze nutritive.
E se la celiachia non fosse diagnosticata? Secondo studi citati dall’Aic, l’Associazione Italiana Celiachia, esiste una percentuale di rischio di sterilità, propensione all’aborto, parto prematuro, insorgenza di malformazioni nel bambino connessa all’assunzione di glutine da parte di soggetti intolleranti. Per cui, se stai cercando di avere un bambino e non ci riesci, o se la tua è una gravidanza a rischio, forse una delle cause potrebbe essere proprio la celiachia.
Per capirlo, esistono alcuni campanelli d’allarme che riguardano la salute attuale e passata della donna. Ad esempio, un’anemia da mancanza di ferro, alterazioni dello smalto dentario. Ma anche un ritardo delle prime mestruazioni o un’interruzione del ciclo, causate entrambe dal cattivo assorbimento dei nutrienti.
In questi casi, è necessario sottoporsi ad analisi del sangue, gastroscopia e biopsia della mucosa intestinale ed eliminare ogni traccia di glutine dall’organismo. Se gli accertamenti danno esito positivo, il consiglio degli esperti è quello di rimandare il concepimento del proprio bambino a dopo almeno 6 mesi dall’inizio della dieta.