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Le farine senza glutine sono un’ottima risorsa per chi soffre di celiachia o è intollerante o particolarmente sensibile al glutine. Si trovano già pronte in molti supermercati o nei negozi specializzati gluten free, ma sono facilmente realizzabili anche in casa. Sono farine adatte per fare il pane, i dolci o la pizza e ingredienti basilari nella dieta vegana.
Infatti, ci sono farine senza glutine che si ottengono anche dai legumi e perfino dalla frutta. Scopriamo tutto su queste farine adatte ai celiaci ma anche per chi vuole sperimentare nuovi gusti in cucina.
Cosa sono le farine senza glutine?
Si tratta di farine ottenute da cereali privi di glutine, come il mais o il riso, oppure da frutta come castagne e noci o legumi essiccati e tritati.
Rappresentano quindi un’ottima alternativa soprattutto per chi soffre di celiachia o è intollerante al glutine. Quest’ultimo è una molecola di natura proteica contenuta nella maggior parte dei cereali. Nelle piante si trova soprattutto all’interno del seme, dove ha la funzione di riserva energetica per la crescita dei germogli. Riveste un ruolo rilevante anche nell’industria alimentare. Infatti, il glutine conferisce elasticità agli impasti di dolci, pane e pizza, garantendo una corretta lievitazione.
Le farine gluten free invece sono un po’ meno efficaci per preparare prodotti da forno, ma presentano zero rischi per chi soffre di celiachia, una malattia che comporta un’intolleranza permanente al glutine, risultato di un’infiammazione cronica autoimmune dell’intestino tenue. Purtroppo non c’è cura, ma si possono contrastare i sintomi grazie a una dieta senza glutine.
Vuol dire quindi rinunciare a pane, pizza o dolci? Niente affatto. Perché sono tante le alternative alla farina di frumento, anche se si ha voglia di provare sapori nuovi e diversi. Inoltre, in alcuni casi, è possibile prepararle anche in casa, basta un buon robot da cucina.
Le migliori farine senza glutine per dolci, pane e pizza
Sono farine molto versatili e adatte per diversi usi in cucina, sia per preparazioni dolci, sia per pane e pizze. È utile evidenziare tuttavia che ogni farina ha le sue peculiarità organolettiche e alcune è meglio mescolarle con altre farine, sempre senza glutine.
Creare quindi dei mix mirati è un modo efficace per usarle in cucina. Ci sono infatti in commercio delle miscele già pronte e studiate appositamente per ottenere ottimi risultati.
Un altro elemento da considerare è che necessitano di un po’ più di liquidi. Ad esempio, per le torte, mantenendo inalterata la quantità di farina presente della ricetta originale con glutine, aggiungere un po’ di latte in più e diminuire di 10 minuti circa la cottura in forno.
Se si tratta, invece, di pasta fatta in casa, unire un uovo in più oppure, aggiungere qualche cucchiaio di acqua.
È importante durante l’acquisto accertarsi che nel processo produttivo non siano venute a contatto con cereali o prodotti che contengono glutine.
Farine senza glutine per dolci e biscotti
C’è da dire però che non tutte le farine senza glutine rendono allo stesso modo quando si tratta di lievitati. Per i dolci, le più adatte sono quelle prodotte dalla frutta secca come la farina di mandorle, castagne e cocco, ma anche miglio, riso e sorgo.
Solitamente per preparare dolci e biscotti con la farina senza glutine si procede come con le farine più comuni. La mancanza del glutine impedisce che gli impasti da gonfiare (ad esempio quello del Pan di Spagna) diventino gommosi e consente di ottenere anche ottime frolle.
Anche per questo tipo di ricette esistono mix calibrati che sfruttano le differenti caratteristiche di queste farine, spesso a base di mais o riso, per ottenere ottimi risultati. Il prezzo oscilla tra i 4 e 5 euro per 500 g.
Quali sono le migliori farine senza glutine per pizza e pane?
Per la pizza è consigliabile usare un mix a base di farina di soia, mais e riso. Invece, per il pane la questione è più difficile, poiché non tutte le gluten free garantiscono una buona lievitazione dei panificati. Le più adatte sono comunque la farina di quinoa, la farina di grano saraceno e l’amaranto.
Rispetto alle gluten free, le farine con glutine hanno un potere lievitante più alto grazie alla maglia glutinica, che trattiene l’aria e rende l’impasto morbido ed elastico. Quindi, gli impasti senza glutine non hanno la stessa densità di quelli a base di farine glutinate. Inoltre, ogni farina ha una resa diversa.
Il consiglio è quindi sperimentare per trovare la ricetta ideale e miscelare le farine per risultati più soddisfacenti. Anche in questo caso esistono in commercio mix già pronti.
Un altro stratagemma è usare la gomma di xantano, un addensante del tutto naturale e a base di zuccheri da aggiungere alle preparazioni senza glutine. Ne basta davvero poco per dare la giusta consistenza all’impasto senza alterarne il sapore o l’odore.
Tabella di sostituzione delle farine senza glutine
Si possono usare le farine senza glutine per dolci e pizza? La risposta è sì, ma occorre modificare le dosi della farina rispetto alla ricetta con farine di frumento.
È quindi utile una tabella di sostituzione delle farine senza glutine al posto di 100 g di farina di frumento sotto riportata, soprattutto per i dolci.
La farina di grano saraceno, quella di sorgo e la farina di riso, invece, si possono usare nelle stesse quantità del frumento. Sono indicazioni di massima. Ciò che conta è anche andare un po’ a occhio per creare un impasto soddisfacente, morbido e che si impasti bene a seconda delle preparazioni.
Per ogni 100 g di farina di frumento
Farina | Quantità (g) |
Amaranto | 88 |
Avena | 95 |
Cocco | 20 |
Legumi | 66 |
Mais | 85 |
Miglio | 88 |
Nocciole o mandorle | 40 |
Quinoa | 82 |
Soia | 62 |
Teff | 50 |
I tipi di farine gluten free da conoscere: elenco completo
Sono diverse le farine senza glutine e si possono suddividere in base all’origine in:
- Cereali naturalmente privi di glutine (mais, riso, ecc.).
- Pseudo-cereali (grano saraceno, quinoa, ecc.).
- Legumi (piselli, ceci, ecc.).
- Frutta (mandorle, cocco, ecc.).
È importante fare attenzione alle farine ottenute da cereali privi di glutine in natura, poiché possono essere soggette a contaminazione durante la lavorazione e il confezionamento. Per questo è fondamentale leggere accuratamente l’etichetta delle farine confezionate e accertarsi della provenienza.
Deve essere presente il simbolo della spiga barrata che certifica l’assenza di glutine.
L’apporto nutrizionale varia in base all’alimento da cui si ottiene la farina. Pertanto, quella di legumi sarà più proteica e quindi un po’ più calorica della farina di mais, ad esempio. Si tratta comunque di alimenti ricchi di vitamine e sali minerali, poveri di grassi e senza colesterolo.
Il frumento, il farro, la segale, l’avena, l’orzo, il kamut, sono tutti cereali contenenti glutine, ma fortunatamente la natura ci offre anche altri alimenti che non ne contengono e da cui si possono ricavare farine adatte ai celiaci e a chi ha necessità di togliere il glutine dalla dieta.
In commercio esistono quindi diverse farine senza glutine, ma non facile sceglierle e capire come utilizzarle. È utile pertanto sapere quali sono e le loro caratteristiche, non solo dal punto di vista nutrizionale.
1 – Farine senza glutine da cereali
Sono farine ottenute da cereali naturalmente senza glutine e che spesso si trovano in commercio miscelate per creare un prodotto più performante in cucina. Ecco l’elenco delle farine da cereali gluten free più utilizzate.
Farina di mais
La farina di mais si ottiene dalla macinazione del chicco del granturco e ha un sapore dolce e rustico. Miscelata ad altre farine senza glutine, dona friabilità a impasti per dolci, pizze e pani.
È un’ottima fonte di carboidrati e fornisce un buon apporto di aminoacidi, tra cui alanina e leucina. Contiene anche diversi sali minerali, come magnesio, potassio e fosforo e vitamine, soprattutto A ed E.
Farina di riso
La farina di riso si ottiene dalla macinazione dei chicchi di riso. Se il chicco è macinato per intero si ottiene una farina di riso integrale. Se, invece, è precedentemente privato dell’involucro più esterno, si avrà una farina “bianca”.
Possiede ottime proprietà nutritive, perché è ricca di fibre alimentari, vitamine del gruppo B e di sali minerali. Inoltre, è povera di grassi saturi e di zuccheri.
È ideale per preparare molte ricette, dalla pasta ai biscotti, dalla pizza ai dolci. Può essere anche una buona base per zuppe e pastelle.
Farina di teff
La farina di teff si ricava dall’omonimo cereale ed è naturalmente senza glutine. Appartenente alla famiglia delle graminacee e originario di alcune zone dell’Africa, il teff è particolarmente apprezzato per le sue proprietà nutritive e curative.
Definito, infatti, “cereale della salute”, è l’ingrediente principale dell’injera, un pane ricco di proteine e povero di carboidrati, alimento base dell’Etiopia. Ha un gusto piuttosto dolce e si usa nelle ricette a base di pane, paste brisée, frolle e biscotti, in cui può sostituire fino al 25% della farina totale.
Avendo una percentuale di crusca superiore a molti cereali, la farina di teff conserva un elevatissimo contenuto di fibre.
Farina di riso glutinoso
Nonostante il nome, questo tipo di farina di riso non contiene glutine ma è chiamata in questo modo per la varietà di riso utilizzata, particolarmente colloso. Per questo si mescola ad altre farine senza glutine per migliorarne la densità, soprattutto per la produzione di pasta all’uovo, crostate o biscotti.
Farina di miglio
Si ottiene dalla macinazione dei chicchi del miglio, pianta classificata come cereale minore.
È una farina senza glutine dal sapore delicato, molto ricca di vitamine A e B. È adatta alla preparazione di crespelle, pancakes e dolci umidi in cui può anche sostituire fino a un 30% della quantità totale di farina.
In commercio si trovano due varietà: di miglio dorato (colore chiaro) e di miglio selvatico (colore bruno).
Fonio
È un cerale piuttosto antico, di origine africana, capace di crescere anche in terreni aridi. Dal punto di vista nutrizionale è povero di proteine e grassi. Tuttavia è ricco di sali minerali come calcio, magnesio, zinco e manganese.
2 – Farine senza glutine da pseudocereali
Gli pseduocereali sono alimenti di origine vegetale che somigliano molto ai cerali ma fanno parte di famiglie botaniche diverse. I chicchi sono simili dal punto di vista nutrizionale a quelli delle graminacee, considerate i veri cereali. Infatti, se macinati, si ottiene una farina da cui si può produrre pane, pasta o altre ricette dalle caratteristiche simili al frumento.
Tra i più conosciuti ci sono l’amaranto, la quinoa e il grano saraceno. Grazie ai loro valori nutrizionali, sono un’interessante e valida alternativa, anche per sperimentare nuovi sapori in cucina.
Farina di quinoa
Dall’alto potere nutrizionale, la farina di quinoa è perfetta per ricette dolci e salate, usata sia in purezza, sia mescolata ad altre farine. È poi un alimento gluten free, molto versatile e ricco di benefici e facilmente reperibile nei supermercati e nei negozi alimentari.
Si ricava dai semi della quinoa, una pianta originaria del Sudamerica conosciuta dagli Inca come “madre di tutti i semi”, perché si riproduce in modo autonomo. Ha un sapore che ricorda quello dei legumi, ricco di proteine e dal basso indice glicemico, ideale per le ricette salate. Può essere utilizzata da sola o miscelata con altre farine.
Farina di grano saraceno
La farina di grano saraceno deriva da una pianta appartenente alla famiglia del rabarbaro e originaria dell’Asia. Dal sapore robusto, tostato e un po’ amarognolo, nella cucina tradizionale è la base di varie preparazioni, come i pizzoccheri valtellinesi.
Caratterizzata da un elevato valore biologico, è ricca di aminoacidi essenziali e di fibre solubili, che rallentano l’assorbimento dei carboidrati e facilitano il transito intestinale. È anche un’ottima fonte di sali minerali e vitamine come ferro, magnesio, potassio, selenio, zinco, rame e alcune vitamine del gruppo B.
In commercio se ne trovano 3 tipologie: bianca, scura e germinata.
Farina di canapa sativa
Si ottiene dalla Cannabis sativa (priva di sostanze psicotrope) ed è particolarmente proteica, quindi adatta nella dieta degli sportivi.
Miscelata con altre farine senza glutine, dona un retrogusto vagamente nocciolato alle preparazioni. Si può aggiungere a salse, frullati e gelati, o assumere sciolta in acqua.
3 – Farine senza glutine di legumi
Si tratta di farine ricche di proteine (fino al 25%) che si ottengono dai legumi e sono adatte per produrre pasta o per essere mescolate ad altre farine senza glutine come quella di mais. Alcune sono più conosciute come quella di ceci, altre invece si trovano da non molto in commercio, come quella di piselli o lenticchie.
È un alimento ideale per chi segue una dieta vegana e vegetariana.
Farina di soia
La soia è un legume naturalmente privo di glutine originario della Cina dove è stata coltivata per migliaia di anni. I suoi semi sono ottime fonti di proteine (circa 40%) ma anche di grassi (circa 20%), proprietà che conserva anche la sua farina. Rispetto agli altri legumi, contiene più amminoacidi essenziali, per questo è definita anche la “carne vegetale”.
Dal colore giallino, ha un sapore che ricorda la nocciola ed è ricca di nutrienti come carboidrati complessi e fibre. Tra le vitamine spiccano quelle del gruppo B e tra i sali minerali potassio, calcio, fosforo e ferro.
È meglio setacciarla prima dell’uso, perché tende a fare grumi. Per la sua proprietà addensante è molto utile in cucina, anche per ridurre la quantità di uova e burro nei dolci.
Farina di ceci
La farina di ceci si ottiene dalla macinazione dei ceci essiccati. È conosciuta come ingrediente principale di piatti asiatici come l’hummus, i falafel e la chana masala. Inoltre, è tipica della cucina regionale italiana per la preparazione di panelle, farinata e panissa.
Fonte di fibre e di preziosi nutrienti, ha un sapore dolciastro, è molto proteica, calorica e ricca di vitamine e minerali quali ferro, sodio, potassio, calcio, fosforo e zinco.
Farina di lenticchie
Come le lenticchie, anche la farina che ne deriva ha un elevato contenuto proteico e conserva tutti i benefici del legume.
Contiene anche sali minerali come il ferro, ma non mancano i carboidrati, anche se con un basso indice glicemico. Derivando da un legume, è poi ricca di fibre, sostanze che favoriscono la funzionalità intestinale e aumentano il senso di sazietà. Per questo è un alimento ottimo per una dieta ipocalorica.
In cucina è impiegata soprattutto per preparare creme e vellutate ed è molto diffusa nell’alimentazione vegana e vegetariana.
Farina di piselli
È ad alto contenuto proteico, dal momento che mantiene pressoché inalterate le proprietà nutrizionali dei piselli stessi. Si ottiene dalla macinatura dei semi del pisello prima essiccato e decorticato.
Contiene amido, proteine, fibre, sali minerali, vitamine e sostanze antiossidanti come luteina, betacarotene e folati. È pertanto un alimento nutriente e molto apprezzato da chi segue una dieta vegetariana o vegana e ovviamente dai celiaci poiché gluten free.
In cucina è utilizzata soprattutto nella preparazione di zuppe e minestre, torte salate, dolci, ecc. solitamente mescolata altre farine.
Farina di fagioli
È una farina ricca di carboidrati complessi che sono assorbiti più lentamente dall’organismo, evitando l’aumento del livello di zuccheri nel sangue e il picco glicemico.
Si ottiene dalla macinazione dei fagioli crudi precedentemente essiccati e raffinata con un setaccio. Le varietà di fagioli più usate sono i borlotti, ma anche fagioli cannellini e azuki.
Ricca di vitamine, in particolare del gruppo B, racchiude anche sali minerali, come potassio, calcio, zinco, selenio e magnesio.
La buona quantità di fibre è utile in caso di stipsi e facilita la regolarità intestinale.
Farina di lupini
Il legume da cui si ricava questa farina è tra i più ricchi di proteine (16,4 g per 100 g di prodotto, quantità superiore a quella delle uova). Oltre alle fibre, ottime alleate dell’intestino, presenta un basso indice glicemico e fitocomposti che aiutano ad abbassare il livello di colesterolo cattivo. È un’ottima fonte anche di sali minerali come ferro, calcio, magnesio e di vitamine del gruppo B.
Si ricava dalla macinazione dei lupini essiccati e leggermente tostati. Si può aggiungere ai frullati, smoothie e bevande per aumentare le proprietà nutrizionali. Inoltre, la farina di lupini può essere utilizzata per preparare pane, focacce, pizza e altri prodotti da forno.
Farina di azuki
Ottenuta dalla lavorazione dei fagioli azuki rossi non decorticati, spesso ancora macinati a pietra. Arrivano dall’Asia e per le loro proprietà nutrizionali sono anche chiamati “soia rossa”, anche se non hanno nulla a che vedere con la soia. I giapponesi li chiamano “re dei fagioli”, perché sono molto versatili, appetitosi e ricchi di sostanze nutrienti. In cucina si usano per preparare biscotti, torte e pane.
Si usano poi per aumentare la componente proteica negli impasti, nella preparazione di creme ai legumi e per arricchire il seitan.
Farina di carruba
Si ottiene dalla carruba ed è ideale come addensante e stabilizzante. Per questo è utilizzata nella composizione di molti cibi sia per l’alimentazione umana che per quella animale.
Al naturale o in polvere, è un alimento che si può definire naturalmente “biologico” perché le piante non hanno bisogno di trattamenti e pesticidi.
Questi frutti sono a tutti gli effetti dei legumi, dato che la carruba fa parte della famiglia delle leguminose. La polpa macinata dei baccelli dà una farina ricca di fibre e sali minerali, utilizzata come surrogato del cacao per la preparazione di bevande e dessert.
3 – Farine senza glutine da frutta
Questo tipo di farine hanno un gusto particolare e si usano maggiormente per completare e insaporire altri impasti di farine gluten free.
Ad esempio, quelle di nocciole, castagne e mandorle sono ottime per preparare le basi per le crostate. Sono ricche di grassi buoni che aiutano la salute cardio-vascolare e a tenere basso il livello di colesterolo cattivo (LDL). Apportano poi magnesio e fosforo, utili per moltissime funzioni organiche.
Si trovano in commercio nei negozi specializzati, anche se sempre più supermercati iniziano ad ospitarle tra gli scaffali. Tuttavia è piuttosto facile produrle anche a casa se si ha un buon robot da cucina.
Farina di castagne
La farina di castagne si ricava dalla macinazione delle castagne essiccate. È un ingrediente piuttosto usato nella cucina italiana, perché alla base di specialità come il castagnaccio. Poi è ricca di carboidrati complessi e amido e ha un elevato apporto calorico.
Sono un frutto caratterizzato da un elevato contenuto di carboidrati, vitamine e sali minerali. La farina da esse ottenuta quindi è anch’essa un alimento nutriente con un ridotto apporto lipidico.
Visto poi anche l’alto contenuto di fibre (9,6% contro il 2,5% della farina tipo 00), la farina di castagne può essere utile in soggetti con l’intestino pigro.
Farina di noci
Si ottiene dalla lavorazione delle noci sgusciate ed essiccate e si distingue per il suo profumo intenso e per la consistenza granulosa. Si utilizza in cucina sia per piatti dolci che salati.
Dal punto di vista nutrizionale, contiene tutte le proprietà delle noci, tra cui la presenza di acidi grassi soprattutto omega 6 e omega 3 che aiutano a ridurre il colesterolo. Sono poi un’ottima fonte di fibre, che favoriscono la motilità intestinale, e di proteine che le rendono adatte alle diete vegane e iperproteiche.
Ottima in ricette sia dolci, sia salate, la farina di noci ha un sapore caratteristico e si può impiegare nella pasta fresca come tagliatelle, ravioli e lasagne. In questo caso è preferibile usare un mix di farine per ottenere la giusta consistenza della sfoglia.
Farina di nocciole
Si ottiene dalla macinazione della nocciola. È una farina povera di carboidrati e ricca di vitamine (A, C, E e gruppo B), di sali minerali e di fibre. È particolarmente indicata nella realizzazione di dolci, creme e gelati.
È un po’ costosa, circa 18 euro al kg, ma è ricca di grassi come gli omega 9 (ma non mancano omega 3 e omega 6) che favoriscono la riduzione del livello di colesterolo nel sangue. Contiene poi fitosteroli, sostanze utili nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie. Non mancano poi le fibre alimentari, fondamentali contro la stipsi e vitamine come la E, la B6 e folati.
Farina di mandorle
La farina di mandorle è derivata dalla macinazione delle mandorle. Si può ottenere facilmente in casa, macinando le mandorle con un mixer con lame affilate per frutta secca o chicchi di caffè.
Contiene pochi carboidrati ma è una fonte preziosa di vitamina E e di grassi monoinsaturi. Inoltre, ha un basso indice glicemico. Il suo sapore dolce e robusto rende questa farina particolarmente adatta alla preparazione dei dolci, mentre la sua capacità nella panificazione è piuttosto bassa.
Farina di cocco
Il cocco è considerato un “alimento funzionale”, perché fornisce benefici per la salute. Inoltre, oltre al suo contenuto nutrizionale, è altamente energetico, ricco di fibre, vitamine e minerali.
La polpa essiccata del frutto prende il nome di “copra”, da cui si ricava anche la farina, una polvere ottenuta con un processo di macinatura. Ha una consistenza abbastanza grossolana rispetto alle tradizionali farine di cereali e, generalmente, si può trovare in commercio in due versioni: sfarinata grattugiata fine, idonea per la realizzazione di impasti e grattugiata grossa e adatta per le decorazioni dei dolci.
Farina di banana
Si ricava dagli scarti del platano o delle banane verdi che sono macinati e ridotti in polvere. Non è una farina molto comune in Italia, ma si può usare per preparare soprattutto dolci insieme ad altre farine.
È usata anche come ingrediente di frullati o barrette nutrizionali.
4 – Farine senza glutine di semi oleosi
Con i semi oleosi si producono farine dal gusto unico e originale da usare nei prodotti da forno sia dolci che salati.
Sono farine ricche di acidi grassi essenziali e preziosi antiossidanti, come i flavonoidi, che aiutano la circolazione sanguigna, ad abbassare il livello di trigliceridi e a contrastare lo stress ossidativo.
Le loro proprietà nutritive derivano dai semi che sono ottime fonti di nutrienti come sali minerali e vitamine.
Farina di manioca o tapioca
Spesso si fa confusione tra manioca e tapioca. Infatti, la tapioca è un prodotto della lavorazione della radice tuberosa amidacea della manioca, cioè pestando tale radice, si ottiene una farina incolore e insapore.
La preparazione della tapioca deve seguire un procedimento molto accurato in cui la radice va grattugiata e lasciata riposare per un certo tempo, spremendola ripetutamente. Infine, il prodotto ottenuto deve essere seccato, tritato e setacciato fino a diventare una polvere.
È un alimento ricchissimo di zuccheri. Per questo motivo, il suo impatto calorico è rilevante. Basti pensare che 100 g di questo prodotto apportano più di 350 Kcal, di cui circa l’87% è rappresentato da amido, a scapito dei grassi e delle proteine, i quali sono presenti in quantità molto basse.
Farina di semi di lino
Ha preziose proprietà nutrizionali che arrivano direttamente dai semi di lino macinati e ridotti in polvere, materia prima del prodotto.
È facilmente riconoscibile perché caratterizzata da una grana grossa, di colore giallo scuro tendente al bruno e al tatto presenta una certa untuosità che le altre farine non hanno.
Le proprietà nutraceutiche del seme sono mantenute tali e quali nella farina, con il vantaggio che la macinazione consente di sfruttare pienamente tutti i suoi benefici perché può essere facilmente assorbita dall’intestino.
Per quanto riguarda l’uso in cucina, si presta alla preparazione di ricette sia dolci, quali torte, che salate come pizze, torte rustiche, pane e pasta. Tuttavia non può essere utilizzata da sola ma sempre in aggiunta ad altri tipi di farine, con un rapporto di 1 a 5.
Infine, è un toccasana per ripulire l’intero tratto intestinale e contrastare la stitichezza e i depositi di muco e feci nel colon, lasciando intatta la microflora intestinale.
Farina di sesamo
Si ottiene dalla delicata macinazione dei semi di sesamo crudi ed è una farina molto ricca di nutrienti come i semi da cui deriva. Si impiega per la panificazione e per la preparazione di gustose salse di accompagnamento.
È ricca di vitamine del gruppo B e sali minerali come ferro, calcio, magnesio, fosforo e zinco. Favorisce il corretto funzionamento dello stomaco e dell’apparato digerente e contiene sostanze che hanno effetti antiossidanti che contrastano l’invecchiamento e l’aumento del colesterolo.
La farina è un’ottima base per preparare il Thain (pasta a base di semi di sesamo tritati e olio), ingrediente base della dieta vegana e vegetariana. Nella cucina mediorientale si usa anche per preparare piatti come hummus, felafel, panature e per arricchire e insaporire le zuppe.
Altre farine oleose
In pratica, dalla quasi totalità dei semi oleosi si può produrre farina. Oltre a quelli citati, tra gli altri tipi di farina derivanti dai semi oleosi ci sono le farine di semi di girasole, semi di zucca e di chia.
Farine da tuberi
Si possono ottenere ottime farine senza glutine anche dai tuberi. Sono ovviamente ricche di amido e non proprio adatte alla panificazione. Quindi è consigliabile mescolarle con altre farine.
Si prestano però molto bene a diverse lavorazioni, sia all’interno di piatti dolci e salati, sia come addensante.
Farina di patate
Se le patate sono un alimento consumato ovunque e cucinato in tutti i modi, la farina è abbastanza rara. È poi importante non confonderla con la fecola di patate che si estrae comunque dalla patata, nello specifico dall’amido di questo tubero, e si usa come supporto ad altre farine e come addensante.
È poi inodore e insapore. La farina di patate invece è usata per fare pane e focacce, così come per la preparazione di creme e zuppe. Ha un sapore dolce che ovviamente ricorda la patata. Trattiene più acqua rispetto alla farina di grano ed è ottima per la panificazione, anche mescolata con altre farine come quella di riso ad esempio.
È poi perfetta per le impanature, rendendo il cibo fritto più croccante.
Farina di chufa
Deriva da una pianta erbacea che produce un piccolo tubero commestibile noto come zigolo dolce, in spagnolo chufa. È ricca di vitamina C e sali minerali e nella cucina spagnola è molto usata per preparare dolci.
Farine di ortaggi
Si ottengono dalla macinatura della polpa essiccata degli ortaggi come carote, barbabietola e zucca, ad esempio. Sono un’ottima fonte di nutrienti, vitamine come la A e la C e sali minerali come calcio, potassio e magnesio. Insomma, racchiudono tutte le sostanze benefiche delle verdure da cui derivano.
Sono utilizzate solitamente per colorare la pasta all’uovo, per aumentare la concentrazione della verdura in diverse ricette oppure, reidratate con acqua, per preparare ottime creme del tutto simili a quelle ottenute dall’ortaggio fresco.
Fonti
- Healthline.
- J. Nutr. Sci. Vitaminol.
- Healthline.
- Regione Emilia Romagna, Celiachia e alimentazione senza glutine.