Un viaggio nei Colli Euganei, tra benessere termale, capolavori naturalistici e un ricco patrimonio di sapori.
Cosa vedere nel territorio dei Colli Euganei
Un giro dalle parti di Padova, nei Colli Euganei, vi permette in questo periodo di unire a un rilassante soggiorno termale fra Montegrotto e Abano una visita con “meditazione” inclusa a una splendida villa cinquecentesca appena inaugurata dal FAI.
Si tratta della Villa dei Vescovi di Luvigliano di Torreglia, donata al FAI dalla famiglia Olcese ma costruita fra il 1535 e il 1542 come “pensatoio” per il vescovo di Padova Francesco Pisani. L’idea fu del nobile veneziano Alvise Cornaro con la collaborazione del concorso di alcuni grandi architetti dell’epoca, come Giovanni Maria Falconetto, Giulio Romano e Vincenzo Scamozzi. Logge meravigliose si affacciano sulla vigna che circonda il terrapieno sul quale sorge la villa. Dai loggiati si può ammirare dal vivo il paesaggio dei Colli Euganei, quello stesso che si ritrova sulle pareti interne, affrescate dal fiammingo Lambert Sustris.
Il Parco dei Colli: vino e ottima cucina d’autore
Per proteggere quel verde è nato il Parco dei Colli, con numerose vigne dalle quali nasce la nuovissima Docg Fior d’Arancio, prodotta soprattutto in versione spumantizzata. Vi consigliamo di assaggiare una delle etichette in un locale meraviglioso come Le Calandre dei fratelli Alajmo, a Sarmeola di Rubano, nei pressi di Padova. Entrati nel locale dallo stile inconfondibile e insolito per un “tre Stelle Michelin” , si possono scegliere alcuni menu degustazione, tutti assolutamente consigliabili, oppure si può divagare nella seconda parte dell’elegante volumetto che illustra i piatti. Il tutto all’insegna della leggerezza nutrizionale e dell’assoluta e scanzonata genialità del giovane chef Massimiliano Alajmo.
Il pranzo al tristellato Le Calandre
Come benvenuto lo chef ci ha proposto un piccolo snack composto da un wafer di riso nero con pesce crudo e polvere di curry, una specie di “arancino” di baccalà mantecato avvolto in briciole di mais e una tartelletta all’amatriciana.
Subito dopo, un piatto strabiliante per forma e contenuto. Vi arrivano quelli che sembrerebbero una sorta di spaghetti orientali. Si rivelano invece degli ottimi tagliolini di mozzarella conditi molto semplicemente con filetti di pomodoro, basilico e olive taggiasche. Altro antipasto, gli scampi tostati serviti su una sorta di fondutina di “formaggio fresco di latte di fave, radicchio e mele”. Abbinamenti – come si vede – imprevedibili ma riuscitissimi, che preparano a un altro piatto. Un primo assolutamente originale e semplice, ma molto buono: i cannelloni croccanti di ricotta di mozzarella di bufala. Serviti in un piatto fornito di una fossetta che contiene una passatina di pomodoro: pochi sapori ma intensi e in perfetto equilibrio.
Più complessa la costruzione del secondo piatto, uno sgombro grigliato servito sotto un manto di gelatina e sopra a un centrifugato di pomodori verdi, con fagiolini e salsa tartara di alghe. Il carrello dei formaggi è, soprattutto in inverno, una tentazione irresistibile. Anche il dolce, comunque, ci permette di chiudere dolcemente ma in leggerezza:. Spettacolare dal punto di vista estetico e vellutato al palato, è una “mela fredda con cuore di sorbetto di acetosella”.