Sono moltissimi gli effetti benefici del Parmigiano Reggiano. Un alimento antico, la cui assunzione costante può aiutare a combattere o prevenire alcune patologie come diabete, obesità, ipertensione e osteoporosi. Questo è quanto emerso dallo studio pubblicato su un numero di Progress in nutrition, journal of nutrition and internal medicine, organo ufficiale della Società italiana di scienza dell’alimentazione.
Benefici del Parmigiano Reggiano
Questo nobile alimento può vantare un’elevata digeribilità, bastano infatti 40 minuti per digerirne un etto. Inoltre, grazie alla presenza di esorfine, produce effetti antidolorifici e tranquillizzanti, dando un senso di benessere. Altra caratteristica è la presenza bassissima di lattosio, tant’è che alcuni studi lo indicano come alimento per riavvicinare ai latticini chi è intollerante. Si ipotizza inoltre, che il Parmigiano Reggiano abbia la capacità di modulare il sistema immunitario direttamente o agendo attraverso il microbiota intestinale.
Come molti formaggi, essendo ricchi di grassi saturi, anche il Parmigiano Reggiano ha un elevato apporto calorico. In 100 grammi infatti, sono presenti poco meno di 400 calorie. Per questo motivo non bisogna esagerare con il consumo. L’utilizzo consigliato è di due volte alla settimana, grattugiato per insaporire i primi piatti o a pezzi come un secondo. Come condimento è consigliata una quantità di 5 grammi, all’incirca un cucchiaio. Se consumato come secondo, invece, non bisogna superare i 40 grammi. Per chi non segue una dieta ipocalorica invece, si possono consumare tranquillamente 30 grammi di Parmigiano ogni giorno.
Il parere del nutrizionista
Si è espresso su questo nobile alimento il nostro nutrizionista Luca Piretta: “In 100 grammi di Parmigiano Reggiano ci sono 1155mg di calcio, una quota che copre l’intero fabbisogno giornaliero. Il calcio ha un effetto positivo sulle malattie cardiovascolari e non solo. Potrebbe infatti avere un ruolo importante in azioni contro il diabete. Inoltre il calcio presente nel Parmigiano è più biodisponibile rispetto a quello presente in altri alimenti”.
“Sono ancora diverse – prosegue Piretta – le cose da capire, ma nei processi di stagionatura del Parmigiano Reggiano si modificano molte proteine, a causa dell’azione di batteri che le digeriscono parzialmente formando peptidi che hanno funzionalità biologiche quali: l’abbassamento della pressione, benefici sul diabete e sulle malattie cardiovascolari. É impossibile stabilire quale molecola abbia un ruolo determinante. L’importante è che nell’insieme le diverse sostanze producono degli effetti positivi, anche sul sistema immunitario. Il Parmigiano, quindi, ha la funzione di nutrire la flora batterica buona, come lattobacilli e bifidobatteri”.