“Dopo la dieta ho potuto fare il Cammino di Santiago: 40 chilometri al giorno a piedi e le salite non erano un problema!”. Giulio (chiameremo così il nostro testimonial che preferisce non essere indicato con il suo nome vero) è un uomo di 65 anni abituato a vivere all’aria aperta, vicino alle sue montagne che spesso ospitano lunghe passeggiate con amici. Ma ama anche mangiare: fra le sue abitudini c’è quella di incontrarsi ogni venerdì con il suo gruppo di amici per godere dei piaceri della tavola.
Questo è uno dei motivi per cui era in sovrappeso ed ha deciso di seguire la nostra dieta, grazie alla quale ha potuto imbarcarsi in un’impresa impegnativa come il Cammino di Santiago. Ecco la sua storia.
Giulio, quando hai iniziato la nostra dieta?
Ho seguito la dieta Melarossa fra ottobre e gennaio. Partivo da 93 chili e, anche perché avevo iniziato a camminare, sono riuscito ad arrivare ai 77 chili.
Qual è stato il motivo che ti ha spinto a dimagrire?
E’ stato un tour de force alimentare. Con un gruppo di amici il venerdì ci incontriamo per mangiare insieme oppure organizziamo dei viaggi culturali, accompagnati da grandi mangiate. Al ritorno da uno di questi viaggi ho deciso di mettermi a dieta.
Che stila di vita hai? Sei un sedentario?
Ho sempre fatto tanta attività fisica, molta montagna, tanto sci, alpinismo. Poi, per il lavoro e per un tumore alla tiroide, per 6-7 anni non ho fatto movimento. Dopo il tumore ho ripreso a fare bici tre volte a settimana: facevo tre uscite a settimana con mille metri di dislivello e una volta a settimana camminavo per 7 ore sui monti. Ho anche percorso in bici il Cammino di Santiago per 7 volte. Ma non sono mai riuscito a dimagrire: penso di avere un fisico che non consuma e, ad esempio, una camminata di un’ora e mezza a me non fa nessun effetto.
Come mai hai scelto Melarossa?
Mia moglie, un anno fa in primavera, mi aveva messo sulla scrivania un articolo di OkSalute che parlava di Melarossa. Avevo iniziato ad iscrivermi, ma era un processo troppo lungo ed ho deciso di rimandare. A ottobre, però, ho preso la decisione di seguirla. E quando sono profondamente convinto, le cose le porto fino in fondo.
Addirittura, il primo mese sono arrivato a perdere quasi due chili a settimana.
Quale pensi sia stato il segreto della dieta?
La cosa ottima è stato il diverso modo di mangiare. Per 30 anni ho pranzato con un’enorme ciotola di verdura e del formaggio, mentre la sera è stato il pasto principale, durante il quale mangiavo troppo: a volte un etto e mezzo di pasta. Mangiavo porzioni troppo abbondanti, poi nel periodi di Quaresima toglievo vino e pasta, ma non è che cambiassi il mio stile di alimentazione. Invece con Melarossa ho imparato ad alternare e a mangiare in modo equilibrato.
Quali traguardi hai raggiunto?
Io devo molto alla dieta Melarossa, perché mi ha permesso di rifare a piedi il Cammino di Santiago. In 27 giorni ho percorso 800 km con oltre 12mila metri di dislivello (40 al giorno), senza sentire dolore. Con tutti quei chili in meno, e nonostante i 13 chili di zaino sulle spalle, per me le salite non erano un problema. E poi la dieta non mi ha indebolito per niente, al contrario, mi ha dato più energia. Oltretutto durante il cammino ho perso altri 4 chili.
Quando hai percorso il Cammino di Santiago?
Fra il 14 maggio e il 9 giugno.
Ma eri in mantenimento?
Durante i 27 giorni non l’ho seguito. Il fabbisogno energetico era ovviamente superiore per me e quindi ho mangiato di più. Ma comunque gli insegnamenti che mi avete dato con la vostra dieta sono un punto di riferimento indispensabile.
Suggeriresti la dieta Melarossa ad altri?
Sì, certamente!
Luisa Carretti