Veronica, studentessa, era ingrassata a forza di snack e pasti sregolati: la dieta le ha insegnato a mangiare con equilibrio. A volte studiare può portare a condurre una vita sedentaria, a mangiare velocemente e distrattamente prese dal ritmo serrato delle lezioni e degli esami.
Così è accaduto a Veronica, ventunenne studentessa universitaria fuori sede, che proprio per queste ragioni si è ritrovata con qualche chilo in più e abitudini alimentari non troppo sane. La dieta di Melarossa l’ha aiutata a rimettersi in forma e a riscoprire cosa vuol dire mangiare bene sapendo scegliere e dosare. In esclusiva per noi il suo racconto.
Perché eri in sovrappeso e quali erano le tue abitudini alimentari prima di metterti a dieta?
Ero in sovrappeso solo di qualche chilo, messo su con il passaggio dalla scuola superiore all’Università e il cambiamento radicale dei ritmi e del mio stile di vita, che è diventato più sedentario per via dello studio. In più, all’Università mangiavo spesso gli snack dei distributori automatici per spezzare la fame. Tutto questo mi ha portata ad ingrassare, toccando il mio massimo storico con 54 chili.
E’ la prima dieta che fai?
Sì, è la prima dieta. Di costituzione sono magra e quindi non ho mai avuto bisogno.
Di quante calorie era la dieta?
La prima di 1100 Kcal, poi è diventata di 1300 dopo due settimane.
Quanti chili hai perso e in quanto tempo?
Sono ritornata a pesare 48 chili in tre settimane.
Perché secondo te la dieta di Melarossa è stata utile?
La dieta di Melarossa mi è servita per riprendere di nuovo delle abitudini alimentari sane e corrette. E’ stato molto importante ad esempio che a metà mattinata avessi 200 gr di frutta da mangiare. Potevo portarmela da casa e rompere così il digiuno dalla colazione al pranzo con qualcosa di sano piuttosto che con gli snack delle macchinette.
Anche per il pranzo e la cena è stata fondamentale: prima di iniziare mi dedicavo poco alla cucina, mangiavo un po’ per nutrirmi. Invece con l’impegno della dieta, che magari mi diceva di mangiare un tot di grammi di un particolare cibo, ho ricominciato a cucinare, cose anche molto semplici, ed a comprare alimenti che prima avrei scartato, come ad esempio il pesce. Mi è servito molto dunque per variare la mia alimentazione. Ho anche ricominciato a fare attività fisica, cosa importante per la riuscita completa della dieta.
Quale dieta avevi scelto: vegetariana, panino o standard?
Avendo soltanto un’oretta di pausa pranzo fra una lezione e l’altra, e mangiando sempre fuori casa, quando ho compilato il modulo ho specificato di volere l’opzione panino a pranzo, tranne che per il sabato e la domenica. E anche il panino era pensato secondo le mie esigenze: grammatura, condimento e quantità. Un’idea ottima per mangiare velocemente, ma sempre in modo equilibrato e sano. Non credo che altre diete la propongano.
La lista della spesa è utile?
E’ un servizio molto utile. L’ho subito stampata per andare al supermercato con in mente già quello che dovevo comprare.
E’ stato difficile seguire la dieta?
Forse la cosa più difficile è stata rinunciare agli snack, ma tutto sommato è stato molto semplice. Le mie coinquiline mi hanno sostenuta ed aiutata. Anzi, alcune di loro, avendo io sponsorizzato molto Melarossa, hanno seguito con più o meno impegno la dieta.
Hai mai sgarrato?
Qualche volta mi è capitato di andare ad un compleanno e di mangiare un po’ di più, ma ho cercato di bilanciare mangiando meno duranti gli altri pasti.
Qualche dritta per le altre lettrici di Melarossa che stanno iniziando la dieta?
Innanzitutto fare tanta attività fisica, perché una dieta senza una giusta attività fisica ha una riuscita parziale. E poi, quando si pensa di non potercela fare, forse è meglio concedersi qualcosa di più goloso, come un quadratino di cioccolato fondente: l’umore migliorerà e si potrà riprendere la dieta con più entusiasmo.
Il momento più difficile della dieta?
In realtà non so se c’è stato un momento tanto difficile. Forse rinunciare un po’ agli snack, ma ci si abitua abbastanza bene. Io sono un’amante della frutta, quindi avevo soltanto bisogno di un input per mangiarla. E la dieta di Melarossa è stato l’input giusto.
Per farti forza hai partecipato al forum?
No, ogni tanto guardavo le ricette sul sito, come ad esempio la carbonara, piatto tipico della tradizione italiana, reinventati in versione light. Finita la dieta, mi sono concessa questo piacere, però restando attenta alla linea.
E il momento più bello?
Sicuramente quando si sono visti i risultati. Già dopo una settimana mi sentivo un po’ più leggera, i vestiti stavano meglio. E poi il primo shopping di nuovo con la taglia 38, perché ero diventata una 40/42. Anche rimettere i vestiti che mettevo un po’ di tempo fa è stato gratificante.
Ora che hai finito la dieta continui a seguire i consigli di Melarossa?
Si, continuo a seguirli e più che altro mi sono rimaste delle abitudini buone tipo mangiare come spuntino di metà mattinata la frutta o lo yogurt. E poi limitarmi con i carboidrati, mangiare tanta frutta e verdura.
Consiglieresti la dieta di Melarossa?
L’ho fatto già con le mie amiche, le mie coinquiline e anche mia madre, che la sta facendo, anche se non in modo costante visto il lavoro che fa e che la porta molto all’estero. E’ da poco che ha iniziato, ma mi ha detto che già un po’ di chili li sta perdendo.
Luisa Carretti