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La carne di Kobe, nota anche come manzo Kobe, è una varietà di carne giapponese pregiata derivata dalla razza Wagyu. È considerata una delle carni di manzo più pregiate e costose al mondo, una vera delizia nel panorama della carne rossa.
Il manzo Kobe è uno dei tre migliori bovini del Giappone e si distingue per la marmorizzazione perfetta, la morbidezza e il gusto burroso che lo rendono un’eccellenza culinaria. Non sorprende che la carne di Wagyu e il Kobe sushi siano protagonisti di ricette gourmet internazionali.
Il prezzo del Wagyu è elevato: 1 kg di carne Kobe può arrivare a circa 500 euro al kg. Il costo riflette non solo la qualità superiore, ma anche le rigide regole di certificazione, che limitano la produzione a circa 3000 capi di bestiame all’anno. Che sia bistecca o filetto di Kobe, quindi, si tratta di un piatto non per tutti.
Oltre al gusto, il manzo Kobe è un alimento dalle importanti proprietà nutrizionali, particolarmente ricco di proteine ad alto valore biologico (con tutti gli amminoacidi essenziali) e altri micronutrienti importanti. Presenta un apporto energetico elevato, dovuto all’abbondanza di grassi che però sono prevalentemente insaturi, con una significativa presenza di omega 9, seguiti da grassi saturi e una piccola quota di polinsaturi, principalmente omega 6.
Scopri allora i segreti del pregiato manzo Kobe, la carne più lussuosa e delicata al mondo, amata per la sua morbidezza e il sapore inimitabile.
Perché la carne di Kobe è così pregiata?
La carne di manzo Kobe proviene esclusivamente dai bovini della razza Wagyu, e più precisamente dalla varietà Tajima, allevata secondo metodi tradizionali nella prefettura di Hyōgo. I bovini vivono in ambienti controllati, con diete studiate e attenzioni per garantire il massimo benessere.
Ogni animale è identificato con un certificato che ne attesta la provenienza e la qualità. Non tutte le carni Wagyu, però, possono essere chiamate Kobe: solo quelle che rispettano standard rigorosi di marmorizzazione (cioè le sottili venature di grasso che si distribuiscono uniformemente all’interno del tessuto muscolare), colore, consistenza e gusto possono ottenere questa prestigiosa denominazione.
La genetica dei bovini Wagyu è peculiare, questi animali mostrano una naturale propensione ad accumulare grasso intramuscolare, che si manifesta in una marezzatura specifica della carne.
Come viene allevato il manzo Kobe? L’allevamento richiede cure meticolose: gli allevatori giapponesi creano un ambiente sereno e confortevole, garantendo ampi spazi in cui gli animali possano muoversi liberamente. Questo approccio contribuisce in modo significativo alla qualità unica della carne di Kobe.
La loro alimentazione poi è studiata con precisione e include spesso una combinazione di cereali e fieno. Tale dieta potenzia ulteriormente la marezzatura, conferendo alla carne un sapore inconfondibile e una consistenza tenera.
Attenzione: l’etichetta “tipo Wagyu” non vuol dire nulla. Poiché questa carne proviene solo da certe razze, non esiste tipo di allevamento, macellazione o lavorazione che possano rendere una bistecca “normale” una Wagyu.
Wagyu o Kobe?
I manzi Kobe appartengono alla razza Wagyu. Tuttavia solo gli esemplari nati, allevati e macellati nella prefettura di Hyogo, nel Giappone possono essere definiti Kobe (Japanese Black). Wagyu é il nome della razza, mentre Kobe una qualità protetta.
Le razze di bovini Wagyu sono il risultato di secoli di selezione per ottenere carne di qualità straordinaria. Tra le principali, spicca la Japanese Black, che rappresenta oltre il 90% dei bovini Wagyu in Giappone. La sua carne è famosa per l’intensa marezzatura, il sapore e la consistenza succosa. All’interno di questa razza ci sono tre linee di sangue, tra cui la Tajima, che solo se è allevata fin dalla nascita e macellata nella prefettura di Hyōgo può essere certificata come puro manzo Kobe.
La Japanese Brown, invece, proveniente da Kumamoto, è una carne meno grassa rispetto alla Black ma altrettanto morbida e saporita.
La Japanese Shorthorn, di taglia più piccola, è apprezzata per il sapore intenso della sua carne, mentre la Japanese Polled, originaria di Tottori, è spesso incrociata per migliorare qualità e varietà.
Fuori dal Giappone, l’Australian Wagyu, importato negli anni ’90, prospera nella regione di Margaret River, dove il clima e l’erba ne garantiscono una crescita ottimale.
Quanto costa il manzo di Kobe?
Il prezzo elevato della carne di Kobe è giustificato da diversi fattori. Innanzitutto, l’allevamento dei bovini segue standard molto rigorosi, che richiedono cure meticolose e costi elevati. Inoltre, la produzione è limitata: solo un numero ristretto di bovini soddisfa i requisiti per ottenere la certificazione Kobe.
Questo ne aumenta l’esclusività, rendendola una carne destinata a intenditori e a occasioni speciali.
Nei ristoranti, il prezzo della carne di Kobe può raggiungere cifre esorbitanti, arrivando a superare anche i 400-500 euro al kg.
Cosa ha di speciale la carne di Kobe?
Il grado di qualità della carne bovina Wagyu è valutato su quattro fattori: marmorizzazione, colore, consistenza e grasso.
La marmorizzazione, elemento distintivo, è misurata tramite il Beef Marbling Standard (BMS), con un punteggio da 1 a 12. Solo un BMS di 10 o superiore è servito nei ristoranti più esclusivi.
Per essere certificata come manzo Kobe, la carne deve provenire da animali con specifici requisiti, come quello di non essersi mai riprodotti, e deve rispettare rigidi standard di qualità e peso. La Kobe Beef Marketing and Distribution Promotion Association garantisce l’autenticità e certifica la carne con un logo a margherita blu.
Infine, ci sono molti miti sull’allevamento dei bovini Kobe, come massaggi quotidiani o il consumo di birra. In realtà, queste pratiche sono rare, anche se l’attenzione al benessere animale è essenziale per ottenere una carne di alta qualità.
Valori nutrizionali e calorie
Nonostante il suo alto contenuto di grassi, la carne di Kobe è considerata più sana rispetto ad altre carni rosse, grazie alla presenza di grassi insaturi, che contribuiscono a mantenere sotto controllo il colesterolo.
Infatti, nonostante l’aspetto marmorizzato, la carne di Kobe è adatta anche a chi deve controllare il colesterolo: contiene solo 71 mg di colesterolo per 100 g, ben al di sotto del limite giornaliero di 300 mg.
È inoltre ricca di proteine di alta qualità, vitamine del gruppo B, ferro e antiossidanti.
Di seguito i valori nutrizionali secondo i dati USDA in 100 g di carne “Kobe style” allevata negli USA (non in Giappone).
Energia | 321 kcal |
Proteine | 17.9 g |
Grassi totali | 26.8 g |
Grassi saturi | 10.7 g |
Grassi insaturi | 16.1 g |
Carboidrati | 0 g |
Ferro | 1.61 mg |
Sodio | 45 mg |
Riboflavina (Vitamina B2) | 0.152 mg |
Vitamina B6 | 0.357 mg |
Vitamina B12 | 2.41 µg |
Colesterolo | 71 mg |
Benefici e proprietà della carne di Kobe
Appena vediamo una carne così ricca di grasso, il primo pensiero può essere che sia poco salutare, troppo calorica e inadatta per chi ha il colesterolo alto o è in sovrappeso.
Ma non è così. I dati nutrizionali dimostrano che la carne di Kobe ha un profilo in linea con le raccomandazioni per una dieta equilibrata. Le sue venature di grasso sono prevalentemente composte da grassi polinsaturi, noti per i benefici sul sistema cardiovascolare e immunitario.
Ricca di proteine ad alto valore biologico, è un alimento particolarmente indicato in condizioni come gravidanza e allattamento, crescita, attività sportiva intensa o la terza età, spesso caratterizzata da disordini alimentari e malassorbimento o recupero da stati di debilitazione fisica.
Secondo i dettami della dieta mediterranea, infatti, la carne di manzo è un alimento nobile e importante in una dieta varia ed equilibrata e sostiene uno stile di vita sano.
Inoltre, contiene sostanze bioattive come carnitina, carnosina, coenzima Q10, taurina, glutatione, acido lipoico e vitamine liposolubili, tra cui la vitamina E, il beta-carotene e i Coniugati dell’Acido Linoleico (CLA) presenti in quantità elevate nel grasso.
Priva di carboidrati, inoltre, con un buon apporto di proteine, ferro e vitamine del gruppo B, è perfetta persino nelle diete dimagranti. La vitamina B12, essenziale per il sistema nervoso, è presente in quantità così elevate che 100 g coprono l’intero fabbisogno giornaliero.
Come cucinare la carne di Kobe
Quando ci si trova di fronte a una carne tanto pregiata e costosa come il manzo Kobe, è naturale preoccuparsi di come cucinarla senza comprometterne la qualità.
La scelta del taglio è il primo passo da fare secondo il gusto personale: tra i più apprezzati ci sono filetto, costata e bistecca di manzo Kobe. Ogni taglio ha peculiarità che richiedono tecniche di cottura specifiche per valorizzarne al massimo tenerezza e sapore.
Per cominciare, è fondamentale togliere la carne dal frigorifero almeno un’ora prima della cottura, così da portarla a temperatura ambiente. A differenza di altre carni, il Kobe non dovrebbe mai essere marinato: gli acidi presenti nelle marinature possono danneggiare le delicate fibre, compromettendone la tenerezza e alterandone il sapore unico. Anche il sale e il pepe sono opzionali: la carne è già naturalmente ricca di gusto, ma la scelta dipende dal proprio palato.
Durante la manipolazione, è importante non bucare la carne con utensili appuntiti come forchette; meglio utilizzare bacchette di legno per spostarla con delicatezza, evitando di rovinarne la struttura.
Tempi di cottura
I tempi di cottura variano in base allo spessore: per una bistecca di circa 2 cm, bastano 2-3 minuti per lato; per tagli più sottili, 1-2 minuti sono sufficienti. La cottura ideale è al sangue, rapida e a fuoco medio-alto, per preservare il prezioso grasso di infiltrazione che dona al Kobe la sua celebre scioglievolezza.
Il grasso, infatti, è il vero tesoro di questa carne: si scioglie in bocca come burro, sprigionando aromi inconfondibili. Durante la cottura, protegge la carne, rendendola così morbida da poter essere tagliata senza coltello.
Chi ama sperimentare può provare il manzo Kobe in preparazioni come sushi, carpaccio o tartare, per un’esperienza ancora più sofisticata.
Nel Kobe sushi, la carne è servita cruda o leggermente scottata per mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche.
Controindicazioni della carne di Kobe e quanta mangiarne
Non ci sono particolari controindicazioni nel mangiare questa carne. Anzi al contrario, è un privilegio potersi nutrire della sua versione originale così rara, che andrebbe assaggiata, nonostante il costo proibitivo, almeno una volta nella vita.
Anche perché la carne Kobe non necessita di quantità troppo elevate. Il suo alto contenuto in grasso la rende estremamente saziante, per cui ne basta una quantità minima per sentirsi pieni e soddisfatti.
Una porzione intorno ai 70-100 g di carne è una dose giusta per una cena, sia per la salute che per il portafoglio.
C’è da dire però che la carne rossa, pur essendo una fonte preziosa di nutrienti presenta alcune controindicazioni se consumata in eccesso. Studi scientifici hanno associato a un elevato consumo un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 o di favorire l’ipercolesterolemia.
È importante dunque moderarne il consumo, prediligendo tagli magri e metodi di cottura sani, e bilanciare la dieta con alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali.
FAQ
Cosa mangia il manzo di Kobe?
Il manzo di Kobe viene alimentato con una dieta ricca e controllata che include riso, fieno, grano, sottoprodotti del sakè e altri cereali di alta qualità.
Quanto pesa un manzo di Kobe?
Un manzo di Kobe adulto può pesare tra i 600 e gli 800 kg, a seconda delle condizioni di allevamento e dell’età.
Come viene allevato il manzo Kobe?
Il manzo Kobe è allevato in modo meticoloso: ogni animale riceve cure personalizzate, una dieta bilanciata e vive in ambienti tranquilli per favorire la qualità della carne.
Quanto costa il manzo di Kobe?
Il manzo di Kobe può costare circa 300 euro al kg se importato, mentre nei ristoranti una piccola porzione di 100 g può superare i 150 euro.
Conclusioni
La carne di manzo Kobe rappresenta il simbolo dell’eccellenza tra le carni rosse, un piacere per il palato riservato a pochi. La sua marmorizzazione unica, il sapore intenso e i numerosi benefici nutrizionali ne fanno una scelta ideale per chi cerca un’esperienza gastronomica fuori dal comune.
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Fonti