Sommario
Le placche in gola sono un’infezione molto comune, specialmente nei bambini, causata dal batterio Streptococco. Inizialmente il disturbo si presenta come un mal di gola usuale, spesso un leggero fastidio che è seguito da un dolore più importante, associato a difficoltà nella deglutizione e, (spesso ma non sempre), febbre.
In questo caso, quando avviene, l’innalzamento della temperatura corporea interna ha lo scopo di difendere naturalmente il corpo dall’infezione. La diagnosi viene spesso formulata dopo una visita, ma a volte il curante potrebbe richiedere un esame specifico (tampone faringeo) o esami del sangue (emocromo) per avere una conferma della faringite di natura batterica.
La diagnosi differenziale è sostanzialmente con la cosiddetta mononucleosi o “malattia del bacio”, da escludere dopo un attento esame obiettivo (inclusa la palpazione della milza).
Se confermata, la terapia è sostanzialmente a base di antibiotici, che vanno presi a intervalli regolari (sempre alla stessa ora o secondo istruzioni del medico) per l’intera cura prescritta, fino all’ultima compressa, per evitare lo sviluppo di batteri resistenti. Le placche alla gola vanno sempre trattate per scongiurare pesanti conseguenze come la comparsa della febbre reumatica con relativi disturbi a livello cardiaco.
Cosa sono le placche in gola?
Le placche alla gola rappresentano una delle forme cliniche di manifestazione e classificazione delle infezioni più frequenti. Esse sono caratterizzate dalla presenza di depositi bianchi di pus (essudato purulento) a livello delle tonsille.
Quest’ultime sono le due ghiandole che si trovano dietro la cavità orale, da un lato e dall’altro del collo, poste lì con lo scopo di impedire ai microbi di entrare nel corpo.
Gli anticorpi formati nelle tonsille (che fanno parte del sistema immunitario) proteggono l’organismo umano dalle infezioni esterne, anche se a volte possono crearsi situazioni in cui queste possono infiammarsi e sulla loro superficie si osservano piccoli punti bianco-giallastri pieni di pus. Questa condizione è chiamata faringotonsillite batterica o “placche in gola”.
Anatomia e ruolo delle tonsille nel corpo
Le tonsille sono masse di tessuto linfatico di forma ovale, simili a “borse”, situate sopra e sotto la lingua, da una parte e dall’altra del collo (follicoli che fanno parte dell’anello linfatico di Waldeyer). Il ruolo delle tonsille è quello di filtrare l’aria inalata, essendo parte del sistema immunoprotettivo del corpo.
Grazie alle tonsille, batteri e virus, ma anche sostanze tossiche, fumo e polvere inalate attraverso il naso e la bocca, vengono annientate prima che finiscano per provocare infezioni alla gola o in altre zone del corpo.
A livello delle tonsille si formano i linfociti B, che producono cinque classi di anticorpi con un ruolo nella protezione dell’organismo da un’ampia categoria di microbi, tra cui lo Streptococco beta-emolitico, il principale agente eziologico della tonsillite batterica.
Le più frequentemente colpite da infezioni sono le tonsille palatine, quei grandi follicoli che di solito sono visibili quando la bocca è spalancata.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulle streptococco.
Le placche sono contagiose?
La tonsillite è una malattia contagiosa e si diffonde facilmente da una persona all’altra. È noto che negli asili e nelle scuole, ad esempio, basta che un solo bambino si ammali perché l’intera collettività contragga il disturbo. La via di trasmissione è solitamente diretta (cioè tramite aria) e indiretta (attraverso il contatto con oggetti contaminati).
Quando una persona che soffre di tonsillite respira, tossisce o starnutisce, espelle goccioline contenenti agenti patogeni. L’infezione si verifica per inalazione di aria contenente particelle infettive o per contatto di questi agenti con la pelle, il naso, gli occhi, la bocca o altre membrane mucose.
Placche in gola: sintomi
La tonsillite è in molti casi confusa con il raffreddore o l’influenza, perché i suoi sintomi sono simili a quelli di altre malattie. Inoltre, a volte presentano le stesse cause. I segni più comuni della tonsillite sono:
Mal di gola (odinofagia) e difficoltà a deglutire
Batteri e virus causano l’infiammazione delle tonsille, quindi compaiono automaticamente difficoltà nella deglutizione, dolore alla gola o sensazione di bruciore.
Nei bambini questa condizione può risultare particolarmente fastidiosa, tanto da rendere difficile l’idratazione e la nutrizione. Uno spray locale a base di antinfiammatorio può aiutare ad alleviare il fastidio.
Tonsillite
Spesso quando si esaminano le tonsille di un paziente malato si può notare come siano gonfie, rosse (infiammate) e abbiano alcuni punti bianchi con pus.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla tonsillite.
Febbre
Il corpo cerca di difendersi dall’attacco di batteri e virus e aumenta la temperatura a oltre 38 gradi nel tentativo di distruggerli.
Male alle orecchie
Il dolore può essere sentito anche nelle orecchie, poiché esiste un condotto (tromba di Eustachio) che collega faringe e orecchio interno. In questo modo un disturbo che parte dalle tonsille può arrivare al naso, alla bocca e alle orecchie, collegandoli tra loro.
Mal di testa
Il dolore alle tonsille può anche causare emicranie fastidiose, forti e difficili da ignorare.
Alito cattivo
I batteri sono responsabili dell’odore sgradevole e ogni volta che ci sono infezioni questo può molto spesso essere associato. Ciò si riscontra soprattutto in caso di tonsillite criptica cronica (tonsillite cronica o tonsillite caseosa).
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’alitosi.
Cambiamento nel tono della voce
Le tonsille si trovano vicino alle corde vocali. Pertanto, i problemi al loro livello influenzano automaticamente il movimento delle corde vocali e la chiarezza della voce. Chi soffre di tonsillite ha la voce rauca e in alcuni casi può perdere temporaneamente la capacità di emettere suoni.
Difficoltà nel muovere il collo
A causa del forte dolore e dell’infiammazione, il movimento del collo diventa difficile, perché è accompagnato da dolore. Molto spesso questo disturbo è direttamente collegato ai linfonodi laterocervicali ingrossati, che aumentano di volume e appaiono sensibili alla palpazione.
Dispnea
Rappresenta difficoltà nella respirazione ed è un sintomo comune in caso di tonsillite, dovuto a un aumento della massa delle ghiandole. Non è solitamente preoccupante nel caso degli adulti, mentre nei più piccoli bisogna prestare attenzione ad eventuali difficoltà importanti del passaggio dell’aria con comparsa di tipico “stridore” durante la respirazione.
Rinorrea
La presenza di secrezioni nasali, come già detto, spesso non è altro che il sintomo chiaro di una coinfezione delle mucose del naso (prima o dopo la gola). Nei più piccoli può anche diventare importante associandosi a una sensazione di “naso chiuso”. In questo caso si raccomanda di effettuare lavaggi con spray a base di acqua di mare per bambini.
Placche in gola con o senza febbre?
In linea teorica, ogni infezione causata da un agente che sia batterico o virale può scatenare una risposta naturale del corpo sotto forma di febbre.
Quando un agente patogeno rompe le barriere naturali di difesa, infatti, penetra attraverso le mucose (di naso e bocca) per annidarsi prima localmente per dare in seguito vita a un’infezione generalizzata.
In questo caso avviene fisiologicamente un rialzo della temperatura interna corporea da parte dell’organismo al fine di uccidere i patogeni e liberarsi dall’infezione. Tuttavia, ciò non costituisce un elemento obbligatorio e le placche in gola non causano sistematicamente febbre, anche se molto di frequente.
Placche in gola: cause e fattori di rischio
Le macchie bianche sulle tonsille si verificano spesso a causa di un’infezione alla gola. Essa può avere diverse possibili cause, tra cui:
Mononucleosi infettiva
Il virus Epstein-Barr causa la mononucleosi. Essa è un’infezione che si diffonde attraverso la saliva, motivo per cui a volte viene anche chiamata “la malattia del bacio”.
Le persone che sviluppano la mononucleosi avranno spesso macchie bianche di pus intorno alle tonsille. Altri sintomi includono:
- Stato influenzale.
- Mal di testa.
- Febbre (non necessariamente) e brividi.
- Eruzioni cutanee nel corpo.
- Linfonodi ingrossati.
- Senso di affaticamento.
In questo caso, se viene prescritta una cura antibiotica della famiglia delle penicilline potrebbe apparire anche un’eruzione cutanea.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla mononucleosi.
Batterio Streptococco
Lo Streptococco causa l’omonima “faringite streptococcica”, che è una malattia contagiosa. Il batterio Streptococcus Pyogenes è l’agente responsabile più comune.
È più frequente nei bambini, ma si verifica spesso anche negli adolescenti e negli adulti. Il sintomo più comune, come specificato, sono delle strisce bianche (o macchie) che compaiono sulla superficie della gola (più precisamente sulle tonsille). Altri sintomi di infezione streptococcica includono:
- Debolezza.
- Affaticamento.
- Infiammazione e gonfiore della gola.
- Difficoltà a deglutire.
- Febbre e brividi.
- Mal di testa.
- Sintomi influenzali.
I batteri spesso si diffondono attraverso il contatto con le goccioline degli starnuti o della tosse di un soggetto infetto.
Faringite o tonsillite
La tonsillite è un termine generale che si riferisce a un’infezione delle tonsille. Questa infezione di solito si verifica a causa dello S. pyogenes, ma anche altri batteri o virus possono causarla, molto più frequenti statisticamente.
Quando le tonsille cercano di combattere l’infezione dunque, si gonfiano e possono produrre pus bianco. Altri sintomi meno specifici di tonsillite includono:
- Febbre.
- Mal di gola.
- Difficoltà a deglutire.
- Mal di testa.
- Candidosi orale (mughetto): il mughetto orale è un’infezione da lievito che si verifica in bocca; il fungo Candida albicans è la causa più comune.
Le persone con un sistema immunitario soppresso corrono un rischio maggiore di infezioni da lieviti in bocca. Anche le persone che hanno assunto antibiotici o che hanno il diabete non controllato sono a maggior rischio.
La candida può anche essere causata dall’uso di steroidi per via inalatoria senza che il paziente risciacqui la cavità orale. Le macchie bianche possono comparire anche all’interno delle guance, sulla lingua e sul palato.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla faringite.
Calcoli tonsillari
I calcoli tonsillari, o tonsilloliti, sono depositi di calcio che si formano nelle piccole crepe delle tonsille. Questi si verificano a causa di un accumulo di particelle di cibo, muco e batteri.
Possono apparire come macchie bianche o talvolta gialle sulle tonsille. Ulteriori sintomi includono:
- Alito cattivo.
- Mal di gola.
- Sensazione di un corpo estraneo alla base del collo (faringe).
- Difficoltà a deglutire se i calcoli tonsillari sono grandi.
Placche in gola: diagnosi e quando contattare il medico
In linea generale, ogni mal di gola che supera i 3-5 giorni dovrebbe essere controllato da un medico, specie se si tratta di una categoria a rischio come bambini e anziani o persone con problemi di immunità.
Ogni visita consta di due momenti principali: l’anamnesi (colloquio) e l’esame obiettivo (visita). Il medico inizierà perciò con l’esame clinico che comprenderà:
- Utilizzando uno strumento illuminato (di solito una piletta) verrà esaminata la gola; le orecchie e il naso potrebbero seguire, poiché, come specificato, anche questi potrebbero essere infetti.
- Esame della pelle per osservare l’eventuale presenza di un’eruzione cutanea chiamata scarlattina, associata in alcuni casi a infezione alla gola.
- Palpazione del collo del bambino per vedere se i linfonodi sono infiammati.
- Auscultazione della respirazione con l’aiuto di uno stetoscopio.
- Esame della milza per verificare se è ingrossata (nel caso si sospetti di mononucleosi, una malattia che comporta anche l’infiammazione delle tonsille).
Tampone faringeo
Attraverso questo semplice test, il medico raccoglie le secrezioni dalla gola con l’ausilio di un tampone sterile. Il campione verrà inviato al laboratorio per essere controllato per la presenza di batteri streptococcici. Di solito, il risultato è pronto in 24-48 ore.
Se il test è positivo, il paziente ha sicuramente un’infezione batterica. Se il test è negativo, molto probabilmente ha un’infezione di causa virale.
Test rapido Covid-19
Discorso diverso esiste in assenza di placche biancastre sulla gola. In tal caso la diagnosi differenziale entra in discussione con l’infezione da Covid (anche nei soggetti vaccinati) e un tampone rapido (risultato in 10-15 minuti) rimane di fondamentale importanza.
Emocromo completo
Il medico può raccomandare un esame emocromocitometrico completo, che comporta la raccolta di un campione di sangue dal braccio. A seconda dei valori, il curante può scoprire se si tratta di un’infezione batterica o di un agente virale.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’emocromo.
Rimedi e cure per le placche in gola
Se la tonsillite è causata da un’infezione batterica, il medico prescriverà antibiotici. La penicillina assunta sotto forma di capsule per 10 giorni è il trattamento farmacologico più comune prescritto per la tonsillite causata da uno Streptococco di gruppo A. Se il paziente è allergico alla penicillina, il medico prescriverà un altro antibiotico.
Il soggetto deve seguire l’intero ciclo di antibiotici come prescritto, anche se i sintomi migliorano completamente. Se non si assume l’intero ciclo infatti, l’infezione può peggiorare o diffondersi ad altre zone del corpo. Inoltre, una cura incompleta può aumentare il rischio di febbre reumatica o grave infiammazione renale.
Quando si tolgono le placche in gola?
La rimozione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia) può essere utilizzata per trattare la tonsillite ricorrente frequente, la tonsillite cronica o la tonsillite batterica che non risponde al trattamento antibiotico. La tonsillite frequente è definita scientificamente come:
- Presenza di più di 7 episodi di mal di gola annui.
- Oltre 4-5 episodi all’anno negli ultimi due anni.
- Oltre 3 episodi all’anno negli ultimi tre anni.
La tonsillectomia può anche essere raccomandata se la tonsillite ha causato complicanze difficili da gestire, come:
- Apnee ostruttive del sonno.
- Difficoltà a respirare.
- Deglutire con difficoltà, soprattutto cibi solidi.
- Ascessi che non migliorano con il trattamento antibiotico.
Il recupero completo dopo la tonsillectomia avviene generalmente in 7-14 giorni.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento l’apnea notturna.
Altri rimedi per le placche in gola
Al di là delle cure prescritte dal medico, il paziente deve adottare misure riguardanti l’alimentazione e i fattori ambientali che possono aggravare i sintomi. Queste misure includono:
Idratazione del corpo
È importante nella lotta contro qualsiasi tipo di condizione, ma in caso di raffreddore, influenza e tonsillite, è un fattore essenziale e può ridurre il periodo di guarigione.
Si raccomanda di consumare liquidi caldi, dalla tisana addolcita con miele a minestre liquide, ma anche ghiaccioli surgelati e yogurt molto freddo, che, nonostante qualche preconcetto, possono lenire il mal di gola. I succhi di agrumi, come pompelmo, arancia o limone possono in alcuni casi irritare la gola.
Umidificazione dell’aria
Quando l’aria è secca, batteri e virus si moltiplicano più velocemente e per la salute delle vie respiratorie è importante mantenere il livello di umidità in casa tra il 50 e il 55%. Eventualmente si può usare un umidificatore.
Se ti interessa l’argomento, scopri i migliori purificatori d’aria.
Gargarismi con acqua salata
Il sale ha proprietà antibatteriche e fare i gargarismi con un cucchiaino di sale sciolto in un bicchiere di acqua tiepida può alleviare la tonsillite. Il meccanismo qui coinvolto non è altro che la fuoriuscita di liquido (che causa gonfiore e quindi dolore) dalle tonsille ingrossate.
Riposo
Un periodo di riposo aiuta il corpo a canalizzare tutte le sue forze per eliminare gli agenti patogeni.
Evitare il fumo di sigaretta
Il fumo di sigaretta contiene centinaia di sostanze tossiche, essendo irritante per il sistema respiratorio. L’esposizione al fumo di sigaretta in modo attivo o passivo dovrebbe essere completamente evitata.
Come prevenire le placche in gola
I germi che causano la tonsillite virale e batterica sono contagiosi. Pertanto, la migliore prevenzione è una buona igiene. In particolare è buona norma impegnarsi a:
- Lavarsi le mani in modo completo, corretto e frequente, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di mangiare.
- Evitare di condividere cibo, bicchieri, bottiglie d’acqua o posate.
- Sostituire lo spazzolino da denti dopo la fine della terapia per la tonsillite.
Per prevenire la diffusione di infezioni virali o batteriche, specie nei più piccoli, è possibile:
- Tenere il bambino a casa quando è malato.
- Chiedere al medico quando è il momento migliore per tornare a scuola.
- Insegnare al piccolo a tossire o starnutire in un fazzoletto o, se necessario, nel gomito piegato.
- Insegnare a lavarsi le mani (o disinfettarsi con un gel) dopo aver tossito o starnutito.
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