Sommario
Per chi non conosca la Bicocca (periferia nord di Milano, quasi al confine con Sesto San Giovanni), ecco una mèta di grande interesse.
Facilmente raggiungibile in metropolitana, sia con la vecchia linea rossa – fermata Sesto Marelli – che con una delle nuove linee a guida automatica, la lilla.
Scendendo in questo caso alla fermata Ponale. Senza dimenticare il treno, fermata Greco Pirelli, e un paio di autobus ad abundantiam…
Una zona che cambia a vista d’occhio
E’ una zona che negli ultimi 20-30 anni è profondamente mutata. Alle abitazioni e ai grandi centri direzionali un po’… decentrati, si sono aggiunti una grande università.
E poi un teatro, nuovi condomìni che crescono a vista d’occhio fra decine di gru, grandissimi centri commerciali. E soprattutto fabbriche dismesse che ritrovano nuova vita cambiando completamente la destinazione d’uso.
La storia dell’Hangar Pirelli
E’ il caso di un enorme insediamento della Pirelli, che in gran parte è stato riconvertito in uffici e in piccola (si fa per dire) parte è diventato sede di esposizioni e di installazioni artistiche di grande impatto.
Parlo del Pirelli Hangar Bicocca, che in questo momento offre la mostra temporanea “NOw/here” di Gian Maria Tosatti fino al 30 luglio, e due grandi installazioni permanenti.
La Sequenza di Fausto Melotti
Vediamo la prima di queste due. Si nota entrando nel bel giardino che circonda il grande hangar, perché è una gigantesca scultura metallica di Fausto Melotti, alta sette metri e lunga tre volte di più.
Si intitola “La sequenza” e fu conclusa, dopo 10 anni dalla prima idea, nel 1981, cinque anni prima che l’artista morisse proprio a Milano.
Le sette torri di Kiefer
La seconda installazione è ancora più monumentale, anzi assolutamente imponente e quasi impossibile da immaginare in un luogo diverso. Si tratta dei “Sette palazzi celesti” realizzati dal tedesco Anselm Kiefer fra il 2004 e il 2015.
Nel lunghissimo e altissimo edificio un tempo adibito a fabbrica, Kiefer ha montato sette torri alte fra i 13 e i 19 metri, realizzate sovrapponendo moduli in cemento armato.
Ogni torre ha un nome e un simbolismo particolare, e nel loro insieme dialogano con 5 enormi tele, sempre di Kiefer, esposte su 2 delle 4 pareti dell’hangar.
Il colpo d’occhio è estremamente suggestivo, le tele sono bellissime e chi vuole può approfondire il significato e i particolari delle varie torri.
La mostra temporanea di Tosatti
Fa la sua degna figura anche il poco più che 40enne artista romano Tosatti.
Ha riempito un altro vasto spazio dell’hangar con delle tele di grande formato divise in due serie. Nel complesso spiegano il successo del loro autore in tanti concorsi artistici degli ultimi anni.
Insomma, un grande centro di arte contemporanea gestito da una fondazione, che ha scelto di rendere la visita gratuita. Un implicito invito a tornare, visto che la complessità dell’opera di Kiefer merita anche più di una visita.
© Brugam