Le polpette di riso sono una preparazione irresistibile e golosa. Dorate e croccanti all’esterno, nascondono un cuore morbido, saporito e filante all’interno.
A forma di pallina, allungate o schiacciate, sono un ottimo finger food da servire come antipasto o secondo piatto, magari accompagnato da una delicata salsina al pomodoro.
Le polpette di riso si possono realizzare con il riso appena lessato ma sono perfette anche preparate con riso o risotto avanzato. E poi, ricorda che la ricetta base può essere personalizzata con varie aggiunte, come patate, tonno, salumi, formaggi e carne.
Si possono friggere, cuocere al forno o in padella con un successo sempre assicurato. Noi abbiamo scelto la cottura in forno, sicuramente la più salutare e in linea con una dieta sana.
La ricetta delle polpette di riso
Polpette di riso
Ingredienti
- 200 g riso Carnaroli
- 30 g burro a temperatura ambiente
- 1 uovo
- 125 g mozzarella fior di latte
- 50 g Parmigiano reggiano grattugiato
- pangrattato q.b.
- prezzemolo tritato q.b.
- sale q.b.
- pepe nero macinato q.b.
Istruzioni
- Cuoci il riso, meglio Carnaroli, in acqua bollente salata e scolalo al dente. Se hai del riso bollito avanzato o del risotto puoi utilizzare quello: le polpette di riso sono un piatto di recupero per eccellenza.
- Metti il riso in una ciotola e aggiungi del burro a pezzettini: mescola facendolo sciogliere.
- Ora unisci l'uovo intero, del prezzemolo tritato sottilissimo, il Parmigiano reggiano grattugiato, un pizzico di pepe nero macinato e di sale – puoi aggiungere anche dello zafferano o del curry se li gradisci. Prosegui ancora con la mozzarella fior di latte a cubetti (in alternativa puoi usare la provola o il caciocavallo), per rendere l'interno filante, e comincia a impastare.
- Se l'impasto risulta poco legato, aggiungi del pangrattato. Amalgama bene il composto e, con le mani umide o leggermente oliate, forma tante palline ben compatte, per evitare che si aprano in cottura.
- Ponile su un piatto con pangrattato e panale bene ruotandole. Se desideri una panatura più croccante, passale prima nella farina 00, poi nell'uovo leggermente sbattuto e infine nel pangrattato.
- Ora disponi le polpette su una teglia ricoperta di carta forno e infornale in preriscaldato a 200° per una ventina di minuti, ricordandoti di girarle a metà cottura per permettere una perfetta doratura.
Le varianti fritte e in padella
Se vuoi cuocere le tue polpette di riso friggendole, segui questo procedimento.
- In una teglia metti a scaldare l’olio di arachide e, quando sarà ben caldo, tuffa le polpette; girale più volte per permettere una perfetta doratura.
- Toglile dall’olio con una schiumarola e falle asciugare su carta assorbente per eliminare l’olio residuo. Servile ben calde.
Puoi anche cuocere le polpette in una padella con un po’ d’olio extravergine d’oliva sul fondo e girandole più volte.
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Uso in diete e menù
Questo invitante piatto si presta a essere preparato e cotto con ingredienti più o meno ricchi di calorie; per cui si può adeguare alle diverse necessità dietetiche. Le polpette di riso preparate fritte, con all’interno l’aggiunta di formaggi o carne, sono un alimento sostanzioso: in questo caso, possono apportare fino a 450 kcal (o anche più) a porzione.
Se invece le cuociamo in forno diventano più light e digeribili, come nel nostro caso. Circa 370-375 kcal a persona, risultando adatte a chi segue diete specifiche per disturbi alimentari. Puoi ovviamente optare per la variante senza ripieno, oppure sostituire il burro con l’olio EVO: riuscirai a far scendere ancora l’apporto calorico, sebbene le polpette risulteranno più secche e meno saporite.
- Funziona sia come Cuociriso che come Vaporiera, 2 prodotti in 1
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Ingredienti e proprietà
Le polpette di riso si possono considerare un alimento completo grazie ai diversi ingredienti utilizzati: difatti, contengono carboidrati, proteine e grassi. Il riso è un cereale digeribile, ricco di amido, dal basso contenuto calorico e con effetti regolatori sulla flora intestinale.
L’uovo è ricco di minerali, vitamine, acidi grassi insaturi per regolarizzare il colesterolo, potenziare il sistema immunitario e la salute del sistema cardiocircolatorio; i latticini, invece, rappresentano una fonte indispensabile di calcio per la salute di ossa, denti, cuore e sistema nervoso. Dalla mozzarella al Parmigiano, nella nostra ricetta li usiamo un po’ tutti.
Polpette di riso, un piatto del “riciclo” per eccellenza
Tra le preparazioni della tradizione spiccano le polpette di riso ragusane, ricetta tipica degli Iblei, nella Sicilia sud orientale. Legata all’antico mondo contadino, ricco di sapori e di prodotti genuini in cui non manca mai il caciocavallo, questa ricetta è un fiore all’occhiello dell’enogastronomia locale, da non confondere mai con gli arancini.
Non da meno sono le polpette di riso alla ligure “granatinn e de riso” – “granate di riso” – per la loro forma allungata che ricorda una granata bellica. Una preparazione ricca e ghiotta in cui il riso viene saltato in padella con il burro ed è prevista l’aggiunta di carne; una vera e allegra festa in famiglia quando si preparano, senza sprecare mai nulla.
Ma le polpette di riso non hanno una genesi prettamente italiana. L’origine dovrebbe risalire tra il IX e l’XI secolo, quando gli Arabi portarono il riso in Sicilia. Loro, dopo averlo cotto, erano soliti appallottolarlo tra le mani insaporendolo con lo zafferano, per poi tuffarlo nel sugo di agnello. Il riso però, fu per lungo tempo considerato solo una medicina, un toccasana utile nei disturbi gastrointestinali. La casata spagnola degli Aragonesi invece, nel XV secolo, introdusse la coltivazione del riso anche per scopi gastronomici, soprattutto nel salernitano; ma fu con la dominazione Borbonica (1734-35) che a Napoli si iniziarono a cuocere agli angoli delle strade le “palle di riso”, forse il primo street food italiano.
Dalla polpetta di riso al supplì romano il passo è breve: ai primi del 1800, con l’arrivo delle truppe napoleoniche a Roma, si racconta che un soldato francese, addentando una polpetta di riso, la chiamò “surprise” per il suo inaspettato interno a sorpresa… da cui il termine, appunto, supplì.
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