Sommario
Gli ultrasuoni sono onde sonore che si propagano con una frequenza tanto alta da non poter essere udite dall’orecchio umano. Anche se non possiamo sentirli, possono essere molto utili se applicati al corpo, sfruttandone una serie di effetti positivi e per questo motivo vengono impiegati nell’ambito della medicina e della salute.
Gli ultrasuoni sono utili come terapia per esempio nelle contratture muscolari o nelle infiammazioni, ma anche nella diagnosi, come nel caso delle ecografie. Anche l’ambito estetico può beneficiare del loro utilizzo.
Gli ultrasuoni sono diffusamente utilizzati anche perché normalmente non sono associati a effetti collaterali se applicati correttamente da professionisti formati al loro utilizzo.
Ultrasuoni: cosa sono?
L’onda sonora è caratterizzata da una velocità di propagazione che dipende dal mezzo in cui viaggia ma anche dalla sua frequenza.
Oltre una certa frequenza il nostro orecchio non è più in grado di percepire il suono, le onde di questo tipo si definiscono ultrasuoni. Questi possono essere applicati al tessuto umano provocandone una vibrazione che produce calore e che in medicina viene utilizzata a scopo diagnostico e terapeutico.
Generalità e caratteristiche
Come è noto, il suono si diffonde attraverso onde e quando si propagano nell’aria con una intensità di frequenza compresa tra 20 Hz e 20 kHz sono percepite dall’orecchio umano come suoni.
Quando la frequenza diventa superiore ai 20000 Hz l’orecchio umano non è più in grado di sentire le onde sonore, in questo caso si parla quindi di ultrasuoni. Queste stesse onde hanno però la capacità di penetrare nei sistemi biologici che formano i tessuti del corpo umano.
In questo caso il mezzo di propagazione non è più l’aria ma sono proprio i tessuti umani che vengono messi in vibrazione dal passaggio dell’onda generando un effetto termico e meccanico.
Questo produce una sorta di massaggio intracellulare che stimola il metabolismo, con effetti positivi sul dolore locale, nei processi infiammatori, sulle contratture muscolari e altro ancora. In questo modo l’applicazione di ultrasuoni ai tessuti può essere utilizzata a scopo terapeutico.
Le proprietà fisiche delle onde sonore, come la capacità di diffusione, rifrazione e riflesso, vengono utilizzate invece a scopo diagnostico per eseguire le ecografie diagnostiche.
Differenti tipologie di ultrasuoni
In base all’intensità e alla frequenza degli ultrasuoni questi variano i loro effetti sul mezzo che attraversano, i tessuti corporei, nel caso dell’ambito medico-sanitario.
Non si può dire che esistano diverse tipologie di ultrasuoni. Sarebbe più corretto dire che in base all’obiettivo terapeutico l’ultrasuono può essere sfruttato per i suoi effetti fisici (calore e vibrazione) o meccanici (termoablazione) e questo è possibile agendo sull’intensità e sulla frequenza delle onde stesse.
Quali sono gli specialisti che li usano?
Gli ultrasuoni possono essere utilizzati in ambito medico e sanitario da personale debitamente formato, come fisioterapisti o medici ecografisti, ma anche da specialisti nell’ambito urologico e oncologico. Anche in ambito odontoiatrico viene utilizzata la tecnologia a ultrasuoni, sia nell’ambito chirurgico che per la pulizia dei denti.
Per quanto riguarda l’ambito estetico, i centri estetici possono disporre di macchinari per ultrasuoni e il personale deve essere debitamente formato. Esistono anche macchinari adatti all’uso domestico, sia per l’utilizzo estetico che per quello terapeutico come per l’aerosol terapia.
Come funziona e come si esegue un trattamento con gli ultrasuoni
Gli ultrasuoni vengono indicati nell’ambito della medicina fisica e riabilitativa e ortopedica in tutte quelle situazioni che comportano uno stato infiammatorio locale, eventualmente associato a gonfiore (edema) e dolore. Possono rivelarsi utili anche in patologie che comportano la presenza di aderenze o cicatrici.
La frequenza degli ultrasuoni usati in fisioterapia è compresa tra 1 e 3 Mhz. Più la frequenza è alta e più la loro azione è superficiale. Infatti le frequenze intorno a 1 MHz sono in grado di penetrare fino a 3-4 cm di profondità, mentre quelle di 3 MHz si fermano più in superficie.
Quale macchinario per gli ultrasuoni?
Il macchinario per l’applicazione degli ultrasuoni è dotato di una testina che viene appoggiata ai tessuti ed emette onde in maniera pulsante o continua a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
La testina permette un’applicazione mobile che consente al terapista di scorrere sulla zona da trattare quando questa è estesa, con movimenti rotatori e lenti. Normalmente in questo caso è utilizzato un gel sulla cute che aiuta la penetrazione delle onde e riduce l’attrito tra la testina e la pelle.
Utilizzando la testina in maniera statica, con il supporto di un braccetto è possibile concentrare le onde tutte in un punto quando le zone da trattare sono molto piccole o si vuole ottenere un maggior effetto termico su una zona limitata, come per esempio nel caso delle calcificazioni.
Generalmente le applicazioni di ultrasuoni per via diretta sfruttano la modalità pulsatile o continua.
Gli ultrasuoni possono essere applicati anche per via indiretta: in questo caso la zona trattata deve essere immersa in acqua insieme alla sonda che però viene tenuta distante dalla pelle circa 1 cm.
In questo modo gli ultrasuoni vengono trasmessi in maniera uniforme all’area da trattare. Questo approccio di solito si usa per mani e piedi e prevede l’utilizzo della testina in maniera statica.
Quanto dura una seduta?
Una seduta di ultrasuoni ha una durata tra i 5 e i 15 minuti, a seconda del problema da trattare. Per esempio, nel caso di cicatrici e aderenze, il trattamento potrebbe durare di più in quanto deve provocare la rottura delle fibre.
Anche il numero di sedute è strettamente associato al problema da trattare e normalmente varia tra le 5 e le 20 sedute. Il numero di sedute settimanali dipende dallo stato infiammatorio locale e può essere quotidiano, bisettimanale o trisettimanale.
A volte potrebbe essere fatto uso di farmaci in formulazione di pomata, che vengono applicati sulla zona da trattare con il manipolo. Il passaggio della testina del macchinario è in grado di favorire l’assorbimento di questi farmaci e quindi migliorarne l’efficacia.
La terapia con gli ultrasuoni non è invasiva e non provoca dolore. Il ciclo di ultrasuoni può avere un costo compreso tra i 20 e i 45 euro a seduta.
Medico estetico: costi
Per quanto riguarda gli utilizzi a scopo estetico degli ultrasuoni, la seduta dura mediamente tra i 45 e i 60 minuti nel caso di trattamenti di ringiovanimento del viso, applicati quindi da medici estetici.
In questo caso sono necessarie di solito 3-4 sedute, distribuite nell’arco di un anno circa, per apprezzare i risultati.
Non si tratta di effetti definitivi, per cui nel tempo potrebbe essere necessario ripetere delle sedute per il mantenimento dei risultati ottenuti. In questo caso il costo medio delle sedute si aggira tra 150 e i 500 euro.
Per quanto riguarda invece il trattamento di inestetismi come la cellulite o l’adipe localizzato, le sedute possono durare tra i 30 e i 60 minuti in base all’estensione della zona da trattare.
Sono trattamenti che possono richiedere anche due sedute alla settimana, in cicli di almeno 10 sedute. Anche in questo caso, dopo un primo ciclo più intensivo può essere indicato programmare delle sedute di mantenimento.
Come già anticipato, gli ultrasuoni possono essere utilizzati sia in ambito medico-estetico che solo estetico, si differenziano per la quantità di energia erogabile dai macchinari e dai farmaci o prodotti che eventualmente possono essere fatti penetrare nella cute con l’utilizzo del macchinario.
Il costo è chiaramente influenzato da chi esegue il trattamento e può variare tra i 100-150 euro e i 70 euro.
Il costo medio invece per una pulizia del viso che sfrutta la tecnologia a ultrasuoni è di circa 60 euro. Esistono, anche in questo caso, diversi dispositivi per l’auto trattamento che hanno un costo che varia da 15 euro a 500.
Ultrasuoni: uso domestico
Esistono comunque dei macchinari per l’utilizzo domestico in quanto per esempio, nei casi di frattura, l’applicazione, per essere efficace, deve essere prolungata arrivando anche a 2-3 ore al giorno.
In ogni caso, l’indicazione nell’utilizzo di questi dispositivi deve essere data dallo specialista che consiglierà anche la durata e l’intensità del trattamento, prevedendo dei controlli.
Benefici e vantaggi degli ultrasuoni
Gli ultrasuoni sono ampiamente impiegati nell’ambito medico in quanto hanno numerosi effetti positivi sui tessuti del corpo e facilità di impiego per quanto riguarda tecnologie medico-diagnostiche (ecografie) e chirurgiche (odontoiatria e chirurgia mini-invasiva).
Gli effetti degli ultrasuoni sui tessuti corporei si possono distinguere in:
Effetto termico
E’ un aumento della temperatura della zona che è sottoposta a trattamento. Infatti l’energia prodotta dall’onda viene dissipata ai tessuti che in questo modo sono in grado di aumentare la loro temperatura fino a 0.8 C° per minuto di trattamento.
Questo effetto si ottiene in particolare a livello delle strutture osseo-muscolari e muscolari-grasse. In questo modo aumenta la circolazione del sangue in quella zona.
Effetto meccanico
E’ dovuto alla vibrazione ritmica che viene trasmessa dagli ultrasuoni ai tessuti. Questa è in grado di creare un micromassaggio profondo che aiuta la circolazione. A certi livelli di energia gli ultrasuoni sono in grado anche di provocare la disgregazione di alcune sostanze in un processo che viene definito fibrinolisi e che viene per esempio sfruttato per il trattamento dei tessuti cicatriziali che devono essere disgregati.
Sempre la loro azione meccanica, combinata a quella termica, permette di utilizzare gli ultrasuoni come tecnologia di elezione per alcuni strumenti di tagli usati nella chirurgia di tipo odontoiatrico e mini invasivo.
Effetto chimico
Alcuni studi hanno valutato che l’applicazione degli ultrasuoni comporta dei cambiamenti a livello del metabolismo cellulare.
Questo potrebbe essere dovuto a un effetto biostimolante e alla capacità di aumentare la permeabilità dei tessuti. La combinazione di questi fattori porta al drenaggio dei liquidi e a un aumento della velocità di guarigione in quanto vengono assorbite meglio le sostanze nutritizie.
L’insieme di questi effetti ha una serie di benefici nel trattamento di alcune patologie, contribuendo a:
- Ridurre il dolore: l’effetto meccanico vibratorio degli ultrasuoni agisce a livello dei nervi rendendoli meno sensibili e riducendo in questo modo il dolore percepito.
- Ridurre l’infiammazione: attivando la circolazione locale attraverso la vibrazione generata dagli ultrasuoni, viene stimolato il riassorbimento di quelle sostanze definite cataboliti. Queste sostanze sono associate alla presenza di infiammazione e sono spesso responsabili del dolore, della presenza di gonfiore locale e della rigidità della struttura muscolare o scheletrica; inoltre, arrivando più sangue nella zona interessata, aumenteranno le sostanze nutritizie e l’ossigeno, che favoriscono la guarigione dei tessuti.
- Rilassare i muscoli: la combinazione dell’effetto termico e meccanico prodotti dagli ultrasuoni applicati a un muscolo contratto ha la capacità, grazie al micromassaggio e al calore, di alleviarne la tensione.
- Stimolazione della guarigione delle fratture: grazie all’effetto chimico e metabolico degli ultrasuoni che, insieme al miglioramento della circolazione, hanno l’effetto di stimolare la riparazione e la guarigione dei tessuti.
- Effetto fibrinolitico: la vibrazione prodotta dagli ultrasuoni viene usata per disgregare i tessuti fibrosi che possono essersi creati in seguito a cicatrici e aderenze, aiutando a promuovere una riorganizzazione del tessuto in modo che questo diventi più morbido ed elastico.
Dopo quante sedute si vedono i risultati?
Il beneficio dell’applicazione degli ultrasuoni è dovuto all’insieme degli effetti che questi generano nel tessuto sottoposto al trattamento. In base al tipo di problema che si vuole trattare gli effetti saranno visibili dopo qualche seduta, in genere 4-5 sedute.
Non esistono tempistiche prevedibili di durata del trattamento con gli ultrasuoni ma queste dipendono strettamente dal problema per cui ci si è sottoposti al trattamento. Normalmente l’applicazione degli ultrasuoni avviene insieme ad altre terapie che garantiscono una guarigione o almeno un controllo dei sintomi per diverso tempo.
Per quanto riguarda l’utilizzo in ambito diagnostico degli ultrasuoni, come nelle ecografie, non si parla di effetto sui tessuti. Infatti vengono sfruttate le proprietà fisiche delle onde sonore per ottenere delle immagini, ma le onde erogate in quel caso non sono in grado di produrre nessun effetto sul corpo.
Chi può sottoporsi al trattamento?
In generale, la terapia con gli ultrasuoni non ha controindicazioni rilevanti se non in presenza di alcune patologie o condizioni particolari che ne sconsigliano l’utilizzo. Alcuni esempi sono la presenza di neoplasie, la gravidanza, problemi di tipo vascolare come varici o flebiti.
Per quanto riguarda l’impiego nell’ambito oncologico, la scelta di terapia attraverso gli ultrasuoni dipende molto dal tipo di tumore da trattare e dalle condizioni generali del paziente che verranno valutate accuratamente dallo specialista, così come nel caso dell’impiego per la terapia di litotrisia (distruzione dei calcoli renali).
L’utilizzo degli ultrasuoni in ambito della diagnosi, quindi attraverso l’ecografia, costituisce un metodo particolarmente sicuro sia per il paziente che per l’operatore che esegue l’esame, per cui di solito tutti possono essere sottoposti a questo tipo di esame.
È inoltre di rapida esecuzione e utile sia nella diagnosi di problematiche muscolo-scheletriche che nelle patologie d’organo e non ha praticamente controindicazioni.
Ultrasuoni: usi
Uso medico
Gli ultrasuoni sono alla base della terapia definita ultrasuono-terapia utilizzata nell’ambito della medicina fisica e riabilitativa e della fisioterapia per la gestione di problemi di tipo muscolo-scheletrico.
Il loro utilizzo in ambito terapeutico però si estende anche all’ambito oncologico dove vengono sfruttati per il loro potere ablativo per intervenire con un approccio di tipo mini-invasivo in tumori come quello prostatico, ma anche in tumori solidi della mammella, del rene e del pancreas.
Le stesse proprietà vengono sfruttate nella litotrisia a ultrasuoni usata nel trattamento della calcolosi renale.
Nell’ambito medico sono utili anche a scopo diagnostico e vengono impiegati nell’esecuzione delle ecografie secondo la tecnica già descritta. Infine, altri dispositivi medici possono utilizzare la tecnologia degli ultrasuoni, come per esempio quelli per eseguire l’aerosol.
Ecografia
L’ultrasuono, in quanto onda, ha delle proprietà che lo caratterizzano, come diffusione, rifrazione e riflesso, che vengono sfruttate per l’esecuzione delle ecografie.
L’immagine ecografica non è altro che l’eco di ritorno prodotta dai tessuti che vengono colpiti dall’onda sonora e che generano un “riflesso” come se fossero degli specchi.
In base alla densità del tessuto che l’onda deve attraversare la sua velocità sarà diversa, così come anche la formazione dell’eco di ritorno che è più rapida nei solidi e più lenta nei liquidi e nell’aria.
Tale eco viene captata dalla sonda di emissione attraverso cui viene rielaborata in immagine, normalmente visibile su un monitor in diretta per l’operatore che sta svolgendo l’esame.
L’ecografia può essere considerata un esame clinico diagnostico di primo livello e permette di avere delle immagini di praticamente quasi tutte le strutture corporee, con esclusione dei polmoni e in parte dell’intestino.
L’impiego degli ultrasuoni per la diagnosi è molto diffuso perché l’esame è di rapida esecuzione e gli apparecchi sono molto diffusi.
Chi esegue l’esame è un medico ecografista specializzato ma la metodica viene comunque definita “operatore-dipendente” in quanto l’abilità dello specialista ne condiziona l’efficacia in termini accuratezza dell’esito.
Ortopedia
L’impiego degli ultrasuoni nell’ambito ortopedico è utilizzato da molto tempo. La vibrazione che l’onda genera nell’attraversare i tessuti corporei infatti migliora la circolazione locale diminuendo il dolore e riducendo le infiammazioni.
L’ultrasuono può agire anche sui legami tra le cellule provocandone la rottura (fibrinolisi) e quindi aiutando a ridurre le aderenze, post-chirurgiche e non.
Per questi motivi lo specialista ortopedico darà indicazione all’utilizzo dell’ultrasuono-terapia con lo scopo di ridurre il dolore e migliorare il processo riabilitativo, per esempio nei casi di artriti o tendiniti, ma anche per la gestione delle calcificazioni alla spalla.
L’uso degli ultrasuoni può essere utile anche nel caso di nevriti e quindi di sciatalgia, agendo sul processo infiammatorio.
Il suo effetto biostimolante viene utilizzato, per esempio, in seguito ad alcuni tipi di interventi o per stimolare la guarigione nel caso di fratture con ritardi di consolidazione o nelle lesioni muscolari per ridurre i tempi di recupero.
Medicina fisica e riabilitativa e fisioterapia
Le patologie che possono essere trattate con gli ultrasuoni sono le stesse per cui c’è indicazione di tipo ortopedico. Normalmente l’applicazione dell’ultrasuono-terapia viene eseguita su prescrizione medica da fisioterapisti adeguatamente formati e contestualizzata all’interno di un progetto riabilitativo che può comprendere anche altre terapie.
Chirurgia oncologica non invasiva
A partire dagli inizi degli anni ’90, le proprietà degli ultrasuoni hanno iniziato ad essere applicate con una metodica differente che sfrutta il calore prodotto in maniera localizzata per ottenere un effetto di termoablazione (distruzione attraverso il calore).
Il tipo di ultrasuoni utilizzati con questo scopo ha frequenze e concentrazioni specifiche che devono produrre un calore che si aggira intorno agli 80° e che agisce per distruggere i tessuti.
Questa metodica viene definita HIFU (Higt Intensity Focused Ultrasound) ed è stata inizialmente applicata al tumore prostatico per poi essere estesa ai tumori solidi del rene, della mammella e del pancreas. In questo modo si riesce ad agire distruggendo il tessuto tumorale ma riducendo l’invasività dell’intervento con notevoli benefici per i tempi di recupero.
Chiaramente l’utilizzo di questa terapia è riservato ad alcuni tipi di tumore selezionati dallo specialista oncologo.
Medicina estetica
Gli ultrasuoni usati in questo ambito possono essere di tipo HIFU, descritti nel paragrafo precedente. In questo caso la temperatura da raggiungere è inferiore, intorno ai 60° e il calore ha lo scopo di stimolare la produzione di collagene e elastina aiutando ad ottenere un effetto levigante e rimpolpante.
Inoltre attraverso l’erogazione di questo tipo di ultrasuoni si è visto che è possibile raggiungere gli strati più profondi, ovvero lo strato muscolo-connettivale, in particolare sul viso. Colpito dagli ultrasuoni questo strato profondo viene stimolato a contrarsi e si ottiene in questo modo un effetto lifting non chirurgico.
Gli ultrasuoni possono essere anche utilizzati nelle zone di ritenzione e cellulite per gli effetti positivi sulla circolazione e lo spostamento dei liquidi infiammatori.
Nell’ambito estetico l’applicazione dei macchinari a ultrasuoni può essere eseguita anche da estetiste debitamente formate che la utilizzano per esempio per l’esecuzione della pulizia del viso.
La pulizia del viso a ultrasuoni è particolarmente indicata per tutte quelle persone che hanno una sensibilità cutanea, la tendenza agli arrossamenti ecc.
L’esecuzione consiste nell’applicare una spatola vibrante alla cute del viso, che consente una esfoliazione e una stimolazione profonda della cute. In questo modo si evitano l’uso di sostanze chimiche o procedure che possono risultare più traumatiche su alcuni tipi di pelle.
I macchinari dedicati all’uso medico-estetico e quelli solo estetici possono differire per potenza e intensità del trattamento consentito, inoltre alcuni tipi di applicazione nell’ambito estetico possono essere eseguiti solo da personale medico.
Odontoiatria
La tecnologia a ultrasuoni trova impiego nell’ambito della chirurgia odontoiatrica.
Anche in questo caso, viene sfruttata la capacità di termoablazione delle onde e modulando le frequenze si riesce ad essere selettivi sui tessuti molli (gengive) o su quelli duri.
L’utilizzo degli ultrasuoni in ambito odontoiatrico è quindi utile per la preparazione dei siti operatori, ma anche per la pulizia dei denti. Queste tecniche sono ampiamente diffuse perché permettono di essere molto precisi e di ridurre il sanguinamento della zona, riducendo i tempi di recupero e le complicanze.
Aerosol terapia a ultrasuoni
Alcuni macchinari per eseguire la terapia con aerosol, utilizzata principalmente nel caso di patologie dell’apparato respiratorio, utilizzano la tecnologia a ultrasuoni per ottenere la nebulizzazione del farmaco.
Questo processo consente di rendere il farmaco o la soluzione in piccolissime gocce che si miscelano con l’aria e che in questo modo possono essere facilmente respirate in modo da entrare nei polmoni.
I vantaggi degli aerosol a ultrasuoni sono la velocità di nebulizzazione e il ridotto rumore, che rendono le eventuali sedute più rapide e facilmente proponibili a bambini o persone poco collaboranti, rispetto ai classici macchinari a pistone.
Tuttavia alcuni farmaci non vengono correttamente nebulizzati, come quelli contenenti cortisone, per cui l’utilizzo dei dispositivi a ultrasuoni è in alcuni casi sconsigliato.
Ultrasuoni e fisioterapia: a cosa servono?
Nell’ambito della fisioterapia, la terapia con gli ultrasuoni viene utilizzata per la gestione di problemi di tipo ortopedico e muscolare.
Infatti la vibrazione prodotta dall’ultrasuono applicato al tessuto corporeo è in grado di ridurre il dolore e lo stato infiammatorio locale ma anche di migliorare la circolazione.
Normalmente il trattamento fisioterapico con gli ultrasuoni è inserito nel contesto di un progetto riabilitativo che prevede anche altre strategie terapeutiche come, per esempio, l’esercizio terapeutico o l’utilizzo di farmaci per la gestione delle fasi acute.
Solo in alcuni casi la terapia con i soli ultrasuoni risulta risolutiva, e questo spesso dipende dal grado di infiammazione locale e di avanzamento della patologia. Molto spesso il loro utilizzo invece consente di ridurre il dolore e iniziare con dell’esercizio terapeutico, che altrimenti non sarebbe stato possibile.
Inoltre, sono in grado di stimolare il metabolismo locale delle cellule o, se utilizzati per le loro proprietà termiche, di disgregare i tessuti (fibrinolisi). Queste ragioni ne fanno uno strumento vincente per la gestione di problemi come per esempio:
Patologie muscolari
Patologie muscolari come strappi, stiramenti e contratture. In questi casi la terapia con gli ultrasuoni può essere utile per ridurre il dolore. Inoltre agendo come un massaggio profondo può ridurre i tempi di recupero nel caso di contratture muscolari, migliorando la circolazione della zona interessata.
Nello stesso modo, può ridurre gli ematomi e i gonfiori locali dovuti a strappi.
Legamenti e tendini
Patologie dei legamenti e dei tendini come, per esempio, nel caso di distorsioni o in presenza di tendinite.
Queste patologie presentano un’infiammazione dei tessuti associata a dolore, spesso c’è una riduzione del movimento accompagnato a gonfiore locale.
Applicando in queste zone gli ultrasuoni si può agire riducendo il dolore e migliorando la circolazione. In questo modo si riducono i tempi di recupero e si può iniziare prima il processo riabilitativo dove indicato.
Artrosi e artrite
Anche in questo caso gli effetti dell’ultrasuono-terapia sono positivi per la sua azione efficace sull’infiammazione da artrosi e artrite, che è associata a questo tipo di patologie. Inoltre, grazie al suo effetto metabolico, può contribuire alla riparazione dei tessuti o a migliorarne lo stato di salute, anche nel caso di problemi cronici come quelli artrosici.
Calcificazioni periarticolari
Calcificazioni periarticolari come nelle patologie della cuffia dei rotatori della spalla. Gli ultrasuoni in queste particolari situazioni hanno, come già visto, un effetto positivo sulla riduzione dell’infiammazione e del dolore, per questo risultano spesso ottimi alleati associati alla riabilitazione. Non si ottengono effetti diretti sullo scompaginamento delle calcificazioni.
Ritardi di consolidazione di fratture ossee
Ci sono studi in particolare che riguardano le lesioni di tibia: l’effetto metabolico e circolatorio degli ultrasuoni sembrano ridurre le tempistiche di consolidazione delle fratture.
Infatti contribuiscono a far arrivare nella zona interessata sostanze nutritive e ossigeno, fondamentali per la riparazione di una lesione all’osso.
Stati infiammatori locali
Stati infiammatori locali, associati a nevralgie come nel caso della sciatalgia.
Le nevralgie, tra cui la sciatalgia, sono associate a stati infiammatori locali che possono provocare sintomi anche molto fastidiosi e invalidanti. L’uso degli ultrasuoni in questo caso è utile perché il micromassaggio stimola le fibre nervose, rendendole meno sensibili e quindi si ottiene una riduzione del dolore.
Inoltre possono essere utilizzati per ridurre le contratture muscolari spesso associate a questo tipo di problemi.
Borsite
Gonfiori locali da borsite, ematomi o post traumatici. Applicati a zone edematose (gonfie) ottengono l’effetto di velocizzare la scomparsa del problema perché migliorano la circolazione della zona, promuovendo il riassorbimento del liquido che si era depositato.
In questo modo, si riduce anche il dolore della zona interessata e normalmente migliora la capacità di movimento.
Aderenze e cicatrici post chirurgiche, morbo di Dupuytren.
In questi casi gli ultrasuoni vengono impiegati per il loro effetto fibrinolitico, ovvero per la loro capacità di agire scompaginando le fibre di collagene nei tessuti affetti da fibrosi, come nel morbo di Dupuytren, o su tessuti cicatriziali.
Inoltre viene stimolata la circolazione locale che trasporta sostanze nutritive. In questo modo le fibre si possono riorganizzare, il tessuto diventa può elastico migliorando anche da un punto di vista estetico.
Controindicazioni ed effetti collaterali
La terapia con gli ultrasuoni correttamente applicata da un professionista specializzato e formato non ha effetti collaterali noti.
Tuttavia, visto l’effetto degli ultrasuoni sui tessuti, lo specialista dovrà valutare la presenza di fattori che ne sconsigliano l’utilizzo come per esempio:
- Stati infettivi e infezioni acute.
- Flebite, tromboflebiti o problemi di tipo circolatorio come vene varicose.
- Aree desensibilizzate come nel caso di neuropatia diabetica.
- Gravidanza.
- Portatori di pacemaker o miopatie, se il trattamento avviene nella zona.
- Protesi articolari.
- Osteoporosi.
- Vicinanza dell’area cardiaca o degli organi sessuali e delle mucose come bocca, naso, retto e vagina.
- Neoplasie.
- Condizioni della colonna come laminectomia lombare possono talvolta costituire una controindicazione assoluta.
L’applicazione dovrebbe essere evitata in età infantile e adolescenziale o comunque non applicando gli ultrasuoni sulle zone di accrescimento osseo (epifisi).
In seguito alla terapia con ultrasuoni si può avere un effetto immediato di fastidio locale che può arrivare fino al dolore vero e proprio. Questo di solito succede se si tratta di una fase particolarmente acuta oppure può indicare che l’energia era eccessiva per la tolleranza di quella zona.
In entrambi i casi, è un effetto transitorio che va incontro a rapida risoluzione, di solito spontanea o, nei casi più gravi, con l’utilizzo di una terapia farmacologica.
Non servono particolari preparazioni per sottoporsi a un trattamento con gli ultrasuoni. A seconda della sede di applicazione potrebbe essere utile e comodo eseguire una depilazione della zona da trattare per favorire meglio la distribuzione del gel e quindi lo scorrimento della sonda. Il consiglio è di discuterne con il professionista.
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