Sommario
Il polline d’api è un super food la cui fama è sempre più diffusa grazie alle tante proprietà benefiche per la salute che negli anni ha mostrato.
È la principale fonte di proteine per le api ed è, per queste, un cibo completo e anche per l’uomo rappresenta un ottimo alimento grazie alla sua composizione nutrizionale e alla ricchezza in sostanze benefiche quali antiossidanti, polifenoli e altre sostanze bioattive.
Utilizzato nella medicina tradizionale da centinaia di anni, oggi è studiato per i suoi potenziali effetti benefici. Attenzione però a non abusarne, in quanto potrebbe comportare effetti collaterali, in particolare in soggetti allergici e asmatici.
Conosciamo insieme nel dettaglio questo interessante alimento funzionale!
Cos’è il polline?
La parola deriva dal latino “pollen-inis” che significa “fior di farina” e per estensione “polvere finissima”.
Questo termine, che descrive in maniera appropriata l’aspetto del polline, fu utilizzato per la prima volta nel Cinquecento dal medico tedesco Valerius Cordus, che aveva osservato nelle antere del giglio un rubiginosus pulvisculus, una “polvere”, che ritrovò poi in altri fiori.
E’ un complesso di granuli microscopici contenuti nei sacchi pollinici delle antere dei fiori. Ha l’aspetto di una polvere, diversamente colorata a seconda del fiore da cui deriva.
Viene recuperato dalle api operaie tramite la peluria che ricopre le loro zampe. Una volta trasformata la polvere in palline, le api la trasportano in apposite cellette dove viene conservata impastandola insieme al miele.
Per intercettare le palline di polline raccolte e trasportate dalle api, l’apicoltore applica all’ingresso dell’alveare una “trappola da polline”: per entrare nell’alveare l’ape attraverserà delle costrizioni che ne permetteranno il passaggio solo a patto di perdere le palline.
Staccandosi, esse cadranno in un cestello sottostante dove verranno successivamente raccolte dall’apicoltore.
La trappola da polline non intercetta la totalità del polline, così alle api non verrà a mancare il nutrimento. Esse potranno passare, per esempio, con palline di polline molto piccole. Siccome, comunque, la trappola rallenta l’attività di rientro delle api, essa viene applicata in modo mirato solo nei periodi in cui si prevede un’abbondante raccolta di polline.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul miele.
Qual è il polline migliore?
In commercio, possiamo trovare 3 diverse forme di polline d’api:
1. Polline d’api essiccato: è raccolto dalle api in forma fresca e poi sottoposto al processo di essiccazione. E’ pratico da conservare ma ha meno benefici. Il processo di essiccamento, infatti, riduce i valori nutritivi del polline fresco perché lo espone a temperature elevate per eliminarne l’umidità.
2. In capsula: anche in questo caso, la polvere racchiusa nella capsula deriva da un polline essiccato e quindi con un contenuto in sostanze bioattive ridotto.
3. Polline d’api fresco: questa è la tipologia migliore di polline, in quanto mantiene tutte le caratteristiche nutrizionali che lo rendono un super food. Può però causare, con più facilità, reazioni allergiche e, inoltre, non può essere conservato a lungo come quello essiccato. Se scegli quello fresco, assicurati di acquistarlo da un fornitore che lo venda congelato o refrigerato.
Come riconoscere se è fresco? Se è fresco, il polline schiacciato tra le dita si dissolverà in una polvere. Se viene essiccato, rimarrà nella sua forma granulare rotonda con un guscio esterno duro.
Polline d’api: valori nutrizionali e composizione
Allo stato fresco può contenere da 1 a 10 milioni di fermenti lattici per grammo, contiene anche fibre e, a seconda della provenienza floreale, contiene in diversa misura:
- Betacarotene.
- Vitamine del gruppo B.
- Vitamina E e C.
- Minerali (calcio, zinco, magnesio e fosforo).
- Flavonoidi.
- Fitosteroli.
La composizione nutrizionale può variare notevolmente, a seconda dell’origine botanica. Di seguito vediamo il contenuto minimo e massimo dei nutrienti contenuti in 100 grammi.
MINERALI | |
Potassio (mg) | 400-2000 |
Calcio (mg) | 20-300 |
Magnesio (mg) | 20-300 |
Fosforo (mg) | 80-600 |
Ferro (mg) | 1,1-17 |
Rame (mg) | 0,2-1,6 |
Zinco (mg) | 3-25 |
Manganese | 2-11 |
VITAMINE | |
Acido folico (mg) | 0,3 – 1 |
Tiamina (mg) | 0,6 – 1,3 |
Riboflavina (mg) | 0,6 – 2 |
Niacina (mg) | 4 – 11 |
Vitamina C (mg) | 7 – 56 |
Betacarotene (mg) | 1-20 |
Composizione chimica
Acqua (g) | 8 |
Energia (kcal) | 285 – 400 |
Proteine (g) | 10 – 40 |
Lipidi (g) | 1 – 13 |
Colesterolo (mg) | 0 |
Carboidrati disponibili (g) | 13 – 55 |
Fibra | 0,3 – 20 |
Carboidrati
Nel polline si trovano prevalentemente polisaccaridi, come amido e pareti cellulari. Fruttosio, glucosio e saccarosio costituiscono circa il 90% di tutti gli zuccheri.
Fibra
La fibra del polline è composta da amido e polisaccaridi insolubili, come callosio, pectina, cellulosa e sporopollenina.
Proteine e aminoacidi
Le concentrazioni proteiche possono variare notevolmente, con valori compresi tra il 2,5% e il 61,7%. In generale, sembra che ci siano poche differenze nella composizione amminoacidica dei diversi tipi di polline e la maggior parte di essi contiene tutti gli aminoacidi essenziali.
Lipidi
Esistono notevoli differenze nella composizione dei grassi, a seconda dell’origine botanica del polline. Vi si trovano principalmente mono, di e trigliceridi ma anche acidi grassi liberi.
Il 3% dei lipidi totali sono acidi grassi liberi di cui circa la metà sono acidi grassi insaturi quali l’acido oleico, linoleico (omega-6) e linolenico (omega-3).
Altri composti fisiologicamente importanti sono gli steroli.
Flavonoidi
Questi sono i principali composti secondari. Sono responsabili del colore del polline al quale donano sfumature gialle, rosse e porpora. Sono anche responsabili del sapore amaro.
La maggior parte dei flavonoidi esiste come glicosidi, chiamati agliconi, cioè derivati dello zucchero.
La rutina sembra essere il flavonoide principale.
A cosa serve il polline: proprietà e benefici
Recentemente, il polline d’api ha guadagnato popolarità grazie alla sua ricchezza in sostanze nutritive, aminoacidi, vitamine, lipidi e oltre 250 sostanze bioattive in grado di giovare alla salute dell’organismo.
Molti studi hanno esaminato gli effetti del polline d’api sulla salute e ne sono emersi risultati promettenti.
Miglioramento nell’utilizzazione dei nutrienti e energia
Il polline d’api può essere utilizzato in periodi di forte stress o stanchezza per stimolare l’organismo ad utilizzare al meglio i nutrienti assunti con l’alimentazione. Inoltre, grazie al suo straordinario profilo nutrizionale, è in grado di dare vitalità ed energia.
Il polline d’api è, infatti, nutrizionalmente completo, contiene 8 aminoacidi essenziali e 2 aminoacidi non essenziali, carboidrati, lipidi, vitamine e sali minerali. Assunto per periodi più o meno lunghi e con regolarità, migliorerà la tua salute e la tua vitalità.
E’ un concentrato di nutrienti che lo rendono un alimento ricco di proprietà antiossidanti, antiaging, antinfiammatorie, anti-aterosclerotiche, cardioprotettive e molto altro.
Attività antimicrobica e antimicotica
Composti idrofobici contenuti nel polline hanno mostrato funzione antimicrobica nei confronti di diversi microrganismi patogeni. Le sostanze antibatteriche del polline sono simili a quelle presenti nel propoli e nei favi di miele.
Ha anche una significativa attività antimicotica contro diversi agenti patogeni.
Proprietà antiossidanti
Si ritiene che lo stress ossidativo contribuisca allo sviluppo di malattie croniche e malattie degenerative, come malattie autoimmuni, invecchiamento, cataratta, artrite reumatoide, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Un antiossidante è una molecola in grado di rallentare o impedire l’ossidazione di altre molecole.
Diversi studi hanno dimostrato l’attività antiossidante del polline, dovuta ai composti fenolici che, però, variano in composizione e quantità a seconda dell’origine botanica.
La capacità antiossidante diminuisce con la conservazione, perdendo circa il 50% del potere antiossidante entro 1 anno.
Attività antidiarroica
In particolare, i suoi estratti hanno esplicato attività anti-diarroiche. L’attività anti-diarroica può essere dovuta ai composti polifenolici, in particolare alla quercetina.
Immunomodulatore
Stimola la risposta immunitaria e, cioè, è in grado di stimolare le nostre difese immunitarie potenziandone la capacità di combattere le infezioni.
Polline: probiotico e prebiotico
Allo stato fresco può contenere da 1 a 10 milioni di fermenti lattici per grammo, fermenti che hanno un benefico effetto sulla flora intestinale e sul transito intestinale.
Le api allevano dei fermenti lattici e alcuni lieviti nel nettare immagazzinato. Questo procedimento microbico, costituito da 5-8 fermenti e da 3 lieviti, ha il compito di impedire qualunque putrefazione batterica del polline.
Una pratica degna di un procedimento industriale, che è patrimonio dell’ape da milioni di anni. Il polline così elaborato dalle api e immagazzinato nei favi prende il nome di pane d’api.
L’azione probiotica del polline si esplica solo però in caso di polline fresco o conservato tramite congelamento. Se essiccato, infatti, non contiene più microrganismi con funzione probiotica.
Oltre ad agire da probiotico, si può considerare anche prebiotico e cioè alimento per i batteri buoni presenti nel nostro intestino.
Salute del cuore
Il polline d’api può contribuire alla salute del cuore. Gli effetti benefici del polline d’api sul sistema cardiovascolare sono legati alla presenza di sostanze essenziali come acidi grassi insaturi, vitamina E, fitosteroli, flavonoidi.
Alcuni studi hanno mostrato un effetto ipotensivo, riduzione del colesterolo e dei trigliceridi e attività anti-aterosclerotica.
Iperplasia prostatica benigna
L’uso più importante del polline in medicina è legato alla sua attività curativa nei disturbi della prostata.
L’infiammazione della prostata può causare difficoltà o minzione dolorosa, che possono essere accompagnate da una sensazione di bruciore, da un forte e frequente bisogno di urinare, che spesso si traduce solo in piccole quantità di urina, e da un dolore nella parte bassa della schiena o nell’addome.
L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è un ingrossamento della prostata ed è il risultato di piccole escrescenze non cancerose all’interno della prostata. E’ molto comune negli uomini anziani.
Da alcuni studi è emerso che il polline di api ha effetti benefici sull’IPB grazie a particolari composti contenuti in esso:
- Quercitina.
- Rutina.
- Campferolo.
- Betacarotene.
- Svariati fitosteroli.
Rimedio naturale per rafforzare la memoria
Nella medicina tradizionale cinese, una miscela di polline d’api e di altre erbe/piante, nota come “NaO Li Su”, ha fama di essere una “medicina” contro il declino delle funzioni cognitive e della memoria.
Polline per l’aumento delle prestazioni sportive
Può essere considerato un alimento ottimale per gli sportivi, grazie al suo contenuto proteico e alla sua ricchezza in vitamine e sali minerali.
Il consumo di 10 grammi di polline al giorno può determinare un miglioramento nell’ossigenazione dei tessuti e nella reazione viso-motoria durante la prestazione sportiva.
Polline d’api per dimagrire
Durante un percorso di perdita di peso, l’uso del polline di api potrebbe essere di aiuto per ottenere dei risultati migliori.
Il polline d’api è, infatti, ricco di composti fenolici che possono giocare un ruolo cruciale nella prevenzione dell’obesità.
Alcuni studi hanno mostrato che, seguendo una dieta sana e svolgendo regolare attività fisica, l’integrazione con estratti di polline d’api ha portato a risultati migliori nella perdita di peso.
Si pensa che uno degli aminoacidi nel polline d’api, la fenilalanina, diminuisce l’appetito agendo sulla regione dell’ipotalamo del cervello che si ritiene controlli l’appetito.
Come si prende il polline d’api: dosaggi e modi d’uso
Viene solitamente venduto nello stesso stato in cui è prodotto dalle api: piccoli granuli giallo-marroni. Può essere utilizzato in diversi modi.
In forma di grani, come topping per porridge, yogurt, insalate, smoothie o in aggiunta a granola home-made. Aggiunto a caffè, tè o tisane, può essere utilizzato come dolcificante in sostituzione dello zucchero.
Può anche essere assunto in forma di integratore alimentare. Sia nel primo che nel secondo modo, rivolgiti sempre al tuo medico o specialista di fiducia per conoscere le quantità di consumo.
Un consumo improprio del polline, infatti, potrebbe causare reazioni allergiche.
Si consiglia di cominciare comunque con piccole dosi e via via aumentare. Ad esempio, iniziare con il consumare ¼ di cucchiaino da caffè di granuli di polline fino a un massimo di 2 cucchiai da minestra al giorno. Per i bambini, si consiglia di utilizzare inizialmente solo pochi granuli al giorno.
In generale, per gli adulti si consiglia un dosaggio di 5-20 g al giorno, mentre per i bambini 5 g al giorno. Il periodo di tempo consigliato per beneficiare di tutte le sue proprietà va da 1 a 3 mesi.
Il polline può essere conservato per tempi lunghi, preferibilmente al buio, in un luogo fresco e asciutto.
E’ preferibile assumerlo a stomaco vuoto o, in ogni caso, lontano dai pasti. Si può prendere da solo, oppure aggiungerlo a un pò di miele.
Come scegliere il polline d’api e dove trovarlo
Il polline può essere acquistato in diversi negozi, fisici e online. Per evitare di consumare polline contaminato da pesticidi, scegli sempre polline biologico.
Il costo varia da 3 € a 5 € l’etto.
Si consiglia di acquistarlo in negozi specializzati o in erboristeria così da potersi rivolgere ad esperti per conoscere le migliori modalità di somministrazione.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Gli effetti collaterali dati dal consumo di polline sono per lo più correlati alle reazioni allergiche.
Per questo si consiglia di cominciare a consumarlo in piccole dosi, anche solo qualche granello al giorno, così da verificare immediatamente possibili reazioni allergiche e sospenderne, eventualmente, il consumo.
Si sconsiglia comunque di non superare la dose di 10 g (2 cucchiaini) al giorno, 5 g per i bambini.
E’ meglio evitare il consumo di polline nei soggetti che fanno uso di terapie anticoagulanti, in quanto il polline potrebbe aumentarne gli effetti, nonché per le donne in gravidanza e allattamento.
Cenni storici
Le prime menzioni delle proprietà del polline sono state ritrovate in alcuni libri di fisici Arabi ed Ebrei della Spagna Islamica (VII-VIII sec. D.C).
Il medico e filosofo Moshe ben Maimon, nel 1200 d.C. ne raccomandava l’uso come tonico astringente e sedativo. Sempre in quegli anni, il medico e botanico Ibn el-Beithar descriveva il polline come afrodisiaco e digestivo.
Fu però solo dopo la seconda guerra mondiale, con l’avvento delle trappole per il polline, che se ne intensificò la produzione.
Fonti
- BREVE STORIA DEGLI STUDI SUL POLLINE. Renato Ariano Unità Operativa Complessa di Medicina Interna A.S.L. n. 1 Imperiese – Ospedale “Saint Charles” di Bordighera.
- Komosinska-Vassev K, Olczyk P, Ka?mierczak J, Mencner L, Olczyk K. “Bee Pollen: Chemical Composition and Therapeutic Application”.
- “The Bee Pollen Book”. Bee Product Science – 2017.
- “An Evidence-Based Systematic Review of Bee Pollen by the Natural Standard Research Collaboration” Catherine Ulbricht , Julie Conquer , Nicole Giese et. Al – pages 290-312 (2009)
- Conrad, Ross. “Bee Pollen–An Overview.” Bee Culture. The Magazine of American Beekeeping. (2016).