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La cistite in gravidanza è un disturbo piuttosto frequente, sia per la peculiare conformazione dell’apparato urinario femminile, sia per altri fattori predisponenti che si associano durante i 9 mesi. Infatti, l’uretra (il dotto che trasporta l’urina all’esterno) nelle donne è più corta (circa 3-4 cm) rispetto all’uomo ed è più vicina all’ano. Per questo motivo, il passaggio dei batteri che vivono normalmente nell’intestino nella vescica è più facile.
La cistite, ovvero l‘infiammazione della parete vescicale, è anche favorita dalle modificazioni ormonali della gravidanza. L’aumento del livello di progesterone, ad esempio, induce il rilassamento della muscolatura liscia, diminuendo anche il tono muscolare dell’uretere e dell’uretra con conseguente rallentamento del flusso urinario. C’è poi la pressione esercitata dall’utero in crescita sull’uretere, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione, che ostacola il completo svuotamento della vescica.
Vediamo allora cos’è la cistite in gravidanza, come si riconosce e quali sono i sintomi e le cure.
Cistite in gravidanza: che cos’è?
Può essere favorita dai cambiamenti ormonali e meccanici che il corpo della donna subisce in questa particolare fase della vita. Possono favorire la stasi urinaria e il reflusso vescico-uretrale.
Nello specifico, le modifiche ormonali possono aumentare il rischio di infiammazione alla vescica. L’aumento del livello di progesterone, infatti, induce il rilassamento della muscolatura liscia. Quindi diminuisce il tono dell’uretere e dell’uretra, eventi che possono attenuare il flusso urinario e favorire un reflusso.
La cistite, infatti, è un’infiammazione della vescica, causata da un’infezione batterica delle basse vie urinarie. È tipica del sesso femminile, tanto che la metà delle donne ha affrontato, almeno una volta nella vita, un episodio acuto di cistite.
Un altro fattore di rischio durante la gestazione è dato dalla compressione meccanica esercitata dall’utero in crescita sull’uretere. Soprattutto nell’ultimo trimestre, infatti, questo fenomeno ostacola il completo svuotamento della vescica (stasi urinaria).
Durante la gravidanza, infine, le urine sono ricche di substrati nutritivi che possono facilitare la proliferazione dei germi vaginali o intestinali (in prevalenza Escherichia Coli) che risalgono l’uretra.
I sintomi sono gli stessi della cistite, mentre la cura, in caso di cistiti particolarmente fastidiose, si basa soprattutto su una terapia antibiotica, prescritta dal medico, che non deve presentare rischi né per la donna né per il feto. Questo anche per scongiurare il rischio di complicanze, come le infezioni renali (pielonefrite) e il parto prematuro, che sono comunque molto rare.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sulla cistite.
Sintomi della cistite in gravidanza
I sintomi della cistite in gravidanza sono più o meno gli stessi della cistite e quindi: difficoltà nell’emissione di urina (che fuoriesce goccia a goccia), dolore e bruciore durante la minzione, bisogno di urinare spesso con la sensazione di incompleto svuotamento vescicale, dolore al basso ventre, senso di malessere generale e, talvolta, perdita di sangue nelle urine o febbre.
Anche nelle donne in gravidanza si può comunque avere un’infezione urinaria asintomatica e che pertanto si può scoprire soltanto attraverso l’esame delle urine.
Quindi, è consigliabile durante la gestazione eseguire un’urinocoltura, soprattutto il primo e il terzo trimestre. L’obiettivo è ricercare l’eventuale presenza di ceppi batterici, anche nelle donne che non manifestano i sintomi specifici della cistite o di altre infiammazioni urinarie, per individuare e seguire un trattamento specifico.
I sintomi principali sono:
- Difficoltà nell’emissione di urina (che fuoriesce goccia a goccia).
- Dolore e bruciore durante la minzione.
- Bisogno di urinare spesso.
- Sensazione di incompleto svuotamento vescicale.
- Senso di peso nella zona genitale.
- Dolore al basso ventre.
- Sensazione di malessere generale e, talvolta, presenza di sangue nelle urine o febbre.
- Urine torbide o maleodoranti.
Quali sono le cause?
La cistite in gravidanza è causata soprattutto dai cambiamenti fisiologici del corpo della donna; non si tratta perciò di igiene intima non corretta o di altri possibili “errori”.
Durante la gravidanza, infatti, l’utero diventa gradualmente sempre più grande per adattarsi al feto che cresce, comprimendo la vescica e le vie urinarie.
Ma anche i cambiamenti ormonali svolgono un ruolo rilevante. Il progesterone, ad esempio, rilassa la muscolatura, compresa quella delle pareti vescicali. Questi due eventi facilitano quindi il ristagno dell’urina “regalando” ai batteri presenti più possibilità di procurare un’infiammazione della vescica.
Per avere un’idea di quanto le cause della cistite in gravidanza siano da ricercare proprio nei cambiamenti fisiologici del corpo femminile, in circa 8 casi su 10, il tipo di batterio è l’Escherichia Coli.
Si tratta di un batterio normalmente presente nell’intestino, ma che durante la gestazione riesce più facilmente a risalire la vescica attraverso l’uretra.
Diagnosi della cistite in gravidanza
La diagnosi di cistite si basa sull’analisi dei sintomi riportati al medico, sull’esame delle urine e sull’urinocoltura, test diagnostici che rilevano l’eventuale infezione in atto.
Se è rilevata una concentrazione batterica superiore alla norma, si procede con l’antibiogramma che permette di testare la sensibilità batterica agli antibiotici.
Che differenza c’è tra urinocoltura e antibiogramma? La prima permette di isolare il microrganismo responsabile dell’infezione e di valutare, grazie all’antibiogramma, la sensibilità o la resistenza agli antibiotici del ceppo batterico responsabile dell’infezione. In questo modo è possibile scegliere il farmaco più adeguato ed efficace per la cura.
È consigliabile alle donne in gravidanza di eseguire le analisi delle urine periodicamente, anche perché spesso l’infezione può essere asintomatica o caratterizzarsi da un sintomo poco specifico e tipico della gravidanza, come la necessità di urinare spesso.
Cure, terapie, rimedi e trattamenti della cistite in gravidanza
Per curare la cistite è necessario evitare il fai da te e affidarsi sempre al proprio medico per la terapia antibiotica da seguire. Questa, infatti, sarà mirata e scelta anche in base alle settimane di gestazione in cui si trova la futura mamma e a eventuali problematiche o disturbi precedenti.
Ci sono diversi antibiotici sicuri in gravidanza e piuttosto efficaci, ma devono essere necessariamente prescritti dal proprio medico. Infatti, la terapia antibiotica è il trattamento di elezione per la cistite.
Tuttavia, in caso di sintomi lievi è possibile anche tentare con i rimedi naturali. È sempre bene però ricordare che si tratta di un disturbo un po’ insidioso, spesso perfino asintomatico, e che la gravidanza è un momento molto delicato per la donna. Quindi, sentire preventivamente il parere medico è una buona prassi.
Farmaci
La scelta dell’antibiotico è molto importante, poiché deve essere sicuro per la madre e per il nascituro. Per questo motivo, è molto utile, anzi necessario, eseguire l’antibiogramma che consente di individuare l’antibiotico cui il batterio è più sensibile e, di conseguenza, iniziare una cura rapida ed efficace.
Inoltre, la terapia antibiotica deve essere seguita per tutto il tempo indicato dal medico, anche se i sintomi scompaiono. In questo modo si possono, infatti, evitare le recidive dovute a una non totale eliminazione dell’agente patogeno.
Gli antibiotici più adatti per la cistite in gravidanza sono la fosfomicina e la nitrofurantoina, poiché particolarmente efficaci contro Escherichia coli e sicuri in gravidanza.
Ultimata la terapia antibiotica, il ginecologo potrà richiedere alla gestante di ripetere l’esame delle urine e l’urinocoltura a distanza di almeno 7 giorni, per verificare l’efficacia della cura.
È, infatti, necessario assicurarsi di aver rimosso completamente l’agente patogeno e risolto l’infiammazione. Se l’infezione non è prontamente trattata, infatti, esistono rischi concreti per il feto e per la mamma che non devono essere sottovalutati, come, ad esempio, il rischio di un parto prematuro, precoce rottura delle membrane (rottura delle acque) e basso peso alla nascita per il neonato.
In caso di febbre si può anche utilizzare il paracetamolo, sempre dietro consiglio medico.
Rimedi naturali
In caso di cistite lieve o per prevenire questo disturbo, si può ricorre ad alcuni rimedi naturali che tuttavia non sostituiscono la terapia antibiotica.
Infatti, è necessario ricordare che è indispensabile sempre rivolgersi al proprio medico prima di iniziare qualunque tipo di cura, in particolare in gravidanza.
È quindi importante mantenersi idratati bevendo almeno 2 litri d’acqua al giorno. Evitare poi gli zuccheri raffinati, i cibi piccanti o molto speziati, salumi, formaggi stagionati, alcool e bevande troppo zuccherate per mantenere in salute l’intestino.
Anche una dieta ricca di frutta fresca e verdura e di cereali integrali, che contengono fibre e acqua, è senz’altro di aiuto, così come un’adeguata igiene intima.
Il mirtillo rosso, in particolare, è considerato efficace per contrastare la cistite, anche sotto forma di estratti, disponibili in compresse o in granuli da sciogliere in acqua. È, infatti, uno dei rimedi naturali più noti per prevenire le infezioni delle vie urinarie nelle donne.
Altri rimedi sono i preparati a base di semi di pompelmo, che possiedono proprietà antibatteriche, e dagli estratti di uva ursina.
Anche la tisana alla malva e calendula, con un’azione antiinfiammatoria, può essere utile.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sui rimedi naturali per la cistite.
Possibili complicazioni
La cistite, sintomatica o meno, va sempre curata, poiché può comportare infezioni renali, rischio di aborto, nascite premature e riduzione del peso e dello sviluppo generale del nascituro.
Sembra, infatti, che nel 30% dei casi evolva in pielonefrite, una malattia renale piuttosto seria che può comportare febbre e, nei casi più gravi, sepsi.
Sebbene il rischio sia piuttosto limitato, è comunque essenziale trattare efficacemente le cistiti durante la gestazione ed eseguire periodicamente gli esami delle urine per identificare rapidamente eventuali infezioni asintomatiche.
Curare prontamente la cistite (anche se la carica batterica è bassa) è dunque molto importante, poiché se non trattata è un’infezione che comporta complicanze anche serie sia per la gestante, sia per il feto.
Come prevenire la cistite in gravidanza
È possibile prevenire la cistite in gravidanza? Come abbiamo visto, la cistite in gravidanza è un disturbo molto diffuso ed è causato principalmente dai cambiamenti ormonali e fisiologici della gestante. Tuttavia si può tentare di prevenirla con semplici accorgimenti. Vediamo quali:
- Fare pipì non appena si avverte lo stimolo e svuotare bene la vescica. È importante non trattenere l’urina per evitare il ristagno dei batteri nella vescica.
- Bere molta acqua, minimo 2 litri al giorno, per limitare la moltiplicazione dei batteri in vescica e il ristagno di urina. L’acqua infatti facilita la diuresi e aiuta a contrastare le infezioni urinarie.
- Effettuare una corretta igiene intima, partendo sempre dalla parte anteriore verso quella posteriore, cioè dalla vagina all’ano e non viceversa. In questo modo si evita la contaminazione batterica. È consigliabile anche non usare detergenti intimi troppo aggressivi e che alterino il pH.
- Preferire biancheria intima in cotone invece di quella con fibre sintetiche, che catturano l’umidità, sono poco traspiranti e favoriscono la proliferazione batterica.
- Fare pipì dopo ogni rapporto sessuale.
- Evitare la stitichezza, bevendo liquidi, consumando alimenti ricchi di fibre alimentari e facendo un po’ di movimento.
- Consumare con moderazione cibi piccanti e speziati, il cioccolato, alimenti o bevande zuccherine, alcol e caffè che possono irritare la mucosa intestinale.
Fonti
- Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna, Infezioni delle basse vie urinarie nella donna in gravidanza.
- Ministero della Salute, Linee Guida per una gravidanza fisiologica.
- Obstetrics & Gynecology, Cystitis During Pregnancy: A Distinct Clinical Entity.
- MedScape, Urinary Tract Infections in Pregnancy.