Il Cotechino Modena IGP è davvero il re delle feste natalizie. Con lo Zampone Modena IGP, rappresentano il simbolo indiscusso del Natale e soprattutto del Capodanno, quando il felice binomio con le lenticchie costituisce un gustoso augurio e di buon auspicio per il futuro. Ma una volta trascorso il primo dell’anno, in tanti si pongono una domanda più che lecita: come riciclare il cotechino che non è stato cucinato?
Un antico detto cita che “del maiale non si butta via niente“. Ed è davvero così!
Innanzitutto, in cucina non si deve sprecare nulla, sia per motivi ecologici che organizzativi o prettamente culinari. Le ricette del riuso, oramai, sono una buona abitudine dei menù fai da te e costituiscono una parte fondamentale dello “stare ai fornelli”.
Pertanto, anche il cotechino (così come lo zampone) non si sottrae a questa giusta regola. Di ricette con il cotechino sopravvissuto alle Feste è pieno il mondo, garantendo lunga vita a un prodotto che solitamente viene preparato e cucinato solo in quei fatidici 7-10 giorni l’anno. Una soluzione in più per sperimentare, sorprendere e, soprattutto, mangiare bene.
Come e perché riciclare il Cotechino Modena IGP
Con “riciclare il cotechino” si intende l’insieme di tutte quelle ricette, anche al di fuori del periodo natalizio, che si possono creare nella propria cucina con il cotechino. Ma, grazie all’evoluzione del cucinare in senso lato, negli ultimi anni può assumere un significato ben più ampio.
Sì, perché da un lato ci sono quei piatti che si preparano con i resti del cotechino del Capodanno, magari accompagnati dalle stesse lenticchie: un modus operandi differente rispetto al solito avanzo riscaldato. Dall’altro, invece, c’è la voglia di andare oltre al grande classico della tradizione, provando a immaginare incontri di sapori e odori indipendentemente da quello che è il piatto clou della mezzanotte.
Ed è così che nascono tante idee straordinarie, gourmet, a base di cotechino. Sfiziose e al tempo stesso complete nutrizionalmente, che possono imbandire le tavole in tutto il periodo invernale e non solo durante le feste.
Non si tratta di andare contro la tradizione ma di andare oltre, assecondando i piaceri della buona cucina e dell’ispirazione culinaria. Uno di quei casi in cui la tipica ricetta anti-spreco diventa il pezzo forte del repertorio di un pranzo o di una cena in compagnia, anche lontani dal Natale.
Riciclare il cotechino: i consigli utili per preparare deliziose ricette
Qualsiasi sia la ricetta o il riuso che vuoi sperimentare a casa, la base deve essere sempre e solo una: un prodotto di qualità. Il Cotechino Modena IGP è garanzia di eccellenza e sicurezza. Una filiera responsabile e controllata, certificata dal marchio IGP.
Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP tutela dal 2001 due dei prodotti gastronomici più rappresentativi e importanti del nostro territorio. Per prima cosa, quindi, cerca la certificazione IGP e il logo del Consorzio, garanzia del rispetto del Disciplinare di produzione: da qui, poi, la strada è in discesa.
Se hai già cotto il cotechino, da solo o con le fatidiche lenticchie di accompagno, avrai comunque la possibilità di riusarlo in diverse preparazioni; sappi che si tratta di un alimento comunque versatile e tenero se conservato con cura. Dargli una seconda vita in cucina non compromette nemmeno i sapori, anzi.
Inoltre, per i tuoi squisiti piatti del riciclo, puoi sempre utilizzare sia il cotechino precotto che quello fresco: nel primo caso si tratta di un prodotto quasi “pronto all’uso”, perfetto per quelle ricette veloci (o dove prevedi piccole quantità di prodotto) e rapide di natura; nel secondo, invece, i tempi si allungheranno, principalmente per la cottura che sarà più impegnativa.
Il Cotechino Modena IGP… per un menù sano!
Ricorda sempre che il Cotechino Modena IGP è sinonimo di carni di maiale scelte e di qualità, ed è ideale per ogni portata del pasto: da aperitivi e antipasti fino ad arrivare ai secondi della tradizione – accompagnati da verdure, patate e legumi – passando per primi gourmet e piatti unici completi.
D’altronde, tra i benefici di questo alimento ci sono proteine nobili, le vitamine del gruppo B più importanti e sali minerali preziosi, come zinco e ferro. Quindi, perché privarsene?
Perché inserire il cotechino, quanto lo zampone, nei propri menù? Spesso si tende a sottovalutare questi prodotti a favore di altri salumi, anche nelle diete.
Che tu voglia rispettare il folklore delle feste oppure sperimentare qualcosa di nuovo – non solo per evitare sprechi – devi sapere che:
Il cotechino e lo zampone sono salumi cotti, che seguono principi di lavorazione ben definiti e all’avanguardia, con ingredienti di prima scelta. Possono quindi essere tranquillamente inseriti nelle giuste dosi in diete varie ed equilibrate.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul cotechino.
7 idee per riciclare nel modo giusto il Cotechino Modena IGP
1) Polpette di cotechino
Questa è forse la ricetta più conosciuta per riusare del cotechino avanzato in modo creativo, pratico e gustoso. Le polpette di cotechino sono un finger food da leccarsi i baffi, ideale come base per un aperitivo o per un antipasto insieme ad altri golosi fritti.
La preparazione è semplice. Ti basterà cuocere il cotechino o, se stai parlando di un riuso, riscaldare quello che hai in frigo. In ogni caso, quando sarà bello morbido, dovrai semplicemente schiacciarlo con la forchetta e aggiungere, in sequenza, uova, Parmigiano e pangrattato.
Per il resto, gli step sono gli stessi di qualsiasi ricetta di polpette: lavora con le mani l’impasto, crea delle palline più o meno grandi (a seconda dei gusti) e cuoci in padella, in olio EVO, per qualche minuto, fino a che non risulteranno ben colorate. Se si vuole evitare di soffriggere ogni polpetta, è possibile procedere con la cottura in forno, aumentando leggermente i tempi di rosolatura.
2) Nidi di patate con Cotechino Modena IGP e lenticchie
Un’altra idea culinaria che si presta bene tanto per un pre-entrée quanto per un secondo piatto è quella dei nidi di patate con Cotechino Modena IGP e lenticchie. Una ricetta che ricorda da lontano le famose patate duchessa.
In questo caso, però, dopo aver lavorato le patate per creare la base, dovrai rispolverare i classici stampi da muffin e riempirli con dell’autentica mousse di cotechino (difatti, qui si frulla, dopo averlo cotto) e delle immancabili lenticchie.
Il risultato è bello tanto agli occhi quanto alla gola. Una soluzione gourmet per riciclare in modo alternativo e decisamente unico.
3) Lasagne con ragù di cotechino
Rimaniamo in Emilia-Romagna e cimentiamoci in un altro grande classico della tradizione: la lasagna al forno. Sull’asse Modena-Bologna si possono creare tante varianti del primo piatto amatissimo in tutto il mondo.
Come fare? Semplicemente personalizzando il ragù. Il procedimento passo passo è molto simile: al soffritto di cipolla, sedano e carote (rigorosamente in olio EVO) bisogna aggiungere del cotechino a pezzetti, quasi sbriciolato, sostituendo di fatto gli altri tagli di carne soliti.
Dopo averlo rosolato a dovere, si aggiunge della polpa di pomodoro – o del concentrato di pomodoro – e si lascia cuocere. Di fatto, si tratta di un metodo più rapido di quello consono. Per il resto la lasagna va cucinata come vuole la tradizione. Facile, no?
4) Cotechino Modena IGP con lenticchie e purè di patate (o di zucca)
Per chi non ha voglia di “azzardare”, la soluzione è dietro l’angolo. Il cotechino con le lenticchie è per partito preso la ricetta delle ricette. Ma quante volte rimane lì, in pentola, anche dopo il giorno di Capodanno?
Ad alcuni basta poco per accendere la fantasia e ridare nuova linfa a un piatto da riciclare. Ti basterà creare un goloso letto di purè, a tua scelta: con le patate, per l’opzione più ovvia, ma anche di zucca, spinaci, carote e zucchine. Tutti si sposano benissimo con il gusto intenso e al tempo stesso delicato del cotechino.
Puoi anche riciclare doppiamente le tue lenticchie, creando un purè sostanzioso a base di legumi. Ceci e piselli le alternative. Uno sfizioso piatto unico salva-tempo, salva-spreco e… salva-pranzo!
5) Cotechino in crosta
Ai palati più esigenti si consiglia di non snobbare né il cotechino né tantomeno lo zampone. Perché?
Il cotechino in crosta, ad esempio, è un fratello meno conosciuto del filetto in crosta, all’albo filetto alla Wellington – nella versione britannica. Al posto del filetto, appunto, useremo il cotechino intero, privato della pelle esterna e scottato leggermente in padella (altrimenti lessato, se non si opta per il precotto).
Dopodiché si prosegue per la ricetta classica, avendo solo l’accortezza di diminuire i tempi di cottura in forno: non 45-50 minuti ma al massimo 25-30. Il plus di questa versione è sicuramente il fatto che non ti dovrai preoccupare dello stato e della consistenza della carne in cottura: il cotechino rimarrà sempre morbido e tenero al taglio.
6) Pasta alla gricia di Cotechino Modena IGP
Da Modena a Roma, lungo l’Autostrada del Sole. Il Cotechino Modena IGP incontra la pasta alla gricia, uno dei primi piatti gioiello della tradizione laziale. L’agognata diatriba tra pancetta e guanciale viene vinta, almeno stavolta, dal cotechino.
Scoprirai quanto si sposano bene pochi sapori semplici in un solo piatto. Procedi come al solito, rosolando in padella del cotechino tagliato a listarelle e cotto precedentemente.
La particolarità della gricia è quella che – perlomeno per i puristi – non viene aggiunto dell’olio EVO per il soffritto. Per la nostra ricetta, però, puoi farne uso senza remore, magari non superando la quantità di un cucchiaio a porzione. Al termine, ovviamente, procedi con dell’abbondante pecorino romano grattugiato.
7) Polenta con cotechino e funghi
Chiudiamo con il pezzo forte della cucina del Nord Italia: la polenta. Non a caso abbiamo scelto questa ricetta, dato che rappresenta tutto quello che occorre al nostro organismo, dal punto di vista nutrizionale ed energetico, nei mesi più freddi.
In questo particolare frangente, via salsicce, stinco e spuntature; dentro zampone e cotechino. Non serve spiegare come si cucina la polenta: magari potresti focalizzarti più sulla farina da scegliere. Quella gialla di Storo, grezza e genuina, si abbina molto bene al salume modenese.
Per un accompagno differente, vira sui funghi porcini, se puoi. In alternativa, anche un misto di bosco potrebbe fare al caso tuo. E il piatto unico è servito!
Questo contenuto rientra nel programma “DELI.M.E.A.T. Delicious Moments European Authentic Taste”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto al mercato italiano e francese.