Sommario
La dieta per il reflusso gastroesofageo ha come obiettivo principale quello di tenere sotto controllo il peso, ancora prima di iniziare una terapia. È questa, secondo quanto dicono gli esperti, l’unica raccomandazione. Quindi cambiare stile di vita, seguendo un’alimentazione corretta e associando anche l’attività fisica, è il primo passo per combattere questo fastidioso disturbo.
Infatti, l’accumulo di grasso aumenta la pressione all’interno dell’addome e quindi anche a livello dello stomaco, che tende a spingere il contenuto gastrico verso l’alto.
Oltre a ridurre il sovrappeso, è meglio anche ripartire il cibo in più pasti con dosi ridotte (mangiare poco e spesso), limitare alimenti che favoriscono la secrezione gastrica (come caffè, tè, alcolici, spezie e bevande gassate) e quelli troppo grassi o raffinati.
Per combattere il reflusso gastroesofageo è bene poi seguire delle buone abitudini come non fumare, non indossare vestiti troppo stretti, mantenere una postura eretta quando si mangia, masticare a lungo, evitare cibi e bevande troppo freddi o troppo caldi e andare a dormire almeno 3 ore dopo il pasto.
Ma cosa mangiare e cosa non mangiare con il reflusso gastroesofageo? Quali sono i cibi consigliati e quelli da evitare per migliorare il bruciore di stomaco e gola del reflusso laringofaringeo?
Si propone di seguito un menù standard settimanale (colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena) di una dieta anti reflusso, da adattare con il supporto di un nutrizionista a seconda che sia destinata a una donna o un uomo, se si soffre di altri disturbi (colon irritabile, ernia iatale, gastrite, ecc.), si è incinta o si assume una terapia farmacologica.
Cos’è il reflusso gastroesofageo: caratteristiche e generalità
Il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto dello stomaco verso la bocca. Non è sempre una condizione patologica: può capitare che ci siano episodi di lieve reflusso anche in persone che non hanno problemi digestivi. Si parla di reflusso come di malattia quando il fenomeno è costante e dipende dalla mancanza di tenuta della valvola che separa l’esofago dallo stomaco.
A differenza dello stomaco, che è rivestito internamente da una mucosa protettiva, l’esofago è vulnerabile all’azione aggressiva degli acidi. Il reflusso, pertanto, irrita la mucosa esofagea e, se protratto nel tempo, la infiamma, provocando la cosiddetta esofagite da reflusso. Se l’infiammazione persiste, si può andare incontro alla formazione di ulcere, che possono sanguinare e causare anemia.
Se le particelle di contenuto gastrico che risalgono vengono inalate si possono scatenare attacchi di tosse, che di solito si presenta secca e stizzosa, soprattutto di notte. A volte è presente anche difficoltà a respirare e respiro sibilante: questa condizione viene definita “asma da reflusso”.
Se i succhi gastrici risalgono durante la notte, quando si è sdraiati, ad irritarsi è anche la gola. Questo può portare ad un fenomeno detto laringospasmo: la laringe, l’organo che contribuisce alla produzione della voce, si rigonfia e dà una sensazione di soffocamento, che di solito porta al risveglio traumatico.
Per le ripercussioni che possono avere sulla salute generale, queste apnee notturne, cui Melarossa ha dedicato un approfondimento, richiedono una diagnosi e un trattamento tempestivo.
Non sono attualmente disponibili farmaci per eliminare il reflusso, ma esistono diversi medicinali indicati per trattare i sintomi associati a questa condizione e prevenirne le conseguenze. Tuttavia, il ruolo da protagonista nella gestione a lungo termine del reflusso è giocato dagli stili di vita e, in particolare, dall’alimentazione.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul reflusso gastroesofageo.
Dieta per reflusso gastroesofageo: cos’è, come funziona e a cosa serve
Lo strumento più importante per contrastare il reflusso gastroesofageo è la dieta, che deve privilegiare i cibi leggeri e poco elaborati, escludendo le pietanze molto condite, i piatti pronti di origine industriale e quelli molto speziati, salati o saporiti.
La dieta anti reflusso deve fornire la corretta idratazione senza però prevedere l’ingestione di cibi liquidi o semiliquidi a cena, che favorirebbe il reflusso notturno e le complicanze correlate (mal di gola al risveglio, apnee notturne, cattiva qualità del sonno).
Niente tisane serali, quindi, né minestrine lente a cena, ma pasti equilibrati per consistenza e sufficientemente leggeri da comportare una digestione rapida.
Un’altra caratteristica della dieta anti reflusso acido è la relativa frugalità dei pasti. Riempire troppo lo stomaco significa infatti aumentare la pressione sul cardias e quindi creare le condizioni perché il suo contenuto risalga verso la gola.
Allo stesso modo, anche un’alimentazione pesante richiederebbe la produzione di grandi quantità di succhi digestivi e la permanenza del cibo a livello gastrico per un intervallo di tempo prolungato, aumentando la probabilità di reflusso.
Dieta per reflusso: a cosa serve e obiettivi
La dieta anti reflusso ha l’obiettivo di ridurre la probabilità che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago e verso la gola, infiammandoli e generando sintomi quali bruciore di gola e di stomaco, dolore al petto e raucedine.
La pianificazione dei pasti deve fornire i nutrienti sufficienti a soddisfare i fabbisogni metabolici e, in caso di sovrappeso o obesità, creare una restrizione calorica mirata alla perdita di peso.
Nel programmare uno schema alimentare, è inoltre necessario tenere conto dell’eventuale presenza di altre patologie (gastrite, ernia iatale, colon irritabile). Pur essendo molto diffuso nella popolazione in generale, il reflusso è particolarmente comune negli anziani, che hanno spesso anche altri disturbi e prendono molti farmaci.
Le persone di età avanzata, in particolare, hanno una frequenza relativamente alta di disfagia, cioè difficoltà ad ingerire cibo e bevande. L’associazione reflusso-disfagia richiede l’istituzione di una dieta morbida, facilmente deglutibile e che metta il soggetto al riparo dal rischio di malnutrizione.
Quando intraprenderla
Questa dieta viene raccomandata nel momento stesso in cui viene sospettata o accertata la diagnosi di reflusso. Si tratta di uno schema alimentare che può essere seguito per lunghi periodi, addirittura per sempre, senza correre il rischio di carenze o complicanze critiche per la salute.
Viene di solito assegnata al paziente dal gastroenterologo, insieme ad una serie di consigli sui comportamenti e le abitudini da osservare per tenere sotto controllo la patologia e i suoi sintomi e prevenirne le conseguenze.
Può essere adottata per brevi periodi quando sono presenti sintomi digestivi temporanei, ad esempio dovuti ad una terapia in atto.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla dieta per reflusso.
Su quali basi scientifiche si fonda
A differenza di altri programmi alimentari, la dieta antireflusso non si basa su principi di sostenibilità o filosofie di pensiero. Ma è formulata per raggiungere l’obiettivo di prevenire la risalita del contenuto gastrico nell’esofago verso la gola.
Potremmo dire che il principio scientifico su cui si basa è quello della legge di gravità. Dal punto di vista della fisiologia, infatti, il tragitto del cibo nel canale digestivo sfrutta proprio questo principio.
Nelle persone con reflusso, tutte le condizioni che sfidano la gravità sono a rischio:
- Coricarsi per dormire.
- Chinarsi per raccogliere un oggetto caduto o per allacciarsi le scarpe.
- Praticare sport che comportano capriole e altre acrobazie.
La dieta deve pertanto assicurare che il contenuto dello stomaco abbia la consistenza più opportuna per garantire una certa aderenza alle sue pareti, oltre a tenere a bada la secrezione di acidi.
Differenze con altre diete
La dieta anti reflusso condivide alcuni aspetti con la cosiddetta “dieta in bianco”, un tempo prescritta in caso di problemi gastroenterici.
Da questa prende spunto per la bassa presenza di condimenti, che quando sono previsti vengono comunque aggiunti a crudo, e per la semplicità delle composizioni.
A differenza di questa, però, risulta adatta nella gestione delle problematiche digestive, soprattutto gastriche e soprattutto nel lungo periodo.
Difficilmente è possibile, infatti, seguire la dieta in bianco per più di qualche giorno. Peraltro, oggi questo regime non viene più nemmeno raccomandato in caso di disturbi acuti come le gastroenteriti virali.
Alcuni studi mettono in luce l’efficacia della dieta chetogenica nel miglioramento dei sintomi del reflusso.
Dieta per reflusso gastroesofageo: cosa mangiare e cosa evitare
Per contrastare il reflusso gastroesofageo è necessario escludere, o comunque ridurre al minimo, tutte le sostanze che irritano lo stomaco, che lo stimolano a produrre più succhi acidi.
Sorge spontanea la domanda: queste sostanze fanno male in generale oppure solo a specifiche categorie di persone? Dipende. Se si tratta di spezie (peperoncino, pepe nero, curry, paprika) il problema riguarda solo coloro che soffrono di reflusso o altre problematiche dello stomaco.
Se, invece, stiamo parlando di alcol e fumo, allora il discorso interessa tutti, indipendentemente dalle condizioni di salute generali, anche se in particolar modo i soggetti che stanno già poco bene.
Oltre agli alimenti da evitare perché acidi o perché, per diverse ragioni, stimolanti della secrezione gastrica, occorre tenere presente l’obiettivo del mantenimento/raggiungimento del peso forma.
Il sovrappeso e l’obesità sono condizioni che promuovono il reflusso, sia direttamente (sottraendo spazio nella pancia allo stomaco), sia indirettamente, favorendo alterazioni anatomiche come l’ernia iatale.
Ecco perché alle persone con qualche chilo in più, con reflusso, è raccomandata una dieta calibrata, per mantenere sotto controllo la secrezione acida e contemporaneamente restrittiva, per perdere peso.
Alimenti consigliati e benefici
I cibi sì sono soprattutto quelli che hanno un’azione protettiva, o al limite indifferente, sulla mucosa dello stomaco.
La mela, ad esempio, contiene pectina, un enzima che ha attività gastroprotettiva. Sono raccomandate per la stessa ragione la banana e l’uva. Ottima anche la camomilla, che tuttavia non viene consigliata sottoforma di tisana, almeno non di sera, perché peggiorerebbe il reflusso notturno.
I cereali rappresentano la categoria alimentare più consentita. Pasta, riso, orzo, avena e farro, cucinati con sughi adatti, sono sempre consigliati.
Frutta e verdura devono essere sempre presenti in quantità adeguate, privilegiando:
- Mela, banana, fico (se la dieta non deve essere restrittiva anche dal punto di vista calorico).
- Cipolla cotta.
- Carote, patate (al forno).
- Cavolfiore, cavolo cappuccio, broccoli.
- Legumi: piselli, lenticchie, fagioli borlotti, fagioli cannellini, fagioli Spagna, ceci.
La carne può essere mangiata liberamente, a patto che sia magra. Il pesce è un ottimo alimento per chi soffre di reflusso, perché contiene acidi grassi della linea omega-3, che proteggono le mucose dalle infiammazioni.
È importante scegliere un’acqua minerale naturale ed eliminare gli alcolici.
Alimenti consentiti ma con moderazione
Esistono alimenti ambivalenti, che hanno azione diversa sullo stomaco a seconda del tipo di cottura a cui li si sottopone o del grado di maturazione o del diverso contenuto in grassi.
Un esempio? Le patate. Sembrano innocue, un toccasana per lo stomaco. Ma in realtà si comportano in maniera differente in funzione di come vengono cucinate.
Se cotte al forno adagiate su un foglio di carta antiaderente e con pochissimo condimento, non alterano la secrezione acida. Se invece vengono bollite e schiacciate per la realizzazione di un purè allora acquisiscono caratteristiche che le rendono irritanti per la mucosa gastrica.
La frutta al giusto grado di maturazione in generale non scatena acidità; acerba può farlo.
La carne in generale non disturba lo stomaco. Tuttavia, le parti molto grasse (puntine di maiale, costata di manzo, biancostato) sono sconsigliate perché prolungano la digestione.
Dieta per reflusso: cibi vietati
Cosa non mangiare quindi, con il reflusso acido? Sono da evitare tutti gli alimenti molto salati, saporiti o speziati o molto zuccherati.
Per mettere lo stomaco al riparo dall’eccessiva stimolazione, occorre rinunciare a pepe nero, peperoncino, paprica, noce moscata, curry, rosmarino.
Una buona norma è quella di non portare a tavola il dispenser del sale, per evitare che si aggiunga a quello che già è stato utilizzato in cottura. Questa abitudine aiuta anche a prevenire l’ipertensione.
Per le stesse ragioni, viene raccomandato di tenersi lontani dai salumi, dai formaggi stagionati e da salse e sottaceti. In generale, bisogna evitare le cotture elaborate, prolungate e le fritture.
Sconsigliati anche i piatti pronti: ricchi di grassi trans e indigesti, mettono a dura prova lo stomaco, costringendolo ad una digestione lunga laboriosa, che inevitabilmente si accompagna ad una ipersecrezione acida.
I latticini: cibi sì o cibi no?
I latticini sono stati ritenuti per lungo tempo “amici” dello stomaco, ma di recente si è osservato che hanno sì un effetto di sollievo momentaneo, seguito però da una riacutizzazione della secrezione acida.
L’azione iniziale è legata alla presenza di calcio, un elemento che contrasta l’eccessiva acidità. La presenza di grassi di origine animale, tuttavia, ne prolunga la digestione, stimolando la produzione di succhi gastrici.
Alcuni formaggi freschi, come la ricotta, non hanno questo effetto e possono essere mangiati, in adeguate quantità, tranquillamente.
Le preparazioni ottenute dalla fermentazione della soia (tofu), del riso e degli anacardi possono comunque rappresentare una valida alternativa ai formaggi freschi spalmabili.
E hanno il vantaggio di non contribuire ad aumentare i livelli di colesterolo.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sui latticini.
Cibi e bevande fredde
Anche se le reazioni individuali sono variabili, i cibi e le bevande molto freddi stimolano in genere la produzione di acidi: attenzione quindi a gelati e bibite ghiacciate.
Se inizialmente questi alimenti possono dare sollievo a uno stomaco in fiamme, la differenza di temperatura può essere un fattore irritante per la mucosa gastrica e, dopo un’iniziale tregua, far ripartire ancora più intensamente la secrezione acida.
Cereali
I cereali rappresentano la categoria alimentare più consentita. Ma attenzione alla scelta. Pasta, riso, orzo, avena e farro, cucinati con sughi adatti, sono sempre consigliati, non è così per le diverse tipologie di pane.
Da evitare il pane all’olio, al latte e contenente molto sale o molto zucchero. Sale e zucchero, a differenza di quanto pensiamo, sono presenti in molti alimenti “insospettabili”, allo scopo di garantire una certa sapidità.
Evitare anche i crackers e gli altri prodotti da forno confezionati e i dolci industriali, per la cui preparazione è necessario l’utilizzo di quantità significative di grassi e zuccheri.
Un dolce di tanto in tanto non fa danni, ma che sia preparato a casa o acquistato in pasticceria.
Frutta e verdura
Fra i cibi di origine vegetale, sono sconsigliati:
- Agrumi, la cui acidità si aggiunge a quella dello stomaco.
- Kiwi.
- Pomodori.
- Peperoni.
- Cipolla cruda, aglio, scalogno.
- Succhi di frutta, per il loro contenuto in zuccheri semplici.
- Marmellate, per la stessa ragione: meglio preparare a casa delle composte fresche, facendo cuocere la frutta in un tegame senza aggiunta di zuccheri.
- Purè di patate.
Le bevande vietate
Da evitare anche cacao e cioccolato, caffè, tè e tutte le bevande che contengono caffeina e sostanze con azione simile (xantine), come le bibite energizzanti. Da scartare lo sciroppo di menta e la menta in generale intesa come aroma e correttore di sapore.
No alle bibite gassate, sia perché contengono molti zuccheri che perché gonfiano la pancia.
No al vino e a tutti gli alcolici in generale.
Dieta per reflusso gastroesofageo: esempio di menù settimanale
Vi proponiamo uno schema settimanale per colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena di una dieta anti reflusso standard, che deve essere adattata con il supporto di un nutrizionista in funzione del peso, del fatto che sia destinata ad una donna o a un uomo e delle specifiche condizioni di salute (ad esempio se sono presenti altre malattie, come il colon irritabile, l’ernia iatale, la gastrite).
Il programma può essere seguito nelle fasi in cui i fastidi a stomaco ed esofago sono più intensi, mantenendo quantità limitate per evitare di riempire troppo lo stomaco e prolungare la digestione, stimolando la secrezione acida.
Nei periodi in cui i sintomi sono meno intensi, è possibile introdurre una maggiore variabilità nella scelta dei singoli alimenti, mantenendosi all’interno di quelli consigliati.
COLAZIONE | SPUNTINO | PRANZO | MERENDA | CENA | |
LUNEDÌ | 1 caffè d’orzo + 2 fette di pane tostato spalmato con poca ricotta | 1 tisana anti acido (malva, liquirizia, altea, melissa) da bere a piccoli sorsi + 4 mandorle | Riso con dadolata di zucchine + Uovo à la coque con asparagi | 1 ciotolina di composta di mela senza zucchero aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Zuppa di legumi densa + Filetto di pollo con verdurine al cartoccio |
MARTEDÌ | 1 caffè d’orzo + 2 fette di pane tostato con un velo di composta di frutta senza zuccheri aggiunti preparata in casa | Ventagli di pera | Spaghetti con julienne di zucchine + Piccatina di vitello + Ciotola di lattughina e radicchio rosso | 1 ciotola di crema di banana aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Vellutata di zucchine e porri + Ricotta fresca + 2 fette di pane tostato |
MERCOLEDÌ | 1 caffè d’orzo + 2 fette di pane tostato spalmato con poca ricotta | 1 tisana anti acido (malva, liquirizia, altea, melissa) da bere a piccoli sorsi + 4 mandorle | Orzo con cimette di broccoli + Filetto di branzino al vapore su letto di variegata e finocchi | 1 ciotolina di composta di mela senza zucchero aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Crema di zucca densa con 2 crostoni di pane tostato + Filetto di tacchino con ventagli di verdure grigliate e fogliettine di mandorla |
GIOVEDÌ | 1 caffè d’orzo + 1 ciotola con banana a rondelle e 7 mandorle | Ciotolina di acini d’uva | Uovo à la coque con spinacini freschi e carote julienne + 2 fette di pane tostato | 1 ciotola di crema di banana aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Cocotte di lenticchie densa con 2 crostoni di pane tostato + Crema di anacardino e filetti di finocchi |
VENERDÌ | 1 caffè d’orzo + 2 fette di pane tostato con un velo di composta di frutta preparata in casa | 1 tisana anti acido (malva, liquirizia, altea, melissa) da bere a piccoli sorsi + 4 mandorle | Farro con crema di cavolfiore + Polpo grigliato + Julienne di carote e zucchinelle in fiore | 1 ciotolina di composta di mela aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Crema densa di piselli e porri con 2 crostoni di pane tostato + Lombatina di coniglio + Filettini di cavolo rosso |
SABATO | 1 caffè d’orzo + 2 fette di pane tostato spalmato con poca ricotta | Ventagli di pera | Sogliola su letto di pan di zucchero + Dadolata di patate al forno | 1 ciotola di crema di banana aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Zuppa densa di ceci con 2 crostoni di pane tostato + Dadolata di tofu affumicato saltato in padella + Ciotola di finocchi stufati |
DOMENICA | 1 caffè d’orzo + 1 ciotola con banana a rondelle e 7 mandorle | 1 tisana anti acido (malva, liquirizia, altea, melissa) da bere a piccoli sorsi + 4 mandorle | Farfalle con gamberi e zucca + Fettine di arista al forno + Insalatina di indivia e puntarelle | 1 ciotolina di composta di mela aromatizzata con bacca di vaniglia naturale | Crema densa di fagiolini con 2 crostoni di pane tostato + Filetto di tacchino con girotondo di verdure grigliate |
Dieta per reflusso gastroesofageo: l’importanza dello stile di vita e delle cure
La dieta è uno strumento di grande valore nella gestione della malattia, ma non è l’unico. E certamente non produce l’efficacia sperata se non viene associata ad uno stile di vita rispettoso del proprio equilibrio.
L’attività fisica rientra in questo programma di salute. Il movimento contribuisce alla regolarità dell’intestino, con ricadute positive sul benessere dello stomaco. Inoltre, aiuta a mantenere alto il tono dell’umore, a metabolizzare lo stress e a controllare il peso: tutti aspetti che vanno a favore di una riduzione della sintomatologia del reflusso.
Lo stress management rappresenta, in particolare, un punto degno di attenzione. Il nostro stato psicologico è intimamente connesso alla qualità della nostra digestione. Le arrabbiature le sentiamo come una morsa nello stomaco, le delusioni ci interrompono la digestione…
Per queste ragioni, e visto che lo stress non può essere completamente evitato, è importante che si trovino dei sistemi per gestirlo nel tempo, per non farsi soverchiare dalla fatica psicologica.
A questo proposito, sono consigliate attività come i pilates, lo yoga e il tai chi, che accrescono la consapevolezza del corpo e la capacità di riconoscerne le sensazioni e reazioni.
Fumo e alcol, estremamente dannosi per chiunque e per molti sistemi e apparati, lo sono anche per lo stomaco.
Come prevenire il reflusso gastroesofageo con la dieta
Una volta diagnosticato il reflusso, nella maggior parte dei casi ci si deve fare i conti per sempre. Ma si tratta di un disturbo che in genere consente una vita normale, se vengono adottate le opportune abitudini.
Le prime, e senz’altro più importanti, riguardano l’alimentazione, che deve essere sana e calibrata. Non si può pensare di trascurare questi aspetti e sostituirli con i farmaci. I medicinali, quando sono indicati, funzionano solo se vengono associati a stili di vita virtuosi.
È importante mangiare lentamente ed evitare pasti abbondanti, che dilatano lo stomaco e lo costringono a digestioni prolungate e laboriose, con il risultato di una maggiore secrezione e quindi di ritorno di acidi in gola. È anche essenziale eliminare tutti i cibi piccanti, molto saporiti e salati, molto caldi e liquidi (in particolare la sera), che stimolano la produzione di succhi gastrici e favoriscono il reflusso del contenuto dello stomaco verso l’alto.
Fondamentale non indossare abiti e cinture stretti ed evitare di coricarsi subito dopo mangiato.
L’esercizio fisico riveste funzioni rilevanti nella gestione del reflusso: consente un più agevole mantenimento del peso forma, aumenta la regolarità dell’intestino e migliora l’umore. Devono tuttavia essere evitati gli sport in cui lo sforzo è importante, come il sollevamento pesi.
I rimedi naturali, intesi come tisane, funzionano nella misura in cui contengono estratti vegetali che hanno un’azione protettiva. A questo scopo si usano piante come l’altea, la malva e la camomilla. Sono però sconsigliate le tisane serali, che aumentano il reflusso notturno. Meglio bere l’infuso durante la giornata, in quantità limitate e a piccoli sorsi.
Gli esperti raccomandano anche di rivolgersi al proprio medico o al farmacista in caso si intenda assumere farmaci o integratori alimentari. Alcuni prodotti appartenenti a queste categorie possono peggiorare i sintomi del reflusso: il parere di un professionista competente aiuterà ad evitarlo.
Fonti
- G.L. Austin et al. A very low-carbohydrate diet improves gastroesophageal reflux and its symptoms. Digestive diseases and science. (2006).
- D. Clarrett et al. Gastroesophageal Reflux Disease (GERD). Missouri Medicine. (2018).