Una passeggiata nella Roma autunnale si trasforma nella scoperta di due grandi istituzioni culturali e di due grandi mostre, che vi consiglio di vedere in queste settimane.
Il trait d’union è un dipinto che ho trovato nel Museo di Roma che sorge a un’estremità di piazza Navona. Fra l’altro, dalle finestre dei piani superiori si può ammirare la grande piazza dall’alto, in tutto il suo splendore …
Prima tappa, l’Accademia di Francia
Il quadro di Giambattista Bassi risale all’inizio dell’Ottocento e ritrae l’Accademia di Francia e Trinità dei Monti. Ebbene, è proprio l’Accademia la benemerita istituzione che ci propone fino a metà gennaio “Collection”.
150 fotografie della collezione privata Bachelot, che tracciano un secolo di storia della fotografia prevalentemente francese e statunitense, con qualche nome anche di grandi fotografi italiani come Giacomelli e Ghirri.
Si va dallo straordinario bianco e nero di Cartier- Bresson e Doisneau al colore straripante di Harry Gruyaert, passando per lo straordinario reportage sul funerale di Bob Kennedy realizzato nel 1968 da Paul Fusco.
Seconda tappa, Palazzo Braschi
Torniamo a Piazza Navona dove sorge il settecentesco Palazzo Braschi, sede del Museo (comunale) di Roma.
Al secondo e terzo piano si possono ammirare, oltre al… contenitore – una dimora nobiliare elegante e molto ricca -, le collezioni permanenti che delineano in modo molto spettacolare i cambiamenti subiti dalla Capitale negli ultimi secoli.
Al primo piano, invece, si può vedere fino al 5 febbraio la mostra “Roma medievale – il volto perduto della città”.
Quasi mille anni da riscoprire e apprezzare
Il titolo è molto descrittivo: si tratta di ricostruire un volto di Roma che i turisti e gli stessi abitanti faticano a riconoscere, in mezzo all’abbondanza di reperti classici, rinascimentali e barocchi. Eppure parliamo di quasi un millennio, dal VI al XIV secolo, nel quale la città mantiene grazie ai Papi una sua centralità, pur in un contesto molto diverso dal precedente.
L’importanza del Tevere, le quattro grandi basiliche, Bonifacio VIII e l’istituzione del Giubileo nel 1300. Oltre al costante flusso di pellegrini (“romei”) e il ruolo di comunità come quelle ebraica e armena.
Questi sono alcuni dei capitoli di questa storia poco nota, che la mostra invita poi a cogliere anche nei monumenti che conservano ancora tracce del periodo, indicati da una grande mappa all’uscita.
Due “ambasciate” della fede cattolica
Uscendo dal palazzo percorrete, invece di Piazza Navona, via Santa Maria dell’Anima, alla cui estremità opposta troverete, quasi l’una di fronte all’altra, due belle chiese che testimoniamo quella vocazione di “caput mundi” che sopravvisse anche nel Medioevo.
Sul lato sinistro la quattro-cinquecentesca Santa Maria dell’Anima, appunto, alla quale collaborarono nomi come Sansovino, Giuliano da Sangallo e forse Bramante.
E’ la chiesa dove da secoli si ritrovano i cattolici tedeschi e austriaci. Sul lato opposto, la più modesta chiesa di San Nicola dei Lorenesi, una delle ben cinque chiese cattoliche francesi della capitale, consacrata all’inizio del Seicento.
E tornati in area francofona, possiamo chiudere questa nostra breve passeggiata romana…
©Bruga