Sommario
Un intramontabile primo piatto di pesce, la pasta con il salmone affumicato è un classico che non può mancare durante le festività natalizie e nei cenoni, ma ben si presta ad essere gustato in tutte le occasioni in famiglia e con gli amici in ogni periodo dell’anno. Una ricetta che può essere preparata con qualsiasi taglio di pasta, con o senza l’aggiunta di ingredienti. Oggi ti presentiamo le tagliatelle al salmone, senza l’uso della panna.
Una variante, questa, molto simile ai diktat della tradizione, ma con il plus inconfondibile della pasta all’uovo. L’assenza di panna, invece, permette di mantenere basse le calorie, senza perdere alcuna proprietà in consistenza e cremosità.
Come cucinare le tagliatelle al salmone
Un piatto veloce nel procedimento, e che prevede pochi ingredienti ma di qualità: il gusto affumicato del salmone si sposa con le note più delicate e avvolgenti dell’olio EVO e con i sapori intensi delle spezie.
Oltre al salmone affumicato, puoi preparare questa pasta anche con il salmone fresco; ne risulterà un piatto meno saporito ma comunque buono e appetitoso. Nel nostro step by step, ci procureremo dell’ottimo salmone affumicato in busta sigillata – facile da maneggiare e reperire – proveniente da pesca sostenibile e responsabile.
Sia se scegli le ricche tagliatelle all’uovo, come nel nostro caso, o dei generici tagli di pasta corta (farfalle, penne etc etc), questo piatto risulterà sempre profumato, raffinato e invitante: insomma, tutto da gustare. Prova adesso la nostra ricetta delle tagliatelle al salmone!
La ricetta delle tagliatelle al salmone
Tagliatelle al salmone
Ingredienti
- 320 g tagliatelle all’uovo
- 160 g salmone affumicato
- 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 scalogno
- 50 ml vino bianco
- aneto q.b.
- pepe nero macinato fresco q.b.
- sale q.b.
Istruzioni
- Metti sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua e porta a bollore.
- Intanto taglia a striscioline il salmone, non troppo piccole per evitare che si sfaldino in cottura. Trita finemente anche lo scalogno e il prezzemolo.
- Poni una padella larga sul fuoco, metti l’olio extravergine d’oliva e fai scaldare per qualche istante; poi versa lo scalogno tritato e fallo appassire senza che si colori, usando una fiamma media.
- Unisci il salmone e, se ti piace l’aroma, un po’ di aneto. Fai saltare qualche minuto e sfuma a piacimento con vino bianco (in alternativa puoi usare brandy, rum bianco, vodka e persino champagne) e lascia evaporare del tutto.
- Per evitare l’uso della panna devi “risottare” la pasta per fare in modo che ceda tutto il suo amido. Dopo aver cotto le tagliatelle nell’acqua salata, scolala quando è ancora molto al dente e tieni da parte in caldo l’acqua di cottura. Versa la pasta nella teglia con il preparato di scalogno e salmone, mescola e continua la cottura aggiungendo un po’ alla volta l’acqua di cottura, come si fa nella preparazione dei risotti: ne risulterà un piatto cremoso e altrettanto buono.
- Sempre in questa fase, ricordati di aggiungere una spolverata di pepe nero macinato fresco e il prezzemolo tritalo; mescola con cucchiai di legno e, dopo averle spadellate a dovere, servi le tagliatelle al salmone ben calde.
Note
- Nella variante con salmone fresco si procede come nella ricetta classica sostituendo le listarelle di salmone affumicato con piccoli pezzi di salmone fresco di circa 2-3 cm.
La variante estiva della pasta con salmone affumicato
La pasta con salmone affumicato può essere anche preparata fredda nel periodo estivo. Senza la panna, ovviamente. Basterà che allo scalogno e al salmone tu aggiunga:
- Uno spicchio d’aglio in camicia, che poi toglierai.
- Qualche pomodorino pachino tagliato a piccoli pezzi.
- Delle olive taggiasche a rotelline.
Fai insaporire la pasta nel sughetto e, per ultimo, metti qualche fogliolina di rucola. Anche questa variante è squisita.
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Uso in diete e menù
Questo squisito primo piatto apporta circa 430 kcal per porzione; se usiamo il prodotto fresco, saliamo un po’ con le calorie.
Grazie alle proteine magre e ai grassi polinsaturi contenuti nel pesce, le tagliatelle al salmone sono l’ideale per chi ricerca la perfetta forma, tanto da poter essere consumate in particolar modo dopo aver svolto attività fisica; gli acidi grassi contenuti, infatti, sono in grado di aiutare il recupero fisico e combattere le infiammazioni.
In dosi moderate, la pasta con il salmone affumicato è un pasto bilanciato adatto anche a chi segue regimi dietetici; dà senso di sazietà e, proprio grazie alla presenza di grassi buoni, aiuta a riequilibrare i livelli di colesterolo.
Un po’ di cautela nella quantità di pasta per chi, invece, deve controllare i livelli di glicemia. In tale frangente, meglio utilizzarla integrale piuttosto che all’uovo. Nella dieta drenante, infine, si può consumare questo primo ma scegliendo del salmone fresco per la preparazione; quello affumicato, difatti, contiene un’alta concentrazione di sodio.
Le proprietà del salmone, l’ingrediente principe
Il salmone è un vero alleato della nostra salute pur essendo un pesce grasso. Quello affumicato è più leggero, poiché vengono utilizzate le parti più magre; contiene però più sale, assorbito dai filetti durante la lavorazione.
La carne di salmone è ricca di omega 3, selenio, vitamine A, D, B12 e potassio, che rinforzano il nostro sistema immunitario riducendo il rischio di malattie cardiache, diabete e declino cognitivo.
I grassi contenuti sono polinsaturi: “grassi buoni”, perché l’organismo non riesce a sintetizzarli, avendo così un impatto positivo sul colesterolo buono. La vitamina D contenuta è fondamentale per la salute delle ossa, nella prevenzione delle malattie autoimmuni e come azione antidepressiva e antitumorale.
- Lama: Acciaio Inossidabile NITRUM
- Dimensione Lama: 300 mm
- Manico: Polipropilene Coperto da Elastomer
Tagliatelle al salmone, un evergreen Anni ’80
L’utilizzo del salmone affumicato in banchetti e celebrazioni era molto frequente già tra gli antichi greci e romani. Durante il Medioevo veniva utilizzato nella preparazione di zuppe e insalate. Nelle culture nordiche e dei nativi americani il consumo si perde nella notte dei tempi, quando si pescava solo salmone atlantico e veniva affumicato per permetterne la conservazione.
Ma è nel XIX secolo che avviene un vero boom nell’ascesa del salmone affumicato, sia pescato che allevato negli impianti di itticoltura. Negli Anni ‘60 e ‘70 il salmone affumicato compare nelle più quotate gastronomie italiane e viene tagliato a richiesta… a prezzi esorbitanti.
Furono i favolosi Anni ‘80 a decretare il grande consumo del salmone affumicato e le sue svariate preparazioni. Non poteva mancare come ingrediente per condire la pasta con l’aggiunta della panna, onnipresente in quel periodo; la pasta al salmone fu subito un successo, tanto da diventare un classico della cucina italiana.