La bacheca virtuale del comune di Otranto è piena di riconoscimenti, dall’inserimento nel Patrimonio Unesco a quelli assegnati ogni anno alle migliori località balneari. E, devo dire, sono decisamente meritati!
Una visita primaverile alla cittadina salentina mi ha consentito di vedere tantissime cose in poco tempo, ma anche di comprendere che queste terre si prestano a un turismo slow, da realizzare magari in bici grazie alla notevole estensione di percorsi ciclabili.
Due laghi costieri come base di partenza
Cominciamo dalla zona dove ho alloggiato, quella dei due laghi costieri che mi ha ricordato un po’ Orbetello oppure i laghetti Flegrei. Qui i laghi si chiamano Alìmini, rispettivamente Grande e Piccolo, collegati da un canale.
Il B&B Lake of Paradise, a dispetto del nome un po’ pretenzioso, era molto ben posizionato e offriva, tra le altre cose, una colazione eccellente a base degli imperdibili pasticciotti.
Dalle spiagge al centro storico
Da lì alle celebri spiagge dell’area bastano pochi chilometri e pochi minuti in bassa stagione, pochi chilometri e decine di minuti in estate… Dunque, il consiglio è di leggere questo articolo e programmare per settembre o ottobre!
La baia dei Turchi, porto Badisco, i faraglioni di Sant’Andrea (nel vicino comune di Melendugno) sono posti pazzeschi, così come il centro storico di Otranto, che a tratti sembra una gigantesca quinta teatrale.
Palazzi dalle facciate barocche ma non solo, chiese meravigliose come la Cattedrale dell’Annunziata. E anche castelli, torri, camminamenti fortificati e vicoletti. Tutto funziona alla perfezione per affascinare i turisti italiani e stranieri tornati in massa.
Un must per i fotografi
Per un fotografo, ogni inquadratura sembra irrinunciabile, come accade in altri posti unici, come Santorini, tanto per dire.
E per i fotografi, ma direi per chiunque ami un approccio umanistico al nostro pianeta, il suggestivo Castello Aragonese al centro di Otranto riserva fino al 2 novembre, oltre alle belle sale che illustrano in maniera coinvolgente la storia locale, una grande mostra di Sebastião Salgado.
Titolo: “Altre Americhe”, con 65 opere in bianco e nero, risalenti al periodo 1977-84, che ritraggono un continente, quello originario del fotografo brasiliano, che sembra rimasto uguale ad allora eppure è cambiato tantissimo.
Il punto più orientale d’Italia
E se non bastassero le attrazioni storiche, artistiche e gastronomiche del centro storico, a pochi chilometri si possono vedere due curiosità molto vicine fra loro. Il laghetto formatosi nella cava di bauxite dismessa qualche anno fa, che nelle giornate di sole risplende di mille colori, e il faro di Punta Palascìa o Capo d’Otranto, il pizzo più orientale del nostro paese.
Un facile percorso panoramico consente di arrivare fino al vecchio faro, che non sarà esotico come il… Capo di Buona Speranza o Capo Horn, ma rappresenta comunque un landmark di tutto rispetto per noi italiani!