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La dieta del supermetabolismo ha l’obiettivo di “svegliare” il tuo corpo e perdere peso senza soffrire la fame. Avere un metabolismo veloce, che smaltisca facilmente gli zuccheri, è il sogno di tutti. Dimagrire mangiando, si può. Il motto di questa dieta è proprio: “mangia di più e perdi più peso”. Come funziona? Su quali principi si basa?
Questo programma dietetico si concentra sulla scelta consapevole degli alimenti e la suddivisione dei pasti. Tuttavia, non fa miracoli. Come tutti i regimi alimentari dimagranti, per ottenere buoni risultati occorre abbinare al cibo una buona dose di allenamento. Quali alimenti aumentano il tuo metabolismo? Questa dieta è una scelta salutare per te?
Che cos’è la dieta del supermetabolismo?
La dieta del supermetabolismo è conosciuta anche come dieta del metabolismo accelerato, o dieta del metabolismo veloce. Si tratta di un programma dietetico a basso contenuto calorico, finalizzato alla perdita di peso.
Questa dieta si prefigge l’obiettivo di dare una “scossa” al tuo metabolismo. L’accostamento studiato degli alimenti e la loro suddivisione in fasi diverse sono funzionali a non impigrire la digestione. Ciò che promette la dieta è di mantenere accelerato il tuo metabolismo anche al termine del programma.
Contrariamente ad altre diete dimagranti, quella del supermetabolismo abolisce il conteggio delle calorie. Inoltre, non è una dieta low-carb e iperproteica, quali sono invece la maggior parte delle diete dimagranti (dieta Scarsdale, dieta chetogenica, dieta Dukan, dieta metabolica, o dieta Atkins).
Il programma alimentare della dieta del supermetabolismo si concentra molto sulla scelta degli alimenti e sul loro accostamento. Ha la durata di 4 settimane (28 giorni) ed è organizzata in tre fasi che si ripetono ciclicamente.
Ciascuna fase predilige cibi con caratteristiche differenti e distingue le quantità dei macronutrienti da assumere nei pasti principali. In ogni fase sono concessi o meno alcuni alimenti; puoi mangiare solo quelli, ma non occorre contare i grammi.
Questa dieta è efficace?
Si tratta di una dieta lampo, che promette di perdere fino a 10 kg in 4 settimane.
L’ideatrice della dieta, la nutrizionista statunitense Haylie Pomroy, propone il suo programma alimentare come una soluzione rapida e duratura nel tempo. Il suo bestseller è entrato nelle librerie italiane (nel 2018) con il titolo “La dieta della rivoluzione metabolica: elimina i chili di troppo per sempre.” Ma questa dieta è veramente così efficace?
La dieta del metabolismo accelerato presenta una severa riduzione dell’apporto energetico giornaliero (solitamente non supera le 1000 kcal/giorno).
Il Ministero della Salute mette in guardia da queste diete ipocaloriche salva-tempo e le sconsiglia vivamente. Proprio per la drastica restrizione calorica e la limitata scelta degli alimenti, ad oggi questa dieta è molto criticata dalla comunità scientifica.
I principi su cui si basa non hanno fondamento scientifico e non ci sono trial clinici che dimostrino la reale efficacia della dieta. Si pensa quindi che il reale dimagrimento dipenda prevalentemente dal ridotto contenuto calorico piuttosto che dall’accostamento accurato degli alimenti.
Ad ogni modo, perché una dieta dimagrante abbia effetto, occorre abbinarvi del sano esercizio fisico. L’attività fisica, quindi, non può mancare in un programma come quello della dieta del supermetabolismo.
Non occorre fare sport estremi o di resistenza. Sono sufficienti 30 minuti di camminata veloce al giorno per svegliare il metabolismo e mantenersi attivi.
Come funziona la dieta del supermetabolismo: schema e fasi
Ecco cosa prometterebbe la dieta! La forte restrizione calorica è funzionale per attingere alle tue riserve energetiche cellulari (adipe). Inoltre, la natura degli alimenti consentiti in questa dieta e il loro accostamento sarebbero stati pensati proprio per velocizzare la perdita di peso. Vediamo in cosa consiste.
Questo regime alimentare è suddiviso in 3 fasi, che vengono ripetute in modo ciclico per tutta la durata della dieta: 4 settimane. Finito questo tempo potrai seguire un normale regime alimentare.
Per non riprendere i chili persi però, ti consiglio di non eccedere con le porzioni. Segui i principi della dieta mediterranea per una dieta di mantenimento sana e bilanciata. Molte fibre, frutta e verdura, ma anche carboidrati e proteine per un totale calorico che rispetti il tuo reale fabbisogno energetico giornaliero.
Se vuoi restare fedele alla dieta del supermetabolismo potrai ripetere un ciclo (una settimana organizzata nelle 3 fasi) ogni 4 mesi, oppure ripetere l’intero piano dietetico (4 settimane) una volta l’anno.
È importante affidarsi ad un esperto della nutrizione prima di iniziare qualsiasi dieta che prevede una forte restrizione calorica. Non tutti possono tollerare questo drastico cambio di alimentazione. In linea generale è adatta a persone che godono di buona salute fisica, ma che hanno qualche kg di troppo.
Consulta un nutrizionista per sapere se questa dieta può fare al caso tuo.
Le 3 fasi
La dieta del metabolismo veloce è articolata in 3 fasi, che si ripetono su base settimanale, per quattro settimane. Ciascuna fase ha caratteristiche specifiche e fornisce indicazioni diverse su alimenti ed esercizio fisico che è importante rispettare.
Ecco le 3 fasi in cui è articolata la dieta del supermetabolismo.
Fase 1: “Fase Carbo”
Nella prima fase, non solo sono concessi i carboidrati, ma sono da preferire gli zuccheri semplici come quelli contenuti nella frutta e nel riso (non lo zucchero raffinato!). Questo dovrebbe servire a disincentivare l’organismo dal risparmiare energia in vista dell’inizio della dieta e produrre meno ormoni dello stress.
L’idea di fondo è quella di fornire energia spendibile e immediata (carboidrati semplici) per limitare il più possibile la conversione degli zuccheri in adipe d’accumulo. La fase 1 “inganna” il tuo organismo, facendo passare il messaggio: “non serve risparmiare, ti fornisco energia pronta all’uso”.
La fase 1 è ricca di carboidrati semplici.
Attività fisica: allenamento di tipo aerobico.
Fase 2: “Fase Alcalina”
La seconda fase della dieta è finalizzata a costruire nuove fibre muscolari. Per farlo richiede un maggior apporto di alimenti proteici, ma anche di verdure. Secondo l’ideatrice della dieta, infatti, verdure non amidacee come broccoli, spinaci e cavoli, aiuterebbero a mantenere il pH del sangue in equilibrio.
Questa condizione renderebbe più facile l’utilizzo delle riserve di grasso (adipe) come fonte energetica e l’impiego delle proteine alimentari per la costruzione di nuove fibre muscolari.
La Fase 2 è ricca di verdure non amidacee e proteine.
Attività fisica: almeno una sessione di pesistica (sollevamento con bilanciere o kettlebell), o allenamento di tipo funzionale.
Fase 3: “Fase di Combustione”
La fase 3 è il punto cardine della dieta del metabolismo veloce: è qui che avviene l’aumento metabolico. Grazie alle fasi precedenti il tuo organismo è pronto per subire la “scossa”.
Qui si possono assumere grassi buoni (pesce grasso, olive, burro d’arachidi), con quantità moderate di proteine e carboidrati.
Il tuo metabolismo attivato ora dovrebbe essere in grado di bruciare i grassi con maggior facilità. La Fase 3 consente di introdurre alimenti grassi, mantenendo una quota moderata di proteine e carboidrati.
Attività fisica: in questa fase è importante ridurre l’ormone dello stress con attività di meditazione, pilates o yoga.
Dieta del supermetabolismo: cosa mangiare
Gli alimenti consigliati e concessi
La dieta del supermetabolismo centra l’attenzione sulla scelta degli alimenti. Quali sono i cibi concessi?
- Carni bianche (pollo, tacchino), carni rosse magre (bresaola, bistecca di manzo), o pesce (pesce azzurro, frutti di mare, gamberetti) come principale fonte proteica. Prediligi carni provenienti da allevamento biologico, prive di conservanti, ormoni, o additivi vari.
- Verdure e legumi in abbondanza, perché ricchi di fibre alimentari. Zucchine, fagiolini, spinaci, cavolini di Bruxelles, fagioli, lenticchie, piselli, sono tutti concessi.
- Frutta (nella prima fase), come fonte di vitamine e minerali. Frutti rossi, fragole, mele, pere, arance, albicocche, pesche, lamponi, anguria, banane.
- Frutta secca, ricca di fibre, proteine, acidi grassi buoni (omega 3) e vitamine.
- Latticini: latte, yogurt, yogurt greco, kefir.
- Uova (solo albume nelle prime due fasi).
- Cereali e “pseudo-cerali”: riso integrale, quinoa, grano saraceno, miglio.
- Condimento: olio extravergine d’oliva, aceto balsamico, spezie, sale.
- Acqua.
L’idratazione è importante, soprattutto nelle diete ad alto contenuto di proteine. Bevi almeno 2 litri di acqua al giorno.
I cibi vietati
La dieta del supermetabolismo vieta categoricamente alcuni alimenti:
- Alcol.
- Burro.
- Caffeina.
- Fast food.
- Succhi di frutta.
- Zucchero raffinato e dolcificanti artificiali.
Consente invece di consumare con moderazione:
- Grano.
- Patate, zucca e riso.
- Avocado.
Dieta del supermetabolismo: esempio di menù settimanale
Il piano alimentare del metabolismo accelerato prevede una forte restrizione calorica e la scelta di cibi altamente proteici. Le poche calorie giornaliere devono essere ripartite in cinque pasti: colazione, pranzo, cena e due spuntini.
Questa suddivisione è molto ligia. Per una buona riuscita della dieta sarebbe opportuno consumare cibo ogni 3-4 ore durante il giorno. Per questo motivo non è concesso saltare uno spuntino per rendere il pasto più sostanzioso. Il digiuno, invece, è severamente vietato.
Le tre fasi della dieta vanno rispettate e seguite nell’ordine corretto. Si ripetono ciclicamente per 28 giorni, perciò al termine del primo ciclo (fase 3) dovrai ricominciare dalla fase 1. Così per 4 settimane (4 cicli).
Esempio di menù settimanale, organizzato nelle 3 fasi
Colazione | Spuntino | Pranzo | Spuntino | Cena | |
Fase 1 | |||||
Lunedì | Frullato di pera e latte scremato | Frutti rossi | Riso integrale, zucchine e petto di pollo | Albicocche | Verdure grigliate e pesce azzurro |
Martedì | Frullato di mela e yogurt magro | Pesche | Insalata mista e tonno | Ananas | Filetto di maiale con broccoli |
Fase 2 | |||||
Mercoledì | Frittata di albumi e spinaci | Bresaola | Pollo alla piastra e cavoletti di Bruxelles | Un bicchiere di latte di mandorle senza zuccheri aggiunti | Zuppa di legumi |
Giovedì | Omelette di albumi con grana | Prosciutto cotto | Petto di tacchino e broccoli | Yogurt greco o kefir | Pomodori e branzino al forno |
Fase 3 | |||||
Venerdì | Fette biscottate integrali, burro di arachidi | Frutta secca (noci) | Riso integrale, petto di pollo e olio di cocco | Fesa di tacchino | Salmone alla piastra e radicchio |
Sabato | Pane integrale tostato, prosciutto cotto | Albume d’uovo | Trancio di pesce spada, spinaci, gallette di grano saraceno | Frutta secca (mandorle) | Filetto di manzo con verdure grigliate |
Domenica | Uova sbattute (cipolla a piacere) e pane integrale tostato | Frutta secca (nocciole) | Quinoa, verdure al vapore e petto di tacchino | Una fetta di pane integrale tostato e guacamole | Insalata mista con olive e gamberetti |
Come condimento: 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, a crudo, diviso nei due pasti principali.
Ricorda: le porzioni dipendono dal livello di attività fisica individuale e dai tuoi obiettivi personali di perdita di peso.
La dieta del supermetabolismo funziona? Controindicazioni e rischi
La dieta del supermetabolismo ha come obiettivo principale quello di “addestrare” o “educare” il fisico a bruciare più rapidamente le kcal assunte col cibo. Secondo la sua ideatrice sarebbe proprio l’alternanza delle 3 fasi della dieta a dare una “scossa” al metabolismo in questo senso.
L’accostamento degli alimenti e la rotazione servirebbero a stimolare le ghiandole surrenali e la tiroide a produrre ormoni brucia-grassi necessari a un metabolismo veloce.
È in realtà un regime alimentare sbilanciato e ipocalorico, che non ha fondamenta scientifiche validate.
Una dieta efficace e sana non dovrebbe mai scendere al di sotto del tuo metabolismo basale, ma gli svantaggi della dieta del supermetabolismo non finiscono qui.
Cosa dice la scienza?
Fase 1 (Fase Carbo)
Questa fase si presenta come un vero e proprio paradosso per gli esperti della nutrizione. Secondo l’ideatrice della dieta, la scelta di alimenti con alto indice glicemico (frutta, latte senza lattosio) dovrebbe servire a ridurre la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Invece fa proprio l’opposto!
Alti livelli di zuccheri semplici nel sangue aumentano la produzione di tale ormone.
Attenzione: il latte senza lattosio non è privo di zuccheri. Perché non rechi problemi alle persone intolleranti, il lattosio (lo zucchero del latte) viene scomposto nei suoi monomeri: glucosio e galattosio. Questi restano nel latte. Sono zuccheri semplici e aumentano quindi il potere glicemico del latte.
Fase 2 (Fase Alcalina)
Non ci sono trial clinici che dimostrano il reale potere alcalinizzante di verdure e proteine. Il pH del sangue dipende infatti da molti fattori e il nostro organismo attua dei processi regolatori ad hoc per riportare ciascuna variazione alle condizioni fisiologiche.
La scelta di cibi ricchi di proteine in questa fase è studiata a tavolino per evitare che nel dimagrimento venga persa la componente muscolare. In realtà non è propriamente così.
In carenza di carboidrati da cui trarre energia, infatti, vengono intaccate le proteine alimentari. Tali molecole verranno quindi sottratte dalla funzione di struttura: non saranno inglobate nelle fibre muscolari come nuovi mattoncini, ma utilizzate per produrre energia.
Questo è uno dei principali difetti delle diete drastiche e ipocaloriche che forniscono un quantitativo energetico poco più alto del metabolismo basale.
Fase 3 (Fase di Combustione)
L’ideatrice della dieta concede in questa fase il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (grassi buoni). L’idea di fondo è quella che, avendo attivato il metabolismo, gran parte del cibo energetico in eccesso, non utilizzato, venga bruciato per produrre energia. Non funziona propriamente così.
Il nostro organismo non disperde le risorse energetiche. Immagazzina gli eccessi per utilizzarli al bisogno. Ad ogni modo, i grassi buoni dovrebbero essere sempre presenti nella tua dieta e nelle giuste quantità.
Rapporto sbilanciato dei macro-nutrienti
La dieta del supermetabolismo suddivide la settimana in fasi, ciascuna delle quali ha un rapporto completamente sbilanciato tra proteine, grassi e carboidrati.
Una giusta dose di zuccheri complessi è utile per produrre energia, ma un’alimentazione fortemente incentrata sui glucidi (Fase 1) potrebbe causare picchi glicemici con conseguente stanchezza e affaticamento muscolare.
Un consumo elevato di proteine (Fase 2), invece, può favorire un affaticamento dei reni. Senza contare che anche un eccesso di proteine nel pasto stimola la produzione di insulina. Questo ormone, antagonista del glucagone, incentiva le cellule a immagazzinare le molecole energetiche del cibo. Il risultato? Si ottiene l’effetto contrario di quello voluto.
Svantaggi delle diete lampo
La dieta del supermetabolismo è un programma dietetico che promette la perdita fino a 10 kg di peso in sole 4 settimane. Qualcuno potrebbe essere scettico sul reale risultato raggiungibile con questa dieta. Ad ogni modo, il dubbio non dovrebbe essere “se ci riesco”, ma “cosa succede se ci riesco”.
Le problematiche di queste diete veloci sono infatti molte. Prima tra tutte, il fattore yo-yo, ovvero la rapidità con cui i kg persi vengono ripresi; in secondo luogo, non per importanza, a questo tipo di diete sono spesso associati problemi di salute come dislipidemie (eccesso di colesterolo nel sangue, ipertrigliceridemia), disfunzioni a livello renale, epatico e intestinale (colon irritabile).
Per tutte queste caratteristiche la dieta del supermetabolismo non può essere seguita da pazienti ospedalizzati, persone sottopeso, donne in gravidanza o allattamento, bambini, adolescenti e anziani. Non è quindi adatta a chi soffre di diabete, patologie gastrointestinali, o sindrome metabolica associata a obesità.
Anche persone normopeso potrebbero avere difficoltà a seguire questa dieta, pertanto si consiglia di consultare sempre un esperto della nutrizione prima di approcciare un programma alimentare di questo tipo.
Se il tuo obiettivo è la perdita di peso, la scelta migliore da fare è dimagrire in modo sano. Una dieta personalizzata sulle tue richieste metaboliche e correttamente bilanciata come la dieta mediterranea, può fare al caso tuo.
Quali sono i vantaggi della dieta mediterranea rispetto alla dieta del super-metabolismo?
Dal punto di vista dei macro-nutrienti, la dieta mediterranea, alla quale si ispira la dieta Melarossa, offre una suddivisione più rispettosa delle tue reali necessità metaboliche.
Le calorie giornaliere secondo il regime mediterraneo sono così ripartite:
- 55-60% carboidrati.
- 25-30% grassi.
- 15-20% proteine.
Inoltre, la dieta mediterranea:
- E’ ricca di acidi grassi buoni (omega 3) che riducono il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
- Dà molta importanza alla fibra alimentare, che migliora la motilità intestinale.
- E’ adatta a tutti, senza controindicazioni.
- La scelta degli alimenti rispetta la sostenibilità ambientale.
Ciò che si trova alla base della piramide alimentare della dieta mediterranea (ciò che dovresti mangiare ogni giorno), come legumi, cereali, frutta e verdura, ha infatti un minor impatto sull’inquinamento ambientale.
Al contrario, carne rossa, dolciumi e tutto ciò che deriva dall’industria alimentare (ciò che dovresti consumare con moderazione, 1 volta a settimana), si trova al vertice della piramide e impatta maggiormente sullo sfruttamento idro-geologico e sull’emissione di gas serra.
Sapevi che il tuo corpo brucia più calorie anche dopo il tuo allenamento?
Una dieta dimagrante, che rispetti i principi della dieta mediterranea, insieme a una buona dose di attività fisica, ti aiuteranno a raggiungere prima i tuoi obiettivi e a “svegliare” realmente il tuo metabolismo.
Fonti
- Pomroy, H. (2018). La dieta della rivoluzione metabolica: Elimina i chili di troppo per sempre. Harper Collins Italia.
- Donini, L. M., Pinto, A. e Cannella, C. (2004). Diete iperproteiche ed obesità. Ann Ital Med Int, 19(1), 36-42.
- Gómez Díaz, A. (2021). El peligro de las dietas milagro.
- Anderson, J. W., Konz, E. C. e Jenkins, D. J. (2000). Health advantages and disadvantages of weight-reducing diets: a computer analysis and critical review. Journal of the American College of Nutrition,19(5), 578-590.