Partite da Roma verso il litorale nord, lungo l’Aurelia o lungo l’autostrada A12 nel tratto Roma-Tarquinia, e uscite dopo poco a Santa Severa.
In 10 minuti dal casello trovate una strada sulla destra, ben indicata. Conduce a pochi metri dalla spiaggia e da un monumento che ha secoli e secoli di storia: il Castello di Santa Severa.
La Regione Lazio da alcuni anni lo ha riportato in buone condizioni ed ora la Rocca trecentesca ospita alcuni musei. Inoltre, la chiesa di Maria Assunta (aperta solo la domenica mattina), qualche bottega, un accogliente ostello e un piccolo punto di ristoro, che rendono la visita piacevole e interessante.
Castello di Santa Severa: sovrapposizione di elementi
Dapprima c’era una villa romana, poi una chiesa paleocristiana dedicata nel V secolo alla martire Severa, che forse proprio qui incontrò il suo destino.
La chiesa è stata riportata alla luce e si può vedere dall’alto, perché era sotto l’attuale cortile di accesso al castello.
Il corpo del castello presenta due torri rettangolari e due cilindriche, oltre a un imponente mastio cilindrico – la Torre Saracena – collegato al resto del complesso da una passerella.
Il Museo del castello
Nei tre piani dell’edificio è ospitato un elegante museo, che presenta i reperti trovati nelle varie zone del complesso.
Oltre a vestiti di varie epoche ricostruiti filologicamente, foto storiche, quadri originali o riprodotti che illustrano i vari passaggi… di proprietà della zona. Dagli etruschi fino all’Ordine ospedaliero del Santo Spirito, ultimo gestore del bene prima della Regione.
Il Museo del mare e della navigazione
Non è ricco né vasto come quello, per esempio, di Barcellona, ma è comunque assai interessante e merita una visita.
Il motivo è presto detto: a poche decine di metri dalla Rocca, si trovavano in epoca etrusca due templi del famoso santuario di Pyrgi e l’omonimo porto, che serviva la vicina città di Cerae – Cerveteri.
Questo museo ricostruisce gli incredibili spostamenti dei popoli antichi nel Mediterraneo e oltre. Le tipologie di imbarcazioni, i modelli di anfore, le tecniche per stivare i beni da trasportare e così via.
Un viaggio affascinante nel Mare Nostrum di duemila anni fa.
Non manca un riferimento all’attualità, con una ricostruzione degli scavi archeologici subacquei eseguiti nel porto di Pyrgi, che oggi si trova qualche metro sotto il livello del mare.