Sommario
L’eiaculazione precoce è una delle disfunzioni più frequenti della sfera sessuale maschile. Può essere definita come l’incapacità da parte di un uomo di mantenere il controllo volontario sul proprio riflesso eiaculatorio, tale per cui questo meccanismo avviene in modo precoce, anticipato rispetto a quanto desiderato.
Le possibili cause di eiaculazione precoce si dividono in due grandi categorie, quelle psicologiche (emotive), di gran lunga più frequenti, e quelle fisiche (organiche), assai più rare.
Sebbene sia un problema comune – circa 1 uomo su 3 lamenta questo disturbo -, è una condizione che, se ben gestita, si risolve nella maggior parte dei casi. Affidarsi a specialisti del settore (uro-andrologo e psico-sessuologo) è il primo passo per prendere consapevolezza del disturbo e intraprendere il corretto iter diagnostico-terapeutico.
La terapia si basa principalmente su una riabilitazione psico-sessuologica che mira a far acquisire all’uomo una maggiore consapevolezza dell’orgasmo, a cui può essere associata una terapia farmacologica.
Eiaculazione precoce: che cos’è?
E’ uno dei disturbi più frequenti della sfera sessuale maschile, e può essere definito come l’impossibilità o la difficoltà a gestire il controllo volontario sul meccanismo dell’eiaculazione da parte di un uomo.
Consiste nell’incapacità di mantenere un self-control sul proprio riflesso eiaculatorio, tale per cui questo meccanismo avviene in modo precoce, anticipato rispetto a quanto desiderato dall’uomo – generalmente durante o poco dopo la penetrazione o addirittura prima di questa.
Può presentarsi fin dai primi rapporti sessuali, o sopraggiungere dopo un periodo variabile di vita con rapporti soddisfacenti.
Inoltre, può essere un disturbo persistente (ossia avvenire sempre) od occasionale (ossia presentarsi solo in alcune situazioni).
E’ una condizione che si riscontra comunemente tra gli uomini, la cui incidenza precisa risulta difficile da valutare – soprattutto per la mancanza di una definizione precisa di questa condizione. Inoltre, è probabilmente sottostimata, per la possibile reticenza – vista la delicatezza dell’argomento – da parte degli uomini a parlarne durante una visita con il medico curante o specialista uro-andrologo.
Ad ogni modo, si stima che circa un uomo su tre lamenti questo problema (coinvolge circa il 25-40% degli uomini). Prima di poter parlare di eiaculazione precoce, sarebbe più opportuno far passare il periodo della pubertà.
Infatti, in questa fase della vita, un ragazzo va incontro ad una graduale e progressiva trasformazione dal punto di vista sessuale, per cui il meccanismo di produzione dello sperma e la maturazione sessuale non sono ancora totalmente completati – ed è più facile che ci siano delle disfunzioni sessuali.
Ansia da prestazione ?
Ad oggi continuano ad essere non ben definiti i criteri oggettivi di una definizione clinica quantificabile di questa condizione.
Non è infatti semplice dare una descrizione univocamente accettata di eiaculazione precoce. La domanda a cui ancora deve essere data una risposta definitiva è: “Quando si può parlare di precocità eiaculatoria?”.
Detto in altre parole, “Quando un’eiaculazione avviene in un momento così anticipato che può essere definita come eiaculazione precoce?”.
Secondo alcuni autori, la variabile da utilizzare sarebbe il numero delle spinte coitali (ossia il numero dei movimenti coitali necessari per il raggiungimento dell’orgasmo), mentre, secondo altri, sarebbe necessario prendere in considerazione il tempo che intercorre tra la penetrazione vaginale e il momento dell’eiaculazione.
Infine, secondo altri, più in generale, si può parlare di eiaculazione precoce quando l’uomo raggiunge l’eiaculazione prima della donna, indipendentemente dalla durata del tempo intercorso.
Il tutto è reso ancora più complesso dal fatto che alcuni uomini raggiungono l’eiaculazione già durante la fase preliminare del rapporto sessuale (prima – e quindi senza – che avvenga la penetrazione vaginale) o solamente alla vista della partner in situazioni intime. Ad oggi, una delle definizioni più accettate ed utilizzate è quella di eiaculazione precoce come un’eiaculazione che avviene entro 30 secondi a partire dalla penetrazione vaginale.
Quindi, sarebbe più corretto parlare di questa problematica in termini di mutua e reciproca soddisfazione sessuale nel rapporto con la partner.
Infatti, determinare una tempistica oggettiva di tempi “giusti” per raggiungere l’eiaculazione durante un rapporto vorrebbe dire mettere dei “paletti”, delle imposizioni temporali ad un atto che dovrebbe essere per natura il più spontaneo e naturale possibile.
Ciò creerebbe anche un’imposizione che potrebbe condizionare ulteriormente in modo negativo l’uomo, in termini di maggiore “ansia da prestazione”.
Sintomi e manifestazioni dell’eiaculazione precoce
Si manifesta con l’incapacità da parte di un uomo di mantenere un self-control volontario sul proprio riflesso eiaculatorio, che pertanto avviene in modo precoce, anticipato, ossia prima di quando vorrebbe.
Gli uomini che ne soffrono, dopo una breve eccitazione sessuale, raggiungono l’orgasmo poiché non riescono a dominare il proprio riflesso eiaculatorio.
Ciò genera nell’uomo disagio ed apprensione nel vivere rapporti sessuali che risultano veloci e non soddisfacenti.
Questa situazione può anche autoalimentarsi, poiché può riflettersi in modo negativo sulla relazione di coppia, instaurando meccanismi che possono aggravare pertanto la sintomatologia stessa.
Talvolta uomini che presentano eiaculazione precoce presentano in associazione anche altri disturbi della sfera sessuale, tra cui problematiche come l’assenza di orgasmo (anorgasmia) o alterazione dell’erezione in termini di ottenimento e/o mantenimento (disfunzione erettile).
In questi casi la disfunzione erettile può essere secondaria all’eiaculazione precoce – ossia derivare dall’ansia di prestazione derivante da questo disturbo.
Classificazioni sulla base della presentazione clinica temporale
Sulla base del criterio temporale di insorgenza dei sintomi, l’eiaculazione precoce può essere classificata in primaria e secondaria.
- Primaria: si è manifestata fin dall’inizio dell’attività sessuale. Si stima che il 70% degli uomini che riferiscono una precocità eiaculatoria, fanno risalire l’inizio di questo disturbo proprio ai primi rapporti sessuali.
- Secondaria: insorge ad un certo punto della vita di un uomo, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente.
Un’ulteriore classificazione la distingue in:
- Generalizzata: nei casi in cui avviene sempre (ossia praticamente ad ogni atto sessuale).
- Situazionale: nei casi in cui non avviene sempre, ma solo in alcune situazioni, che possono essere legate a particolari occasioni, partner, avvenimenti o circostanze. Per esempio, alcuni uomini nel tempo imparano a ritardare l’eiaculazione nella relazione con un partner stabile, ma manifestano nuovamente il disturbo quando ne hanno uno nuovo (per esempio per ansia da prestazione o insicurezza da poca conoscenza intima).
Classificazione sulla base della severità della presentazione clinica
Sulla base del criterio utilizzato per la definizione clinica di eiaculazione precoce, è stata proposta anche una classificazione in termini di severità. Per cui viene definita eiaculazione precoce:
- Lieve: se si presenta entro 10 movimenti coitali oppure entro 2 minuti dalla penetrazione.
- Intermedia: se avviene entro 8 movimenti coitali oppure entro 30 secondi dalla penetrazione.
- Grave (la forma più severa): se l’eiaculazione avviene dopo 3 movimenti coitali, oppure entro 15 secondi dalla penetrazione; viene considerata grave anche la forma di eiaculazione precoce che avviene prima della penetrazione (durante i preliminari, prima della penetrazione, o anche solo alla vista della partner in situazioni intime).
Quali sono le cause?
Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere divise in due grandi categorie: quelle psicologiche (emotive), di gran lunga più frequenti, e quelle fisiche (organiche), assai più rare.
Queste due tipologie di cause possono anche coesistere nello stesso individuo, rendendo più complesso il quadro clinico.
Cause psicologiche di eiaculazione retrograda
Le influenze psicologiche hanno un grande peso nel determinare la precocità dell’eiaculazione.
Le cause psicologiche vengono valutate e gestite da uno specialista uro-andrologo e psico-sessuologo. E’ un argomento complesso da analizzare poiché riguarda diversi aspetti dell’individuo che possono intrecciarsi, e poiché si tratta di una tematica centrale nella vita di un uomo.
Un aspetto preponderante preso in causa è l’ansia. Spesso questo disturbo deriva da meccanismi legati ad un’alterata abitudine psico-fisiologica acquisita durante l’epoca adolescenziale di maturazione sessuale.
Altre volte, soprattutto nei giovani ancora sessualmente immaturi, è riflesso di quella che comunemente viene chiamata “ansia da prestazione”.
Invece, talvolta deriva da una più generale difficoltà o disagio nel gestire o esprimere le emozioni, in questo contesto sessuale. Altri fattori centrali da prendere in considerazione – che possono sommarsi a tutte le altre tematiche -, sono lo stress o la depressione, così come, nei casi in cui l’eiaculazione precoce si associa a disfunzione erettile, la consapevolezza di questo ulteriore problema.
Cause fisiche di eiaculazione retrograda
Le cause fisiche – anche dette organiche – di eiaculazione retrograda sono per lo più valutate e messe in luce dalla visita uro-andrologica.
Tra queste ci sono:
- Infiammazioni, come prostatite (della prostata), vescicolite (delle vescicole seminali), uretrite (dell’uretra).
- Ipersensibilità dell’apparato genitale maschile, soprattutto del glande.
- Anomalie anatomiche dell’apparato genitale maschile, come frenulo corto e fimosi.
- Disturbi endocrinologici, come l’ipertiroidismo.
- Disturbi del sistema nervoso, come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative.
- Abuso di farmaci, alcol o sostanze stupefacenti (per questi ultimi due casi, talvolta anche l’astinenza dopo un periodo di abuso può portare a eiaculazione precoce).
Eiaculazione precoce: diagnosi ed esami strumentali
Per una corretta diagnosi – così come frequentemente anche per il trattamento – possono essere coinvolte e richieste più figure professionali, come:
- Uro-andrologo
- Sessuologo
- Psicoterapista.
Il primo passo è certamente una visita uro-andrologica con anamnesi accurata da parte del medico che deve indagare lo salute del paziente con domande generali (farmaci assunti, patologie pregresse e attive ..), e il problema specifico con domande mirate a capire la modalità di presentazione della sintomatologia, tempistiche ed eventuali sintomi associati.
Viene inoltre eseguito un esame obiettivo dell’apparato genitale esterno, per una valutazione delle possibili cause organiche di eiaculazione precoce.
A tal fine, esami diagnostici che possono essere successivamente richiesti sono:
- Esplorazione rettale
- Test colturale del liquido seminale
- Tampone uretrale post-massaggio prostatico
- Esami ematici
- Ecografia prostatica trans-rettale con valutazione delle vescichette seminali.
Dopo aver studiato il paziente dal punto di vista fisico, e specialmente nei casi in cui non viene rilevata una causa organica responsabile dell’eiaculazione precoce, è utile l’approccio psicologico.
Più frequentemente, infatti, è un disturbo che trova origine e spiegazione nella psiche. In tal caso è importante effettuare una visita con uno psico-sessuologo, per indagare diversi ambiti psichici e sociali del soggetto e della coppia, con particolare attenzione a tematiche come l’ansia (soprattutto l’ansia da prestazione), la depressione e lo stress, al fine di individuare i meccanismi alla base del disturbo – su cui successivamente orientare il trattamento in modo specifico.
Eiaculazione precoce: cure e trattamenti
Trattamento delle cause organiche
Nei casi in cui viene riconosciuta una causa organica come responsabile dell’eiaculazione precoce, il trattamento sarà quello della patologia specifica.
Per esempio, sarà una terapia antibiotica mirata nel caso di infezioni dell’apparato uro-genitale, o un intervento chirurgico nel caso di anomalie anatomiche dell’apparato genitale maschile (intervento di circoncisione nel caso di fimosi, o frenuloplastica per una diagnosi di frenulo corto).
Terapia psicologica
Alla luce del fatto che nella maggior parte dei casi l’eiaculazione precoce riconosce un’origine psico-sessuale, l’approccio terapeutico migliore è una riabilitazione sessuologica. Si tratta di un trattamento medico psico-sessuologico che porta alla risoluzione – o quantomeno al miglioramento – del disturbo nella maggior parte dei casi.
Viene instaurato un percorso terapeutico strutturato e personalizzato che mira a far acquisire all’uomo una maggiore consapevolezza degli aspetti psicologici più profondi e dell’orgasmo, in modo da riuscire a gestire l’eiaculazione per arrivare a vivere rapporti sessuali soddisfacenti. La terapia comportamentale risulta essere la terapia più efficace in tal senso.
Prevede l’utilizzo di tecniche di rilassamento e di consapevolezza corporea, con attività ed esercizi che frequentemente coinvolgono anche il partner. Esempi pratici sono la tecnica “start and stop” (che consiste in ripetute interruzioni del rapporto sessuale in prossimità dell’orgasmo) e lo “squeeze” (che consiste nel blocco dell’eiaculazione attraverso compressione del pene).
Nei casi in cui sia necessario, vengono esaminati anche gli aspetti psicologici più profondi, come la personalità, le relazioni, la storia di vita e il contesto socio-culturale dell’individuo.
Eiaculazione precoce: terapia farmacologica
In alcuni casi, ossia quelli non responsivi (ossia che non si risolvono) dopo un percorso psicoterapeutico, e che comportano un notevole disagio al paziente, si può ricorrere ad un trattamento farmacologico.
Questo si avvale di diverse opzioni, che però non costituiscono una soluzione definitiva al problema, ma devono essere somministrate in modo cronico, oppure nel momento del rapporto.
Farmaci utilizzati per il trattamento dell’eiaculazione precoce
Anestetici locali, per esempio a base di Lidocaina, con formulazioni spray, creme o gel locali. L’effetto anestetico locale permette di ritardare l’impulso eiaculatorio, consentendo di allungare i tempi del rapporto.
Farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso, come i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (tra cui ricordiamo da dapoxetina).
Hanno effetto anche dopo una singola somministrazione (permettono di allungare i tempi del rapporto anche fino a 20 volte). Tuttavia la loro efficacia tende ad aumentare con la somministrazione cronica. Inoltre, il loro effetto tende a mantenersi anche dopo la sospensione del farmaco.
L’utilizzo di questi farmaci va bilanciato a spese di possibili effetti collaterali, che possono essere:
- Mal di testa
- Nausea
- Alterazioni dell’umore (stato di irritabilità, ansia, agitazione)
- Sudorazione
- Sensazione di stanchezza
- Insonnia
- Secchezza della bocca.
Quindi, è sempre necessario un consulto medico specialistico prima di assumere questi farmaci per essere certi che non ci siano controindicazioni alla loro assunzione.
Nei casi in cui l’eiaculazione precoce è accompagnata da riduzione delle erezioni, è possibile utilizzare farmaci specifici per la disfunzione erettile (i farmaci inibitori della fosfodiesterasi, come sildenafil, tadalafil, vardenafil) che, oltre a normalizzare le erezioni, possono allungare anche i tempi eiaculatori.
Eiaculazione precoce e prevenzione
Sebbene sia un disturbo comune della sfera sessuale maschile, si tratta di una condizione che se ben gestita si risolve nella maggior parte dei casi.
La volontà di prendere consapevolezza del disagio e una corretta comunicazione con il proprio medico – ma anche partner – sono aspetti chiave per una gestione ottimale ed efficace.
Buone norme da tenere in mente per prevenire l’eiaculazione precoce ed eventualmente gestire al meglio il disturbo, sono:
- Rivolgersi ed affidarsi a specialisti (specialista uro-andrologo) per parlare del problema e quindi gestire al meglio il percorso diagnostico e terapeutico.
- Vivere il rapporto di coppia cercando di allontanare ansie e paure che possono ostacolare la vita sessuale.
- Parlare con la propria partner del disturbo: il dialogo e la comprensione possono giovare alla coppia e facilitare la risoluzione del disturbo.
- Condurre uno stile di vita salutare: praticare regolare attività fisica, evitare la sedentarietà, evitare fumo e abuso di alcolici, mantenere una dieta equilibrata e leggera evitando gli accessi, rispettare le ore del sonno.
- Evitare situazioni di stress ed ansia.
Fonti
- El-Hamd MA, Saleh R, Majzoub A. Premature ejaculation: an update on definition and pathophysiology. Asian J Androl. 2019 Sep-Oct;21(5):425-432.
- Chung E, Gilbert B, Perera M, Roberts MJ. Premature ejaculation: A clinical review for the general physician. Aust Fam Physician. 2015 Oct;44(10):737-43.
- Puppo V, Puppo G. Comprehensive review of the anatomy and physiology of male ejaculation: Premature ejaculation is not a disease. Clin Anat. 2016 Jan;29(1):111-9.
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