Si è spenta a Milano, all’età di 84 anni, Carla Fracci. La popolare étoile della Scala lottava da tempo contro un tumore.
Addio ad una delle regine della danza, divina interprete apprezzata in tutto il mondo.
Carla Fracci: la carriera
Il nome di Carla Fracci è legato a quello della Scala di Milano. È qui che si è affermata la sua lunga carriera.
Da qui ha preso il volo, consacrandosi étoile di successo in tutti i più importanti palchi del mondo.
Un talento e un’eleganza difficili da replicare. La Fracci ha incantato con interpretazioni memorabili sia in ruoli romantici che drammatici, a tutti sapeva dare sempre una moderna impronta personale.
La sua grazia innata ha segnato personaggi diventati memorabili. Ricordiamo:
- Giselle
- La Sylphide
- Giulietta
- Swanilda
- Francesca da Rimini
- Medea.
Al suo fianco, ballerini di fama internazionale come Rudolf Nureyev e Vladimir Vassiliev, e di recente, anche Massimo Murru e Roberto Bolle.
L’ultima apparizione risale a pochi mesi fa, sempre alla Scala, dove ha tenuto una masterclass su Giselle, il suo personaggio più amato.
Di umili origini, il padre era tranviere e la madre operaia, Carla ha conquistato i teatri più importanti e nel 1981 è diventata la “prima ballerina assoluta” secondo il New York Times.
Sempre con tenacia e passione. Lei stessa ricordava i primi passi. Il papà orgoglioso che, alla guida del tram della linea 1, scampanellava tre volte quando passava davanti alla Scala per far sentire la sua vicinanza alla figlia. E, intanto, la sua bambina lavorava sodo, senza deluderlo, soffrendo senza lamentarsi sulle punte delle sue scarpette.
Grazie a quella costanza e a tanti sacrifici è diventata la migliore, capace di incantare tutti.
Eugenio Montale scrisse per lei La danzatrice stanca.
L’annuncio della morte
Molti i messaggi di cordoglio, sia del mondo della cultura che politico. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Scala:
È con commozione che la Scala annuncia la morte di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. Il Teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest!