Sul British Medical Journal vengono messe a confronto le ragioni di studiosi favorevoli e contrari alla mascherina all’aperto.
Ecco le ragioni del sì e quelle del no.
La mascherina: simbolo della pandemia
La mascherina è diventata il simbolo della pandemia.
Ora che, con la diffusione dei vaccini, le misure di prevenzione si stanno allentando, molti si chiedono se serva indossarla ancora all’aperto.
La questione viene affrontata sul British Medical Journal che mette a confronto posizioni opposte.
Chi e perché è favorevole all’uso della mascherina e chi, invece, non la ritiene necessaria all’aperto.
In Italia, a causa dei casi ancora elevati, permane l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.
Mascherine all’aperto: le ragioni del sì
Anche se il rischio di contagio è più limitato all’aperto, molti studiosi propendono per l’obbligo della mascherina anche fuori.
Una buona pratica che ti protegge dal virus e dalle sue conseguenze. Lo sostiene, tra gli altri, Amy Price, ricercatrice senior presso la Stanford University School of Medicine che ha perso il marito a causa del coronavirus.
“Ben il 40% delle persone infettate da SARS-CoV-2 – spiega la Price nel suo intervento sul British Medical Journal – non presenta sintomi. Ma quando corriamo, parliamo, tossiamo o starnutiamo, le goccioline respiratorie vengono rilasciate nell’aria. Questo è il motivo per cui indosso una maschera anche fuori, ovunque ci siano persone intorno a me. Ad esempio nel parcheggio, in una strada cittadina o in coda. Una maschera regolare indossata sia all’interno che all’esterno può proteggerci a vicenda riducendo la diffusione alla fonte, anche quando non sappiamo di essere infetti”.
Ma quale mascherina indossare?
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda una mascherina di stoffa di almeno tre strati di materiali diversi. Lo strato più esterno può essere un mix di cotone e poliestere leggermente resistente all’acqua in modo che le goccioline non penetrino. Lo strato intermedio può essere in polipropilene o fazzoletti usa e getta a tre strati. Infine, lo strato più interno potrebbe essere un cotone morbido non irritante per assorbire l’umidità dal viso”, spiega la ricercatrice.
Mascherine all’aperto: le ragioni del no
Sul fronte opposto si schierano sul British Medical Journal, le ragioni di chi non ritiene necessario l’uso della mascherina all’aperto. Secondo Muge Cevik (Università di St Andrews, Regno Unito), Zeynep Tufekci (University of North Carolina, USA) e Stefan Baral (Johns Hopkins School of Public Health, Baltimora) la trasmissione del virus all’esterno contribuisce molto poco ai tassi di infezione complessivi.
Quindi, gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla riduzione della trasmissione all’interno.
Infatti, sostengono gli studiosi nel testo:
“Coerentemente con la bassa concentrazione di SARS-CoV-2 nell’aria esterna dovuta alla ventilazione naturale, la trasmissione all’esterno contribuisce molto poco alle epidemie di covid-19”.
Inoltre, si legge:
“L’efficacia degli interventi di salute pubblica dipende non dall’abitudine al comportamento, ma dal livello di fiducia delle persone nei responsabili politici e da un dialogo pubblico trasparente. Dato il basso rischio di trasmissione all’esterno, le raccomandazioni o gli obblighi di indossare la maschera all’aperto possono sembrare arbitrari, influenzando la fiducia delle persone e l’energia sostenuta per impegnarsi in interventi più importanti, come l’uso di mascherine negli ambienti interni o restare a casa se malati”.
Israele, dopo aver completato il piano di vaccinazione nazionale, ha tolto l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione. Anche negli Stati Uniti, il presidente americano Biden ha annunciato lo stop all’uso delle mascherine all’aperto per le persone pienamente vaccinate.
Fonte: British Medical Journal
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