Sommario
L’occhio di pernice (nome scientifico heloma), è un ispessimento della pelle (o ipercheratosi) che si verifica in alcune zone del piede, accompagnato da dolore più o meno intenso.
È un tipo di callo chiamato “occhio di pernice” per la sua forma circolare e leggermente arrossata, che si forma negli spazi tra le dita del piede.
La causa principale dell’occhio di pernice è lo sfregamento ripetuto o una pressione sulla zona colpita dovuta all’uso di calzature non adatte per il piede. I sintomi si manifestano con dolore, difficoltà a camminare e malessere nell’indossare alcuni tipi di scarpe.
La cura prevede per prima cosa l’uso di scarpe adeguate al nostro piede e un trattamento podologico.
Che cos’è l’occhio di pernice
L’occhio di pernice o heloma è una forma di ipercheratosi (cioè ispessimento della pelle o callo) di forma tondeggiante, morbido al tatto e di colore bianco-giallastro.
È chiamato anche “callo molle” per il ristagno di sudore tra le dita. Si forma, infatti, generalmente tra le dita dei piedi, in particolare tra il quarto e il quinto dito.
Le cause sono la compressione e lo strofinamento continuo tra le dita, che determinano un graduale ispessimento della pelle.
È un disturbo piuttosto doloroso, soprattutto se si usano scarpe a punta stretta o si soffre di alluce valgo, dito a martello o di altri disturbi del piede.
La parola heloma è di origine greca, da “helos” (“chiodo”), che ricorda il dolore raccontato da chi è affetto da questo disturbo.
I calli sono comunque la risposta dell’organismo per proteggere i tessuti dallo strofinamento, evitando la formazione di una lesione. Lo strato corneo della pelle, cioè l’ultimo strato dell’epidermide, infatti, è composto da cellule stratificate che hanno una funzione protettiva.
La callosità diventa patologica se eccessivamente estesa o anomala e provoca dolore.
Occhio di pernice e calli
I calli, o ipercheratosi, sono un ispessimento patologico della pelle. È comunque una forma di difesa dell’organismo per evitare le lesioni, porta di accesso di funghi e batteri.
La pelle, cioè, per difendersi dalle sollecitazioni meccaniche, aumenta la produzione di cheratina (la proteina che costituisce lo strato corneo della pelle) e accresce lo spessore della cute.
Si distinguono due categorie:
- Tilomi: detti anche “duroni”. Sono ispessimenti cutanei superficiali e duri al tatto. Si formano in seguito a pressione o sfregamento. Se presenti nelle dita del piede, si localizzano generalmente all’esterno, dove spinge la calzatura.
- Helomi (occhio di pernice): sono forme di ipercheratosi più profonde e possono essere molli o dure in base a dove si trovano. L’heloma duro può essere localizzato in tutto il piede, quello molle, invece, solo tra le dita del piede (i cosiddetti occhi di pernice).
Quindi calli e occhio di pernice sono la stessa cosa? Sì, la callosità è, infatti, un’ipercheratosi (cioè ispessimento della pelle) che può essere:
- Fisiologica se causata da micro traumi ripetuti (come i duroni o tilomi).
- Patologica se l’ispessimento della pelle è anormale, ampio e provoca dolore; la causa è sempre un traumatismo.
C’è però una differenza: l’occhio di pernice è meno esteso, ma più profondo, è molle al tatto e colpisce soltanto i piedi. Invece, i calli (o tilomi) sono più estesi e si possono trovare nelle mani e nei piedi.
Perché si formano i calli?
È lo stress meccanico continuo che può indurre l’ispessimento della cute. I motivi possono essere diversi, tra cui:
- Sporgenze ossee.
- Deformità del piede (piede torto).
- Alluce valgo.
- Scarpe troppo strette.
- Irregolarità plantare.
- Elevata attività fisica (atleti o danzatori).
Tale stress attiva la risposta del corpo che, per proteggere la zona irritata, forma zone di pelle più spessa che però tenderà ad aumentare la pressione nella scarpa stretta o non adeguata alla forma del piede.
S’innesta quindi un circolo vizioso che può portare a un incremento della callosità. Per questo motivo è utile intervenire tempestivamente.
Quali sono le cause?
Le cause dell’occhio di pernice sono solitamente riconducibili allo sfregamento ripetuto o l’eccessiva pressione sulla zona del piede interessata. Il motivo principale è la scelta di una scarpa non adatta al nostro piede, ma anche:
- Uso dei tacchi, soprattutto se a pianta stretta.
- Scarpe slacciate che non tengono il piede ben fermo nella scarpa provocando uno scivolamento continuo e sfregamento.
- Deformità del piede.
- Piedi con ossa sporgenti.
- Borsite (infiammazione dell’articolazione).
- Dita a martello.
Occhio di pernice: quali sono i sintomi?
Il sintomo più rilevante è il dolore, anche molto intenso, quando il piede appoggia sul suolo.
La sensazione riferita è quella di avere un sassolino nella scarpa o una puntina da disegno conficcata nella pelle. È un dolore che aumenta la sera o dopo aver camminato.
Appoggiando il piede, la cute ispessita comprime il derma, pertanto le terminazioni nervose generano dolore. Per evitare la sofferenza, si tende, tuttavia, a non appoggiare bene la parte del piede dove è presente l’ipercheratosi e quindi a non camminare correttamente.
Questo può determinare un carico eccessivo alle articolazioni (anca e ginocchio in particolare) che possono infiammarsi.
I sintomi quindi sono:
- Dolore anche acuto.
- Difficoltà a camminare correttamente e a stare in piedi per troppo tempo.
- Malessere nel portare le scarpe.
Diagnosi
Per la diagnosi di occhio di pernice e per la callosità in genere, basta un esame obiettivo e alcune domande per capire l’origine del disturbo. È importante, infatti, sapere:
- La tipologia di scarpe usate abitualmente.
- Se sono presenti o meno deformità ossee.
È anche opportuno osservare:
- La postura e l’andatura del soggetto.
- L’allineamento dei piedi.
- L’estensione e localizzazione della lesione.
Occhio di pernice: cure e trattamenti
Come togliere l’occhio di pernice? Gli helomi sono determinati da uno stress meccanico, quindi non si possono considerare malattie della pelle. La scelta della cura parte quindi dalla causa scatenante per arrivare ad alleviare i sintomi.
L’approccio chirurgico si riserva solo a quei casi in cui i trattamenti non si siano dimostrati efficaci, ma è comunque solitamente sconsigliato. Tuttavia per l’occhio di pernice ci sono anche alcuni rimedi della nonna che possono comunque avere una certa efficacia.
È bene però ricordare due cose:
- Che è sempre raccomandabile rivolgersi a un podologo esperto.
- Che qualunque tipo di callo si può riformare se non si correggono le cause scatenanti.
Tra i prodotti per ridurre l’ispessimento della pelle e prevenire lo sfregamento/pressione, ci sono:
- Speciali creme idratanti per pelle ispessita.
- Cerotti protettivi.
- Suolette morbide per la zona del piede colpita.
- Ortesi in silicone che ridistribuiscono in più punti la pressione eccessiva.
Sollievo sintomatico
Per attenuare il dolore e prevenire il disturbo, si possono usare dei “separa-dita” (ortesi digitale) in silicone, facilmente acquistabili in farmacia e on line.
Tuttavia, se la causa dello sfregamento è una deviazione delle dita (come l’alluce valgo ad esempio) è preferibile optare per un’ortesi fatta su misura.
L’obiettivo è:
- Dividere le due dita che entrano in contatto e alleviare così la pressione.
- Ridurre le sovrapposizioni tra le dita.
- Scaricare lo stress nel punto esatto in cui si forma l’occhio di pernice.
- Uso di scarpe adatte alla forma del nostro piede e non strette in punta.
Callifughi
Sia nella versione cerotto che soluzione liquida o gel, sono sostanze a base di acido salicilico che eliminano la cheratina in eccesso.
Alcuni podologi però non li consigliano perché l’umidità presente tra le dita può diffondere la sostanza nella pelle sana, creando irritazione e quindi aumento del dolore.
Possono anche “macerare” la pelle, aprendo la porta a possibili infezioni secondarie.
Chirurgia
E’ generalmente sconsigliata per la natura stessa del callo. Si tratta, infatti, di un ispessimento della pelle a scopo protettivo, per scongiurare cioè una lesione della cute.
La rimozione chirurgica creerebbe a sua volta una nuova lesione, con possibili difficoltà nella cicatrizzazione.
Tuttavia, in casi specifici, come un occhio di pernice dolente, gonfio, arrossato o con pus, il callo può essere asportato da un professionista, attraverso una piccola incisione. Il fai-da-te può essere dannoso provocando ferite o infezioni.
Occhio di pernice: rimedi della nonna
Di seguito alcuni rimedi naturali per il trattamento dell’occhio di pernice:
- Applicare un gel all’aloe vera, che ha un’azione rinfrescante.
- Tamponare la zona con succo di limone, che è un valido antibatterico.
- Usare creme alla calendula, che ha proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti soprattutto se la pelle è un po’ arrossata.
- Fare pediluvi con acqua tiepida e sale integrale o con il sale di Epsom, che ha un effetto disinfettante e lenitivo.
- Tenere pulita la parte con amido di mais.
- Impiegare pomate a base di urea, che ha un’azione disinfettante.
Prevenzione
Prevenire è sempre la cura migliore per ogni disturbo o patologia. In questo caso la scelta delle scarpe è fondamentale, soprattutto in base alle caratteristiche del piede. Meglio preferire scarpe a pianta larga, con tacco non troppo alto e anch’esso largo.
Per le calzature troppo grandi o indossate slacciate o sandali non troppo comodi, vale lo stesso discorso, perché lo scivolamento all’interno della scarpa può creare pressioni in diversi punti del piede.
Fonti
- Ipercheratosi, F. Mattioni
- Calli e duroni. C. Chiodini
- Podologia Verona.