Sommario
La cistifellea o colecisti è un organo posto nell’addome, proprio sotto il fegato. La sua funzione principale è di immagazzinare e concentrare la bile prodotta dal fegato. La bile è un fluido che aiuta nella digestione dei grassi, cioè li rende più facilmente digeribili.
Infatti, quando si consuma un pasto ricco di grassi, la cistifellea si contrae e rilascia la bile nel duodeno (la prima parte dell’intestino tenue) per aiutare nella digestione.
La sua forma ricorda quella di una pera e talvolta può presentare alcuni disturbi come i calcoli biliari, che sono piccoli “sassolini” formati da depositi di sostanze presenti nella bile. Possono causare dolore e altri sintomi, spesso richiedendo un intervento chirurgico per rimuoverli o persino l’asportazione della cistifellea stessa nei casi più severi (colecistectomia).
Tuttavia, la rimozione della cistifellea solitamente non ha un impatto molto significativo sulla digestione, poiché l’organismo riesce comunque a digerire i grassi anche se la bile è meno concentrata.
Che cos’è la cistifellea?
La cistifellea, o colecisti, è un organo posto appena al di sotto del fegato che comunemente è lungo circa 8-9 cm e largo 2-3 cm. Il suo ruolo principale è immagazzinare e concentrare la bile prodotta dal fegato necessaria per la digestione e l’assorbimento dei grassi.
Durante la digestione, quindi, la cistifellea si contrae, favorendo il passaggio della bile nell’intestino attraverso la parte finale del dotto biliare, un condotto che unisce il fegato alla prima parte dell’intestino dopo lo stomaco, il duodeno, e che in totale misura circa 6 cm. La cistifellea è connessa a questo condotto principale tramite un altro piccolo canale chiamato dotto cistico.
La cistifellea o colecisti ha una struttura piuttosto semplice ed è composta principalmente da tre parti:
- Fondo: è la parte arrotondata o a forma di pera della cistifellea. È anche la parte più ampia dell’organo ed è situata nella parte inferiore.
- Corpo: è la parte centrale della colecisti ed è connessa al fondo. Insieme, il fondo e il corpo costituiscono la parte principale dell’organo.
- Collo: è la parte più stretta della cistifellea ed è collegata al corpo. Dal collo, si estende un piccolo tubo chiamato dotto cistico, che a sua volta si unisce al dotto epatico proveniente dal fegato per formare il dotto biliare comune.
Dove si trova la cistifellea o colecisti
La cistifellea si trova nella cavità addominale, sotto il fegato. Più specificamente, si trova nella parte superiore destra dell’addome, nella regione epigastrica, che è la zona appena sotto il torace.
Per individuare la posizione approssimativa della cistifellea, si può fare riferimento a un punto approssimativo chiamato “punto di McBurney”. Si trova nell’addome inferiore destro ed è spesso usato come punto di riferimento per determinare la posizione di organi come l’appendice e la cistifellea.
Inoltre, se la sua pressione provoca dolore, si parla di punto di McBurney positivo e può far sospettare un’appendicite acuta.
Quali sono i sintomi di una cistifellea infiammata
La cistifellea infiammata, una condizione nota come colecistite, si può manifestare mediante alcuni sintomi che possono variare in intensità, ma solitamente includono:
- Dolore addominale superiore destro: il sintomo più comune della colecistite è un forte dolore nella parte superiore destra dell’addome, sotto le costole. Questo dolore può essere acuto e improvviso, e spesso si intensifica dopo un pasto ricco di grassi. Può anche irradiare verso la spalla destra o la schiena.
- Nausea e vomito, che possono anche essere stimolati da un consumo eccessivo di cibi ad alto contenuto di grassi, alimenti altamente processati e cibi fritti.
- Gonfiore e indigestione. A volte, i problemi alla cistifellea si manifestano con gonfiore e indigestione, diarrea o costipazione. Possono essere combattuti con l’aiuto di integratori naturali o farmaci da banco contro il gonfiore, ma sempre dopo un consulto medico.
- Maggiore sensibilità ai gusti e agli odori. Infatti, chi soffre di problemi alla colecisti spesso ha una sensazione di un sapore amaro, quasi metallico, indipendentemente da ciò che consuma; anche il senso dell’olfatto ne risente. Gli odori forti possono causare nausea e vomito, così come può instaurarsi il rifiuto per determinati cibi. Queste sensazioni possono essere presenti anche al mattino a digiuno.
- Mal di testa. Il dolore addominale costante a volte può causare mal di testa persistenti, innescati proprio dal dolore. Questo è spesso accompagnato da vomito e senso di malessere generale.
Possibili malattie della colecisti
La colica biliare, che può durare da pochi minuti a qualche ora, può verificarsi quando i calcoli migrano dalla cistifellea a uno dei dotti causando patologie secondarie come:
- Colecistite acuta (infiammazione della cistifellea). Può essere acuta (a breve termine) o cronica. Quest’ultima è il risultato dei ripetuti attacchi acuti e può eventualmente far perdere all’organo la capacità di funzionare correttamente.
- Colangite (infezione e infiammazione dei dotti biliari).
- Pancreatite (infiammazione del pancreas).
Calcoli alla cistifellea
I calcoli biliari sono piccoli depositi induriti che si formano nella cistifellea. Questi possono svilupparsi lentamente passando inosservati per anni. Alla fine arrivano a causare problemi come infiammazione, infezione e dolore, portando spesso ad attacchi di colecistite acuta.
Man mano che crescono di dimensioni, possono iniziare a bloccare i dotti che escono dalla cistifellea.
La maggior parte dei calcoli biliari è formata dal colesterolo presente nella bile della cistifellea. Il trattamento può essere farmacologico (conservativo) o, in caso di sintomatologia persistente, chirurgico.
La cistifellea può essere asportata tramite tecnica classica (incisione ed estrazione) o per colecistectomia laparoscopica. Nel secondo caso vengono praticati dei fori sull’addome del paziente attraverso i quali vengono inseriti i bracci di un laparoscopio (robot chirurgico).
Entrambe le tecniche richiedono abilità ed esperienza, per evitare di perforare l’organo durante le manovre di estrazione.
Calcoli comuni dei dotti biliari (coledocolitiasi)
Quando i calcoli biliari si presentano nel dotto biliare comune, siamo in presenza di una condizione chiamata coledocolitiasi. Nella maggior parte dei casi, i calcoli dei dotti biliari comuni in realtà si sono sviluppati nella cistifellea e poi sono passati nel dotto, prendendo il nome di calcoli secondari.
Altre volte invece, si formano nel dotto biliare comune stesso e vengono detti primari.
Perforazione della cistifellea
A volte, se si aspetta troppo a lungo per cercare un trattamento, i calcoli biliari possono portare ad una perforazione della cistifellea. E’ una condizione pericolosa per la vita, può causare un’infezione addominale diffusa e in qualche caso può portare al decesso.
Rappresenta un’emergenza medico-chirurgica.
Cistifellea di porcellana
Una cistifellea sana ha pareti elastiche. Nel tempo però alcuni depositi di calcio possono infiltrarsi nella membrana esterna, compromettendone l’elasticità. Per il colore che conferisce, questa condizione è chiamata cistifellea di porcellana.
Cancro alla cistifellea
Il cancro della cistifellea è piuttosto raro. Se non viene diagnosticato e trattato tempestivamente però, può diffondersi rapidamente verso il fegato e le strutture circostanti.
Si può vivere senza la colecisti?
Cosa succede se si toglie la cistifellea? La chirurgia per rimuovere la cistifellea è solitamente eseguita nei casi di emergenza e in presenza di calcolosi biliare molto dolorosa.
E’ possibile condurre una vita perfettamente normale senza la cistifellea, il fegato produrrà ancora abbastanza bile per digerire il cibo, solo che questa, invece di essere immagazzinata, si riverserà direttamente nell’intestino.
Alcune persone hanno problemi come gonfiore o diarrea dopo l’intervento chirurgico, ma di solito la sintomatologia migliora spontaneamente entro poche settimane.
Cistifellea: storia e studi medici
Il primo resoconto di calcoli biliari fu dato nel 1420 da un patologo fiorentino di nome Antonio Benevieni, in una donna che morì accusando dolore addominale. Secoli dopo, Francis Glisson, nel 1658, riportava alcuni casi simili.
La prima interazione tra calcoli biliari e cistifellea risale poi al 1687, quando Stal Pert Von Der Wiel, operando un paziente con peritonite purulenta, trovò accidentalmente dei calcoli biliari. Tuttavia, il trattamento della colecistite acuta rimase primitivo ed inefficace fino al XVIII secolo.
Jean-Louis Petit, il fondatore della chirurgia della cistifellea, nel 1733 suggerì la rimozione dei calcoli biliari con drenaggio, creando così fistole nei pazienti con empiema, che eseguì con successo nel 1743.
Fonti