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La grandezza di un personaggio si capisce soprattutto dai particolari, dai dettagli. Ad esempio, il rapporto con il cibo. Se diciamo commissario Montalbano non possiamo non pensare alle prelibatezze della cucina siciliana. Manicaretti squisiti nati dalla fantasia di Andrea Camilleri. L’8 marzo il commissario più amato della TV (e naturalmente della letteratura) tornerà in prima serata su Rai 1 con un film nuovo di zecca, Il metodo Catalanotti.
E con lui torneranno anche i piccoli e grandi riti gastronomici a cui Salvo non si sottrae mai. Un bel pranzo consumato in riva al mare sul terrazzo della sua bellissima casa o una visita ai suoi ristoratori di fiducia. Ma quali sono le ricette più note che Camilleri e Montalbano hanno tramandato ai lettori? Ne abbiamo individuate cinque che solo a nominarle sembra di vedere le meraviglie di Vigata.
La caponatina
Classico della cucina siciliana è un antipasto (o contorno) di chiara origine araba. È fatta con melanzane, capperi e mandorle tostate. Condite infine con un sughetto agrodolce di pomodori. Una squisitezza che provoca reazioni viscerali in Montalbano.
Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida.
La Gita a Tindari
Pasta pomodori e passuluni
Sì, Montalbano è un esteta della pasta: anelletti al forno, pasta con i broccoli o con le sarde. Piatti preparati armonoiosamente dalla fida Adelina. Eppure, la pasta più veloce del mondo è fatta con pomodori freschi e le adorate olive passuluni di Gaeta. Una manciata di capperi, basilico, un giro d’olio e il gioco è fatto.
Polipi alla napoletana
Montalbano è un gran consumatore di pesce e molluschi. E vivendo in una città di mare non potrebbe essere altrimenti. Tra i secondi che predilige ci sono i polipi alla napoletana. Nella versione tradizionale, i polipi vengono bolliti e conditi semplicemente con olio, pepe, limone e prezzemolo. La maniera di Montalbano invece ha un tocco di colore in più.
Aglio, oglio, pummadoro, sale, pepe, pinoli, olive nere di Gaeta, uvetta sultanina, prezzemolo e fettine di pane abbrustolito.
Un mese con Montalbano
Arancini
Difficile spiegare a un non siciliano il senso profondo della disputa tra arancini (a punta, fatti nella parte orientale della regione) e arancine (dalla forma tonda, tipici dell’area occidentale). Montalbano sceglie gli arancini, a cui dedica addirittura una raccolta di racconti. Difficile anche rimanere insensibili davanti a queste piccole bontà in cui il riso si veste dei condimenti più diversi.
Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta.
Gli arancini di Montalbano
Granita al caffè
Questo viaggio ideale nella cucina di Montalbano si chiude al bar. In un’assolata mattina prima di lavorare o in un dopo pranzo ricco. La granita al caffè, come tutte le granite siciliane, evoca mondi lontani. Incastonati in cristalli di ghiaccio zuccherini aromatizzati con frutta fresca o appunto caffè. Da sola è ottima. Accompagnata dalla brioscia col tuppo diventa poesia.