Sommario
La risonanza magnetica è una moderna tecnologia di immagistica che utilizza la combinazione di un campo magnetico a potenza molto elevata ed onde radio per produrre un’immagine nitida delle strutture e degli organi del corpo.
L’esame può essere eseguito per diagnosticare una vasta gamma di condizioni, da tumori a malattie nel cervello, a lesioni meniscali fino a problemi delle arterie e delle vene.
La preparazione consiste nel digiuno (circa 3-6 ore) e nella rimozione di qualsiasi monile che contenga parti metalliche e di un eventuale trucco. Solitamente un paziente rimane sul tavolo d’esame per un periodo compreso tra i 30 ed i 60 minuti, a seconda di quali e quanti segmenti devono essere analizzati.
La risonanza consiste in una serie di sequenze, ciascuna della durata compresa tra 1 e 6 minuti, durante le quali la macchina emette dei forti suoni (spesso attenuati da delle apposite cuffie).
Dopo l’acquisizione le immagini vengono esaminate attentamente da un medico specialista radiologo e i risultati sono solitamente disponibili dopo qualche giorno.
Cos’è la risonanza magnetica
La risonanza magnetica è un metodo diagnostico non irradiante e non invasivo che utilizza un campo magnetico e onde a radiofrequenza per visualizzare vari organi e tessuti del corpo umano.
Nel 1977, è stato eseguito il primo esame con risonanza magnetica e la produzione dell’immagine è durata 5 ore con questo dispositivo che fu all’epoca definito “indomabile”.
Dopo diversi decenni, la risonanza magnetica è diventata un’indagine che fornisce informazioni più accurate rispetto alla radiografia, all’ecografia o addirittura alla tomografia computerizzata per la diagnosi di alcune patologie come: ictus, artrite, tumori.
Come funziona una risonanza magnetica
Essa si basa su un fenomeno fisico chiamato risonanza magnetica nucleare (RMN), scoperto da Isidor Rabi che nel 1944 ricevette il premio Nobel per la fisica. Il fenomeno si osserva quando una sostanza viene posta in un campo magnetico e vengono applicate delle onde radio. Come risultato di questo processo, gli atomi nella sostanza emettono piccoli segnali radio rilevabili.
Gli atomi di acqua o idrogeno sono abbondanti nel corpo umano e costituiscono circa il 66% del peso totale. Questo alto contenuto di acqua è responsabile dell’applicabilità della risonanza magnetica in medicina. Poiché il contenuto di acqua varia in diversi tessuti e organi, molte malattie provocano cambiamenti nel contenuto di acqua, che si riflettono nelle indagini diagnostiche.
La risonanza magnetica è un grande dispositivo cilindrico che crea un forte campo magnetico intorno al soggetto. Il campo, insieme a una radiofrequenza, altera il naturale allineamento degli atomi di idrogeno nel corpo.
Le onde radio vengono così inviate da uno scanner, raggiungono il nucleo degli atomi nel corpo umano e cambiano la loro posizione normale.
Quando si riallineano alla posizione corretta, inviano segnali che vengono ricevuti da un computer che li analizza e li converte in un’immagine bidimensionale di un organo, utilizzando una formula matematica. Questa immagine appare su un monitor e può essere interpretata.
La risonanza magnetica può essere utilizzata al posto della tomografia computerizzata ( TAC) in situazioni in cui l’interesse dell’analisi sono i tessuti molli.
Poiché non vengono utilizzate radiazioni, non c’ è alcun rischio di esposizione durante la procedura.
Risonanza magnetica aperta o con mezzo di contrasto: differenze
Risonanza aperta
Fondamentalmente pensata per lo studio della patologia dell’apparato muscolo-scheletrico con l’intento di contenere i costi, la risonanza magnetica aperta a basso campo determina immagini di qualità modesta.
In questi apparecchi, per migliorare la qualità delle immagini è necessario aumentare lo spessore della sezione in esame, che riduce la possibilità di rilevare reperti fini e fare pertanto diagnosi accurate.
Infatti, essa non è neanche in grado di utilizzare tecniche sofisticate, tipiche delle risonanze ad alto campo, quali la spettroscopia, la perfusione, la diffusione e la sottrazione del grasso oramai irrinunciabili nella pratica clinica nella maggior parte dei distretti corporei.
Risonanza con mezzo di contrasto: quando serve?
In molti casi, l’esame RMN può essere eseguito senza mezzo di contrasto.
Però, a seconda della patologia, in determinate situazioni il radiologo potrebbe aver bisogno di un mezzo di contrasto per visualizzare certi aspetti più dettagliatamente.
La decisione di iniettare il contrasto nasce solitamente dalla richiesta esplicita di uno specialista, a seconda dell’apparato che deve investigare.
Raramente comunque, anche il radiologo che esegue l’indagine può decidere, dopo aver visionato le immagini preliminari realizzate senza contrasto, di iniettare una sostanza adatta a ottenere risultati migliori, sopratutto in situazioni di emergenza.
L’agente di contrasto iniettabile più comunemente usato è a base di gadolinio, non radioattivo. Questo prodotto è generalmente ben tollerato, anche se sono possibili reazioni allergiche comuni come l‘orticaria.
L’iniezione endovenosa può in rari casi causare un piccolo ematoma che comunque scomparirà gradualmente in pochi giorni.
Durante l’iniezione, sotto l’effetto della pressione, può verificarsi un reflusso della sostanza di contrasto sottopelle. Quando si avverte un forte dolore alla flebo, bisogna segnalarlo immediatamente con il campanello d’allarme che si tiene in mano durante la procedura.
Lo stesso discorso vale nel caso in cui si senta mancanza d’aria o improvvisa tosse stizzosa in gola.
Dopo l’esecuzione della risonanza, bisogna bere almeno 2 litri d’acqua salvo controindicazioni mediche, per permettere ai reni di eliminare il gadolinio.
Costi della risonanza privata e con ASL
La risposta a questa domanda è tutt’altro che semplice. All’interno dei costi, infatti, bisogna considerare la complessità di diversi fattori, come la competenza del tecnico che si occupa di calibrare ed eseguire la risonanza secondo i parametri fisici che adotta un apparato di tale precisione e, soprattutto, dello specialista radiologo che ne interpreta i risultati.
Detto ciò è doveroso fare una distinzione: mentre una risonanza in convenzione con il sistema sanitario nazionale è soggetta solo alla tassazione del ticket (circa 36 euro), un’indagine eseguita in un laboratorio privato risulta completamente a carico del soggetto.
Nel primo caso è necessario avere una prescrizione da parte di uno specialista o del proprio medico di famiglia ed i costi del ticket variano in base a diverse condizioni (come l’esenzione per patologia o l’età avanzata).
In un laboratorio privato invece, le spese per l’esecuzione e l’interpretazione della risonanza sono interamente coperte dal soggetto, con un innalzamento considerevole dei costi. Infatti, il prezzo oscilla dai 200 ai 400 euro in base anche all’estensione della zona del corpo da esaminare.
A cosa serve la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica è una delle indagini mediche più tecnologiche e approfondite del momento, essendo di reale utilità per stabilire una diagnosi in un gran numero di malattie localizzate in altrettanti organi e parti del corpo.
Esistono diversi tipi di risonanza. Ecco i principali.
Risonanza magnetica al ginocchio
Il dolore al ginocchio è un problema comune, soprattutto negli adulti. Nella maggior parte dei casi, questo è associato a un’eccessiva usura dovuta ad attività quotidiane come camminare, piegarsi ripetutamente, stare in piedi e sollevare pesi. Anche gli atleti che corrono o praticano sport che comportano salti rapidi o rotazioni hanno maggiori probabilità di avvertire dolore e problemi al ginocchio.
Lo stato doloroso locale può essere causato anche dall’invecchiamento o da un trauma e in alcuni casi peggiora e provoca un forte disagio. Le cause più comuni di questo sintomo sono legate all’invecchiamento, ai traumi o alla pressione ripetuta sul ginocchio. Alcune condizioni comuni possono includere:
La risonanza magnetica al ginocchio fornisce immagini dettagliate delle strutture dell’articolazione del ginocchio, comprese ossa, cartilagine, tendini, legamenti, muscoli e vasi sanguigni, da più angolazioni sfruttando un forte campo magnetico, onde radio e un computer per produrre immagini dettagliate delle varie strutture locali.
Questo test viene solitamente utilizzato per diagnosticare o valutare dolore, debolezza, gonfiore o sanguinamento all’interno e intorno all’articolazione. La risonanza magnetica al ginocchio non utilizza radiazioni ionizzanti e può aiutare a determinare la necessità di un intervento chirurgico.
Risonanza magnetica spalla
La spalla è la seconda articolazione del corpo più frequentemente esaminata mediante risonanza magnetica, dopo il ginocchio. Di norma, l’esame è consigliato per dolori alla spalla negli adulti o dopo traumi nello sport da prestazione o ricreativo, se l’ecografia o la radiografia non forniscono una diagnosi definitiva.
La risonanza magnetica è una metodica di imaging unica che consente una visualizzazione accurata, simultaneamente, sia della patologia ossea che delle parti molli (strutture “muscolotendinee” e “capsulolabroligamentari”), obiettivo impossibile mediante ecografia, radiografia o TAC prese separatamente.
Le principali patologie diagnosticabili mediante risonanza magnetica sono:
- sindromi da conflitto della spalla (da impingement) dovute ad usura negli atleti o degenerative nell’adulto.
- Rotture parziali/complete, tendinopatia della cuffia dei rotatori e del bicipite brachiale.
- Rotture del labbro articolare (lesioni SLAP II-X) negli atleti e fratture osteolabrali di Bankart nelle lussazioni della spalla.
- Microinstabilità o instabilità multidirezionale.
- Patologia della cartilagine articolare (condromalacia, lesioni osteocondrali e condropatie degli atleti).
- Sindromi neurologiche (denervazione e compressioni nervose estrinseche).
RMN alla testa
La risonanza magnetica cerebrale consente un’analisi dettagliata del cervello che si rivela utile per:
- identificare gli effetti di un ictus, un trauma o alcune malattie degenerative del cervello.
- Identificare e delimitare aree che corrispondono a una funzione interessata (come la parola, la vista, il pensiero, capacità motorie, ecc.)
- Consente anche l’identificazione e il monitoraggio dell’evoluzione dei tumori cerebrali.
Risonanza magnetica schiena
Questa indagine fornisce informazioni essenziali per la schiena:
- anomalie congenite o danni alle vertebre, ai dischi, alle ossa e ai legamenti, identificando le cause del mal di schiena, come le malattie del disco intervertebrale (degenerazione, ernia del disco) o fratture.
- Consente l’osservazione della compressione della colonna e dei nervi, della loro infiammazione e di varie infezioni o tumori in quella zona.
RMN della colonna lombo-sacrale
Questa indagine fornisce informazioni essenziali per la colonna vertebrale: anomalie congenite o danni alle vertebre, ai dischi, alle ossa e ai legamenti, identificando le cause del mal di schiena, come le malattie del disco intervertebrale (degenerazione, ernie) o fratture.
Consente anche l’osservazione della compressione della colonna e dei nervi, della loro infiammazione e di varie infezioni o tumori in quella zona.
Risonanza magnetica addominale
Permette di identificare tumori o malattie degli organi addominali, per verificare lo stato e il danneggiamento di reni, fegato, pancreas e milza. Inoltre, può identificare emorragie addominali interne o malattie infiammatorie intestinali.
Risonanza cervicale
La risonanza magnetica della regione cervicale è una metodica non invasiva e non irradiante utilizzata per valutare il rachide (costituito dalle vertebre e dal midollo spinale) oppure i tessuti molli della regione del collo.
L’esame è dedicato alla visualizzazione di alcune strutture specifiche, come: faringe, laringe e strutture muscolari o connettivali del collo. Spesso anche per valutare i linfonodi o le ghiandole salivari.
L’esame può essere raccomandato nei seguenti casi:
- lesioni o traumi al collo (come incidenti o cadute).
- Ernie del disco cervicale.
- Stenosi spinale cervicale (restringimento del canale spinale).
- Tumori o ascessi.
- Deformazioni del rachide cervicale (cifosi o lordosi).
- Per chiarire la causa del dolore persistente al collo o dei problemi di coordinazione.
RMN del cuore e dei vasi sanguigni (cardiaci o vascolari)
È consigliata nella valutazione della salute del cuore, osservando in dettaglio la sua anatomia, i compartimenti, le valvole e il flusso sanguigno nel cuore e nei tessuti adiacenti.
Inoltre, è in grado di valutare e monitorare gli effetti di malattie e condizioni cardiache, comprese quelle coronariche o congenite.
Risonanza magnetica muscoloscheletrica
L’indagine può essere eseguita sia in caso di trauma sia per identificare correttamente le cause di problemi articolari, per artrite degenerativa, nonché per lesioni dei legamenti o del menisco.
Qualsiasi tipo di trauma grave, sia che abbia colpito un arto o la colonna vertebrale, può essere candidato a risonanza magnetica per osservare con precisione la gravità delle lesioni e adottare di conseguenza le misure necessarie.
Risonanza magnetica del torace
Consente una panoramica del torace, compreso il cuore e i vasi sanguigni nella sua area. Poi, consente la rilevazione e il monitoraggio dell’evoluzione di tumori o malattie pericardiche o lesioni mediastiniche o pleuriche.
Risonanza magnetica pelvica
Fornisce importanti informazioni sulla zona pelvica e sui muscoli nei tre compartimenti (anteriore, medio e posteriore), consentendo l’identificazione di patologie del sistema riproduttivo (come l’endometriosi e le cisti ovariche).
Risonanza magnetica ginecologica
Permette di avere una visione d’insieme del sistema riproduttivo, ma può essere fatta anche in gravidanza.
La risonanza magnetica fetale è un tipo di analisi che viene eseguita sotto indicazione del ginecologo, per rimuovere determinati rischi o per seguire l’evoluzione di un feto che ha sollevato problemi durante la gravidanza.
RMN dei seni
È una procedura complementare alla mammografia ed all’ecografia mammaria.
È raccomandata solitamente da uno specialista soprattutto in presenza di segni premonitori di una condizione grave, come il tumore al seno, ma anche per identificare le possibili cause di problemi meno importanti come:
- secrezioni insolite dai capezzoli.
- Tessuto mammario denso (con una causa non identificata di mammografia).
- Linfoadenopatia ascellare metastatica con un punto di partenza nella mammella o anche se si sospetta una semplice rottura di protesi mammaria.
Risonanza magnetica urologica
La prostata è uno degli organi frequentemente colpiti da ipertrofia, motivo per cui tale indagine medica può fornire un quadro completo, consentendo la creazione di uno schema di trattamento appropriato.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla prostata.
Angiografia a risonanza magnetica
È una tecnica avanzata che consente al medico di monitorare il flusso sanguigno nei vasi per osservare eventuali anomalie.
Questo tipo di risonanza magnetica ha un’ampia applicabilità:
- aneurisma vascolare.
- Embolia.
- Rottura parziale della parete vascolare.
- Occlusione arteriosa.
- Placche ateromatose (nelle malattie aterosclerotiche).
- Preparazione e valutazione dell’evoluzione del paziente in caso di stent, tumori ecc.
Risonanza magnetica oncologica
La rilevazione di vari tumori nel corpo, così come la loro evoluzione nel tempo ed il loro monitoraggio durante il trattamento è un grande vantaggio sia per i soggetti che per i medici, poiché una risonanza permette un accesso molto più facile e veloce all’interno delle aree più inaccessibili del corpo, come il cervello.
Una risonanza magnetica può fornire l’immagine corretta della posizione effettiva del tumore e delle sue dimensioni.
Sebbene la maggior parte dei tumori può essere rilevata dalla risonanza magnetica, è comunque particolarmente raccomandata per:
- tumori ossei.
- Tumori cerebrali.
- Sarcomi dei tessuti molli (come cancro della pelle, uterino, allo stomaco, ecc.)
- Tumori del sangue.
- Cancro della cervice.
- Cancro della vescica.
Preparazione e procedura della risonanza magnetica
A seconda del dispositivo utilizzato, ma anche del tipo di esame, il medico potrebbe richiedere un digiuno di 3-6 ore prima del test.
Se ciò non viene specificato però, al paziente è permesso di alimentarsi e di seguire il proprio trattamento farmacologico. Prima dell’esame, è necessario rimuovere:
- gioielli.
- Orologi.
- Occhiali.
- Forcine per capelli e qualsiasi altro oggetto che possa contenere metallo (chiavi, monete, apparecchi acustici, piercing).
Il soggetto viene fatto stendere sul lettino e poi lentamente inserito sotto l’apparecchio.
Gli viene consegnato un campanello d’emergenza e, nel caso di una RMN encefalo, verrà provvisto di cuffie per proteggere le orecchie dai rumori della macchina.
E’ bene anche sapere che durante l’esame alcuni tatuaggi realizzati con pigmenti metallici possono produrre una sensazione di calore locale.
Informa il medico se soffri di qualsiasi malattia o se hai subito un intervento chirurgico recente. Se hai una spirale intrauterina o IUD, informa il ginecologo prima di eseguire una risonanza o chiedi al tuo radiologo la compatibilità di questo dispositivo con l’esame.
Devo struccarmi prima di fare una risonanza?
Alcuni cosmetici contengono varie polveri metalliche che possono interferire con le immagini, producendo artefatti e alterandone la qualità. Quindi, per l’esame della regione della testa e del collo è bene rimuovere il trucco.
Quanto dura una risonanza? Cosa devo fare durante l’esame?
Solitamente un paziente rimane sul tavolo d’esame per un periodo compreso tra i 30 ed i 60 minuti, a seconda di quali e quanti segmenti devono essere analizzati.
L’esame consiste in una serie di sequenze, ciascuna della durata compresa tra 1 e 6 minuti, con brevi pause tra loro.
La collaborazione del soggetto è molto importante: deve rimanere fermo ed immobile per tutta la durata della risonanza. Qualsiasi movimento durante l’esame porta ad una significativa diminuzione della qualità dell’immagine, che può diventare non interpretabile.
In alcuni casi, l’operatore comunicherà attraverso il microfono per chiedere al paziente di trattenere il respiro per alcuni secondi. Se si tratta di un esame della testa, si consiglia di tenere gli occhi chiusi e di limitare al minimo il movimento dei bulbi oculari.
Sentirò qualcosa durante l’esame?
Durante l’esame si sentiranno rumori ritmici, piuttosto forti, prodotti dal dispositivo durante il funzionamento.
Per ridurre il disagio creato da questi rumori, vengono posizionate delle cuffie protettive.
L’esame RMN è indolore e abbastanza confortevole. Il requisito principale è l’immobilità del soggetto.
In alcuni casi, può essere necessaria un’iniezione di contrasto per visualizzare meglio le aree di interesse; l‘iniezione viene somministrata per via endovenosa, a livello della piega del gomito.
Risonanza magnetica: vantaggi e benefici
- Questa procedura non è invasiva.
- Non vengono emesse radiazioni nocive.
- Può essere applicata a tutte le fasce d’età.
- Consente di ottenere immagini molto precise, che contribuiscono in modo decisivo a stabilire una diagnosi corretta e veloce.
- E’ efficace nell’identificare un gran numero di condizioni, dal cancro alle malattie cardiache.
- Ha accesso ad aree che altrimenti rimarrebbero non indagate.
Chi NON può effettuare una risonanza magnetica?
A differenza di altri tipi di indagine, la risonanza magnetica è una delle più sicure per il paziente, poiché non è soggetta a radiazioni nocive.
Tuttavia, ci sono una serie di controindicazioni o misure di sicurezza che devono essere osservate dai pazienti:
- il medico deve essere informato sullo stato di salute generale, sull’esistenza di impianti come stent, pacemaker o defibrillatore o sistemi di neurostimolazione.
- Deve essere informato su eventuali impianti cocleari (per disturbi di udito), così come su qualsiasi intervento di sostituzione delle valvole cardiache.
- Donne incinte devono comunque informare il proprio medico, anche se non ci sono prove che la RMN influenzi il feto o la gravidanza.
- Persone con tatuaggi possono provare una certa sensazione di calore nell’area interessata, perché alcuni inchiostri usati nel tatuaggio possono contenere pigmenti metallici, anche se questa non è una controindicazione all’esecuzione di una risonanza magnetica.
- Le persone claustrofobiche possono richiedere un sedativo per mantenere la calma più facilmente durante l’indagine. Inoltre, il paziente può entrare in contatto con il medico in ogni momento in caso di malessere tramite un campanello d’emergenza.
- Impianti dentali non risentono del campo magnetico, perché solitamente sono realizzati con materiali non ferrosi, come la ceramica e il metallo utilizzato è il titanio, che non è magnetico. I soggetti devono essere comunque consapevoli che potrebbero essere presenti impianti in acciaio inossidabile o cromo-cobalto, che possono causare problemi.
- Il soggetto deve togliere prima della procedura qualsiasi elemento metallico come: gioielli, orologio, cintura, abbigliamento con elementi metallici, bottoni, graffette, cerniere, telefono cellulare o altri dispositivi simili.
Risonanza magnetica: i risultati
L’interpretazione di un esame di risonanza magnetica dura solitamente qualche giorno, per lasciare il tempo al medico specializzato in Radiologia di interpretare il referto.
Invece, nel caso di un paziente che rappresenta urgenza, le immagini vengono interpretate al momento per permettere un trattamento tempestivo nel minor lasso possibile.