Sommario
L’hip hop nacque come movimento artistico e culturale negli anni ’70 e si sviluppò nei ghetti metropolitani di New York, come risposta all’isolamento e all’emarginazione.
Successivamente, si trasformò in una vera e propria disciplina artistica, andando così a inglobare al suo interno anche altre forme d’arte, come il rap, lo skateboarding, i graffiti e la danza.
L’hip hop era considerato un modo di vivere e di essere, per questo divenne anche simbolo di libertà, gioia, rabbia, spiritualità, unione e condivisione.
Detto questo non ci resta che scoprire insieme cos’è l’hip hop, come si svolge un allenamento e quali sono i benefici e le eventuali controindicazioni.
Hip hop: che cos’è
La danza hip hop nasce nei ghetti di New York, in particolare nel Bronx, un quartiere malfamato e abitato per la maggior parte da afroamericani, che attraverso il ballo avevano trovato un mezzo per esprimere il loro dissenso e opposizione nei confronti del razzismo.
Fu così che, in un quadro di povertà e delinquenza, si vennero a creare le basi per la nascita della cultura hip hop, ossia uno stile di vita e un modo di vivere che permetteva di combattere l’alienazione e l’isolamento dei giovani emarginati.
Una vera e propria forma d’arte, insomma, che include al suo interno:
- Rap: il canto in rima di una strofa.
- Beat: l’accompagnamento musicale.
- Graffiti: l’arte figurativa.
Ciò che più caratterizza l’hip hop è il freestyle, cioè ballare senza una coreografia bensì improvvisando, seguendo esclusivamente il ritmo della musica.
Hip Hop: un po’ di storia
Questa tipologia di danza, però, non è stata sempre uguale a se stessa, ma si è evoluta nel corso del tempo e ha attraversato due periodi fondamentali.
Il primo è chiamato Old School, caratterizzato dalla breakdance. Quest’ultima era ballata dai cosiddetti breaker, o street dancer (ballerini di strada), che si sfidavano a colpi di acrobazie per ottenere quel rispetto che avrebbero altrimenti cercato attraverso le risse.
Il secondo periodo, invece, inizia alla fine degli anni ’80, con l’arrivo di un altro genere chiamato flavour, che poi prenderà il nome di New School, incentrato più sul movimento e su quello che si vuole trasmettere attraverso il ballo.
Chi può praticare l’hip hop
L’hip hop è uno sport versatile e adatto davvero a tutti, dagli adulti ai bambini, in quanto non vi è un limite di età.
Chi vuole approcciarsi a questa disciplina non deve necessariamente avere esperienza come ballerino, perché tutto dipende dalla propria predisposizione, coordinazione e capacità di movimento.
Inoltre, essendo a tutti gli effetti una disciplina sportiva ha tantissimi benefici, non solo a livello fisico ma anche psicologico e, soprattutto, sociale.
Hip hop: come si svolge l’allenamento
Un allenamento hip hop si divide in una prima fase di riscaldamento, importante per preparare i muscoli al workout vero e proprio.
Subito dopo si passa al potenziamento, il cui obiettivo è quello di potenziare la capacità polmonare e la muscolatura di spalle, braccia e core, attraverso esercizi specifici necessari all’esecuzione dei movimenti e delle acrobazie.
Il workout vero e proprio è incentrato, invece, sul freestyle; quest’ultimo consiste nel ballare eseguendo i passi senza una coreografia specifica, ma adeguandoli al tempo e, soprattutto, al groove della musica.
Durante un allenamento di hip hop, si possono svolgere anche delle piccole competizioni in freestyle, durante le quali i ballerini si sfidano a tempo di musica.
Infine, la sessione si conclude sempre con lo stretching, in modo da allungare tutti i gruppi muscolari sollecitati durante l’allenamento.
Se desideri allenarti a casa, ecco un ottimo video workout.
Abbigliamento hip hop: come vestirsi per allenarsi
Per quanto riguarda l’abbigliamento non c’è un outfit preciso da seguire. Il nostro consiglio è quello di scegliere indumenti comodi, pratici e, soprattutto, funzionali, in modo tale da riuscire a eseguire tutti i movimenti liberamente senza andare a intralciare la performance.
Quindi, cosa è meglio indossare?
Via libera a t-shirt in tessuto tecnico e pantaloni larghi e ampi sulle cosce; mentre, per le scarpe è bene optare per tutti quei modelli ammortizzati, idonei all’attività sportiva, e meglio se alti alle caviglie.
Cosa bisogna evitare? Sicuramente, sono sconsigliati tutti quei vestiti troppo stretti e rigidi, come ad esempio i jeans, perché non adatti all’attività fisica in quanto non consentono movimenti fluidi.
Di seguito alcuni consigli utili per riuscire a scegliere l’abbigliamento più giusto.
- Usa pantaloni larghi e magliette oversize oppure dei top da sfoggiare insieme a una felpa, rigorosamente con il cappuccio e cerniera in modo da poterla lasciare aperta e usare nel ballo per creare effetti particolari.
- Usa un cappellino con visiera o uno in lana, con cui non solo personalizzare il tuo stile ma anche proteggere la testa durante le acrobazie sul pavimento.
- Infine, non possono mancare le sneakers, che ti consigliamo di scegliere comode e confortevoli per poter eseguire i passi di danza senza rischi per i piedi e le caviglie.
Le gare di hip hop
Le gare di hip hop vengono definite contest freestyle, oppure freestyle battle.
Si tratta di veri e propri contest, durante i quali viene proclamato un vincitore che può essere scelto dal pubblico per acclamazione, oppure da una giuria composta da ballerini professionisti di grande fama.
Le gare si dividono in:
- gare regionali.
- Campionato interregionale.
- Campionati italiani.
- Contest europei.
- Gare mondiali.
L’accesso è consentito sia come singolo sia come squadra; in quest’ultimo caso, le squadre vengono definite in base al numero di componenti.
Generalmente, si suddividono in:
- small crew (5-9 componenti)
- mega crew (10-15 componenti)
- duo (due componenti)
- battle hip hop (uno contro uno).
Per quanto riguarda i ballerini, invece, vengono suddivisi in base all’età in:
- Cadet (7-13 anni)
- Junior (12-18 anni)
- Adult (17-34 anni)
- Senior (+35 anni).
E’ importante sottolineare che, come in ogni competizione, anche per le gare di hip hop vige un regolamento con delle specifiche tecniche che devono essere necessariamente rispettate da tutti i partecipanti, pena la squalifica.
Stili nell’hip hop
L’hip hop non include solo un tipo di danza, ma si divide in diversi stili. Scopriamo i più importanti.
Popping
Il popping è una danza funk, la cui particolarità sta nella capacità del ballerino di suddividere le differenti parti del corpo muovendole separatamente.
Questo stile si basa sulla successione di contrazione e rilassamento dello stesso muscolo, ed è caratterizzato da un movimento molto fluido con le articolazioni che sembrano essere separate le une dalle altre.
E’ influenzato, inoltre, dalla cultura dei mimi e riprende qualche movimento dei robot ma, nonostante ciò, non va confuso con lo stile robot, in quanto nel popping il movimento è molto sinuoso.
Locking
Nel locking, invece, il ballerino esegue dei movimenti a scatti, molto rapidi e rigidi, che si fermano alla fine e portano a un blocco, un po’ come se i ballerini fossero ghiacciati.
Altra caratteristica di questo stile è l’uso di movimenti in cui si indica o si ruota la mano sopra la testa, che prende il nome di twirl.
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Breakdance
La breakdance è lo stile più famoso e diffuso. Nasce come sfida tra ballerini, si può eseguire in solitaria o in gruppo, e spesso ingloba anche i passi del locking e del popping.
L’esibizione è a turno in una sorta di ring immaginario, solitamente un cerchio disegnato per terra.
Durante una sfida di breakdance, inoltre, ognuno balla seguendo il ritmo della musica e, soprattutto, mostrando le proprie capacità acrobatiche ed espressive attraverso una serie di movimenti da poter eseguire sia in piedi sia a contatto con il pavimento.
New Style
Nel new style, o new school, i movimenti sono prevalentemente eseguiti in piedi, e includono tre tecniche di base:
- blocchi
- isolations
- waves.
Clowing
Il Clowing venne ideato da Thomas Johnson, chiamato appunto Tommy The Clown, che dopo essere stato in prigione decise di cambiare radicalmente la propria vita e iniziò ad avvicinarsi a questa forma d’arte.
Il nome di questo stile, quindi, deriva dal look bizzarro del suo fondatore che amava sfoggiare abiti vistosi e stravaganti, e un make-up che ricordava quello dei clown.
Qual era il suo obiettivo? Divertire e intrattenere i giovani, usando proprio la danza come strumento principale.
A livello tecnico, ciò che caratterizza il clowning sono i movimenti che vengono ripresi da differenti tipologie di ballo, come la Dancehall giamaicana, i ritmi tribali, popping, locking e, infine, anche dalla danza black.
Krumping
Un altro stile che caratterizza la danza hip hop è il krumping, che nasce inizialmente come sfogo e mezzo di espressione per comunicare la propria rabbia, il proprio disagio e frustrazione in modo non violento.
Il krumping si balla su una musica veloce e abbastanza frenetica; ha origine dal clowing, e sta a indicare “Kingdom Radically Uplifted Mighty Praise”.
House
L’ultimo stile dell’hip hop è l’house, che ha origine e si basa proprio sulla house music.
Nello specifico, questo stile nasce dalla combinazione e fusione di diverse tipologie di ballo, tra cui ricordiamo la capoeira, il tip tap, il jazz e le danze africane.
Hip Hop: benefici
L’hip hop, così come tutte le discipline sportive, ha tantissimi benefici, sia a livello fisico sia psicologico e sociale.
I benefici fisici sono:
- fa bene al cuore, diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari.
- Contribuisce a bruciare Kcal e al dimagrimento se associato a un’alimentazione sana ed equilibrata.
- Migliora la coordinazione motoria e l’equilibrio.
- Aiuta a mantenere e rafforzare la tonicità muscolare e la mobilità articolare.
- Rappresenta una protezione contro malattie neurodegenerative, come la demenza senile.
A livello psicologico:
- migliora i processi cognitivi come l’attenzione, la memoria e l’apprendimento.
- Favorisce lo sviluppo della consapevolezza del proprio corpo nello spazio.
- Aiuta a migliorare l’autodisciplina.
- Migliora l’autostima.
- Riduce stress e ansia (anche ansia sociale).
- Aiuta la comunicazione di emozioni e sensazioni.
- Consente di superare i propri limiti per migliorarsi.
- Stimola le endorfine, che migliorano il benessere generale.
I benefici sociali sono:
- favorisce la socializzazione, è un ottimo modo per incontrare amici e conoscere nuove persone.
- Aiuta a esprimere la propria personalità.
- E’ un’attività divertente da svolgere in compagnia.
- Insegna a sapersi muovere e a ballare, sia individualmente sia come componente di un gruppo con cui bisogna coordinarsi.
Ma non è tutto, perché quest’arte è anche un utile strumento terapeutico e di riabilitazione.
Sembrerebbe, infatti, che l’ascolto e la pratica di questo genere di musica migliori la salute generale di pazienti che soffrono di patologie neurologiche, come il morbo di Parkinson.
Basti pensare che, Simone Sistarelli, un italiano che vive a Londra dal 2011, inventò il “Popping for Parkison’s”, un progetto in cui i limiti della malattia (i tremori continui) diventano strumenti utili per danzare.
Controindicazioni
Non ci sono controindicazioni particolari per questo sport, se praticato correttamente e con i giusti accorgimenti.
Ovviamente, il consiglio è sempre quello di sottoporsi a una visita medica di controllo per essere sicuri di poter svolgere in sicurezza qualsiasi attività sportiva.
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Fonti