Sommario
La creatinina è una sostanza di scarto. Il corpo umano è una vera e propria macchina e, in quanto tale, necessita della corretta benzina per funzionare al meglio. Tra i diversi nutrienti che consentono di ottemperare a questa funzione rientra di diritto anche la creatina.
Questa molecola non è altro che un aminoacido contenuto in molti alimenti e che il corpo preleva dal cibo ed indirizza ai muscoli, dopo averlo legato ad un gruppo fosfato. Infatti, questo legame ad alta energia, consente al muscolo di avere una scorta da usare durante uno sforzo.
Chiaramente, una volta sfruttata, la molecola diventa uno scarto (catabolita) e prende il nome di creatinina. Questa viene inviata al sangue e filtrata nei reni, per essere eliminata con le urine.
Dunque, conoscere i livelli di creatinina, nonché la capacità dei reni di filtrarla dal sangue, consente di stimare la funzionalità renale.
Ci sono tuttavia malattie che possono alterare la creatininemia (ovvero la concentrazione di creatinina nel sangue) e l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo per mantenere questi valori all’interno del range di normalità (indicativamente tra 0,51 e 1,17mg/dL).
Creatinina: cos’è e perché misurarla
Normalmente, la creatinina è dosata per monitorare lo stato di salute dei reni. Ciò avviene normalmente o in quelle persone che soffrono di patologie renali (per esempio chi è in dialisi). In questo modo, si riesce a capire la funzionalità di questi organi.
Va aggiunto che la misura della creatinina sierica (insieme all’età e al sesso) è utile per valutare se ci sono evidenze di danno renale. Inoltre, la creatinina (sia la creatininemia che la creatinuria) sono influenzate, oltre che da età e sesso, anche dal peso e dalla massa muscolare del soggetto.
Dunque, valori fuori dal range possono indicare una condizione di obesità o di una ipertrofia muscolare (per esempio, nei body-builders).
Ma cos’è esattamente la creatinina? Si tratta di una molecola che non possiede attività biochimiche e fisiologiche. Infatti, essa è un catabolita, ovvero una sostanza di scarto che si ottiene nel muscolo in risposta all’utilizzo della creatina.
Più in dettaglio, il muscolo utilizza una forma attivata della creatina nota come fosfocreatina. Questa altro non è che una molecola di creatina cui è legato un gruppo fosfato.
Infatti, in biologia, i legami dei gruppi fosfato sono legami ad ‘alta energia’. Ciò significa che dalla loro rottura si libera una determinata quantità di energia. Ad esempio, negli sforzi esplosivi, quali il sollevamento di pesi o negli scatti, l’utilizzo metabolico della creatina consente di ottenere una resa atletica migliore.
Così come avviene in tutti i ‘motori’, anche la nostra macchina corpo, bruciando, produce degli scarti. Uno di essi è proprio la creatinina, come se fosse una molecola di fosfocreatina ‘scarica’. Questa deve essere eliminata e il nostro corpo lo fa attraverso i reni.
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Creatininemia e creatinina sono la stessa cosa?
Non esattamente. Cos’è la creatinina lo abbiamo visto. La creatininemia, invece, è la quantità di creatinina presente nel siero ematico. Il valore normale è indicativamente tra 0,51 e 1,17mg/dL e quando si riscontrano valori più alti vuol dire che il rene non riesce a depurare adeguatamente il sangue dalla creatinina. Il valore che si legge nel referto, dopo l’esame del sangue, è la quantità di creatinina rimasta in circolo dopo la depurazione del rene.
Quindi, valori elevati indicano quasi sempre una compromissione renale, tuttavia anche dei valori nella norma possono in realtà “nascondere” una malattia renale. Per questo motivo, se si sospetta un malfunzionamento dei reni, è sempre meglio eseguire altri esami per escludere una sofferenza a carico di questi organi.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento su creatinina alta, cosa mangiare.
A cosa serve la creatinina
La creatinina, come abbiamo detto, è una sostanza chimica prodotta durante il metabolismo della creatina, un amminoacido, presente nei muscoli scheletrici. È dunque un prodotto di scarto del metabolismo muscolare, che viene costantemente prodotto e rilasciato nei flussi sanguigno.
Dopo essere stata rilasciata nel sangue, la creatinina è filtrata dai reni ed eliminata attraverso l’urina. La sua principale funzione è legata alla sua misurazione per valutare la funzione renale. Serve quindi a:
- Valutare la funzionalità renale: è un indicatore importante. Infatti, i reni sani filtrano la creatinina dal sangue e la espellono nell’urina. Se i reni non funzionano correttamente, i livelli di creatinina nel sangue possono aumentare, indicando una potenziale insufficienza renale o altri problemi ai reni. Pertanto, la misurazione dei livelli di creatinina nel sangue è uno dei principali modi per valutare se i reni stanno funzionando adeguatamente.
- Calcolo del tasso di filtrazione glomerulare (TFG): la creatinina è utilizzata per calcolare il tasso di filtrazione glomerulare, noto come TFG. Si tratta di un parametro che misura come i reni filtrano il sangue. Livelli elevati di creatinina nel sangue sono associati a una ridotta TFG e dunque indicano la scarsa capacità dei reni di eliminare i prodotti di scarto dall’organismo.
- Monitoraggio delle malattie renali: la misurazione dei livelli di creatinina nel sangue è spesso utilizzata per monitorare persone con malattie renali croniche, ipertensione o altre condizioni che possono influenzare la funzione renale.
- Monitoraggio dell’efficacia del trattamento: i livelli di creatinina nel sangue possono essere monitorati nel tempo per valutare l’efficacia dei trattamenti per le malattie renali o altre condizioni che interessano i reni. Un cambiamento nei livelli di creatinina può indicare miglioramenti o peggioramenti nella funzione renale.
Analisi della creatinina: come funziona l’esame
La differenza tra creatininemia ematica e creatinuria risiede nel fatto che la prima viene indagata nel sangue mentre la seconda nelle urine.
Nel primo caso, è sufficiente un semplice prelievo di sangue venoso e il soggetto deve essere digiuno da almeno 8 ore. Nel secondo caso, le urine devono essere raccolte nell’arco delle 24h. Si tratta quindi di esami poco invasivi e non dolorosi.
Generalmente, questo secondo esame viene prescritto e abbinato al primo esame per ottenere una valutazione più sicura della funzionalità renale.
Perché misurarla
Normalmente, la creatinina viene dosata per monitorare lo stato di salute dei reni. Ciò avviene normalmente o in quelle persone che soffrono di patologie renali (per esempio chi è in dialisi).
In questo modo, si riesce a capire la funzionalità di questi organi. Va aggiunto che la misura della creatinina sierica (correlata all’età e al sesso) è utile anche per calcolare l’estimated glomerular filtration rate (eGFR). Questo parametro è comunemente usato come test di screening per valutare se ci sono evidenze di danno renale.
Inoltre è uno dei test richiesti (spesso associato all’azotemia) per eseguire esami diagnostici come Risonanza magnetica e TAC con mezzo di contrasto. Questo perché è importante verificare che i reni siano in grado di espellere correttamente la sostanza usata per il contrasto.
Come leggere i risultati
Normalmente, un innalzamento dei valori di creatinina è indice di difficoltà renali fino a patologie che possono alterare la funzionalità di questi organi.
Basti pensare a diabete, problematiche cardiache, ipertiroidismo ma anche un’alimentazione troppo proteica o un’attività fisica troppo intensa.
Al contrario, valori troppo bassi possono dipendere da stati di: anemia grave, ipotiroidismo, gravidanza, leucemia o cachessia/sarcopenia.
Valori della creatinina
Così come per tutti i parametri ematici, anche per la creatinina esistono dei valori di riferimento.
Questi identificano dei range di normalità diversi tra uomo e donna e mutevoli in base all’età. Per le donne, valori normali sono quelli compresi tra 0,51 e 0,95mg/dL mentre per l’uomo sono tollerati valori leggermente più alti, ovvero 0,67-1,17mg/dL.
Nella tabella qui sopra, sono riportati i range per i bambini da 0 a 15 anni.
Per quanto riguarda la creatinuria, esistono minori variazioni nei parametri di riferimento. Infatti:
- Valori normali nella donna dovrebbero essere 720-1510 mg/24 h (urine al mattino 26-226 mg/dL).
- Mentre nell’uomo dovrebbero essere 980-2200 mg/24 h (urine al mattino 40-278 mg/dL).
Creatinina alta: cause e sintomi
Vediamo più in dettaglio alcune cause che potrebbero giustificare una iper-creatininemia ematica o una iper-creatinuria.
- Acromegalia.
- Affaticamento.
- Calcoli renali.
- Dermatomiosite.
- Eccessi sportivi.
- Gonfiore a piedi, caviglie ed intorno agli occhi.
- Gotta.
- Infezioni a carico dei reni (pielonefriti).
- Ingrossamento o danno dei vasi renali (glomerulonefriti).
- Insufficienza renale acuta o cronica.
- Ipertensione arteriosa.
- Ipertiroidismo.
- Ipertrofia muscolare.
- Miastenia gravis.
- Minzione continuativa.
- Patologie prostatiche o altre cause di ostruzione del tratto urinario.
- Pelle secca.
- Ridotto apporto di sangue ai reni dovuto a scompenso cardiaco, aterosclerosi o complicanze del diabete.
- Stanchezza.
- Traumi o lesioni del muscolo.
- Ustioni.
Come accennato in precedenza, la dieta può avere un ruolo chiave nel causare un innalzamento dei valori di creatinina. Ciò avviene quando si eccede nel consumo di proteine, soprattutto proteine animali.
Un aumento della creatinina nel sangue può essere causato dall’assunzione di farmaci che esercitano un’azione tossica sui reni. Tra questi ci sono gli antibiotici (chiaramente in caso di abuso nel dosaggio e nelle tempistiche di assunzione), chemioterapici e diuretici.
Un caso particolare di innalzamento dei valori di creatinuria può dipendere da una causa indiretta. Questa viene identificata nella disidratazione. Infatti, pur con una produzione di creatinina nella norma, uno scarso volume urinario dovuto a disidratazione può causare una maggiore concentrazione della creatinina nelle urine.
Questo fenomeno diventa maggiormente comune in conseguenza di influenze con febbre alta e spesso prolungata nei giorni.
Sintomi della creatinina alta
In tutti i casi in cui si osserva un valore di creatinina sopra il range di normalità, questo può essere accompagnato da altri sintomi. Tra i principali, vi rientrano:
- Crampi muscolari.
- Gonfiore ai piedi o alle caviglie.
- Mancanza di respiro o affanno.
- Minzione frequente e/o dolorosa.
- Prurito e pelle secca.
- Scarso appetito.
- Stanchezza.
Creatinina bassa: possibile cause
La creatinina bassa nel sangue può essere causata da varie cause. Le principali sono:
- Anemia.
- Atrofia muscolare.
- Carenza vitaminica o di sali minerali.
- Dieta a basso contenuto di proteine (soprattutto animali, per esempio una dieta vegana).
- Distrofia muscolare.
- Gravidanza.
- Insufficienza renale.
- Invecchiamento.
- Ipotiroidismo.
- Leucemia.
- Mioglobinuria.
- Patologie muscolari.
Creatinina alta e alimentazione
Tra le molte cause che potrebbero giustificare dei valori di creatinina alti o bassi, un ruolo importante è occupato dall’alimentazione.
Infatti, seguire una dieta iperproteica, soprattutto se a carico di proteine animali, potrebbe portare ad un surplus di creatina. Sebbene questa molecola sia fondamentale per la funzionalità muscolare, tutti gli eccessi devono necessariamente essere eliminati.
La naturale conseguenza di ciò è un innalzamento della creatinina ematica e della creatinuria (cioè nelle urine). Come si può fare ad evitare che ciò avvenga? Ebbene, la strategia è duplice.
Da un lato, è necessario assumere proteine vegetali in parallelo a quelle animali. Dall’altro lato, va sempre ricordato che una sana alimentazione passa attraverso l’assunzione di pasti bilanciati.
Difatti, troppo spesso si ritiene che mangiare più proteine aiuti a mettere massa muscolare contribuendo, parallelamente a ciò, a ridurre la massa grassa.
Questo è in realtà un falso mito che deve essere sfatato. Anche i carboidrati hanno un ruolo chiave nel bilanciamento nutrizionale perché contribuiscono a fornire l’energia per ottimizzare l’assorbimento e l’utilizzo delle proteine.
Dunque, risulta molto più efficace assumere un pasto con proteine e carboidrati piuttosto che uno costituito da sole proteine. In questo modo, si riesce anche ad evitare il rischio di un surplus di creatina e, di conseguenza, di creatinina. E il tutto, quindi, consentirebbe di non sovraccaricare i reni di un lavoro aggiuntivo, facilitandone il corretto funzionamento.
Fonti
- Ospedale Niguarda.
- Repubblica– La creatina è sostanza dopante.