Sommario
Il tiro a segno è un’ottima disciplina per promuovere il fair play e autocontrollo. È uno sport a tutto campo e come tale va inquadrato. Infatti, ha le sue regole, una sua organizzazione e un personale competente costantemente formato e aggiornato sulle nuove direttive nazionali ed internazionali. Inoltre, sorprenderà sapere che un poligono di tiro è un ambiente altamente sicuro, dove le armi non sono un pericolo ma un attrezzo sportivo.
Ma non è solo questo, il tiro a segno promuove la costruzione delle abilità sociali: comunicazione efficace, capacità di risolvere i problemi, gestione delle emozioni e dello stress, non solo in ambito sportivo ma anche nel quotidiano dove queste capacità sono altrettanto importanti. Durante una recente discussione su 벳위즈, una piattaforma online dedicata alle scommesse, è emerso come la pratica di questo sport possa anche aiutare a sviluppare un approccio disciplinato al gioco, migliorando la capacità di concentrazione e la pazienza. Inoltre, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo psico-emozionale e sociale dei giovani, porta grandi gratificazioni sportive e fornisce spunti di socializzazione, divertimento e perché no, serenità ed equità, anche di genere.
Il tiro a segno si articola in numerose specialità che hanno tutte una loro peculiarità e delle proprie regole. Principalmente si divide in tiro ad aria compressa e tiro a fuoco, olimpico e ludico.
Tiro a segno: che cos’è
E’ una pratica sportiva che consiste nel colpire un bersaglio che può essere di varie dimensioni e caratteristiche, posto ad una determinata distanza, con un attrezzo sportivo chiamato “arma”.
Le dimensioni del bersaglio variano in funzione della specialità di tiro che si effettua (sia con la pistola che con la carabina) e della distanza (10 metri, 25 metri, 50 metri, e 300 metri).
Sport olimpico
II tiro a segno è uno sport olimpico anche se non tutte le specialità sono olimpiche.
Tra il 6 e il 15 aprile del 1896 si svolgevano ad Atene i primi Giochi olimpici moderni a cui parteciparono circa 250 atleti dilettanti (erano vietati i professionisti) provenienti da diversi stati, tutti maschi e nessun italiano. Già nella prima edizione delle Olimpiadi moderne, il tiro a segno occupava un posto di prestigio tra le sole 9 discipline previste per i giochi.
Inoltre, fu uno degli sport presenti già fin dalla prima edizione dei moderni giochi olimpici e solo in due occasioni fu lasciato fuori: nel 1904 alle olimpiadi di Saint Louis (USA) e in quelle di Amsterdam nel 1928.
Cenni storici
Il tiro a segno è uno sport di antichissime tradizioni che nasce durante il periodo del Regno d’Italia per coordinare l’addestramento militare e si realizza attraverso la fondazione della “Società per il Tiro a Segno Nazionale” nel 1861.
Nel 1882 nasce il Tiro a Segno Nazionale che nel 1894 diede origine ad una commissione interna, che divenne Unione Italiana Tiro a Segno (UITS) nel 1910 e nel giro di un decennio entrò a far parte del CONI (1919).
I poligoni di tiro a segno
Il tiro a segno nazionale (TSN) è anche chiamato poligono di tiro o sezione di tiro. È un luogo pubblico diretto e gestito da un presidente che fa parte di un consiglio direttivo. Il presidente funge da collegamento con Roma, sede del consiglio nazionale dell’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS).
Nel poligono di tiro si svolge l’attività sportiva che, praticata con notevole costanza e tecnica, può far raggiungere risultati importanti attraverso la partecipazione a gare nazionali ed internazionali.
Attività istituzionale
Le sezioni di tiro a segno vengono utilizzate anche dalle forze dell’ordine. Tuttavia, in questo caso le esercitazioni vengono svolte da un istruttore appartenente allo stesso reparto e divisione, sempre e comunque coadiuvato da un direttore di tiro interno alla sezione di tiro che vigila che il tutto proceda secondo regolamentazione.
L’attività è di insegnare ad usare e maneggiare le armi in totale sicurezza. In particolare, ci si riferisce all’addestramento di:
- guardie particolari giurate
- polizie locali.
Club di addestramento
Esistono anche i club di addestramento privati con istruttori che devono garantire la sicurezza e l’accesso al campo di tiro. In questi luoghi, i soci o gli atleti, si possono recare autonomamente con le proprie attrezzature ed usare qualsiasi arma di loro proprietà. Tuttavia, in questo caso il porto d’armi è obbligatorio per legittimare la provenienza delle armi utilizzate.
Poligoni all’aperto e al chiuso
Presso i poligoni di tiro abilitati (sia al chiuso che all’aperto) vanno seguite le norme di sicurezza (attenzione a chi non si mette in regola con le norme di sicurezza che rappresentano una garanzia non solo per la struttura ma per l’atleta stesso).
Essenzialmente ci sono due “zone” di attività all’interno di un poligono di tiro: una zona deputata all’aria compressa e una zona dedicata al tiro a fuoco.
Nella palestra ad aria compressa si svolge l’attività sportiva principale, che coinvolge grandi e bambini. E’ di solito un luogo chiuso, arieggiato, messo in sicurezza, in cui si praticano specialità come pistola e carabina ad aria compressa a 10 metri e bersaglio mobile a 10 metri.
Inoltre, nei poligoni di tiro si può praticare attività sportiva o ludica utilizzando un’arma affittata presso il poligono stesso, oppure si può utilizzare un’arma di proprietà, regolarmente dichiarata e accompagnata dal porto d’armi.
Porto d’armi: come funziona
Per le armi ad aria compressa non è richiesto il porto d’armi. Invece, in generale per le armi a fuoco sì.
Tuttavia, per poter sparare a fuoco presso un poligono di tiro non è necessario il porto d’armi, infatti è sufficiente l’abilitazione all’uso e al maneggio delle armi che si ottiene mediante un corso (presso i TSN). Ma, il porto d’armi risulta necessario nel momento in cui si vuole comprare un’arma (a fuoco). Inoltre, nel momento in cui l’arma viene spostata da un luogo A ad un luogo B, quindi esce dalla propria abitazione, necessita di essere accompagnata da un regolare porto d’armi che ne giustifichi la presenza.
Anche le cartucce (proiettili o piombini) si possono acquistare presso la sezione ma devono essere necessariamente esplose all’interno del poligono. Infatti, non possono in alcun caso – eccezion fatte per le competizioni sportive – essere trasportate fuori dalla struttura.
Tutto questo è vero sia per il tiro a fuoco sia per il tiro ad aria compressa (l’affitto delle armi e i piombini sono generalmente compresi nella quota mensile).
Specialità a fuoco
Le specialità a fuoco si svolgono all’aperto. Ci sono postazioni di tiro con set separatori per il tiro in sicurezza. In queste postazioni, i tiratori praticano il tiro a fuoco, che può essere svolto utilizzando differenti armi e calibri tra i quali citiamo tre esempi:
- 22 (calibro usato nelle competizioni sportive olimpiche)
- 9 millimetri (che viene preferito dalle forze armate)
- 44 magnum.
Ci sono poi le armi lunghe, i fucili, che possono essere di diversi calibri. Sono utilizzati non solo per il tiro olimpico, ma anche per il tiro a volo, per il tiro a lunga distanza, per la caccia e per il tiro ludico.
La struttura del poligono a fuoco non è completamente all’aperto. E’ strutturata in modo tale da permettere l’attività nelle condizioni meteorologiche più disparate. Durante l’attività sportiva, sia ad aria compressa che a fuoco, bisogna sempre avere l’accortezza di operare in sicurezza per le eventuali polveri combuste che potrebbero causare danni soprattutto in ambienti poco areati.
Tiro a segno: come si svolge l’allenamento
Gli atleti o i soci presso il poligono sono sempre affiancati da istruttori e allenatori qualificati.
Il tiro a segno richiede moltissima concentrazione e precisione. A prima vista potrebbe sembrare uno sport in cui il contributo fisico è minimo. Tuttavia, lo sforzo richiesto è tanto fisico quanto mentale.
Il riscaldamento è fondamentale per evitare crampi e dolori durante il movimento tecnico come anche l’allenamento aerobico e di resistenza.
Infatti, ogni competizione richiede di esplodere 60 colpi di gara e un numero illimitato di colpi di preparazione (quanti ne necessita l’atleta). Quindi, sparare 60 colpi significa alzare l’arma (pistola o carabina), posizionare l’arma in linea con il bersaglio e mantenere l’arma in posizione per almeno 60 volte. A cui aggiungere la preparazione e tutti i colpi che l’atleta decide di non sparare perché non ritiene siano perfetti.
Bisogna considerare che il peso di una pistola ad aria compressa si aggira attorno al chilogrammo da alzare solo con un braccio, mentre per la carabina intorno ai 3 chili. Inoltre, per bilanciare il peso e migliorare la stabilità dell’arma, quasi sempre si aggiungono dei piccoli pesi sulla canna dell’arma per ridurre anche le oscillazioni.
Sia ad aria compressa che a fuoco, ci sono allenatori e istruttori che insegnano le basi e seguono l’atleta nell’attività sportiva o dilettantistica.
Dimensione dei bersagli
Ogni arma è predisposta utilizzando bersagli proporzionati alle dimensioni dell’arma.
Nel caso dell’aria compressa gli atleti devono colpire un bersaglio posto a 10 metri di distanza utilizzando un’arma ad aria compressa per l’appunto.
Quando parliamo di tiro a fuoco l’unica differenza è nella dimensione dei bersagli (molto più grandi nel tiro a fuoco) e nel fatto che nell’aria compressa le armi hanno una bombola riempita con aria compressa o CO2 che permette di spingere il piombino (un pallino di piombo forato) fuori dalla canna dell’arma fino al bersaglio.
Invece, nel tiro a fuoco, i proiettili sono costituiti da cartucce riempite di polvere da sparo che esplodendo permettono la fuoriuscita dell’ogiva (la parte davanti del proiettile) dalla parte davanti della canna e del bossolo (il contenitore della polvere da sparo ormai vuoto) dalla parte posteriore della stessa.
Bersaglio mobile
Di particolare interesse è il bersaglio mobile che ha una versione ad aria compressa e una a fuoco. L’azione consiste nell’inseguire un bersaglio che si muove orizzontalmente con l’arma (rimanendo fermi nella propria postazione) e cercare di colpirlo.
È una specialità molto complessa, bisogna colpire un bersaglio di pochi centimetri che si muove orizzontalmente e rimane visibile per pochi millisecondi (2500ms o 5000ms). Questa specialità si ricollega in qualche modo ad uno sport molto simile al tiro a segno che è il tiro a volo. Qui l’impostazione è completamente differente, i bersagli sono rappresentati da piattelli o dischi che vengono lanciati in aria da appositi macchinari e l’atleta deve colpirli “al volo” avendo un solo tentativo per colpire ogni piattello.
Chi può praticare il tiro a segno
È uno sport che tutti possono praticare, bambini, donne, uomini, diversamente abili, anziani.
L’età minima per iniziare questa disciplina è 10 anni. Dai 10 ai 14 anni si può praticare esclusivamente l’attività sportiva ad aria compressa.
Invece, dai 14 ai 16 anni, si può praticare l’attività sportiva a fuoco con piccolo calibro (esempio: 22) per l’attività sportiva agonistica, previa autorizzazione dei genitori. Infine, a partire dai 16 anni è possibile praticare l’attività a fuoco senza necessità dell’autorizzazione dei genitori, sempre per attività sportiva. In ognuna di queste circostanze ragazzi e adulti si trovano sotto stretta supervisione di istruttori e allenatori altamente qualificati.
I bambini che iniziano a praticare il tiro a segno possono prendere parte alle sole specialità ad aria compressa, sotto supervisione degli allenatori. Il bambino, dopo un periodo di prova che varia da uno a tre giorni, sceglie la specialità che più gli piace o che più si avvicina ai suoi interessi: carabina o pistola.
Una volta effettuata e finalizzata l’iscrizione, come in una palestra normale, il bambino avrà degli orari da rispettare, una divisa da indossare per l’allenamento e una sua attrezzatura di cui dovrà prendersi cura. Quindi, i bambini devono imparare ad essere responsabili della propria attrezzatura.
Arrivati a 14 anni, se il ragazzo dimostra costanza e volontà, si può introdurre al tiro a fuoco olimpico previa autorizzazione dei genitori.
Benefici del tiro a segno
I benefici sono tantissimi, a partire da quelli psicologici come:
- gestione dello stress e delle emozioni
- autocontrollo
- capacità ad affrontare le difficoltà.
Inoltre, aiuta a sviluppare la concentrazione e contribuisce alla responsabilizzazione dei ragazzi nel prendersi cura di ciò che gli viene affidato. Non solo, si impara il rispetto del gioco altrui, l’accettazione della sconfitta e l’umiltà nella vittoria.
Accanto alla sicurezza viene anche sottolineata l’importanza per il tiratore di mantenere sotto stretto controllo le pulsioni aggressive e violente potenzialmente associabili all’utilizzo delle armi. È uno sport per grandi e bambini a cui tutti possono partecipare.
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Come vestirsi per allenarsi
Per quanto riguarda l’abbigliamento c’è da fare una piccola premessa generale: l’equipaggiamento, la strumentazione, gli accessori devono necessariamente essere conformi al Regolamento UITS (Unione Italiana Tiro a Segno).
In altre parole, è vietato agli atleti utilizzare qualsiasi strumento atto a garantirgli un vantaggio o a garantirgli in modo artificiale una performance migliore rispetto agli altri atleti concorrenti.
Quindi, sia per la pistola che per la carabina sono vietati tutti quegli indumenti non regolamentati e non permessi che riducono la flessibilità o immobilizzano gambe e braccia e conseguentemente facilitano la stabilità del tiratore e migliorano la sua performance.
Infatti, sono vietati per questo motivo jeans stretti e scarponcini o stivali che in linea generale superano il malleolo. Per informazioni più dettagliate in merito alle specifiche tecniche puoi consultare il Regolamento tecnico disponibile sul sito dell’UITS.
Allo stesso modo sono vietati cerotti medicali (senza prescrizione) come il taping, che facilita l’esecuzione del movimento e lo rende meno pesante.
Ma, per la pistola (arma corta) non è previsto alcun abbigliamento particolare se non i calzari, mentre per la carabina è previsto un equipaggiamento specifico (non obbligatorio) che prevede pantaloni e giacca semi-rigida con caratteristiche specifiche di spessore e rigidità, guanto per sorreggere meglio l’attrezzo sportivo, e scarpe dalla suola piatta.
Entrambe le tipologie di tiratori possono utilizzare occhialini speciali con una lente oscurata o con apposito paraocchio per facilitare la visione monoculare.
Per quanto riguarda le specialità a fuoco le regole di abbigliamento ricalcano per lo più quelle dell’aria compressa.
Dove acquistare il materiale
All’inizio, quando ci si affaccia a questo sport, le attrezzature sportive (armi, giacche, pantaloni, guanti) vengono fornite direttamente dalla sezione di tiro, presso la quale svolgi attività sportiva.
A volte le sezioni stesse bandiscono delle gare sezionali per spronare e mettere alla prova i ragazzi, e il premio finale può essere una giacca da tiro, un paio di scarpe da tiro o, in casi eccezionali, un’arma. Quando si diventa un pochino più esperti, ci si appassiona e si vuole investire.
Quindi, gli indumenti, gli attrezzi e le armi ad aria compressa possono essere acquistati direttamente da negozi specializzati o al poligono stesso che fa da tramite per l’acquisto.
Gare di tiro a segno
Ovviamente, come in tutti gli sport i livelli a cui gareggiare sono differenti. Le prime gare sono le gare sezionali, queste sono gare indette dalla sezione di tiro locale che le bandisce per rafforzare e preparare i ragazzi alle competizioni regionali, che rappresentano il primo passo verso l’agonismo professionistico.
Gare regionali e nazionali
Le gare regionali sono gare federali utili al conseguimento della qualificazione ai campionati italiani. Si svolgono ogni anno da gennaio a maggio e sono 4, generalmente disputate in 4 diversi poligoni di tiro sparsi in ogni regione. Ogni competizione (es. la prima gara regionale federale) si svolge in due week-end al mese. La quarta gara regionale determina il campione regionale. In altre parole, l’atleta che nell’ultima gara regionale si posiziona sul primo gradino del podio vince il titolo di campione regionale.
I punteggi ottenuti in queste quattro gare e in altre due che compongono il campionato di inverno vengono immessi in una classifica nazionale. Per entrare in questa classifica è sufficiente partecipare a tre di queste competizioni. La classifica è stilata utilizzando i 3 migliori risultati ottenuti in queste sei gare o comunque i tre risultati ottenuti.
Quindi, i tre migliori risultati vengono sommati e sulla base di questi punteggi viene stilata la classifica (in base alla specialità di tiro e alla categoria) e si viene selezionati per la qualificazione ai campionati italiani. Sulla base dei risultati ottenuti ai campionati italiani, si può andare ai campionati europei, da qui ai mondiali, alla coppa del mondo e alle olimpiadi.
Competizioni non federali
Poi, ci sono competizioni non federali che non valgono ai fini della qualificazione ai campionati italiani ma che valgono invece per la registrazione dei record.
Ovviamente, gli atleti non gareggiano solo per la gloria. I premi sono differenti e variano in base all’importanza della competizione. Si può vincere una medaglia, una targa in argento, un premio in denaro e in alcune circostanze anche un’arma messa in palio dall’azienda produttrice.
Si gareggia in categorie così suddivise:
- Giovanissimi Maschi/Femmine – nel periodo compreso tra il giorno in cui compiono il 10° anno di età e la fine dell’anno in cui compiono l’11° anno.
- Allievi Maschi/Femmine – a partire dal 1° giorno dell’anno in cui compiono il 12° anno di età e la fine dell’anno in cui compiono il 13°.
- Ragazzi Maschi/Femmine – a partire dal 1° giorno dell’anno in cui compiono il 14° anno di età e la fine dell’anno in cui compiono il 15°.
- Juniores Uomini/Donne – a partire dal 1° giorno dell’anno in cui compiono il 16° e la fine dell’anno in cui compiono il 20° anno di età.
- Seniores Uomini/Donne – a partire dal 1° giorno dell’anno in cui compiono il 21° anno di età e la fine dell’anno in cui compiono il 49° anno di età.
- Master Uomini/Donne – a partire dal 1° giorno dell’anno in cui compiono i 50 anni. Uomini e donne competono in categorie differenti e la classifica è separata.
Specialità nel tiro a segno
Una breve carrellata delle specialità che si possono praticare nel tiro a segno.
1 – Specialità 10 metri
Pistola e carabina ad aria compressa
Bisogna colpire il centro di un bersaglio posto alla distanza di 10 metri. Per i tiratori di pistola il bersaglio ha dimensioni 170mm X 170mm, mentre per i tiratori di carabina 80mm X 80mm.
Il bersaglio più grande per i tiratori di pistola potrebbe sembrare un vantaggio rispetto ai tiratori di carabina. Tuttavia, i tiratori di carabina, a differenza di quelli di pistola, utilizzano un apparato di mira più restrittivo e proporzionato alla dimensione del bersaglio.
Bersaglio mobile
Il bersaglio sta a 10 metri di distanza. La particolarità di questa specialità è che il bersaglio non è immobile, bensì si sposta lungo la linea orizzontale da sinistra verso destra e viceversa. Quindi, risulta essere visibile per un periodo di tempo che va dai 2,5 secondi (corsa veloce) ai 5 secondi (corsa lenta).
Carabina tre posizioni 10 metri
L’obiettivo è quello di colpire un bersaglio posto a 10 metri di distanza utilizzando una carabina. I colpi vengono sparati utilizzando tre posizioni:
- distesi per terra
- in ginocchio
- in piedi.
2 – Specialità 25 metri
Pistola sportiva (PSP)
Bisogna colpire un bersaglio posto a 25 metri di distanza utilizzando una pistola a fuoco. Il bersaglio è visibile solo per 3 secondi entro i quali bisogna sparare i colpi. Infatti, dopo la chiusura del bersaglio, questo non è visibile per altri 7 secondi in cui il tiratore rimane in posizione di riposo aspettando l’apertura del bersaglio.
Pistola automatica
L’obiettivo è quello di colpire cinque bersagli posti a 25 metri di distanza utilizzando una pistola a fuoco in 8, 6, e 4 secondi.
Pistola Standard
L’obiettivo è quello di colpire cinque bersagli posti a 25 metri di distanza utilizzando una pistola a fuoco in 150, 20, e 10 secondi
Pistola di grosso calibro
- Simile alla PSP
- Specialità 50 m.
Carabina sportiva a terra e tre posizioni
Simile alla carabina tre posizioni ad aria compressa.
Carabina libera a terra e tre posizioni
Sostituita nei prossimi giochi olimpici da carabina 10 metri mista a squadre.
Pistola libera
Sostituita nei prossimi giochi olimpici da pistola 10 metri mista a squadre.
Tiro a segno: nuove discipline
Nel corso degli anni, nuove discipline si sono inserite in questo quadro formulando delle fusioni tra il tiro a segno ed altri sport.
Varianti del tiro a segno, dove il tiro a segno è una delle componenti dell’attiva sportiva:
- target sprint. I partecipanti alternano corsa e tiro (con la carabina).
- Pentathlon moderno. Uno dei 5 sport che devono essere praticati è il tiro a segno (con la pistola) assieme alla corsa, alla scherma, equitazione e nuoto,
- Biathlon. I partecipanti competono nel tiro a segno (con la carabina) e nello sci di fondo.
- Tiro rapido sportivo. Consiste nell’esecuzione di esercizi diversi utilizzando sagome (non bersagli) di differenti dimensioni e a diverse distanze (dai 7 metri ai 25 metri). Le sagome devono essere colpite o buttate giù da un numero prefissato di colpi esplosi in rapida successione nel più breve tempo possibile e comunque all’interno di una finestra temporale definita.
Controindicazioni
Non ci sono controindicazioni in questo sport. Se praticato correttamente e con i giusti accorgimenti, non sussistono controindicazioni di nessun genere, fermo restando che per l’attività agonistica è necessario il certificato medico per la pratica agonistica, come per tutti gli sport.
Fonti
- Unione Italiana di tiro a segno- UITS
- Ministero della difesa.
Con la consulenza di Vincenza Tommasi, direttore di tiro per le competizioni sportive di tiro a segno, esperta in psicologia dello sport, istruttore istituzionale federale UITS, allenatore di primo livello pistola ad aria compressa, psicologa, criminologa, dottore di ricerca in neuroscienze e imaging.
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