Sommario
Il nome botanico dell’edera comune è Hedera Helix e consiste in una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Araliaceae. Ma, esistono diverse varietà di quest’arbusto, tra cui la Toxicodendron Radicans, conosciuta come edera velenosa, che può causare gravi dermatiti da contatto. Una caratteristica molto interessante dell’edera è la sua capacità di purificare l’aria, attraverso un delicato processo di filtraggio delle sostanze tossiche e di rilascio dell’ossigeno.
La parte dell’edera comune impiegata in fitoterapia è la foglia, ricca di saponine che possiede sorprendenti proprietà : espettoranti, antinevralgiche, antireumatiche ed anticellulite.
Tuttavia, bisogna saper distinguere la toxicodendron radicans (edera velenosa) da quella comune. Nonostante il nome, tale specie arborea non è equiparabile all’edera comune. Infatti, è una pianta urticante che può provocare dermatiti di grave entità .
Edera: cos’è
Hedera Helix è il nome botanico dell’edera comune: arbusto rampicante, lianiforme e strisciante appartenente alla famiglia delle Araliaceae.
Pianta originaria delle zone temperate dell’Europa, dell’Asia, del Nord Africa e delle Isole Canarie, viene descritta come una specie arborea ubiquitaria che giace, prevalentemente, nei pressi di boschi e siepi situati sia in zone marine che montane, fino ai 1500 metri di altezza.
Per la sua struttura, l’edera si presta ad essere coltivata come pianta decorativa allo scopo di abbellire pergole, recinzioni e muretti di giardini ma possiede anche interessanti proprietà medicamentose e cosmetiche.
Quanti tipi di edera ci sono
Si possono contare ben 15 varietà di edera. Oltre a quella comune, esistono ulteriori specie interessanti sia dal punto di vista botanico che ornamentale.
Hedera colchica dentata variegata
Pianta rampicante dotata di foglie di grandi dimensioni a forma ovale che assumono una colorazione verde vivace al centro e giallo-oro ai margini. Tuttavia, non si presta ad essere coltivata in spazi stretti in quanto l’arbusto assume, nell’arco di 5-10 anni, dimensioni che raggiungono anche i 3 metri sia in altezza che in larghezza.
Questa Araliacea viene, solitamente, usata a scopo ornamentale per abbellire terrazze, pergolati e giardini in quanto i viticci, provenienti dai giovani rami, permettono alla pianta di ancorarsi facilmente ai sostegni che si trovano nelle vicinanze. L’Hedera Colchica dentata variegata è una pianta perenne, che predilige un clima temperato ed è facilmente coltivabile.
Helix arborescent
E’ un arbusto fiorifero di piccole dimensioni che non supera il metro e mezzo in altezza ed è largo massimo 40 cm, possiede un fogliame persistente e di forma tondeggiante, tinteggiato di verde vivace.
Nel periodo da che va da settembre ad ottobre, fanno capolino piccole inflorescenze sferiche di colore verde chiaro.
L’edera arborescent è una pianta resistente, di tipo rustico che ben tollera gli sbalzi climatici. Infatti, viene spesso impiegata per decorare mura e recinzioni grazie alla sua rapidità nella crescita. Inoltre, preferisce essere collocata in luoghi non esposti ai raggi del sole.
Edera venelosa o toxicodendron radicans
Per distinguere l’edera velenosa dalle altre piante, bisogna prestare attenzione ad alcuni elementi morfologici:
- il fogliame è appuntito all’estremità , riunito a gruppi di tre e collocato sul tronco della pianta. La foglia centrale presenta dimensioni maggiori rispetto alle altre foglie disposte ai lati di quella centrale.
- I bordi della foglia sono irregolari e contengono un olio urticante. Il fogliame si tinteggia di verde nel periodo estivo per diventare aranciato in autunno.
- I fiori, a forma oblunga, sono giallo-biancastro ad inizio estate per trasformarsi in verdognoli in autunno.
L’edera velenosa è una specie invasiva e, qualora la pelle venga a contatto con l’arbusto, si possono verificare dermatiti di grave entità .
Nel caso avessi toccato la pianta, bisogna lavare accuratamente la pelle. In un primo momento con aceto ed alcool denaturato e successivamente con acqua e sapone.
Inoltre, ricordarsi di seguire lo stesso procedimento su attrezzi per giardinaggio e vestiario, perché l’olio velenoso della pianta può aver attecchito sulle loro superfici.
Principi attivi
La droga è presente, prevalentemente, nelle foglie dell’Hedera Helix.
Le principali componenti chimiche sono:
- saponine (alfa-ederina ed ederagenina)
- ederina
- flavonoidi (quercitina, kampferolo e acido caffeilchinico)
- falcarinolo
- rutina
- fitoestrogeni
- glucosidi
- steroli
- alcaloidi
- acido caffeico
- acido clorogenico
- sali minerali
- ossalato di calcio.
Saponine
Consistono in glicosidi terpenici vegetali composti chimicamente da zuccheri e sapogenina.
Il nome saponina deriva da sapone, in quanto, l’elemento chimico produce schiuma quando entra in contatto con l’acqua e possiede un’azione lavante.
Infatti, piccole dosi di questo principio attivo vantano proprietà espettoranti, toniche, diuretiche ed antinfiammatorie e vengono impiegate in erboristeria, per trattare:
- tosse
- bronchiti
- ipercolesterolemia
- disturbi da malassorbimento di minerali
- alcuni tipi di tumore
- deficit del sistema immunitario.
Tuttavia, un consumo eccessivo di fitopreparati contenenti saponine può mettere a rischio la salute dell’organismo, in quanto questi generano disturbi gastrici ed interferiscono negativamente sull’attività emolitica.
Benefici
In erboristeria vengono usate le foglie dell’Hedera Helix. Scoprine benefici e proprietà .
Sedative ed espettoranti
La presenza di saponine esercita un’azione sedativa ed analgesica utile per:
- calmare tosse convulsiva
- curare bronchiti
- malattie da raffreddamento
- fluidificare l’eccesso di catarro.
Antinfiammatoria ed antinevralgica
L’edera ha delle proprietà in grado di contrastare le infiammazioni del nervo sciatico, artriti e reumatismi.
Infatti, la sua azione antireumatica avviene grazie ad un effetto modulante prodotto dalle saponine che é in grado di sensibilizzare il sistema nervoso periferico.
Quindi, l’efficacia antinevralgica dell’edera è equiparabile a quella ottenuta in seguito all’assunzione di fitopreparati contenenti papaverina.
Contro la candidosi
Grazie all’azione antimicotica e battericida, l‘uso costante di impacchi di edera è in grado di debellare la proliferazione delle infezioni vaginali da lievito causate dal fungo Candida Albicans.
Insufficienza venosa
Gli estratti di edera vengono, spesso, impiegati nella produzione di creme che trattano l’insufficienza venosa agli arti inferiori. Infatti, questa patologia si manifesta con:
- edemi alle caviglie e ai piedi
- vene varicose
- pesantezza alle gambe
- crampi.
Edera: proprietà cosmetiche
Anticellulite
I prodotti anticellulite in commercio consistono in preparati idroglicerinati ottenuti dalla miscela di acqua e glicerina e spesso contengono estratti di edera.
Quindi, l’efficacia della pianta, nel combattere la ritenzione idrica e la pelle a buccia d’arancia, è dovuta alla presenza delle saponine che svolgono, in sinergia, una triplice azione:
- tonificante
- rassodante
- antinfiammatoria.
La droga ottenuta dall’Hedera Helix è in grado di contrastare anche la cellulite più ostinata.
Tuttavia, avendo l’edera proprietà vasocostrittrici si consiglia di non eccedere con il dosaggio.
Impacco anti smagliature
L’applicazione costante di un impiastro a base di foglie di edera comune è in grado di restituire alla pelle la sua naturale elasticità e al contempo la tonifica. Nella lotta contro le smagliature intervengono sia alfa-ederina che l’ederagenina.
Azione fortificante dei capelli
Gli estratti a base di Hedera Helix possiedono proprietà rinforzanti del cuoio capelluto e fortificano la chioma.
Un decotto a base di edera, in sinergia con l’azione dell’aceto di mele, può essere impiegato dopo lo shampoo per eliminare la forfora e donare lucentezza e riflessi castani ai capelli.
Edera: modalità d’uso
Gli estratti di edera vengono impiegati per realizzare pomate, creme, impacchi e cataplasmi ad uso topico, utilizzati per trattare sintomatologie dolorose, ritenzione idrica, duroni e esigenze cosmetiche.
Fitopreparati ad uso interno a base dell’Araliacea, sono:
- tisane
- decotti
- tintura madre.
Questi vengono utilizzati, prevalentemente, per la loro azione espettorante, sedativa, antispasmodica e depurativa.
Tisane e tintura madre
Infuso contro la tosse
Procurarsi 5 g di foglie fresche di edera comune e lasciarle bollire in un litro di acqua per circa 5 minuti. Filtrare con un colino e dolcificare con del miele. Bere quotidianamente 2 bicchieri, lontano dai pasti.
Tintura madre di edera
Vengono impiegate le foglie dell’edera comune con proprietà espettorante ed antinfiammatoria.
La tintura madre è efficace nel trattamento di:
- tosse
- bronchite
- affezioni catarrali croniche
- sintomi da raffreddamento.
Invece, in cosmesi, viene utilizzato come dermopurificante ed anticellulite.
La posologia è di 20-30 gocce, diluite in poca acqua, da assumere 2/3 volte al giorno dopo i pasti principali.
La confezione contiene 50 ml di prodotto equiparabile alla durata di un trattamento di 8 settimane. Conclusa la prima fase di terapia bisogna interrompere l’assunzione della tintura madre per 4 settimane prima di iniziare un nuovo ciclo. Attenzione a non superare le dosi indicate in quanto un consumo eccessivo può creare disturbi gastrici.
Uso topico dell’edera: ricette fai-da-te
Rimedio analgesico per reumatismi e dolori articolari
Versare 60 g di foglie fresche di edera in una pentola contenente un litro d’acqua e lasciare bollire l’infuso per circa 10 minuti. Attendere che il preparato si raffreddi, imbevere delle garze sterili e applicarle sulla zona da trattare.
Cataplasma per le piaghe
Aggiungere 10 g di foglie fresche di Hedera Helix in un litro di acqua e, raggiunta l’ebolizione, lasciare sul fuoco per 5 minuti. Una volta intiepidito l’infuso, togliere l’edera dall’acqua e adagiarla su una garza sterile. Applicare il cataplasma sulla parte del corpo sofferente e risciacquare poi la zona trattata con il decotto. Il procedimento va eseguito due volte al giorno fino alla remissione dei sintomi.
Rimedio contro le scottature di lieve entitÃ
Procurarsi due foglie fresche di edera comune, lavarle e applicarle sulla scottatura per almeno 15 minuti. Effettuare il trattamento ogni giorno.
Impacco per eliminare i calli
Lasciare macerare, per due giorni, 4 foglie di edera in mezzo litro di aceto di vino. Trascorso il periodo di riposo, realizzare con una garza sterile degli impacchi. Applicarli topicamente sulla zona da trattare.
Infuso per donare lucentezza ai capelli scuri
Bollire 50 g di foglie fresche di edera comune in due litri di acqua, per circa 10 minuti. Filtrare con un colino e frizionare accuratamente il preparato partendo dalle radici fino alle punte dei capelli.
Rimedio anticellulite
Procurarsi 500 g di foglie fresche di edera comune, tritarle e versarle in 3 litri di acqua. Lasciare bollire il composto per due ore a fuoco basso. Filtrare con un colino e, intiepidito l’infuso, aggiungerlo all’acqua nella vasca da bagno. Immergersi per 20 minuti tutti i giorni.
Oleolito di edera anticellulite fai da te
Nel periodo balsamico dell’edera, che va da maggio a luglio, raccogliere qualche foglia di Hedera Helix. Inserirla in un vasetto di vetro e versare sopra dell’olio di mandorle dolci o dell’olio d’oliva fino a raggiungere il bordo del contenitore. Lasciare macerare al sole, per circa un mese, le foglie nell’olio. Durante il periodo di riposo, scuoterlo in maniera energica ogni giorno in modo che vengano liberati in maniera ottimale i principi attivi presenti negli ingredienti. Trascorsi i 30 giorni, filtrare con un colino e trasferire l’oleolito in un altro contenitore pronto all’uso.
Effettuare due volte al giorno dei massaggi circolari dal basso verso l’alto sulle zone colpite da ritenzione idrica fino al completo assorbimento.
Edera: controindicazioni
I rimedi erboristici, ad uso topico, a base di foglie e bacche di edera, possono causare irritazioni cutanee: reazioni dovute alla presenza delle saponine.
Inoltre, il falcarinolo, una sostanza tossica contenuta nell’edera, possiede un alcole grasso che è capace di ledere la pelle e produrre effetti neurotossici nel caso di assunzione di dosi eccessive.
Invece, nei bambini, la somministrazione di bacche, può creare disturbi gravi che potrebbero evolversi in una letale depressione respiratoria.
L’utilizzo di preparati a base di edera, ad uso interno, è sconsigliato in gravidanza, durante l’allattamento e in presenza di ulcere e gastriti.
Guida all’acquisto
Le pomate e creme a base di Hedera Helix ad azione anticellulite sono reperibili in erboristerie, parafarmacie e rivenditori online, si consiglia di prediligere prodotti cosmetici con ingredienti naturali e provenienti da agricoltura biologica. Per gli infusi, in alternativa alle foglie fresche, può essere impiegata la droga in taglio tisana disponibile nelle erboristerie. Inoltre, valutare sempre che l’erba sia stata correttamente conservata in contenitori ermetici e lontano da fonti di calore.
Le tisane hanno un periodo di conservazione massimo di sei mesi.
La tintura madre consiste in un particolare estratto vegetale ottenuto con la tecnica della macerazione a freddo in diluizione idroalcolica. Questo fitopreparato è disponibile nelle erboristerie o negozi online e va opportunamente conservato nell’apposito contenitore da 50 ml munito di vetro scuro, a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore e della luce.
Usi alternativi: tingere i tessuti con l’edera
L’edera possiede interessanti proprietà tintorie. Infatti, è in grado di donare ai tessuti una gamma di colori che va dal verde-azzurro al viola.
Per donare una nuova colorazione dalle tonalità violacee ai tessuti, prendere una manciata di foglie di edera e versarla in un contenitore colmo di acqua bollente.
Aggiungere del sale grosso e procedere con l’immersione dei tessuti interessati. Ravvivare il fuoco in modo che l’acqua raggiunga nuovamente l’ebollizione per alcuni minuti e poi spegnerlo. Lasciare il capo in ammollo per alcune ore.
Edera: botanica
L’edera comune è una pianta rampicante lianosa, in quanto l’arbusto ha bisogno di un sostegno adiacente per sorreggersi. Per tale motivo il suo portamento viene considerato strisciante o rampicante.
La pianta presenta radici avventizie che le consentono di attaccarsi al suolo e alle superfici. I fusti giovani dell’edera hanno un aspetto erbaceo per poi trasformarsi in semi legnosi con l’avanzare degli anni.
La corteccia, nei primi anni di vita, si presenta colorata di verde scuro e con una consistenza liscia e glabra, invecchiando, diventa ruvida e tinteggiata di grigio.
L’arbusto infastidisce le altre specie arboree in quanto, ponendosi a ridosso di queste, riduce la quantità di assorbimento della fotosintesi.
Le foglie di tipo coriaceo sono disposte sulla chioma e, quando sono giovani, si colorano di verde chiaro per trasformarsi in una tonalità più scura man mano che crescono. Sono presenti all’interno del fogliame delle nervature chiare, lucide in superficie e munite di picciolo.
Le foglie, morfologicamente, differiscono l’una dall’altra. Questa caratteristica viene definita eterofillia ed è generata da una predisposizione genetica e dall’esposizione solare.
La predilezione come pianta ornamentale è dovuta alla presenza di peculiari foglie palmato-lobate collocate sulle ramificazioni inferiori, mentre i rami maggiormente esposti ai raggi solari presentano un fogliame a forma di cuore.
I rami fioriferi disposti sulla sommità della pianta regalano, in pieno autunno, dei fiori di piccole dimensioni di colore verde giallastro.
I fiori sono amati dalle api in quanto ricchi di nettare.
Dall’edera si può estrarre un particolare tipo di miele monoflorale ma non é una pratica ambita dagli apicoltori, in quanto il dolcificante tende a cristallizzarsi rapidamente.
Piccole bacche di forma ovoidale costituiscono il frutto della pianta, inizialmente le drupe assumono una colorazione verde per diventare nerastre col passare del tempo.
Dove cresce l’edera
L’edera si sviluppa allo stato selvatico a qualsiasi quota, dalle zone marine fino a quelle montane.
La pianta non richiede particolari condizioni climatiche, regge bene sia al freddo (anche sotto zero) che al caldo. Se si vuole ottenere una pianta particolarmente rigogliosa, bisogna collocarla in luogo fresco e luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole.
Coltivazione dell’edera
Terra piena
L’edera si presta ad essere coltivata sia in pieno campo che in vaso.
E’ da preferire il periodo autunnale per l’impianto, in quanto, durante questa stagione, le radici attecchiscono meglio al suolo e la pianta non è soggetta a forti sbalzi termici. Il terreno deve essere opportunamente vangato e concimato con del letame per garantire una sufficiente aerazione e un buon drenaggio, prima di procedere con la messa a dimora. Affinché l’edera cresca rigogliosa, ha bisogno di essere disposta in luoghi di ampia metratura, in modo da potersi diffondere su tutte le superfici adiacenti.
Il miglior metodo di coltura è la talea che consiste nel prelevare, nel periodo estivo, un rametto di edera lungo circa 10 cm e collocarlo in una buca precedentemente effettuata nel terreno. La messa a dimora deve essere effettuata o in autunno o in primavera e la talea andrebbe impiantata in un terreno non arido e disposto a mezzombra.
Per ottenere un buono sviluppo della pianta, si consiglia di procedere con innaffiature che siano in grado di garantire una costante umidità del terreno, fino a quando l’edera non avrà raggiunto una crescita notevole. Successivamente si può beneficiare dell’irrigazione piovana.
L’edera difficilmente viene colpita da malattie o parassiti, almeno che non venga presa d’assalto da cocciniglie, dal ragnetto rosso, dalle afidi o dai funghi.
Si consiglia di tenere gli animali domestici lontani dell’edera comune perché un’eventuale ingestione di parti della pianta, può causare, nei cani e nei gatti, gravi disturbi gastroenterici e depressione cardiaca.
Edera in vaso
Per far crescere un’ornamentale pianta di edera in casa, prima di tutto, bisogna riempire un vaso di medie/grandi dimensioni con del terriccio dotato di un buon drenaggio, in modo da evitare il ristagno dell’acqua.
La specie ideale da coltivare in vaso è l’Hedera Helix che ha dimensioni ridotte e si sviluppa lentamente.
Collocatela in una zona illuminata e fresca, con una temperatura che si aggiri tra i 10 e i 18 gradi e annaffiatela regolarmente con acqua tiepida. Nel terreno dove è sita la pianta, andrebbe aggiunto del concime liquido sia nel periodo autunnale che in quello primaverile.
Rampicante in vaso
L’edera rampicante è un arbusto sempreverde e pluriennale che si presta ad essere destinato ad uso decorativo, allo scopo di abbellire pareti divisorie e archi grazie alla colorazione verde vivace e lucida delle sue foglie.
Il vaso, all’interno del quale disporre le radici, deve avere dimensioni abbastanza grandi, tali da superare il doppio della massa radicale.
Sulla base del vaso, va disposta della ghiaia allo scopo di garantire un corretto drenaggio. Al di sopra di questo strato, va aggiunto del concime e successivamente, va incorporato del terriccio, in modo tale che le radici non entrino in contatto diretto col concime.
Il terreno che copre le radici va compattato con appositi attrezzi da giardinaggio.
La pianta interrata dev’essere bagnata per garantire il ricompattamento del terriccio vicino alle radici.
Infatti, l’edera rampicante cresce rapidamente, per tal motivo, il terreno dove é stata impiantata, deve essere concimato periodicamente. Inoltre, la fertilizzazione deve essere ripetuta due volte all’anno, in primavera e in autunno, con dello stallatico maturo e con del concime in granuli al fine di aiutare i tralci a svilupparsi più rapidamente.
La potatura, quando la pianta è giovane, va fatta per agevolare la crescita dei rami disposti lateralmente e per dare alla pianta la forma desiderata. Col passare degli anni, l’edera rampicante va sfoltita solo per eliminare gli eventuali parassiti e i tralci secchi.
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