La tiroide svolge un ruolo molto importante nel nostro organismo. In Italia sono più di 6 milioni le persone affette da disfunzioni tiroidee. Le patologie più diffuse sono l’ipotiroidismo (la tiroide lavora meno di quanto dovrebbe) e l’ipertiroidismo (la tiroide lavora più di quanto dovrebbe) che si manifestano con sintomi differenti. Entrambe però sono trattabili farmacologicamente, ma l’alimentazione gioca sicuramente un ruolo decisivo nel funzionamento di questa ghiandola.
Il team di Melarossa.it ha intervistato il biologo nutrizionista, Dott. Lorenzo Traversetti, che sarà su RAI Radio Live lunedi 20 luglio alle ore 9 per per parlare di alimentazione e tiroide.
Alimentazione e problemi alla tiroide
L’alimentazione gioca un ruolo chiave nel garantire un buon funzionamento della tiroide.
Infatti, questa ghiandola ha bisogno di due microelementi molto importanti: lo iodio ed il selenio. Il primo interviene direttamente nel processo biochimico che porta all’attivazione di una molecola precursore e alla formazione degli ormoni triiodotironina (FT3) e tiroxina (FT4). Invece, il selenio agisce come cofattore delle reazioni enzimatiche di produzione di questi ormoni.
Ciò significa che carenze di queste due molecole, possono alterare la funzionalità della tiroide.
Quindi, largo spazio a prodotti del mare quali pesce, crostacei e molluschi, ma anche carne, uova e cereali integrali per garantire la soddisfazione del fabbisogno di iodio e selenio.
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Che dieta seguire per prevenire problemi alla tiroide
Purtroppo, le problematiche della tiroide sono connesse con l’alimentazione ma non è questa la prima causa delle disfunzioni a carico di questa ghiandola.
Quindi, non basta mangiare sano per prevenire patologie tiroidee bensì la scelta dei giusti cibi può evitare fenomenologie particolarmente gravi. Inoltre, è importante conoscere che tipo di problematica si abbia.
Nei casi in cui la tiroide funziona troppo (ipertiroidismo), l’assunzione di alimenti che favoriscono la funzione della tiroide, può rivelarsi la scelta meno corretta.
E’ più difficile dimagrire se si ha un’alterazione della funzionalità tiroidea?
Anche in questo caso, la risposta è parzialmente vera. Infatti, nei casi in cui l’alterazione della funzionalità della tiroide sia tale da causare ipotiroidismo, ciò può essere assolutamente vero.
Al contrario, persone affette da ipertiroidismo, sono generalmente molto attive e questa è una conseguenza dell’accelerazione del loro metabolismo. Infatti, la funzione della tiroide agisce come un vero e proprio regolatore del metabolismo quindi, se questa ghiandola non funziona come deve, il metabolismo, inevitabilmente, ne risente.
Esiste un legame tra tiroide e celiachia?
Il legame è in realtà indiretto. Non è assolutamente detto che una persona celiaca abbia maggiori probabilità di manifestare ipotiroidismo o viceversa.
Nella celiachia, l’alterazione delle pareti degli enterociti, causa un deficit considerevole di assorbimento di nutrienti. Abbiamo visto in precedenza quanto siano importanti lo iodio e il selenio per la funzionalità della tiroide e per la produzione degli ormoni FT3 e FT4.
Quindi, persone celiache che trascurino la malattia, più facilmente andranno incontro a deficit di questi due microelementi generando, di conseguenza, un ipotiroidismo secondario.
Chi segue una dieta vegetariana ha un rischio minore di disfunzione tiroidea?
Assolutamente no. Un’alimentazione onnivora è in grado di garantire una perfetta funzionalità di questa ghiandola, al pari di un’alimentazione vegetariana o vegana.
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