Sommario
Descritta per la prima volta dallo psichiatra austriaco Hans Asperger nel 1944, la Sindrome di Asperger è un disturbo generalizzato del neuro-sviluppo. Quindi, si manifesta con sintomi analoghi all’autismo per quanto riguarda l’interazione sociale, comportamenti, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Però, a differenza dell’autismo classico, nell’Asperger il linguaggio e lo sviluppo cognitivo non sono particolarmente compromessi. L’età media per la diagnosi è 11 anni. I soggetti affetti da Asperger hanno, comunque, una normale aspettativa di vita, ma sono maggiormente soggetti a stati d’ansia e depressione. La prognosi del bambino con Sindrome di Asperger è variabile e dipende dal QI, dalle capacità linguistiche e dalle comorbilità psichiatriche. Sebbene molti bambini migliorino con il tempo, le difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale persistono tutta la vita.
Tuttavia, la diciassettenne attivista svedese e ideatrice dei Fridays for Future, Greta Thunberg, ha portato alla ribalta la malattia raccontandola come un dono, un superpotere, che ha animato ulteriormente il suo impegno a favore della causa ambientalista.
Il 18 febbraio, giorno di nascita di Hans Asperger, è la Giornata mondiale di sensibilizzazione della sindrome di Asperger.
Sindrome di Asperger: che cos’è
E’ un disturbo generalizzato dello sviluppo che condivide con l’autismo alcuni sintomi collegati all’interazione sociale e ai comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti. Ma rispetto all’autismo, non c’è un ritardo clinicamente rilevante dello sviluppo cognitivo, del linguaggio, del comportamento adattivo e dell’interesse verso l’ambiente circostante.
Nel DSM-V, la sindrome è stata inglobata nei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), rimuovendola da una categoria diagnostica separata. Tuttavia, gli esperti del settore discutono sulla possibilità che la Sindrome di Asperger sia una condizione specifica e caratterizzata da abilità che non si manifestano in altre patologie.
Greta Thunberg e la sindrome di Asperger
La giovane si racconta sui social: “ho la sindrome di Asperger e questo vuol dire che qualche volta sono un po’ diversa dalla norma. E, date le circostanze, essere diversa è un superpotere”. Racconta anche che non ama parlare della sua malattia.
Poi aggiunge “senza l’Asperger, non avrei lottato così.
La mia sindrome fa sì che io veda il mondo o bianco o nero, senza vie di mezzo. E che senta l’esigenza improrogabile di salvarlo”.
Classificazioni e definizioni dei disturbi dello sviluppo
Caratteristiche dell’Asperger
1 – La compromissione qualitativa nell’interazione sociale si manifesta con:
- marcata compromissione nell’uso di diversi comportamenti non verbali come lo sguardo diretto, l´espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l´interazione sociale;
- incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo;
- mancanza di ricerca spontanea della condivisione di stati gioiosi, interessi od obiettivi con altre persone;
- mancanza di reciprocità sociale o emotiva.
2 – Modalità di comportamento, interessi, e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, che si esprime con:
- dedizione quasi esclusiva ad uno o più tipi di interessi stereotipati e ristretti, che risultano anomali o per intensità o per focalizzazione;
- sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici;
- manierismi motori stereotipati e ripetitivi come ad esempio, sbattere o torcere le mani o le dita o movimenti complessi di tutto il corpo;
- eccessivo interesse per parti di oggetti.
Differenze tra autismo e sindrome di Asperger
L’Asperger è dunque un DSA pur mancando gli aspetti specifici dell’autismo, che in sintesi riguardano:
- deficit nell’area della comunicazione sociale, che comprende il deficit nella comunicazione (sia linguaggio verbale che non verbale) e il deficit sociale (capacità di interagire socialmente con gli altri);
- deficit di immaginazione, ovvero un repertorio ristretto di attività ed interessi e comportamenti ripetitivi e stereotipati.
Invece, il bambino con Sindrome di Asperger, non presenta ritardi significativi del linguaggio e delle abilità cognitive.
Non presenta deficit nella cura di sé, nel comportamento adattivo e nella curiosità per l’ambiente circostante. Generalmente, sono assenti manierismi motori e fissazione per alcuni oggetti come nell’autismo, mentre può esserci un interesse specifico e circoscritto che occupa la maggior parte del tempo del bambino.
Per quanto riguarda le abilità sociali, sebbene nell’autismo si evidenzia isolamento e rigidità nell’approccio con gli altri, nell’Asperger è presente, invece, una spinta alla socializzazione messa, però, in atto con modalità eccentriche, unilaterali, verbose o indelicate.
Sindrome di Asperger e autismo ad alto funzionamento: cosa sono e quali le differenze?
Alcuni bambini che manifestano caratteristiche classiche dell’autismo nella prima infanzia, in seguito imparano a parlare usando frasi complesse, acquisiscono abilità sociali di base e raggiungono un livello intellettivo che rientra nel range della normalità.
Questa condizione è stata descritta quindi come “autismo ad alto funzionamento” o HFA che differisce dall’autismo (Quoziente Intellettivo inferiore a 70) per aspetti clinici, prognosi e necessità di supporto o assistenza nella vita. Poiché l’autismo ad alto funzionamento e la Sindrome di Asperger sono caratterizzati dalla presenza di un funzionamento cognitivo nella norma, numerosi studi hanno cercato di delineare le differenze tra le due condizioni.
Però, le ricerche hanno fornito risultati contraddittori: la maggior parte ha evidenziato le somiglianze più significative tra le due condizioni, mentre altre ne hanno sottolineato le diversità cliniche. Inoltre, alcuni studi di neuroimaging hanno rilevato differenze nella distribuzione di materia grigia nel cervello di persone con Asperger e HFA.
Epidemiologia
È difficile definire il grado di diffusione dell’Asperger poiché la maggior parte dei dati non fornisce una chiara separazione tra Asperger e altri disturbi dello spettro autistico. I dati scaturiti recentemente attestano una prevalenza intorno a 6 casi su 10.000 con un rapporto maschi/femmine di 5 a 1.
Studi sulla sindrome
Una ricerca del 2018 ha analizzato i profili clinici di 150 soggetti, di età compresa tra i 3 e i 18 anni. Sono stati esaminati 80 soggetti con diagnosi di Sindrome di Asperger e 70 soggetti con diagnosi di Disturbo Autistico e che presentavano un QI medio-alto (HFA).
I risultati hanno evidenziato le principali differenze in diverse aree:
- Area della comunicazione. I due gruppi differivano significativamente nella componente qualitativa di linguaggio: nel gruppo Asperger era presente maggiormente la propensione al “discorso preciso e pedante” ovvero un utilizzo del discorso eccessivamente formale, simile ad un monologo incentrato su un argomento in particolare, e caratterizzato da una prosodia peculiare. Nel gruppo HFA, al contrario, era maggiore la ricorrenza all’“interpretazione letterale del discorso dell’altro”.
- Funzionamento intellettivo. I valori medi del quoziente di intelligenza erano significativamente più alti nel gruppo Asperger rispetto a quello HFA.
- Rendimento scolastico. I disturbi dell’apprendimento sono risultati più frequenti nel gruppo HFA, ad eccezione della disgrafia che è emersa in entrambi i gruppi, senza una differenza significativa.
- Le comorbidità. I disturbi in comorbidità sono più alti nel gruppo Asperger che hanno evidenziato più ansia e sintomi depressivi rispetto al gruppo con HFA.
Sindrome di Asperger: cause
Le cause dell’autismo e dei disturbi dello spettro autistico non sono ancora note.
È una patologia eterogenea e complessa e non è possibile identificare una singola causa per tutte le diverse forme. Secondo i recenti studi, questa patologia è causata da fattori organici che influenzano il normale sviluppo neuronale e coinvolge i complessi rapporti tra mente e cervello.
L’attività cerebrale in soggetti autistici, rilevata mediante tecniche di neuroimmagini, come la risonanza magnetica funzionale, appare infatti diversa da quella dei soggetti di controllo. Ad esempio, è stata rilevata una minore o alterata connettività neurale a livello interemisferico.
Poi, studi recenti confermano il ruolo del fattore genetico: sembrerebbero essere più geni, che interagiscono tra di loro e con i fattori ambientali, a spiegare la vulnerabilità al disturbo. Inoltre, è comunque elevato il tasso di ereditabilità: il rischio di avere un altro bambino con autismo è 20 volte più elevato rispetto alla popolazione generale se si ha già avuto un figlio affetto.
Tuttavia, ad oggi, non esistono test genetici che consentano di diagnosticare la predisposizione ad un disturbo dello spettro autistico, né esistono altri marker organici in grado di consentire una diagnosi di autismo. Quindi, al momento, la diagnosi può essere fatta o esclusa solo in base alla presenza o all’assenza dei sintomi comportamentali.
Sindrome di Asperger e comportamento sociale
Tuttavia, è bene evidenziare che si tratta sempre di autismo e le difficoltà di interazione sociale e comunicativa con i coetanei spesso sono piuttosto severe. Infatti, il loro linguaggio seppur elaborato e fuori dal comune, è spesso fuori contesto.
La conversazione è difficile poiché l’Asperger è molto concentrato su se stesso, non rispetta i tempi dell’altro e non interagisce realmente.
Inoltre, tende a spostare l’attenzione su argomenti di suo interesse, ma che poco interessano agli altri. Questi aspetti, calati nell’ambito scolastico, disegnano un quadro comunque critico, in cui il bambino è isolato dai coetanei e si sente frustrato.
Ansia, disagio e forte malessere lo portano a mettere in atto comportamenti disfunzionali e patologici.
Comportamento del bambino e dell’adolescente
Una delle caratteristiche tipiche degli Asperger è la difficoltà a gestire la vita sociale e le interazione interpersonali. Il comportamento sociale del bambino può apparire insolito e lo stile di conversazione singolare. In particolare:
- può apparire poco motivato a giocare con gli altri, oppure potrebbe preferire stare con bambini più piccoli o più grandi. Se coinvolto nel gioco, tende a imporre le proprie regole o adottare comportamenti fuori contesto
- utilizza scarsamente il contatto oculare integrandolo al discorso
- possiede insolite capacità linguistiche, con un vocabolario ricco e una sintassi elaborata, ma le abilità di conversazione e l’uso del linguaggio in un contesto sociale appaiono scarsi e infantili
- usano il linguaggio in modo idiosincratico e originale, spesso con una peculiarità nel tono della voce o nel ritmo con il quale scandiscono le parole, ovvero si nota un’assenza di variabilità nel ritmo e nel timbro di voce
- spesso manca una relazione tra linguaggio verbale e non verbale
- hanno difficoltà nell’esprimere e nel riconoscere le emozioni degli altri, anche tramite le espressioni facciali
- possono avere una certa sensibilità sensoriale verso suoni specifici, gusto e consistenza dei cibi, nonché verso certi odori
- presente una certa goffaggine motoria con scarsa coordinazione.
Linguaggio eccessivamente formale
Quindi, da adolescente il ragazzo con Asperger potrebbe esprimersi con un linguaggio eccessivamente formale.
Poi, a volte il forte interesse per un certo argomento lo porta a essere logorroico, risultando noioso e pedante. Il deficit nell’interazione sociale comporta molto spesso frustrazione e isolamento.
Un’altra caratteristica è l’interpretazione letterale di ciò che viene detto. Il giovane Asperger ha poca dimestichezza con i significati nascosti, impliciti o multipli come nei modi di dire o nelle metafore. Inoltre, l’abitudine e la routine sono fondamentali poiché hanno bisogno di prevedibilità e ordine nella vita quotidiana.
Il profilo cognitivo è generalmente disomogeneo. Perciò, possono possedere abilità superiori rispetto alla media dei coetanei in alcuni ambiti e abilità deficitarie in altri.
Punti di forza e di debolezza nel bambino e adolescente
Punti di forza
Troppo spesso si dimentica che le persone con Asperger hanno numerose caratteristiche che gli conferiscono una marcia in più:
- capacità di vedere le cose in modo creativo e specifico, dovuta alla loro personale visione del mondo;
- memoria eccellente;
- onestà: anche se non sempre comprendono i confini sociali, e dunque tendono a dire la verità anche quando forse non dovrebbero, questa caratteristica è vantaggiosa in psicoterapia e consente di procedere più speditamente, senza i limiti delle cose non dette;
- umorismo: per adattarsi all’ambiente che li circonda imparano ad utilizzare il loro tipico senso dell’umorismo per favorire le interazioni sociali;
- interesse verso se stessi e gli altri: spesso sono molto motivate ad intraprendere un percorso psicoterapeutico, poiché percepiscono le difficoltà che affrontano quotidianamente.
Difficoltà
Interazione sociale atipica
La difficoltà di interazione sociale è un aspetto caratteristico. Gli Asperger possono essere goffi e insicuri durante le interazioni e dare l’impressione di non essere interessati alle persone con cui parlano. Inoltre, non seguono le norme dell’interazione sociale, non considerano quelle regole non scritte che governano le relazioni umane. Quindi, manca la reciprocità alla base dello scambio umano e sociale.
Comunicazione eloquente ma inappropriata
Il giovane o l’adulto con Asperger può parlare a lungo senza dare agli altri la possibilità di intervenire nella conversazione.
Il linguaggio è eccessivamente formale e pedante. Ricordano cose dette da altri e le inseriscono nei discorsi, anche se non hanno senso in quel contesto.
Interessi e comportamenti inusuali
Le attività e gli interessi sono molto ristretti.
Molti genitori raccontano che il loro figlio passa le ore davanti al computer senza interrompersi nemmeno per andare in bagno o per dormire. L’intensità e il tipo di interessi contribuisce all’isolamento sociale. Ad esempio, tra gli argomenti preferiti: mercato azionario e sistemi d’irrigazione. Malgrado il tempo trascorso per conoscere tutto di un determinato argomento, gli Asperger si focalizzano però sul dettaglio perdendo la visione di insieme.
Sindrome di Asperger nell’adulto
Poiché la sindrome di Asperger, così come gli altri disturbi dello spettro autistico, è tendenzialmente diagnosticata nell’infanzia o nell’adolescenza, ci sono ad oggi pochissimi studi che trattano la sindrome in età adulta. Tuttavia, è comunque possibile identificare alcune caratteristiche che si possono ritrovare negli Asperger adulti:
- scarse capacità di problem solving e di giudizio;
- mancanza di indipendenza (per esempio economica o lavorativa);
- disregolazione emotiva (difficoltà nel regolare le emozioni, in particolare ansia e rabbia alimentate anche dalla difficoltà ad inserirsi socialmente)
- isolamento e depressione.
Vita sociale dell’adulto con la sindrome di Asperger
Un problema spesso riportato è rappresentato dalla disoccupazione. Anche presentando un’intelligenza nella media o superiore, queste persone sono, infatti, penalizzate dalle difficoltà che hanno nell’adattarsi all’ambiente lavorativo e nel rapportarsi con colleghi e superiori.
Inoltre, c’è spesso anche una bassa tolleranza allo stress, che conduce a reazioni disadattive come ad esempio, comportamenti autolesivi.
Quindi, si comprende come questo insieme di caratteristiche possa comportare notevoli difficoltà nella ricerca e nel mantenimento di un lavoro. A questo, si aggiungono gli interessi ristretti e ripetitivi, caratteristica che, nei casi più fortunati, è considerata una particolarità, ma che raramente viene interpretata come un talento su cui puntare, per esempio, per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Sindrome di Asperger: sintomi
Come si manifesta la Sindrome di Asperger? Tipicamente le caratteristiche dell’Asperger sono evidenti nelle relazioni sociali, nella comunicazione (anche se non presentano disturbi del linguaggio) e nei comportamenti specifici. Vediamoli meglio.
Relazioni sociali
Le difficoltà in quest’ambito sono diverse rispetto all’autismo tipico. Infatti, nell’Asperger, i bambini a scuola mostrano il desiderio di inserirsi socialmente e di avere degli amici, ma spesso sono frustrati dalle difficoltà che incontrano, soprattutto nell’approccio sociale.
Infatti, si parla di “disordine di empatia”, una sorta di incapacità a decifrare efficacemente i bisogni degli altri e a rispondere in modo adeguato. Quindi, i bambini con Asperger tendono a fraintendere le situazioni sociali e le loro interazioni sono spesso considerate strane e bizzarre.
Uno specifico interesse
Anche in questo caso si rilevano delle differenze con l’autismo più tipico.
Mentre i bambini con autismo mostrano attenzione soprattutto per oggetti o parti di essi, negli Asperger la focalizzazione degli interessi appare spesso orientata verso l’area intellettuale. Generalmente, in ambito scolastico, questi bambini presentano un’attenzione che li assorbe completamente per la lettura, la matematica, la storia, la geografia, le scienze o altri interessi di tipo meno scolastico (computer, mezzi di trasporto, macchinari vari, ecc.). In questi casi, vogliono imparare tutto sull’argomento e tendono a indugiare su di esso nelle conversazioni e nel gioco.
Abilità linguistiche
Il linguaggio è consueto e adeguato anche se la prosodia (timbro, enfasi o ritmo della voce) è spesso alterata.
La comunicazione può sembrare particolarmente formale, con l’uso di vocaboli ricercati, ma hanno difficoltà con il linguaggio astratto o nel rispettare i turni di conversazione. Alcuni bambini sono iperverbali e questo interferisce negativamente nelle interazioni con gli altri.
Eccessiva eccitabilità a livello sensoriale
In particolare, a livello di:
- olfatto
- gusto
- udito
- vista
- movimento
- equilibrio
- feedback muscolare.
L’alterata elaborazione sensoriale può creare, soprattutto in ambito scolastico, delle iper/iposensibilità che distraggono dalle attività scolastiche e possono causare irritabilità, aumento dell’ansia ed essere alla base di comportamenti disadattavi.
Diagnosi
Nell’Asperger non c’è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo, dello sviluppo cognitivo, dello sviluppo delle capacità di auto accudimento adeguate all’età, del comportamento adattivo (tranne che nell’interazione sociale) e della curiosità per l’ambiente.
Classificazione internazionale
Tuttavia per diagnosticare questa sindrome, il riferimento è la Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati ICD-10, stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo la quale per la diagnosi di sindrome di Asperger i criteri sono i seguenti:
Diagnosi differenziale
Si pone con la sindrome di Rett e il Disturbo disgregativo della fanciullezza. In queste due condizioni, il soggetto ha un periodo di sviluppo nella norma seguito, successivamente, dalla perdita delle capacità acquisite. Quindi, si assiste alla perdita delle capacità cognitive, dell’autosufficienza, ecc.
Il Disturbo disgregativo della fanciullezza si riscontra in entrambi i sessi ma è più comune nei maschi e la regressione inizia a manifestarsi dopo i 2 o al massimo i 10 anni di età. Prima della regressione il bambino è perfettamente normale. Si tratta di patologie meno comuni rispetto all’autismo. Se la regressione accade prima dei due anni si tende tuttavia a parlare di autismo. Tuttavia, non sono ancora note le cause.
Valutazione
La sintomatologia è definita in termini età di esordio, di criteri sociali ed emozionali e di interessi limitati, con l’aggiunta di due caratteristiche comuni, ma non necessarie, che comprendono i deficit motori e capacità particolari.
Secondo il DSM, la sindrome di Asperger ha come punto di riferimento l’autismo, per cui alcuni dei criteri comportano la normalità in alcune aree dello sviluppo che sono invece affette nell’autismo. Tuttavia, è necessario avere una valutazione completa, che fornisca un quadro approfondito delle condizioni del bambino.
Valutazione diagnostica
Attraverso scale come ADOS-2 o CARS2/CARS2-HF, è possibile valutare la presenza o meno dei sintomi necessari per la diagnosi.
La ADOS 2 è una prova basata sull’osservazione del comportamento del bambino in diverse situazioni opportunamente predisposte e poi codificate dall’esaminatore. È composta di 5 moduli per le diverse fasce d’età (dai 12 ai 30 mesi, bambini e adolescenti; adulti).
Invece, la CARS2 è una scala che identifica soggetti con disturbo dello spettro autistico a partire dai 2 anni di età.
Si basa sull’osservazione diretta del comportamento e dei parametri di frequenza, intensità, particolarità e durata che lo caratterizzano. La nuova edizione pone maggior attenzione all’identificazione di soggetti con autismo ad alto funzionamento, con QI nella media o superiore, con migliori competenze verbali e con deficit sociali e comportamentali più sottili.
Indagine funzionale
Consente di conoscere i punti di forza e le difficoltà del bambino e di tarare l’intervento sulle sue necessità specifiche.
Valutazione normativa
La valutazione normativa ha lo scopo di analizzare il livello intellettivo del bambino (QI), in base al confronto con i valori medi del gruppo dei pari.
Chi effettua la diagnosi di Asperger
Trattandosi di una sindrome con aspetti variabili e spesso somigliante ad altre condizioni cliniche (ritardo nello sviluppo, ritardo nel linguaggio, disprassia, cioè una difficoltà o un ritardo nello sviluppo della coordinazione motoria, iperattività, depressione, ecc.) è necessario che la diagnosi sia effettuata da una équipe con una specifica formazione ed esperienza:
- psicologi
- neuropsichiatri
- logopedisti
- neuropsicomotricisti.
Sindrome di Asperger: complicanze
Nonostante, non esista una cura per questa sindrome, gli studi di settore, sempre più interessati a questa patologia, hanno evidenziato che, in alcuni casi, con il passare del tempo, si può assistere a una diminuzione di sintomi, mantenendo tuttavia le difficoltà comunicative e sociali.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, i soggetti con Asperger possono raggiungere l’età media di mortalità, ma sono maggiormente soggetti a stati d’ansia e depressione.
Infatti, gli stati d’ansia si verificano prevalentemente quando cambia la routine quotidiana, per gli incontri sociali o per la mancata pianificazione dell’evento. Lo stress si manifesta con:
- disattenzione
- iperattività
- ossessioni
- atteggiamenti aggressivi o oppositori.
Depressione, vita sociale e suicidio
La depressione, invece, è data dai fallimenti sociali e dalla conseguente frustrazione. Il rischio di suicidio c’è, per questo è fondamentale fornire alle famiglie una giusta informazione e formazione. Comprendere i punti di forza e di debolezza nel giovane con Asperger è indispensabile per una prognosi migliore e una vita il più normale possibile.
Anche la vita scolastica e professionale può non essere condizionata dal disturbo. Un esempio per tutti è il premio Nobel per l’economia, Vernon Smith.
Tuttavia alcuni bambini hanno bisogno di seguire un percorso educativo per gestire le problematicità a livello sociale e comportamentale. In età adolescenziale i soggetti spesso hanno poca cura di se stessi, difficoltà ad organizzarsi e problemi nelle relazioni amorose e sociali. E anche con un potenziale cognitivo elevato, i giovani tendono a stare in casa.
Sindrome di Asperger: cure e trattamenti
Attualmente il trattamento che risulta più efficace nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico è l’intervento psicoeducativo.
Il trattamento precoce, unito a programmi scolastici specifici, al coinvolgimento dei genitori e a un’adeguata assistenza medica, se necessaria, può quindi ridurre notevolmente i sintomi e aumentare le possibilità del bambino di imparare nuove abilità.
Terapie
Secondo le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, i trattamenti raccomandati sono:
Programmi di intervento comportamentali
Tra questi, il modello più studiato è l’analisi comportamentale applicata (ABA): questo tipo di approccio si focalizza sull’analisi dei comportamenti per comprenderne le cause e prevenire le reazioni problematiche, fornendo al bambino alternative più funzionali. Gli studi sostengono la sua efficacia nel migliorare le abilità cognitive, il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico.
Interventi comportamentali specifici
Sono interventi adatti per bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, con la finalità sia di ridurre la frequenza e la gravità del comportamento specifico, sia di incrementare lo sviluppo di capacità adattative.
Terapia Cognitivo-Comportamentale
Questo approccio terapeutico aiuta a diventare maggiormente consapevoli dei propri pensieri e delle proprie interpretazioni del mondo e a correggerle. Ciò può essere molto utile alle persone con Asperger per comprendere meglio le interazioni sociali e i comportamenti degli altri. In questo modo possono regolare i propri comportamenti e le proprie reazioni, evitando di innescare ansia e depressione. Questa terapia è molto utile anche per il trattamento della comorbidità come disturbi d’ansia, disturbi del sonno e della gestione della rabbia.
Intervento farmacologico
Sempre l’Istituto Superiore della Sanità, analizzando gli studi randomizzati sull’intervento farmacologico, giunge alle seguenti conclusioni:
- le prove scientifiche supportano l’utilizzo del risperidone nel trattamento a breve termine di problemi comportamentali quali irritabilità, ritiro sociale, iperattività e comportamenti stereotipati in bambini con disturbi dello spettro autistico;
- il metilfenidato può essere preso in considerazione per il trattamento dell’iperattività in bambini o adolescenti fino ai 14 anni con disturbi dello spettro autistico. Il trattamento deve essere prescritto da un centro specialistico. Gli effetti collaterali devono essere attentamente monitorati;
- l’utilizzo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) non è raccomandato per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini.
La dieta per chi soffre di sindrome di Asperger
Non ci sono evidenze scientifiche sui possibili benefici di una specifica dieta per gli Asperger. Tra gli integratori alimentari da associare nel trattamento di bambini e adolescenti con Asperger, quelli più studiati sono la vitamina B6 (pirossidina) associata al magnesio e Omega-3 (olio di pesce). Quest’ultimo sembra, infatti, comportare un miglioramento dell’irritabilità e della stereotipia.
Cibi ricchi di vitamina B6
- cereali e farine integrali
- lenticchie
- latte
- avocado
- frutta secca
- peperoni
- spinaci
- broccoli.
Cibi ricchi di magnesio
- mandorle – anacardi
- frutta secca
- mais
- lenticchie, bieta cotta, spinaci cotti
- carciofi
- zucchine
- cavolfiori, broccoli
- patate cotte, finocchi, riso brillato, pasta
- peperoni, carote, pomodori
- parmigiano
- carni rosse, maiale
- pollo, tacchino
- pesce.
Cibi ricchi di Omega 3
- salmone
- tonno
- merluzzo (l’olio di fegato di merluzzo ne è ricco)
- pesce spada
- aringhe
- sgombri
- sardine e in genere tutto il pesce azzurro
Melatonina
Invece, la melatonina può costituire un trattamento efficace nel caso di disturbi del sonno che persistono anche dopo interventi comportamentali.
Infatti, secondo il parere degli esperti, durante il trattamento con melatonina si raccomanda di proseguire con le misure di igiene del sonno (mantenere costante l’orario di addormentamento e risveglio, evitare pisolini durante il giorno) e di tenere un diario del sonno.
Sindrome di Asperger: cenni storici
L’evoluzione del concetto diagnostico della sindrome di Asperger è parallela a quella dell’autismo. Asperger nel 1944 descrisse quattro bambini che presentavano notevoli problemi di interazione sociale. Infatti, utilizzò per questi casi l’espressione “psicopatia autistica” per intendere una anormalità della personalità.
Le osservazioni
Asperger fece spesso riferimento a:
- gioco stereotipato
- anomale risposte agli stimoli sensoriali
- fascino per gli oggetti rotanti
- movimenti corporei stereotipati
- comportamenti aggressivi
- distruttività
- irrequietezza.
Quindi, la sua ipotesi è che questi bambini non assimilassero le routine automatiche della vita quotidiana ma seguissero i loro interessi spontanei, senza curarsi dell’ambiente esterno.
Poi, sottolineò che questi tratti erano destinati a durare per tutta la vita e che in genere i genitori non notavano alcuna anormalità nei figli fino all’età dei tre anni o finché il bambino non andava scuola.
A differenza della descrizione di Kanner, Asperger rileva, dunque, che il ritardo dell’eloquio è meno comune, le abilità cognitive sono più integre, i deficit motori frequenti, l’esordio posteriore e il sesso esclusivamente maschile. Mentre Kanner osservò che i suoi casi mostravano reazioni insolite all’ambiente, Asperger evidenziò che nel suo gruppo di osservazione era frequente la presenza di interessi limitati, a cui i soggetti si dedicavano con tale intensità da farli diventare totalizzanti, interferendo con altri aspetti del funzionamento.
Lorna Wing
Per molti anni il lavoro di Asperger riscosse pochissimo interesse. Invece, furono i casi presentati dalla psichiatra britannica Lorna Wing ad attirare l’attenzione su questa sindrome.
Infatti, fu lei ad utilizzare per la prima volta il termine “sindrome di Asperger”, pubblicando, nel 1981, uno studio su questa variante dell’autismo, ancora poco conosciuta.
Però, nei suoi studi rilevò la necessità di apportare alcune modifiche alla descrizione originaria di Asperger. Ad esempio, notò, che il disturbo poteva manifestarsi anche nelle femmine, che a volte si presentava associato a un ritardo mentale di grado lieve e a ritardi del linguaggio.
Sempre, secondo la Wing, le caratteristiche salienti del disturbo sono le seguenti:
- difficoltà di empatia
- stile sociale caratterizzato da interazioni stravaganti, inadeguate e unidirezionali con conseguente isolamento sociale
- eloquio pedantesco e monotono
- comunicazione non verbale carente
- cattiva coordinazione motoria con impaccio
- postura bizzarra.
La sindrome di Asperger nel cinema
Sono molti i film e le serie TV che hanno come protagonisti degli Asperger o con disturbi dello spettro autistico. Ne ricordiamo alcuni.
- Rain Man, il celebre film con Dustin Hoffman e Tom Cruise, diretto da Barry Lavinson (1998)
- Forrest Gump, con Tom Hanks, regia di Robert Zemeckis (1994)
- Adam, diretto da Max Mayer (2009)
- Il mio nome è Khan (2010), regia di Karan Johar
- Temple Grandin, una donna straordinaria, regia di Mick Jackson (2010)
- Molto forte incredibilmente vicino, tratto dall’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer (2011)
- Tim, un uomo da odiare, tratto dall’omonimo romanzo di Colleen McCullogh, con Mel Gibson (1979)
- Il ragazzo che sapeva volare, regia di Nick Castle (1989)
- Buon compleanno Mr. Grape, con un giovanissimo Leonardo Di Caprio, regia di Lasse Hallström (1993)
- Un amore speciale con Juliette Lewis e Diane Keaton, regia Garry Marshall (1999)
- Mi chiamo Sam, con Sean Penn e Michelle Pfeiffer, diretto da Jessie Nelson (2001)
- Quanto basta, regia di Francesco Falaschi (2018)
- Serie televisiva The Good Doctor.
App sulla sindrome
- Autism Xpress: è realizzata per incoraggiare i bambini e le persone affette da Asperger e autismo ad esternare le proprie emozioni migliorando l’empatia e la comunicazione con le altre persone.
- First Then Visual Schedule: è un’app che permette di seguire una ruotine quotidiana specifica necessaria a chi è affetto da Asperger.
- CicerOn VR speech coach, l’applicazione che utilizza la realtà virtuale che permette agli Asperger di ‘allenarsi’ ad interagire con gli altri.
Foto credits di Greta Thunberg: REUTERS / DYLAN MARTINEZ – stock.adobe.com
Link esterni
- Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD10)- Ministero della Salute;
- Sindrome di Asperger e autismo, una guida per i genitori, S. Ozonoff, G. Dawson, J. McParland
Con la consulenza della Dott.ssa Franca Carzedda dell’Equipe per l’Età Evolutiva delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Associazione di Psicologia Cognitiva (APC) e Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC).
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