Sommario
La puntura o morso di zecca è un rischio tipico dell’estate, quando aumentano le occasioni di scampagnate all’aria aperta, escursioni in montagna, trekking e campeggio.
Ma cosa comporta la puntura di una zecca? Purtroppo questo parassita è in grado di trasmettere diverse malattie, dalla malattia di Lyme alla rickettsiasi, alla febbre ricorrente e altro.
Tra queste, la più seria e pericolosa è l’encefalite da zecca o TBE, il cui numero di casi è aumentato in Europa, soprattutto in Austria, Germania, Svizzera, i Paesi scandinavi e la regione balcanica.
Certo, molto dipende dallo stato di salute di chi è morso, da quanto la zecca resta attaccata alla pelle e dal tipo di zecca.
Vediamo allora quali sono i sintomi di una puntura di zecca, cosa fare e come si cura.
Cosa sono e come si riconoscono le zecche
Le zecche fanno parte della famiglia degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni. Sono piccole, pochi millimetri, hanno otto zampe e sono di colore marrone scuro. Tuttavia, una volta assorbito il sangue, diventano molto più grandi.
Hanno forme diverse: alcune sono tondeggianti, altre hanno una forma a goccia, alcune hanno zampe lunghe, altre più corte.
La testa delle zecche non si distingue dal corpo ed è dotata di una specie di bocca (rostro) capace di penetrare nella cute e succhiare il sangue degli ospiti. Infatti, è tipico della zecca inserirsi sottopelle sempre più in profondità con il passare delle ore.
Per essere contagiati è sufficiente un solo morso di zecca infetta, un’evenienza non così rara, soprattutto se ci si trova a passeggiare nelle aree boschive umide, ombreggiate o ricche di vegetazione spontanea.
Perché le zecche sono pericolose?
Solitamente le zecche non saltano sugli ospiti ma si situano sull’estremità delle piante erbacee o dei cespugli aspettando il passaggio di un animale al quale agganciarsi per nutrirsi (uomo incluso). Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore del corpo, questi parassiti avvertono la presenza di un possibile ospite. Poi vi si insediano conficcando il rostro nella pelle e cominciando a succhiarne il sangue.
La puntura è il più delle volte indolore perché le zecche iniettano nell’ospite una certa quantità di saliva che contiene sostanze anestetiche. Solitamente le zecche restano attaccate all’ospite tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.
Le zecche sono pericolose poiché sono in grado di trasmettere all’uomo malattie anche serie come la malattia di Lyme o borreliosi, l’ehrlichiosi, le febbri da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale e anche la febbre emorragica, associata a una particolare specie.
Con l’inizio del caldo, infatti, le zecche abbandonano lo stato di quiescenza invernale e iniziano la ricerca di un ospite.
Nei mesi primaverili ed estivi è quindi più facile imbattersi nella puntura o morso di zecca. La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo. Il rischio, infatti, dipende dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali che fanno da vettori per batteri patogeni.
Principali malattie trasmesse dalla zecca
Le principali malattie infettive trasmesse dalla zecca sono:
- Encefalite da zecca o Tbe (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi).
- Malattia di Lyme (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi).
- Rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane).
- Febbre ricorrente da zecche.
- Tularemia.
- Meningoencefalite da zecche.
- Ehrlichiosi.
Molte di queste malattie si possono diagnosticare solo a livello clinico, ma la rapida somministrazione di una terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è normalmente risolutiva.
Raramente però (fino al 5% dei casi), in soggetti anziani o bambini, queste infezioni possono essere pericolose per la vita.
Puntura di zecca: sintomi
I sintomi della puntura di zecca cambiano in base al tipo di malattia trasmessa.
In linea generale, dopo 3-20 giorni dal morso di zecca i sintomi sono simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza, astenia, dolori muscolari e articolari.
Nella rickettsiosi, oltre ai sintomi simil-influenzali, dopo circa cinque giorni di incubazione la malattia si manifesta anche con arrossamento della pelle delle piante dei piedi e dei palmi delle mani. Questo è il sintomo della vasculite causata dall’infezione.
La malattia di Lyme, invece, all’inizio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Dopo alcune settimane si possono sviluppare disturbi neurologici caratterizzati da mialgie, meningite, miocardite, ecc. e disturbi cardiaci.
Nei casi privi di particolari complicanze, tuttavia, il trattamento antibiotico riesce a bloccare la febbre in pochi giorni.
Se vuoi sapere di più, leggi il nostro approfondimento sulla malattia di Lyme.
Puntura o morso di zecca: cosa fare?
La cosa più difficile è accorgersene. Le zecche sono minuscole, sono piccoli punti neri che possono essere scambiati per granelli di terra o nei sulla pelle, per cui è difficile sia individuarle che riconoscerle.
Infatti, solo dopo un po’ che si sono attaccate cominciano a dare prurito o fastidio.
Quindi, dopo una giornata trascorsa nei boschi o comunque all’aperto, è buona norma spogliarsi e ispezionare tutto il corpo, anche le zone coperte da peli. Inoltre, bisogna esporre gli abiti alla luce del sole oppure, meglio ancora, lavarli.
Se si individua una zecca (utilizzando una lente di ingrandimento si noteranno le zampine), occorre asportarla immediatamente utilizzando delle pinzette.
Questo parassita infatti si attacca tenacemente alla pelle infilando il suo rostro nella cute e inserendolo sempre in più profondità con il passare del tempo.
Per questo motivo, la zecca va asportata il prima possibile, cioè prima che vada troppo in profondità e si rischi che, tirando via la zecca, il rostro rimanga invece dentro. In questo caso, sarà necessario rimuoverlo con un ago sterile o con un bisturi incidendo la pelle, con un rischio maggiore di infezione.
Infatti, se il rostro si stacca dal resto del corpo c’è un maggior rischio che eventuali batteri presenti nello stomaco della zecca, attraverso un rigurgito, entrino in contatto con la pelle. Per lo stesso motivo non bisogna mai schiacciare il parassita.
Come rimuovere una zecca
Per rimuovere una zecca occorre seguire determinati passaggi affinché la rimozione sia completa.
Vediamo cosa fare e cosa evitare nello specifico.
Cosa evitare
Non usare mai alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti incandescenti, per evitare che la sofferenza del parassita determini il rigurgito di materiale infetto e un ulteriore affondamento nella pelle dell’ospite.
Cosa fare
- Rimuovere la zecca il prima possibile.
- Per staccarla usare una pinzetta a punte sottili (come quelle per le sopracciglia) il più possibile aderente alla cute. Va afferrata saldamente e rimossa tirando dolcemente e cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione senza schiacciarla. Occorre fare attenzione a non staccare solo il corpo lasciando la testa nella cute.
- Una volta rimossa, disinfettare la parte, evitando disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio.
- Non toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla; meglio invece proteggere le mani con i guanti e poi lavarle.
- È consigliabile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per una successiva identificazione, in caso di comparsa di sintomi, per ricevere cure mirate e farmaci specifici.
- Rivolgersi al proprio medico in presenza di un alone rossastro che tende ad aumentare oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.
Come prevenire le punture di zecche?
Si possono adottare alcune precauzioni per ridurre il rischio di contatto con una zecca. È consigliabile, infatti:
- Indossare abiti di colore chiaro per individuare più facilmente la presenza di zecche.
- Coprire le gambe con pantaloni lunghi e usare un cappello.
- Evitare di strusciare la vegetazione lungo il margine dei sentieri e non addentrarsi dove l’erba è più alta.
- Dopo l’escursione, controllare con attenzione pelle e indumenti e rimuovere le zecche se presenti. Le zecche, in genere, si posizionano soprattutto sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia e sui fianchi.
- Usare sempre, con i cani, appositi prodotti contro le zecche, soprattutto se si organizza una escursione.
- Controllare, scuotere e spazzolare gli indumenti prima di entrare in casa e lavarli.
Esistono comunque in commercio dei repellenti per insetti efficaci anche con le zecche (a base di DEET o N-dietiltoluamide e Icaridina o KBR3023).
Infine, se trovate delle zecche sulla pelle, occorre rimuoverle subito poiché più il parassita resta attraccato alla cute e più salgono le possibilità di contrarre un’infezione. C’è da dire comunque che non tutte le zecche sono vettori di infezione.
Fonti:
- Istituto Superiore di Sanità, Zecche.
- Fondazione Veronesi, Puntura di zecca, come intervenire?