Nuove speranze per la cura del cancro al seno con terapie sempre più su misura. Ad accenderle è un algoritmo scoperto dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO), che ha identificato un modello previsionale che permette di calcolare il rischio individuale di metastasi. Un modello che potrebbe diventare una guida per gli oncologi, per orientare le scelte terapeutiche paziente per paziente, evitando sia il “sovra” che il sotto-trattamento nelle terapie post-chirurgiche. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC, sono stati presentati al congresso della Società americana di oncologia clinica (ASCO – American Association of Clinical Oncology).
Cancro al seno: come funziona il modello che calcola il rischio di recidive e metastasi
Il nuovo modello si basa sulla combinazione del predittore genomico, ovvero un gruppo di geni che forma una “firma molecolare”, denominato StemPrintER, scoperto e validato un anno fa dagli stessi ricercatori di IEO, con due parametri clinici: stato dei linfonodi e dimensione del tumore. Testato su oltre 1800 pazienti, il modello ha mostrato una capacità di stimare il rischio recidiva entro 10 anni dalla diagnosi superiore rispetto ai parametri clinico-patologici comunemente utilizzati.
Il biomarcatore StemPrintER è il primo e tuttora l’unico strumento in grado di indicare il grado di “staminalità” presente nel tumore mammario primario. Un parametro che indica il numero e l’aggressività delle cellule staminali del cancro. Si tratta di cellule che giocano un ruolo cruciale sia nell’avvio del processo di tumorigenesi che nella diffusione metastatica nell’organismo. Le staminali sono anche alla base della resistenza alla chemioterapia di ogni tumore del seno.
Tumore al seno: terapie personalizzate sempre più vicine
I risultati del “nostro studio rappresentano un ulteriore passo verso l’obiettivo che perseguiamo da anni: dare a ciascuna paziente la terapia migliore per lei e per la sua malattia“. Lo ha detto Paolo Veronesi, direttore del Programma di Senologia IEO e Professore Associato all’Università degli Studi di Milano. “Grazie all’approccio multidisciplinare ed alla stretta interazione tra ricerca e clinica, la medicina personalizzata sta finalmente diventando una realtà anche per il tumore della mammella“.
Il tumore del seno è il più diffuso tra la popolazione femminile italiana: un terzo delle neoplasie che colpiscono le donne è un carcinoma mammario. In Italia, nel 2019, sono stati 53.500 i nuovi casi diagnosticati, come emerge dal volume “I numeri del cancro in Italia 2019”, il censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM e dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM.
La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore della mammella in Italia è pari all’87%. La mortalità è in calo in tutte le classi di età. Un risultato che è il frutto della maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce, associata ai progressi terapeutici.
Scopri di più su “Tumore al seno: fattori di rischio, prevenzione e terapie” nel nostro articolo.
Fonte: Ansa.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su Pinterest.