Pochi pesticidi, assenti o presenti solo in tracce e nei limiti previsti dalla legge, ma tanta acqua: è la fotografia delle polpe di pomodoro confezionate che emerge dai test di laboratorio della rivista Il Salvagente. 15 i marchi analizzati, tra cui De Rica, Star, Coop, Cirio, Alce Nero, Conad, Mutti, Petti. I risultati dei test, illustrati sul numero in edicola della rivista, hanno evidenziato un quantitativo di acqua molto elevato: in media il 70%, con picchi fino all’85%.
Polpa di pomodoro e percentuale d’acqua: come “leggere” i risultati del test
E’ importante fare una precisazione: l’acqua presente nelle confezioni di polpa di pomodoro non viene aggiunta dal produttore ma dipende da una serie di fattori, come la varietà e il grado di maturazione dei pomodori usati. Di certo, però, è un parametro importante, perché dà la misura di quanta materia prima i consumatori acquistano davvero.
Tuttavia, mentre per le passate di pomodoro la legge dispone precise caratteristiche qualitative e commerciali a cui i prodotti devono attenersi, per le polpe le regole non sono così rigide e prevedono solo che i prodotti rientrino nella categoria dei pomodori in pezzi. Non c’è quindi modo, per i consumatori, di sapere quanta acqua contiene il prodotto che acquistano, quindi neanche quanto pomodoro troveranno dentro la confezione dopo averla aperta. Una “lacuna” su cui Il Salvagente ha voluto accendere i riflettori con questa indagine, che ha messo in luce che in molti casi il quantitativo di acqua è veramente molto elevato rispetto alla polpa.
Ma come è stato eseguito il test? La procedura utilizzata, che, spiega la rivista, è stata contestata da un’azienda, è contenuta in una norma Uni che specifica un metodo di centrifugazione per la determinazione del contenuto di polpa nei succhi di frutta e di ortaggi e in prodotti simili, una categoria di prodotti in cui i le polpe di pomodoro rientrano a pieno titolo. Nessun errore metodologico, quindi, precisa Il Salvagente. Allo stesso modo, nessuna infrazione da parte delle aziende. Ma certo è che i risultati di questo test rappresentano un invito alla riflessione, sia per chi produce che per chi definisce le regole dei processi produttivi che per chi acquista.
Pesticidi: assenti o entro i limiti di legge
Risultati positivi sono emersi sul fronte dei pesticidi: dai test eseguiti su tutti i campioni è risultato che i limiti previsti dalla legge per la presenza di fitofarmaci sono stati ampiamente rispettati. Poco meno della metà del campione è risultato privo di qualsiasi residuo di pesticida, negli altri ne sono state riscontrate solo tracce. Il glifosato era assente in tutti i prodotti analizzati.
Fonte: Il Salvagente.