Nell’Italia al tempo del Coronavirus chiudono le scuole, le università, i cinema, si punta al telelavoro e la ristorazione è in crisi. In questo scenario desolante si spegna anche la luce del ristorante cinese più famoso di Roma: il ristorante Hang Zhou. Ogni romano ha mangiato almeno una volta nella vita i suoi ravioli al vapore, il pollo piccante, gli spaghetti di soia alla piastra.
L’annuncio su Facebook
Ad annunciarlo sul proprio profilo Facebook la storica proprietaria, Sonia Hang Zhou, che i clienti sono sempre stati abituati a vedere alla cassa con il suo caschetto di capelli neri. Un sorriso e un biscotto della fortuna e il conto, già leggero, diventava ancora più lieve.
Situato all’Esquilino, il ristorante di Sonia è da sempre frequentatissimo: prenotazione obbligatoria per sedersi in uno dei tavoli, nella sala o nei tanti privè e gustare le sue specialità.
I dipendenti tornano in Cina
Sin dall’inizio della diffusione del Coronavirus in Cina era iniziato il calo di clienti, fino ad arrivare a numeri drammatici. Oggi il locale è quasi vuoto e Sonia ha annunciato la chiusura del ristorante fino al 30 aprile.
D’altra parte, anche le scuole e le università sono state chiuse per l’allarme Coronavirus e resteranno chiuse fino al 15 marzo.
Almeno fino al 30 aprile, “perché la psicosi portata dal corona virus sta colpendo tutti”. Poi Sonia spiega: “sebbene abbia avuto una notevole riduzione dei clienti io non avrei chiuso ma il problema sono i miei dipendenti, che presi dal panico hanno deciso di non venire più a lavorare e mi hanno chiesto un periodo di pausa, alcuni di loro hanno già comprato i biglietti per tornare in Cina dai loro cari“.
I dipendenti del ristorante, quindi, torneranno in Cina. Ma prima di potere riabbracciare i propri cari dovranno anche loro stare per 14 giorni in quarantena, visto che arrivano dall’Italia. Nel dolore per questa chiusura non voluta, Sonia ringrazia anche la sindaca di Roma Virginia Raggi “e tutti i famosi e non famosi che hanno sempre dimostrato di volermi bene”. Anche nel momento in cui i cinesi erano additati come portatori del virus.
Poi, dando per certo il ritorno e la riapertura, annuncia che per recuperare questa chiusura forzata quest’anno resterà aperta in agosto. E che durante la chiusura approfitterà per “rendere il locale più bello ed accogliente”. E Sonia? Lei non tornerà in Cina, resterà a Roma, nel suo ristorante: “e a chi mi verrà a trovare sarò lieta di offrire un caffè o il mio te”.