Scuole e università chiuse in tutta Italia già a partire da domani e fino al 15 marzo a causa dell’emergenza Coronavirus. La decisione di sospendere le attività didattiche, tanto attesa, nell’aria da giorni e più volte annunciata con “fughe di notizie” finora mai confermate, è arrivata stasera. L’ha annunciata il premier Giuseppe Conte durante una conferenza stampa nel pomeriggio a Palazzo Chigi insieme alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
Decisione in via prudenziale
La ministra Azzolina ha definito la sospensione delle attività didattiche “una decisione di impatto” disposta “in via prudenziale“, nella speranza che gli alunni tornino al più presto a scuola.
A essere interessate dal provvedimento di sospensione delle attività didattiche (che vuol dire docenti e studenti a casa mentre il personale amministrativo può recarsi al lavoro), da domani e fino al 15 marzo, saranno le scuole di ogni ordine e grado fuori dalla zona rossa.
Nella zona rossa, quella dei focolai principali, invece le scuole sono già chiuse da oltre una settimana. Il decreto, (Dpcm) ha detto Conte, sarà firmato già stasera perché la misura deve scattare a partire da domani.
Lo stop per limitare il contagio
La ministra dell’Istruzione ha assicurato l’impegno del ministero e del Governo affinchè “questo servizio pubblico essenziale continui anche fornito a distanza”. Lo scopo principale è limitare il contagio al centro-nord e rallentare la sua diffusione al centro-sud, dove finora il numero dei casi positivi al Coronavirus è sensibilmente minore.
L’emergenza Coronavirus ha visto salire oggi il contatore dei casi di ben 587 contagi, il record dall’inizio dell’epidemia. I dati, aggiornati a ieri, parlano di 2263 contagiati, 1000 casi in isolamento, 229 in terapia intensiva, 79 vittime e 160 guarigioni.
Fondamentale continuare a seguire tutti i consigli del ministero della Salute per prevenire il contagio e limitarne la diffusione.